A Berlusconi il Nobel per l’antifemminismo

A Berlusconi il Nobel per l’antifemminismo

di Maria Novella Oppo

Non potevamo credere all’ennesima volgare battuta pronunciata da Berlusconi in Parlamento. Ma, dopo averla sentita riferire dai vari tg, abbiamo dovuto farcene una ragione. Ora però, a mente fredda e commenti caldi già archiviati, chiediamo solo una rivincita; rivincita che (se non ora quando?) noi donne ci possiamo prendere, perché siamo la maggioranza del popolo italiano. Purtroppo non la maggioranza parlamentare, che tuttora consente a un vecchio sporcaccione, tramite Scilipoti, di continuare a imperversare. Nel giorno in cui il Nobel per la pace è stato assegnato a tre donne africane, che forse con più coraggio di Steve Jobs stanno cambiando il mondo, vorremmo che venisse istituito anche il Nobel per l’antifemminismo, che senza dubbio andrebbe a Berlusconi con motivazione speculare (la parte per il tutto) al suo «Forza gnocca» e cioè «Testa di minchia», presa in prestito da Salvo Montalbano. Ma siccome questa modesta vendetta non la otterremo mai, ci accontenteremo di rimandare Berlusconi a casa, dalle sue badanti, alle prossime elezioni.

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Le porcherie di berlusconi

Maria Novella Oppo (L’Unità)

Di chi sono le porcherie

Il ministro Scajola ha lo stesso diritto di convocare i vertici Rai che noi comuni cittadini di convocare il consiglio dei ministri a casa nostra. Quello che caratterizza le mosse di questo gabinetto (inteso come governo Berlusconi) è il totale disprezzo della divisione dei poteri in democrazia. Infatti, mentre Montesquieu si rivolta nella tomba, il ministro Maroni accusa i giudici di non interpretare come pretende lui la legge che ha introdotto il reato di clandestinità, ritenuto dai più incostituzionale. Di questo passo, tra poco la Carfagna assegnerà i premi Nobel, Rotondi deciderà i risultati del campionato di calcio e quel megalomane di Berlusconi stabilirà addirittura la canzone vincitrice di Sanremo. Ma, tornando alle accuse di Scajola contro Annozero, se nel programma c’erano «spazzatura, vergogna, infamia, porcherie», queste erano tutte del premier e riferite per dovere di cronaca dalla stampa di tutto il mondo.

LA OPPO, UNA CON LE PALLE

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I casini di Berlusconi

Il quotidiano britannico cita un documentario, “Il Corpo delle donne”

che contrappone la grande Anna Magnani alle attuali veline, e parla di “nuovo femminismo”

Il Guardian: premier rischia per rabbia donne

Il Pais: si comincia a preparare il dopo-premier

Il giornale spagnolo ricorda il flop di ‘Porta a Porta’, la brusca discesa nei sondaggi
e accredita il ministro dell’Economia Giulio Tremonti come il più probabile successore di Berlusconi

Il Guardian: premier rischia per rabbia donne Il Pais: si comincia a preparare il dopo-premier

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

CRIBBIO! MI SONO DI NUOVO CAGATO ADDOSSO…

b-cagato

ROMA – Dalla stampa estera nuove critiche al presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Secondo il Guardian, “il ‘sexist’ (sessista) Berlusconi affronta

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Auguri Nelson!

Compleanno Mandela: 91 candeline spente con colori bandiera nazionale

18 Luglio 2009 19:02 ESTERI

JOHANNESBURG – Buon compleanno Nelson Mandela. L’ex presidente sudafricano compie oggi 91 anni e il mondo celebra il Mandela Day. Tutti i giornali della suo Paese hanno dedicato stamattina

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Il vescovo ignorante e arrogante

Ratzimetal


“Contesta Giotto”, il vescovo caccia Dario Fo

ALESSANDRA CRISTOFANI (la Stampa)
Il Nobel lo ritiene troppo giovane per aver dipinto gli affreschi di Assisi. Il prelato: no allo show, così scredita il pittore.

°°° La verità NON SI PUO’ DIRE. Nemmeno per fare cultura, nemmeno per fare spettacolo colto. Questi preti hanno tutto il potere in mano. Loro e le mafie. Ma solo in Italia. Siamo proprio di serie Z…

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reato

Accuse al Cavaliere nel libro Einaudi rifiuta Saramago
Il Nobel: con lui c’è da temere per la democrazia

MILANO — Einaudi non pubblicherà Il quaderno, il libro che raccoglie testi let­terari e politici scritti sul blog dallo scrittore porto­ghese José Saramago, pre­mio Nobel per la letteratura nel 1998. Ne dà notizia «L’Espresso» oggi in edico­la anticipando che l’editore della raccolta di saggi sarà sempre torinese, Bollati Bo­ringhieri, ma soprattutto svelando il motivo della momentanea rottura tra l’autore di Cecità e la casa dello Struzzo. «La nuova opera — scrive Mario Porta­nova — contiene giudizi a dir poco trancianti su Silvio Berlusconi, che di Einaudi è il proprietario». Sarama­go è severo con Berlusconi ma anche con gli italiani, il cui sentimento «è indiffe­rente a qualsiasi considera­zione di ordine morale». Ma «nella terra della mafia e della camorra che impor­tanza può avere il fatto pro­vato che il primo ministro sia un delinquente?». L’au­tore del Quaderno arriva a paragonare il nostro capo del governo a «un capo ma­fioso ».

«L’Einaudi — spiega per parte sua un comunicato della casa editrice che ha pubblicato quasi tutti i ro­manzi del premio Nobel — ha deciso di non pubblicare O caderno di Saramago per­ché fra molte altre cose si dice che Berlusconi è un ‘delinquente’. Si tratti di lui o di qualsiasi altro espo­nente politico, di qualsiasi parte o partito, l’Einaudi si ritiene libera nella critica ma rifiuta di far sua un’ac­cusa che qualsiasi giudizio condannerebbe».

Saramago, 87 anni, che in questi giorni è nella sua casa di Lanzarote, nell’arci­pelago delle Canarie, ha ac­cettato di rispondere via e-mail ad alcune nostre do­mande. «Non pubblico la mia nuova raccolta di saggi con Einaudi — ci scrive il premio Nobel — perché in essa critico senza censure né restrizioni di alcun tipo Berlusconi, il quale è il ca­po del governo ma anche il proprietario della casa edi­trice, come di tanti altri mezzi di comunicazione in Italia. La verità è che quella che si è creata potrebbe es­sere definita una situazione pittoresca se il fatto che un politico accumuli tanto po­tere non facesse temere per la qualità della democra­zia ».

Lo scrittore portoghese, che si rivelò nel 1982 con Memoriale del convento e che non ha mai nascosto le sue simpatie per la sinistra (si iscrisse clandestinamen­te al partito comunista por­toghese nel 1969 riuscendo a evitare le galere del ditta­tore Salazar), ci scrive che nessuno gli ha mai propo­sto di cancellare i passaggi su Berlusconi: «Ho cono­sciuto la censura durante la dittatura portoghese, l’ho sofferta e combattuta e nes­suno in una situazione di apparente normalità demo­cratica mi potrebbe chiede­re di amputare una mia ope­ra ».

Facciamo notare che cer­ti giudizi ci sembrano quan­tomeno eccessivi. Sarama­go non si scompone: «Le qualificazioni che ho dato di Berlusconi non nascono dalla mia testa ma si basa­no su informazioni giornali­stiche che ogni giorno appa­iono sulla stampa europea. Io semplicemente osservo e concludo. Con dispiacere, naturalmente». Insistiamo: perché arrivare a paragona­re Berlusconi a un «capo della mafia»? Saramago ri­sponde: «Davvero le sem­bra esagerato? È sicuro? Al­meno mi concederà che ha una mentalità mafiosa».

L’autore del Vangelo se­condo Gesù è severo anche con l’Italia: «Quando tutte le opinioni che si diffonde­vano sulla capacità creati­va, sulla modernità e talen­to artistico erano favorevo­li, non ricordo nessuno che si lamentasse di questi giu­dizi. Ora le cose sono cam­biate. L’Italia non è più il Pa­ese che emoziona, ma sor­prende non certo per le mi­gliori ragioni. Né l’Italia né coloro che amano questo Paese meritano lo spettaco­lo politico di fascinazione malata per Berlusconi».

Saramago pubblicherà il suo prossimo romanzo da Einaudi? «Del mio nuovo romanzo, che credo vedrà la luce in autunno, non si è ancora parlato e non so do­ve porterà questa faccen­da ».

Il premio Nobel non sa che altre opere di critica a Berlusconi sono state rifiu­tate da Einaudi, dalle poe­sie politiche postume di Giovanni Raboni al Duca di Mantova di Franco Cordel­li, sino al Corpo del capo di Marco Belpoliti, che l’auto­re ha preferito pubblicare da Guanda, però commen­ta: «Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però in­fine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo».

Dino Messina

°°° Il vecchio Saramago, dando del delinquente e del capomafia a burlesquoni ha commesso un gravissimo reato: divulgazione di segreto di Stato!

SARAMAGO

saramago

bavagl1

bavaglio1

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MERDA DI VERME

Cultura
Einaudi non pubblica il Nobel
Saramago: critica Berlusconi

Einaudi non pubblicherà la traduzione italiana del prossimo libro del Nobel Saramago. Secondo il settimanale l’Espresso decisione legata ai «giudizi a dir poco trancianti su Berlusconi, proprietario di Einaudi» presenti nell’opera.

°°° Popolo delle libertà DI UNO SOLO. E per giunta pluripregiudicato, delinquente abituale, mafioso, cocainomane, pedofilo, dittatorello. Bella roba!

b-merda1

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