PANE E VELENO. Il mio libro per chi ama la poesia moderna e le canzoni.

 

 PANE E VELENO

 

Pane e veleno

Sopra il tuo seno.

Mangio e ti bevo

Ti mordo il seno.

Muovi i tuoi fianchi

Ma siamo stanchi

Sesso a fatica

L’ultima volta.

 

Tu ora te ne andrai

Con la tua borsa nera e i capelli raccolti

Ti volterai sulla porta

Senza sorridere

Guarderai verso il letto

Con un singhiozzo e una maledizione.

 

 

Guiderai con gli occhi rossi

Superando la stazione

Rivedendo quel treno che ti ha portata qui.

 

 

Guiderai in quest’alba bagassa

Col cuore come un’uva passa

Per quella strada infame

Piena di curve e di speranze avvilite.

 

Te ne andrai lontano

Da questa vita stanca

Di parole non dette

Di gesti fiacchi e pieni di rancore

Di notti maledette.

 

 

 

Guiderai fino al mare

Spegnerai il motore

E resterai a guardare

Con le mani tremanti

L’infinito che muore

Tra tanti sogni infranti.

 

Portami con te

Voglio ancora il tuo seno

Ho bisogno del pane

Col tuo dolce veleno.

 

O, perlomeno,

riportami almeno la macchina,

STRONZA!

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PANE E VELENO il mio nuovo libro di poesie e canzoni. Ordinatelo a manetta dal link qui sotto.

 

Amici! Ho appena pubblicato il mio nuovo libro. Contiene poesie e canzoni inedite. Costa poco. Affrettatevi a ordinarlo. Dobbiamo raggiungere almeno le prime MILLE COPIE entro fine mese.

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PANE E VELENO

 

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Grande Laura!

La mia amica Laura Pellegrini (ELLEKAPPA) ha avuto la pazienza e la forza di stomaco di leggere le minchiatine che bindi spaccia per POESIE e lo ha preso malamente per culo. Godete!

Ad una misteriosa cassiera
di un supermercato

Ignara cassiera
Sublime tre per due
Sconto trasfuso
Adagia il tuo codice a barre
Sul mio glabro torace
Che umilmente sollecito
Ansima solo per Lui

Al Pesce Rosso
Ignaro pesce rosso
Lisca sensuale
Squama vibrante
Struggente sguardo
Che voglioso mi brama
Come fossi un lombrico

Ad una ignota candidata
Ignara candidata
Acerba suggestione
Languida lusinga
Con mite tariffa
Teneramente adempi
Al sacro ristoro
del Suo virile prolasso

A Capezzone
Ignaro portavoce
Gnaggnera inesorabile
Rorida devozione
Per l’Incommensurabile
Verecondo ascaride
Secondo solo al Minzo
In te la mia tempra riconosco
Prono ti contemplo
E rivoli rugiadosi
Scivolano dalle mie labbra

A me
Ignaro poeta
Adipe ossequioso
Prosperoso senno
Trasudante sottomissione
Nel sesquipedale talamo
Dell’Infaticabile Conducator
Umile ciliegina sulla torta

elle-kappa

calcinculo

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reato

Accuse al Cavaliere nel libro Einaudi rifiuta Saramago
Il Nobel: con lui c’è da temere per la democrazia

MILANO — Einaudi non pubblicherà Il quaderno, il libro che raccoglie testi let­terari e politici scritti sul blog dallo scrittore porto­ghese José Saramago, pre­mio Nobel per la letteratura nel 1998. Ne dà notizia «L’Espresso» oggi in edico­la anticipando che l’editore della raccolta di saggi sarà sempre torinese, Bollati Bo­ringhieri, ma soprattutto svelando il motivo della momentanea rottura tra l’autore di Cecità e la casa dello Struzzo. «La nuova opera — scrive Mario Porta­nova — contiene giudizi a dir poco trancianti su Silvio Berlusconi, che di Einaudi è il proprietario». Sarama­go è severo con Berlusconi ma anche con gli italiani, il cui sentimento «è indiffe­rente a qualsiasi considera­zione di ordine morale». Ma «nella terra della mafia e della camorra che impor­tanza può avere il fatto pro­vato che il primo ministro sia un delinquente?». L’au­tore del Quaderno arriva a paragonare il nostro capo del governo a «un capo ma­fioso ».

«L’Einaudi — spiega per parte sua un comunicato della casa editrice che ha pubblicato quasi tutti i ro­manzi del premio Nobel — ha deciso di non pubblicare O caderno di Saramago per­ché fra molte altre cose si dice che Berlusconi è un ‘delinquente’. Si tratti di lui o di qualsiasi altro espo­nente politico, di qualsiasi parte o partito, l’Einaudi si ritiene libera nella critica ma rifiuta di far sua un’ac­cusa che qualsiasi giudizio condannerebbe».

Saramago, 87 anni, che in questi giorni è nella sua casa di Lanzarote, nell’arci­pelago delle Canarie, ha ac­cettato di rispondere via e-mail ad alcune nostre do­mande. «Non pubblico la mia nuova raccolta di saggi con Einaudi — ci scrive il premio Nobel — perché in essa critico senza censure né restrizioni di alcun tipo Berlusconi, il quale è il ca­po del governo ma anche il proprietario della casa edi­trice, come di tanti altri mezzi di comunicazione in Italia. La verità è che quella che si è creata potrebbe es­sere definita una situazione pittoresca se il fatto che un politico accumuli tanto po­tere non facesse temere per la qualità della democra­zia ».

Lo scrittore portoghese, che si rivelò nel 1982 con Memoriale del convento e che non ha mai nascosto le sue simpatie per la sinistra (si iscrisse clandestinamen­te al partito comunista por­toghese nel 1969 riuscendo a evitare le galere del ditta­tore Salazar), ci scrive che nessuno gli ha mai propo­sto di cancellare i passaggi su Berlusconi: «Ho cono­sciuto la censura durante la dittatura portoghese, l’ho sofferta e combattuta e nes­suno in una situazione di apparente normalità demo­cratica mi potrebbe chiede­re di amputare una mia ope­ra ».

Facciamo notare che cer­ti giudizi ci sembrano quan­tomeno eccessivi. Sarama­go non si scompone: «Le qualificazioni che ho dato di Berlusconi non nascono dalla mia testa ma si basa­no su informazioni giornali­stiche che ogni giorno appa­iono sulla stampa europea. Io semplicemente osservo e concludo. Con dispiacere, naturalmente». Insistiamo: perché arrivare a paragona­re Berlusconi a un «capo della mafia»? Saramago ri­sponde: «Davvero le sem­bra esagerato? È sicuro? Al­meno mi concederà che ha una mentalità mafiosa».

L’autore del Vangelo se­condo Gesù è severo anche con l’Italia: «Quando tutte le opinioni che si diffonde­vano sulla capacità creati­va, sulla modernità e talen­to artistico erano favorevo­li, non ricordo nessuno che si lamentasse di questi giu­dizi. Ora le cose sono cam­biate. L’Italia non è più il Pa­ese che emoziona, ma sor­prende non certo per le mi­gliori ragioni. Né l’Italia né coloro che amano questo Paese meritano lo spettaco­lo politico di fascinazione malata per Berlusconi».

Saramago pubblicherà il suo prossimo romanzo da Einaudi? «Del mio nuovo romanzo, che credo vedrà la luce in autunno, non si è ancora parlato e non so do­ve porterà questa faccen­da ».

Il premio Nobel non sa che altre opere di critica a Berlusconi sono state rifiu­tate da Einaudi, dalle poe­sie politiche postume di Giovanni Raboni al Duca di Mantova di Franco Cordel­li, sino al Corpo del capo di Marco Belpoliti, che l’auto­re ha preferito pubblicare da Guanda, però commen­ta: «Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però in­fine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo».

Dino Messina

°°° Il vecchio Saramago, dando del delinquente e del capomafia a burlesquoni ha commesso un gravissimo reato: divulgazione di segreto di Stato!

SARAMAGO

saramago

bavagl1

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