Burlesquoni e il camionista

Un medico sta facendo il suo giro di visita nelle corsie di un ospedale per malattie mentali. In una corsia  un matto sta seduto sul bordo del letto che fa finta di avere in mano un volante e guida:”VROOOMMM… VROOOOOMMMMM… VROOOM… VROOOM… PSTCHHHH…”. Il dottore legge sulla cartella clinica che l’uomo era un camionista. Gli sorride: “Che stai facendo di bello?”. “Niente, devo portare un carico a Brindisi!”. Il dottore si sposta verso il secondo letto e vede la sagoma di un uomo sotto le coperte che si agita in su ed in giù. Solleva le coperte e trova il paziente, Silvio Burlesquoni, nudo a pancia sotto che sbatte ritmicamente il bacino sul materasso. Il dottore perplesso: “Ma che stai facendo?”. “Mentre lui va a Brindisi, io mi scopo la moglie!!”

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Favola del 2011. Però succede in Francia, non in questa italietta martoriata dal mafionano.

Camionista baciato dalla fortuna compra una piccola impresa di trasporti e ridà speranza ai suoi 15 dipendenti

MILANO – Vince al lotto e compra la sua azienda in liquidazione. Potrebbe sembrare la sceneggiatura di un film di Natale con l’immancabile lieto fine, invece è una storia reale che ha conquistato le prime pagine dei quotidiani transalpini. I protagonisti per un film del genere ci sono tutti: la società di autotrasporti in crisi poco prima della fine dell’anno, una quindicina di camionisti che rischiano la disoccupazione, una dozzina di famiglie preoccupate per il loro futuro. Ma all’improvviso, come nell’antico teatro greco, ecco il deus ex machina: un dipendente dell’azienda, che pochi mesi prima si è aggiudicato il super-premio di 10 milioni all’estrazione del lotto, si fa avanti e decide di acquistare la società di trasporti sull’orlo del fallimento.

FORTUNA – L’anonimo protagonista di questa storia è originario del dipartimento del Calvados, bassa Normandia, e per 30 anni ha lavorato come camionista. Il 4 settembre scorso viene baciato dalla fortuna e porta a casa la ricca vincita. Tuttavia, invece di dare un taglio netto con la vita passata, a gennaio il cinquantenne decide di investire centinaia di migliaia di euro nella sua azienda, assumendo il ruolo di presidente. Non solo l’ormai ex camionista salva dalla disoccupazione una quindicina di colleghi ma reintegra nella società anche il suo vecchio capo che era stato allontanato dall’organigramma. Il milionario definisce il suo ex principale, a cui ha affidato alcune responsabilità, «un buon compagno» e scherzando dichiara al quotidianoLe Parisien: «Mi ha fatto pena e ho deciso di farlo tornare a lavorare con noi».

RITORNO AL VOLANTE – Oggi l’azienda di autotrasporti è tornata in attivo e il cinquantenne possiede il 100% della proprietà. L’anonimo milionario ogni giorno si presenta in ufficio e se uno degli ex colleghi è assente, non ci pensa due volte e sale su uno dei dieci camion della società per affrontare il viaggio in programma: «Io amo guidare» confessa senza mezzi termini al quotidiano parigino. I suoi rapporti con gli ex colleghi sono eccellenti e tutti lo rispettano: «Sanno che sono stato un camionista come loro. I viaggi li ho fatti, quindi, non possono prendermi in giro con false scuse o con storie inverosimili».

NIENTE VACANZE – A chi gli chiede perché non ha scelto nuovo tipo di vita, il milionario, figli di due operai, risponde: «Ho fatto quello che bisognava fare. Ero il

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