Sputtanamento galattico

Michael Binyon, vicedirettore del Times, replica a Berlusconi
“Se il nostro premier fornisse tante versioni contraddittorie dovrebbe dimettersi”
“Noi ispirati dalla sinistra? Ridicolo

Se è nei guai con le donne è una notizia”
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Noi influenzati dalla sinistra italiana? Un’accusa semplicemente ridicola. Quando vediamo una notizia, noi del Times la riportiamo, tutto qui. E il primo ministro di uno dei maggiori paesi d’Europa che si mette nei guai con le donne, è una notizia”. Michael Binyon è uno dei più autorevoli commentatori del Times, membro della direzione del quotidiano londinese. È lui a rispondere a Silvio Berlusconi, che nella sua prima reazione al pesante editoriale di ieri del Times, “Il clown cala la maschera”, ha detto che i giornali stranieri sono “ispirati dalla sinistra italiana”. Non è la prima volta che il premier italiano accusa una testata inglese di essere “di sinistra”: aveva dato del comunista perfino all’Economist, settimanale liberal-capitalista, quando lo ritrasse in copertina come “indegno di governare” a causa del conflitto d’interessi e dei suoi processi.

Sostenere che è di sinistra il Times suscita analoga ilarità, a Londra: fondato nel 1875, a lungo il miglior quotidiano del mondo, è sempre stato un bastione del conservatorismo, e lo è rimasto – nonostante la simpatia per Tony Blair – anche dopo essere stato acquistato nel 1981 da Rupert Murdoch, il magnate dei media, proprietario di televisioni e giornali quasi tutti di centrodestra, come la rete tv Fox e il Wall Street Journal negli Usa, il Sun e appunto il Times in Gran Bretagna.

Michael Bynyon, che pensa degli ultimi sviluppi della Berlusconi-story?
“Penso che Repubblica stia facendo un lavoro magnifico. Ed è piuttosto sorprendente, per un osservatore straniero, che vi siano così scarse critiche di Berlusconi, sugli altri media italiani. Naturalmente la ragione è nota: Berlusconi controlla o almeno influenza, direttamente o indirettamente, gran parte dei media italiani, a cominciare dalle tv. Ma è un triste spettacolo, per un giornalista libero, assistere a un tale servilismo verso il potere da parte di altri giornalisti”.

Che cosa sarebbe accaduto, secondo lei, se uno scandalo simile fosse scoppiato qui, nel Regno Unito?
“Se si sospettasse che il primo ministro ha una relazione con una 18enne a cui promette dei favori, e sua moglie affermasse che va con minorenni, e il premier in questione fornisse di continuo versioni contraddittorie sull’accaduto, tutti i media nazionali gli starebbero addosso 24 ore su 24. Dovrebbe dimettersi nel giro di settimane”.

Berlusconi dice che i vostri editoriali, critici nei suoi confronti, sono ispirati dalla sinistra italiana.
“Un’accusa insensata, ridicola. Sostenere che c’è una cospirazione, dietro i nostri articoli, è infantile. Una cospirazione della sinistra italiana, poi: e come farebbe, la sinistra italiana, a far scrivere quel che vuole al Times di Londra? Noi non scriviamo per fare piaceri a questo o a quello. Scriviamo quando vediamo una notizia. E il premier dei uno dei maggiori paesi d’Europa, membro della Nato, presidente di turno del G8, che si mette nei guai con le donne e poi dice cose chiaramente non vere su com’è andata, è una notizia, la che vedrebbe anche un cieco”.

E la sua iniziativa per bloccare la pubblicazione delle 700 fote scattate alla festa nella sua villa in Sardegna?
“Difendere la privacy, in assoluto, è giusto. Ma in questo caso, se Berlusconi volesse mettere a tacere ogni sospetto, direbbe: pubblicatele. Non facendolo, contribuisce a lasciar credere che in quelle foto ci sia qualcosa da nascondere”.

Magari gli italiani pensano che mentire su relazioni extraconiugali è lecito.
“Può darsi, ma la menzogna non può cambiare di continuo, dev’essere credibile. E le cose che dice Berlusconi non lo sono. Senza contare che la menzogna di un leader politico, per qualunque ragione, è imperdonabile. Ovunque. Anche in Italia”.

(2 giugno 2009)

°°° Questo imbecille malavitoso non ha la più pallida idea di cosa siano la libertà e l’informazione. Abituato agli zerbini italioti, non si rende conto che in tutto il mondo occidentale i giornalisti sono tutti come Santoro e Travaglio, non certo come vespa e belpietro…

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Figure di merda

Il premier: «Non servono più chiarimenti, sU NOEMI HO GIà detto TUTTO»
Il Times attacca Berlusconi
La replica: falsità insufflate da sinistra
Il giornale: «Il peggio non sono le ragazze candidate a Europarlamento, ma il disprezzo verso gli italiani»

Silvio Berlusconi: pedofilo bugiardo e malavitoso

b-bambine

LONDRA – Durissimo attacco del Times nei confronti di Silvio Berlusconi. «L’aspetto peggiore del comportamento di Berlusconi non è il fatto che sia un buffone sciovinista. E nemmeno che si accompagni con donne di 50 anni più giovani, abusando della sua posizione per offrire loro lavoro come modelle, assistenti personali e anche, suona assurdo, candidate al Parlamento europeo. La cosa più scioccante è l’assoluto disprezzo con il quale tratta gli italiani». Inizia così l’editoriale del quotidiano londinese, di proprietà del magnate Rupert Murdoch, padrone anche di Sky, dedicato al presidente del Consiglio italiano.

«ANZIANO LIBERTINO» – Continua poi l’articolo: «L’anziano libertino (Lothario sul Times, ndr) può trovare divertente, o anche temerario, fare il playboy, vantandosi delle sue conquiste, umiliando sua moglie, o facendo commenti che per molte donne sono grottescamente inappropriati. Non è il primo o il solo il cui comportamento privo di dignità sia inappropriato per la sua carica. Ma quando vengono poste domande legittime su rapporti che toccano lo scandaloso e i quotidiani lo invitano a spiegare associazioni che, nella migliore delle ipotesi, lasciano perplessi, la maschera del clown cade». Berlusconi «invoca la legge per proteggere la sua “privacy”, rilascia dichiarazioni elusive e contraddittorie e poi promette melodrammaticamente di dimettersi se verrà scoperto a mentire». L’editoriale prosegue ricordando le domande alle quali Berlusconi non ha mai risposto, le foto di Villa Certosa fatte sequestrare e il ministro degli Esteri Frattini che ha puntualizzato che in Italia i rapporti sessuali non consenzienti riguardano solo i minori di 14 anni. Infine il Times ricorda che tutto ciò non è solo una questione interna italiana, ma l’Italia ha la presidenza di turno del G8, è un importante membro della Nato e Berlusconi si è dichiarato amico personale di Putin.

putin

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Da Travaglio

Il reality show

Sui siti internet c’è da tempo una rubrica fissa dedicata ai «cappelli di Berlusconi». È una photogallery con le immagini del premier-pompiere, del premier-esploratore-artico, del premier-cow boy, del premier-giocatore-di-baseball etc etc. Ieri s’è aggiunta quella del premier-cuoco-delle-tendopoli. E presto la galleria sarà arricchita da un premier-primo-ufficiale nelle crociere sul Mediterraneo che ieri ha promesso ai terremotati abruzzesi. Sono cose che succedono qua da noi, a Berlusconistan, come la nostra povera Italia è stata appena ribattezzata dal Time.

La rubrica sui cappelli è nata da un’evoluzione di quella sui capelli, con una p, che fu inaugurata dallo storico trapianto del 2004 e dalla conseguente bandana che, per la gioia della famiglia Blair, andò a coprire i follicoli in fiore. Sono passati appena cinque anni, ma sembrano mille. La bandana creò un po’ di stupore. Oggi il premier potrebbe sistemarsi sul cranio la Nike di Samotracia o Mara Carfagna o, perché no?, Fabrizio Cicchitto e pochi ci farebbero caso.
Il travisamento è la condizione ordinaria del presidente dello Stato libero di Berlusconistan. A volte è fisico, ed ecco i cappelli, i capelli, il cerone e i tacchi a spillo, altre volte si estende all’intera realtà che lo circonda e, ahìnoi, ci circonda. A volte ha la funzione di nasconderla, la realtà, altre di obbligarci a distogliere lo sguardo da essa per rivolgerlo altrove. Scoppia il penoso caso-Noemi ed ecco un furibondo attacco al Parlamento, ai giudici, alla moglie e al composito fronte della «stampa comunista»: da Famiglia Cristiana al Financial Times. La crisi economica divampa ed eccolo – il giorno in cui il governatore della Banca d’Italia nella sua relazione annuale dà le cifre di un’autentica catastrofe – tra le consuete macerie abruzzesi. È un po’ nervoso. Forse teme che qualcuno, tra la folla, possa gridare qualcosa di inopportuno. Chissà. Fatto sta che sferra un attacco preventivo alla magistratura «eversiva» che vuole «cambiare il voto popolare». A cosa si riferisce? Niente. Riprende il controllo, cambia maschera. Ed ecco il cappello da cuoco e le promesse a vanvera. Gli allegri campeggiatori abruzzesi potranno proseguire la vacanza sul mare. Già, andranno in crociera. Sul Titanic.

Le cifre del naufragio parlano di una disoccupazione destinata a superare il 10 per cento. Di due milioni di precari che a fine anno resteranno senza lavoro. Di un milione e 600mila lavoratori che non avranno alcun sostegno se perderanno il posto. Di altri 800mila che devono sopravvivere con 500 euro al mese. E parlano, sia pure con molta prudenza, dell’inadeguatezza di una politica economica che ha trascurato le prime e più fragili vittime della crisi: i lavoratori precari e le piccole imprese.
Com’era naturale, il premier si è detto soddisfatto. Ha definito il discorso del governatore «molto berlusconiano». E subito dopo è rientrato nel camerino per preparare la prossima puntata di quello che l’organo del Partito comunista americano, il New York Times, ieri ha definito «un reality show».

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Ma quanto fa cagare?

L’Unità – Fondata da Antonio Gramsci nel 1924

Zorro di Marco Travaglio


Domenica in (ginocchio)

Cronache di ordinario regimetto. Domenica In, sette giorni fa: Lorena Bianchetti, pia conduttrice di ascendenze vaticane, ospita il mago Silvan che armeggia con bacchetta e foulard per farle sparire l’anello dal dito. Il prestigiatore, con grave sprezzo del pericolo e del contraddittorio, azzarda una battuta: «La bacchetta magica la impresteremo a Berlusconi» (che aveva confidato dall’Aquila di non averne una). Alla parola «Berlusconi» cala in studio un gelo polare. La Bianchetti vede passare dinanzi a sé tutto il film della sua vita (una serie di fotogrammi vuoti): il cerone si fa bianco-cadavere e poi verde-bile, la mandibola si contrae in un’orrenda paresi, l’occhio sbarrato cerca un aiuto che non arriva. Maschera di terrore. Le telecamere non documentano quel che avviene in studio: un agitarsi convulso di assistenti, autori e funzionari che mimano il cappio al collo, o la raffica di mitragliatrice, o la V di Vauro, poi congiungono le mani in preghiera. Intanto l’anello sparisce e l’ingenuo Silvan sorride in attesa dell’applauso. Niente. Pochi istanti di vuoto, poi la poveretta ritrova la favella e, con un fil di voce, esala: «La tua battuta era assolutamente personale. Colgo l’occasione per ringraziare le istituzioni molto presenti sul campo con grande impegno concreto e tutti i volontari e le persone che stanno dimostrando grande unità. Perdonami, Silvan, è un’osservazione che personalmente volevo fare». Stacco pubblicitario: la portano via. Se la caverà con una settimana di sospensione, al massimo con un deferimento al Comitato Etico. Il compagno Silvan invece ha chiuso.

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