Parole, parole, parole

Poverta’: Caritas accusa Italia, ‘Ridotti di oltre 50% aiuti a Terzo Mondo’

25 Giugno 2009 13:22 POLITICA

CITTA’ DEL VATICANO
– L’Italia avrebbe tagliato di oltre il 50% il suo impegno in favore dei paesi piu’ poveri. L’accusa proviene dal presidente della Caritas Internazionale e arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras. Secondo le stime fornite dal cardinal Oscar Rodriguez Maradiaga, i sostegni offerti dal nostro paese nel 2009 ammonterebbero allo 0.09% del Pil, la cifra piu’ bassa mai registrata, da 20 anni a questa parte. (Agr)

°°° Berlusconi si allena per il G8 all’Aquila:

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Travaglio (da L’Unità)

Al Tapponejad

Ieri il Tg1 delle 13.30, per dare (anzi per non dare) la notizia dell’indagine di Bari su presunti casi di prostituzione di fanciulle aviotrasportate a Palazzo Grazioli per la modica cifra di 1000-2000 euro, si è espresso come segue: «“Ancora spazzatura sui giornali, ma non mi farò condizionare”. Così il premier Berlusconi sulle indiscrezioni del Corriere sull’inchiesta aperta a Bari a proposito di appalti. L’articolo parla di feste con alcune ragazze». Nemmeno il più abile degli enigmisti sarebbe riuscito a capire di che diavolo stesse parlando. Feste dove? Come? Con chi? Perché? Martedì i terremotati hanno invaso Roma per contestare la truffa berlusconian-bertolasiana della Nuova L’Aquila. Il Tg1 ha preferito raccontare la fantomatica ricostruzione della Casa dello studente. Nell’anticamera di Scodinzolini dev’esserci un ufficio apposito, con linguisti esperti in sciarade e codici criptati, per nascondere le notizie. Possibile che, fra i mezzibusti del Tg1, non se ne trovi uno che rifiuti di leggere certe veline? La stessa domanda andrebbe posta alla Procura di Roma. Da mesi i capi aprono e chiudono inchieste «à la carte»: incriminazione e perquisizione di Genchi, indagine sul fotografo Zappadu con sequestro degli scatti di Villa Certosa, archiviazione del caso Berlusconi-Saccà e ora dello scandalo voli di Stato (in due settimane, con spiattellamento della richiesta alla stampa, in barba al segreto investigativo). Possibile che, fra i tanti pm bravi e onesti della Capitale, non se ne trovi uno che si ribelli ai superiori, al grido di «not in my name»? Forza Iran.

b-bloccaprocessi3


MA DOVE HAI NASCOSTO LE PROVE CONTRO BURLESQUONI?

elef

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Cari amici

Sono uno dei 30 milioni di italiani truffato dall’Enel. Nella mia casetta in montagna non abbiamo nemmeno metà degli elettrodomestici (ché sono tutti in un deposito di Oristano, insieme ai nostri mobili nuovi, abiti,quadri, ecc., da quasi cinque anni). Qui abbiamo uno scaldino da 15 lt. tenuto a 40° anche d’inverno, salvo il sabato per la doccia, e sei lampadine a basso consumo in tutto, di cui solo una è quasi sempre accesa, la sera.
Ho il pc e la tv, oltre al frigorifero. Anche la lavatrice, a basso consumo, viene accesa sabato e domenica. Sapete quanto pago mediamente? Quasi 300 euro a bimestre. Che ormai non è nemmeno più un bimestre, visto che le bollette arrivano ogni 40 giorni. L’Enel mi deve circa 2200 euro per una loro centralina che si è bruciata tre anni fa e mi ha fuso tutto ciò che avevo in casa di elettrico. Non rispondono alle raccomandate né ai fax. Per telefono i capoccioni sono irraggiungibili come i santi in paradiso. Sapete di qunt’è l’ultima bolletta – che non voglio e non posso pagare? – 353,04…MA VAFFANCULO! E c’è pure scritto che NON è un conguaglio, ma una cifra a cazzo. Quanti di voi sono vittime di questa rapina ad opera di tremonti? (Lo sapete, vero, che l’Enel fa capo al ministero del Tesoro)?

lucio6

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Di mangiare non si Stanca

Polemica sulla nomina dell’ex ministro. Bossi convince Berlusconi
Lo stipendio del manager è stato abbassato a 480 mila euro
A Stanca l’Expo di Milano
scontro su soldi e incarico
di ALESSIA GALLIONE

A Stanca l’Expo di Milano scontro su soldi e incarico

Lucio Stanca
MILANO – Dopo un anno di scontri per le poltrone e paralisi parte la società che dovrà gestire i soldi e i cantieri di Expo. E parte nel nome di Lucio Stanca, l’ex ministro dell’Innovazione del governo Berlusconi, che lo stesso premier ha voluto al posto del fedelissimo di Letizia Moratti, Paolo Glisenti, alla guida della macchina operativa che condurrà Milano verso l’Esposizione universale del 2015.

Il manager è stato nominato amministratore delegato e vicepresidente della spa Expo, ma le polemiche che hanno accompagnato la sua designazione continuano. Con il centrosinistra all’attacco per il doppio incarico di ad e parlamentare e per lo stipendio che riceverà: da un’ipotesi iniziale di 700mila euro circolata nei giorni scorsi, il cda – contrario il rappresentante della Provincia, Enrico Corali – ha votato una cifra fissa di 300mila (330 con il compenso da consigliere), più 150mila euro in base ai risultati raggiunti. A protestare, però, era stata anche la Lega e a far scendere la quota sarebbe stato un intervento di Umberto Bossi, che avrebbe convinto Silvio Berlusconi della necessità di riequilibrare le richieste economiche.

Cerca di rimettersi in moto, la locomotiva Expo. E il sindaco-commissario straordinario per Expo, Letizia Moratti, propone “una consultazione cittadina, perché è necessario il coinvolgimento più ampio possibile sulle scelte”. La società, che dal primo aprile non ha neanche più una sede, deve recuperare il ritardo. Lo stesso Stanca non nasconde le difficoltà: “Devo creare una società che non esiste”. Anche se rassicura: “Si è perso qualche mese ma non vedo criticità particolari”.

Il nuovo ad ha definito l’emolumento “molto al di sotto rispetto a quanto poteva essere consentito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri”. Sui poteri: “Ho ottenuto un’ampia autonomia gestionale, nel rispetto delle prerogative del cda”. Per ora non si dimetterà da parlamentare: “Sarà la Giunta delle elezioni di Montecitorio a decidere se esiste incompatibilità. Se non ci sarà sono disponibile a dimettermi nel momento in cui mi accorgessi che davvero esiste un conflitto sui tempi, ma un ad si giudica dai risultati”.

Ieri si è svolta anche un’assemblea dei soci (il governo ha il 40 per cento delle quote, Regione e Comune il 20, Provincia e Camera di Commercio il 10 per cento), che ha ricapitalizzato la spa con 10 milioni di euro. Nel board è entrato il presidente delle Province lombarde, il leghista Leonardo Carioni: ha preso il posto di Angelo Provasoli, l’ex rettore della Bocconi che è diventato il nuovo presidente del collegio sindacale. La posizione più dura sulla doppia nomina di Stanca arriva dal presidente della Provincia, Filippo Penati: “Percepirà un emolumento di 480 mila euro, che si aggiunge a quello da parlamentare. E’ semplicemente scandaloso”. Il deputato del Pd, Vinicio Peluffo, depositerà un ricorso sull’incompatibilità dell’ad alla Giunta per le elezioni e al Comitato per l’incompatibilità della Camera: “E’ assurdo che a svolgere compiti così delicati sia un deputato che potrà dedicarvisi solo nel fine settimana”.

(10 aprile 2009) Tutti gli articoli di cronaca

stanca

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