Legaioli, quando e come l’Italia si rende ridicola e patetica.

°°° Nemmeno in Alabama negli anni ’50. Ma quand’è che li mandiamo a lavorare e a studiare a calci nel culo, questi trogloditi? “Cossa ti ga mangià?! “Polenta” “E l’intelligensa com’lè?” “‘N po’ lenta…”

“Via immigrati e questuanti, bonus bebè solo agli italiani”. Il manuale del buon leghista

In vista delle elezioni, il partito mette a disposizione di tutti i candidati sindaco e pubblica sul sito un vademecum con le regole d’oro: “Tutelare i concittadini. Per le case popolari privilegiare l’anzianità di residenza”. Poi l’invito conclusivo: “Che bello se ci fosse una piazza in ogno Comune con un bel dipinto del Sole delle Alpi”

Vent’anni di genio e sregolatezza dei sindaci leghisti diventano un
Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Il disonorevole Pini ovvero i maneggi della lega ladrona.

Le società del leghista “duro e puro” Pini  hanno due milioni di debito con lo Stato

Lo stato è creditore di una “scatola già svuotata”. L’autore della norma sulla responsabilità civile dei magistrati deve chiarire molte cose. Ma lui continua a dire di essere stato truffato

Il 4 febbraio scorso il Fatto Quotidiano pubblica l’articolo dal titolo “Pini evasore a sua insaputa” in cui, tra l’altro, ricostruisce la storia della Nikenny Corporation srl – di cui l’onorevole leghista Pini, autore dell’emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati, è socio di maggioranza e procuratore institore – debitrice allo Stato di circa 2 milioni di euro per
Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Siamo al delirio totale! Festa nazionale della lega in lomnbardia (minuscolo).

La festa del Carroccio

Feste e buoi dei paesi tuoi. Finirà proprio così, ciascuno con la sua festa, le sue ghirlande e i suoi colori. La Lega, che sente sulla propria pelle il dolore insopportabile di destinare il prossimo 17 marzo a festa dell’unità d’Italia, e vive il dramma, la disperazione di vedere i padani a braccia incrociate quando la crisi economica suggerirebbe invece di “lavurà” tantissimo, ha appena ottenuto dal consiglio regionale lombardo di festeggiare lo statuto della Regione e innalzare la bandiera il 29 maggio. E’ il giorno della battaglia di Legnano “dunque la festa del Carroccio che per noi è una data importante”, ha spiegato Stefano Galli, capogruppo al consiglio regionale

Nella funzione propria di partito-Stato la Lega sovrappone il suo vessillo a quello delle istituzioni e riduce la bandiera, in questo caso della Regione Lombardia, a stemma di partito, conducendo lo Stato dentro di sè. Festeggiare l’Italia una volta ogni cinquant’anni è una disgrazia. Mentre ricordare il Carroccio nella terra natìa, innalzare la bandiera che, secondo le ultime notizie, avrà anche la croce di San Giorgio, chiudendo ogni anno per un giorno fabbriche, scuole e uffici è atto sentito e conseguente al principio – supponiamo – che chi comanda impone i suoi eroi.

lega.lo

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Aridaje…

Caccia senza limiti, blitz della Lega
“Fucili anche in mano ai sedicenni”

Oggi a sorpresa in Aula le norme bocciate. I parlamentari del Carroccio ripropongono la possibilità di sparare ai migratori dopo una rivolta all’interno della stessa maggioranza di ANTONIO CIANCIULLO (Rep).

°°° Ecco che questi vandali buzzurri tornano alla carica. Cosa non si fa per un pugno di voti, alla faccia della civiltà e dell’ecologia…

caccia

caccia

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Pasticci

Hanno deciso di mettersi insieme per tentare la conquista del Municipio
Il candidato sindaco: “La mia è una lista civica, l’ideologia la lasciamo da parte”
Recoaro Terme, la lista dello scandalo
Lega, Pd e Ps sotto un unico simbolo

Insorge Rifondazione: “Come si fa ad allearsi con chi in sede nazionale
vuole trasformare l’Italia nell’Alabama degli anni Cinquanta?”
di ENRICO BONERANDI

Recoaro Terme, la lista dello scandalo Lega, Pd e Ps sotto un unico simbolo

Il candidato Perlotto
RECOARO – Dopo dieci anni di opposizione alla lista civica rocciosa e inespugnabile del sindaco Franco Viero (ex socialista, ora vicino al centrodestra), hanno deciso di mettersi insieme per tentare la conquista del Municipio. Lega, Pd e socialisti sotto un unico simbolo: il Carroccio di Alberto da Giussano col ramoscello d’ulivo. E c’è mancato poco che a loro si unisse anche Rifondazione Comunista, magari con una piccola falce e martello.

Succede a Recoaro Terme, paesino delle montagne sopra Vicenza di 6mila abitanti, noto per le sue terme e il marchio di bibite. Dopo qualche tentennamento, Rifondazione è ora scesa sul piede di guerra, e il suo quotidiano Liberazione martedì al “caso Recoaro” ci ha dedicato la copertina: “Razzismo a liste unificate”.

Dice Giuliano Ezelini, che di Prc è il coordinatore: “Non si può rinunciare alle proprie idee pur di conquistare il Comune. Come si fa ad allearsi con chi in sede nazionale lancia parole d’ordine per trasformare l’Italia nell’Alabama degli anni Cinquanta?”.

Qualche maldipancia nel Pd e nella Lega c’è stato, ma la convergenza sul nome del candidato sindaco Franco Perlotto, noto alpinista ed esperto di sviluppo sostenibile, ha convinto i due partiti al via libera. “La mia è una lista civica, non un’alleanza politica tra partiti – precisa Perlotto – l’ideologia la lasciamo da parte e ci concentriamo su quello che nel paese c’è da fare, che è molto, prima che la crisi ci travolga”.

Damiano Piccoli, del Pd, è d’accordo: “Ogni anno cento recoaresi se ne vanno di qui. Viviamo sul turismo, ma la gestione delle terme è pessima, gli alberghi chiudono. Il marchio Recoaro è umiliato dalla San Pellegrino, che l’ha assorbito. E c’è un progetto per spostare a Vicenza l’Istituto Artusi, una nostra gloria”. E allora? “Facendo opposizione si sono anche elaborati progetti che vogliamo portare avanti”. Franco Vesco, del Carroccio: “Convergenza e basta. I vertici della Lega, una volta che gliel’abbiamo spiegato bene, non hanno avuto obiezioni”.

E così il 6 e 7 giugno a Recoaro ci saranno tre liste. Una civica di centro-destra, una civica di sinistra-centro-destra e una civica di centrosinistra- sinistra, promossa da Rifondazione e un pezzo di Pd. “Ma guarda che casino solo per andare contro di me”, è il commento del sindaco uscente.

°°° Amici, non se ne capisce davvero più nulla. C’è gente che ormai si venderebbe la moglie e la mamma per uno strapuntino…

perlotto

poltrona

casino

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Scricchiolii

Il Senatur torna a dire no al referendum del 21 giugno
“Ci stiamo già lavorando, non ci presenteremo a mani vuote”
Referendum, Bossi insiste
“Legge elettorale con chi ci sta”

Referendum, Bossi insiste “Legge elettorale con chi ci sta”
GEMONIO – “La Lega Nord sta lavorando a una proposta di legge elettorale da far approvare con “chi ci sta”: Umberto Bossi gioca d’anticipo, vede con favore le aperture del Pd ad un lavoro comune sulla legge elettorale e torna a ripetere il no del Carroccio alla consultazione fissata per il 21 giugno.

“Stiamo già pensando a una legge elettorale, perché non ci presenteremo a mani vuote – spiega il Senatur – Il compito è stato dato a Calderoli e Maroni. Come fa la sinistra a far votare sì al referendum? Se vota sì Berlusconi vince sempre le elezioni”. Ed è per questo, secondo Bossi, che l’opposizione dovrebbe pensarci. Ed è per questo che il Carroccio offre una sponda comune.
“Noi ci pensiamo – continua Bossi – per motivi di democrazia e anche per motivi di interesse della Lega. Sono convinto che certe leggi vadano fatte democraticamente in parlamento, non inventandosi un referendum che la gente non capisce. Abbiamo deciso di iniziare a scrivere la legge la faremo girare e la faremo con chi ci sta”.

L’attivismo della Lega imbarazza il Pdl. In particolare gli uomini che vengono da An. “Del referendum ne parleremo dopo l’8 giugno. Con la Lega non ci sono problemi, stiamo facendo una campagna elettorale insieme in tutte le citta’ capoluogo”. E se Italo Bocchino chiede di evitare tensioni sulla consultazione referendaria, Fabrizio Cicchitto torna a ripetete che che in caso di vittoria del sì “la pretesa del centrosinistra secondo la quale, una volta fatto il referendum, poi si dovrebbe ulteriormente cambiare la legge elettorale in Parlamentom sarebbe destituita di fondamento. Questo sì che sarebbe il sogno di una notte di mezza estate”. Replica a stretto giro il democratico Giorgio Merlo: “Il referendum, come sappiamo, non può trasformarsi in una straordinaria occasione per confermare il potere assoluto di Berlusconi. Serve una nuova legge elettorale”.

Per Orlando dell’Idv “il referendum è uno strumento per migliorare la legge elettorale, il grimaldello per cambiare il ‘porcellum’, che è una pessima legge elettorale”. Mentre il presidente del comitato promotore Giovanni Guzzetta si dice fiducioso che “i cittadini andranno a votare in massa”.

calderoli-porco1

bossi

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter