La buona Novella… Silvio nella bolla di vetro

Silvio nella bolla di vetro

di Maria Novella Oppo
Berlusconi sta proprio diventando una patetica macchietta. Il che non lo rende meno pericoloso, data la disperata accozzaglia di ometti che derivano da lui la loro sopravvivenza politica. Basta mettersi davanti alla tv e si può scommettere su quello che il premier prometterà, smentirà o dirà di aver fatto. Così l’altro giorno, appena abbiamo sentito la notizia che Mosca ospiterà i Mondiali, abbiamo scommesso in famiglia che Berlusconi se ne sarebbe attribuito il merito. E così è stato. La sceneggiatura è prevedibile perché il boss non ha più autori degni di questo nome e la sua verve è talmente concentrata nell’autoesaltazione che la realtà gli è del tutto estranea. Ormai vive in una bolla di vetro, dove boccheggiano anche i suoi uomini, che ripetono il loro verso, come la gallina di Leopardi. Ogni tanto, però, qualcuno si monta la testa e grida il suo fascistissimo «chi se ne frega», magari al presidente Napolitano. Tanto la tv ha il rewind (ma la magistratura no).

Famiglia-Berlusconi

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Maria Novella Oppo

Minzolini che farà da grande?

Chissà che cosa vorrà fare Minzolini da grande. Attorno alla sua direzione del Tg1, c’era molta attesa. Sia da parte dei colleghi che vogliono vedere fino a che punto può arrivare, sia da parte dei politici che, nei decenni (ormai parliamo di secoli e di millenni), ha di volta in volta messi uno contro l’altro, pur di avere una soffiata da vendere come roba sua. E ora eccolo lì, il leader minimo dei retroscena carpiti al gabinetto, impegnato a dimostrare di saper fare quello che non sa fare. E lì dove un tempo c’era il Porto delle nebbie, sta fondando uno speculare tg delle nebbie, fumoso insieme di notizie non date, ma ampiamente commentate. Con gli odiosi pastoni di dichiarazioni (che ogni direttore ha promesso a suo tempo di abolire), diventati pastoni di allusioni e avvertimenti. Per ora, di questo tg si capiscono solo le intenzioni: fare muro contro tutto ciò che dispiace a coLui che solo può fare, di un Minzolini qualsiasi, un mostruoso connubio tra Bruno Vespa ed Emilio Fede.

FALLO!

pipi-muro

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CAZZARO RAZZISTA, FASCISTA, IDIOTA

Donne e bambini criminali?

DI MARIA NOVELLA OPPO

Scriviamo dopo aver sentito, nel grande tg unificato, l’ultima dichiarazione di Berlusconi sulla tragica questione dell’immigrazione. Ovviamente può essere che tale dichiarazione sia già stata smentita, o attribuita alle solite manipolazioni della sinistra, ma l’abbiamo appena ascoltata con le nostre orecchie incredule, benché ormai abituate a tutto. Il boss dei boss ha dichiarato che il ministro Maroni si limita ad eseguire i suoi diktat, perché i leghisti non sono poi così cattivi come li si dipinge. Dunque, siamo da lui stesso autorizzati a pensare che il cattivo in realtà è Berlusconi. Infatti, ha continuato sostenendo che il suo governo non lede i diritti umani (come ritengono l’Europa, l’Onu e perfino la Chiesa cattolica) perché quei disperati che ogni giorno rischiano la vita sui barconi, non sono profughi o perseguitati politici, ma manovalanza al soldo della criminalità organizzata. Domanda: anche le donne e i bambini neonati? E i bambini non ancora nati?

lucio4

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La OPPO

di Maria Novella Oppo

Gobbo aiutalo tu

Diario di bordo tv. Ascoltate e viste cose straordinarie. Durante il reality politico Tetris sentito distintamente, tra le urla, affermare che Berlusconi è andato a letto con la Carfagna, penso prima di farla ministra. O dopo? Invece, nei tg, molta insistenza sulle battute di Obama a un incontro con la stampa. Battute recitate dal presidente Usa leggendo da quello che noi chiameremmo «gobbo». Quindi Obama non improvvisa come fa il nostro (anzi loro) Berlusconi, al quale l’imperiale supponenza impedisce di stare nei limiti scritti dai suoi «autori». Se lo facesse, forse eviterebbe di dire stronzate colossali come il no all’Italia multietnica. Visto che l’Italia è multietnica da almeno 2000 anni. E già l’editto di Caracalla (212 dc) riconosceva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero. Perciò, sarebbe utile che l’imperatore del nostro stivale seguisse almeno il corso di acculturazione politica di tre giorni destinato alle veline e andato purtroppo sprecato.

bnot

san_obama

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M.Novella Oppo

Nessuno ce lo invidia

E così anche Vasco, dal palco del Primo Maggio, si è rivolto a Berlusconi, come non ne potesse proprio fare a meno. E ha intonato la sua canzone antitelevisiva, nella quale dice che alcuni non sanno più se quello che hanno in testa lo hanno pensato loro o gliel’ha suggerito la tv. E poi ha cantato con ironia questa strofetta: «Qui siamo tutti belli e buoni; votiamo tutti Berlusconi». Ma chissà quanti degli 800.000, nel magma indistinto della piazza, avranno davvero votato Berlusconi. E quanti saranno stati presenti anche perché c’era la tv e si poteva sperare di salutare con la manina, come faceva Vasco, per scherno. Perché è vero che bisognerebbe trovare un senso nelle cose, ma un senso troppo spesso non c’è. Come dimostra il fatto che l’Italia è stata ancora declassata, tra i paesi sviluppati, a causa del conflitto di interessi tra la libertà di informazione e Berlusconi. Un leader che ormai si vanta di avere il 75% di popolarità, ma che nessuno ci invidia, neppure nel terzo mondo.

bdimissioni

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Una storia esemplare

La prostituta di Barcellona offre prestazioni a portatori di handicap
In Spagna è polemica. E il sito dell’assistente erotica viene oscurato
Marien, escort dei disabili
“Col sesso faccio del bene”
Dopo undici anni di attività occulta, la squillo è uscita allo scoperto
di MARIA NOVELLA DE LUCA

Marien, escort dei disabili “Col sesso faccio del bene”
“Grazie Marien, da te ho avuto la prima carezza della mia vita”. Firmato Juan, affetto da Sla, sclerosi laterale amiotrofica. Grazie, per un momento d’amore, anche se a pagamento, duecento euro a prestazione. Marien ha 48 anni, ha un bel fisico snello, capelli castani e lo sguardo sereno. Di professione fa la escort, prostituta se volete, esercita a Barcellona, nella zona delle Ramblas, all’università studiava Scienze politiche, è sposata, separata, ha un figlio.

Marien ha una “specializzazione” però, e da quando questa sua specializzazione è diventata pubblica, grazie a una lunga e dettagliata intervista a El Mundo, il suo blog e il suo sito sono stati oscurati per le troppe richieste, ma soprattutto il tema difficile e delicato della sessualità nelle persone disabili è finalmente uscito dall’ombra. Perché Marien da oltre dieci anni offre sesso a pagamento ai portatori di handicap, per un weekend con lei ci vogliono oltre duemila euro, e quando parla dei suoi clienti ne rivela un lato inedito: “Ho scoperto che queste persone non sono così fragili come si può credere. Hanno bisogno di aiuto in alcuni momenti, ma hanno una capacità non comune di superare le avversità”. E se oggi definisce il suo lavoro un “servizio sociale”, se in molti casi sono proprio le famiglie delle persone disabili a contattarla, Marien non nasconde che all’inizio il suo fu un calcolo, la scelta, dice, “di lavorare in un settore che le altre disprezzavano”.

“Mi sono sposata a 17 anni, è andata male, avevo un figlio e un padre a carico… Ho cambiato nome e ho cominciato a lavorare nei night club di Barcellona. Vedevo le mie colleghe disprezzare gli uomini sulla sedia a rotelle, gli zoppi o quelli che indossavano occhiali dalle lenti spesse. Capii che la strada era quella: iniziai a inserire inserzioni sui giornali catalani presentandomi come escort indipendente. Specificando subito quali fossero i destinatari del messaggio”. Da allora un successo (e un business) crescente. “Posso vivere comodamente, ho potuto comprare due appartamenti, far studiare mio figlio”. Una storia nell’ombra, fino a poco tempo fa. Una storia che però piano piano la coinvolge. Un blog dove racconta la sua esperienza e le sue sensazioni. “Dare piacere a chi soffre è un servizio sociale. Ho clienti fissi da anni. Siamo diventati amici. Non c’è né pudore né pietà, il sesso è uno scambio, loro ne hanno bisogno, io glielo do….”.

Ma dopo l’intervista al El Mundo tutto cambia: il suo blog preso d’assalto, migliaia e migliaia di e-mail, applausi ma anche insulti. Marien diventa un’icona della rete, il dibattito infiamma le associazioni di persone disabili. Il blog viene oscurato, Marien viene sommersa da proposte di interviste televisive, ma per adesso rifiuta visibilità e compensi. “Quello che volevo è spezzare il tabù sulla sessualità dei portatori di handicap. Un problema rimosso, che nessuno vuole vedere, la negazione di un diritto. Le mie colleghe all’inizio mi dicevano: “Marien, come fai, non ti fa schifo?”. Sì, parlavano proprio così… No, mai provata questa sensazione, del resto prima di fare l’escort facevo l’infermiera, il mio obiettivo era quello di soddisfare i bisogni delle persone che accudivo, li cambiavo, pulivo. E poi tra i miei clienti ho incontrato persone incredibili, soltanto apparentemente fragili”.

In Svizzera, come in Svezia, il lavoro di Marien viene riconosciuto sotto il termine di “assistente sessuale”, e le loro prestazioni pagate dallo Stato. Perché forse non c’è bisogno di scomodare la psicoanalisi per spiegare quanto possa essere terapeutico non reprimere ma esprimere le proprie pulsioni sessuali, proprio in soggetti che per le loro patologie non hanno il controllo delle proprie sensazioni. Ed è infatti interessante la testimonianza di Lorenzo Fumagalli, terapeuta di un ragazzo con disabilità mentale. “Era aggressivo, violento. I suoi educatori e i suoi medici decisero che si poteva provare a fargli vivere un rapporto sessuale. Esperimento riuscito: il ragazzo si è calmato e adesso ha incontri mensili con una prostituta”.

Un tema delicato, scabroso. Con pacatezza e senza pudori Marien nell’intervista descrive anche le particolari forme di sesso che si possono esercitare con persone affette da disabilità diverse. “Mi commuovono la gratitudine, l’affetto. È vero, vengo pagata, le mie tariffe sono chiare, anzi il denaro è un modo di comunicare netto, senza fraintendimenti. Eppure loro mi ringraziano, come se provare una sensazione erotica per chi è affetto da una diversità fosse un miracolo, una concessione impossibile”.

La storia di Marien fa il giro d’Europa. La ritroviamo in centinaia di blog italiani. Le reazioni sono diverse. Le associazioni chiedono cautela, riservatezza. Ma i blogger scrivono. Marco, 31 anni, tetraplegico è il più deciso: “Siamo esseri umani, abbiamo diritto al sesso, all’amore, al piacere. Dopo aver letto la storia di Marien ho chiesto a mia madre di caricare il camper e di portarmi in Spagna. Lei si è messa a ridere, lo ha raccontato a mio padre, e lui ha risposto: perché no, potrebbe essere un’idea”.


°°° Io un bel nobel o almeno un cavalierato con gran croce della Repubblica lo darei a lei, altro che le mignottine scialbe della tv italiota! Se vespa, burlesquoni, cossfiga e bossi, avessero avuto una signora mignotta come Marien – disabili e devastati come sono – probabilmente avremmo un’Italia migliore.

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