Berlusconi e il disastro totale

Conti pubblici, rispetto ad un anno fa

il fabbisogno è più che raddoppiato

In otto mesi la spesa del settore statale è salita a circa 61 miliardi, 33,1 miliardi in più di quello registrato nell’analogo periodo 2008, pari a 27,868 miliardi

°°° Meravigliosa notizia, che si somma al debito pubblico e la disoccupazione alle stelle, al raddoppio delle povertà, alle leggi liberticide e razziste, al ludibrio del mondo nei nostri confronti… insomma: Rialzati, Italia.

b-kriminal

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Il ritorno del Cazzaro

Il premier ringrazia per iscritto che gli ha dato il voto e dice
“Ora il governo è più solido, non mancate l’appuntamento con i ballottaggi”
Berlusconi agli elettori del Pdl
“Primi nonostante le calunnie”

Berlusconi agli elettori del Pdl “Primi nonostante le calunnie”

ROMA – Un ringraziamento, scritto, agli elettori. Silvio Berlusconi sceglio un modo per lui inusuale per rompere il silenzio dopo le elezioni. Un lungo messaggio quello partito da Palazzo Chigi per dire: “Abbiamo vinto nonostante le calunnie su di me”. Il premier sembra non vedere i problemi, che pure i numeri indicano chiaramente, che l’ultima tornata elettorale ha posto al suo neonato partito finito lontano da quel 40% che egli stesso aveva previsto come risultato possibile. Sceglie, da ottimo propagandista, la strada dell’ottimismo.

“Vi ringrazio di cuore – scrive il premier – perché al di là del conforto mio personale, avete sancito la nostra vittoria sia nelle elezioni europee sia in quelle per le amministrazioni locali, cambiando a nostro favore la geografia politica in moltissimi Comuni e Province da sempre dominati dalla sinistra. Con il voto avete confermato che il Popolo della Libertà è il primo partito in Italia in tutte e cinque le Circoscrizioni europee, con un vantaggio più che raddoppiato rispetto ad un anno fa sul maggiore partito d’opposizione”. Il Cavaliere ricorda i 29 europarlamentari eletti e il secondo posto (non il primo come diceva alla vigilia) fra i partiti del gruppo del Ppe.

Poi aggiunge: “E’ un risultato che ci rende orgogliosi, perché conferma una volta di più che il nostro governo ha saputo affrontare meglio di altri in Europa la crisi economica. Mentre in altri Paesi i governi hanno perso consenso, noi i nostri consensi li abbiamo confermati e consolidati e la stabilità del governo ne esce rafforzata. Il nostro governo si è impegnato a non lasciare nessuno solo di fronte alla crisi. Continueremo a farlo, e procederemo con passo ancora più spedito nell’attuare le riforme necessarie per ammodernare l’Italia”.

°°° Lo sconfitto riappare dopo tre giorni di assoluto mutismo. Ma ve l’immaginate se avesse davvero vinto? Cominciamo col dire che se c’è uno aduso a calunniare il prossimo è proprio silvio berlusconi. Nessuno l’ha mai calunniato: è lui che continua a comportarsi da gangster pedofilo e maniaco volgare. Secondo: mentre c’è una paurosa avanzata della destra in tutta Europa, lui è l’unico ad aver perso più di tre punti. Non solo, ma dopo una presenza fastidiosa e pressante a reti unificate, nonostante le menzogne raccontate al popolino da tutti i suoi megafoni, ha preso centinaia di migliaia di preferenze IN MENO rispetto a tutte le elezioni precedenti. Se avessi candidato Melina, la mia bambina di nove anni, come capolista in tutte le circoscrizioni, con soli due o tre passaggi televisivi avrebbe preso almeno sei milioni di preferenze. Mafiolo ne ha prese poco più di due milioni e mezzo: un fiasco totale! Ma se consideriamo che lui, ancora il giorno prima delle elezioni, sventolava i suoi sondaggi che lo davano al 45% e invece si è fermato al 35%… beh, allora si tratta di DISFATTA!
Chiudo con una scommessa… ci mettiamo una bevuta che le giunte dei famosi Comuni e Province conquistati alla sinistra saranno in brevissimo tempo decapitate e falcidiate da arresti per mafia, camorra, corruzione, concussione, abuso d’ufficio, etc? A Cominciare dalla Campania… In Sardegna, intanto, burlesquoni ha perso oltre dieci punti rispetto a pochi mesi fa. Vi dice niente?

b-cazzaronucleare1

bpesto

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Obama? Non se lo caga di striscio!

MURDOCH
Chiamato da Berlusconi per quello scherzetto, Murdoch ha capito che il mercato italiano era promettente e ci si è installato. Si è impadronito della pay tv satellitare italiana, che in mani italiane (L’IMPRENDITORE DEI NOSTRI COGLIONI: silvio burlesquoni…) aveva perso per anni centinaia di miliardi di lire all’anno, trasformandola nel successo che è oggi Sky; poi Mediaset gli ha sparato nelle gambe il calcio sul suo digitale terrestre e poi, peggio di tutto, il governo italiano ha raddoppiato l’Iva sulla pay tv.

OBAMA

Il fantasma che spaventa di più Berlusconi è però quello del presidente americano Barack Obama. In fondo, può pensare Berlusconi, con Murdoch alla fine ci si metterà d’accordo. Siamo imprenditori, siamo ricchi, abbiamo la stessa età, siamo fatti per intenderci. Probabilmente se pensasse davvero così sbaglierebbe, ma un fondo di ragione può avercelo.

Con Obama, invece, la paura è più che giustificata. Al di là del santino neo kennediano che ne è stato fatto in Italia, Obama è un giocatore durissimo, cresciuto alla spietata scuola della politica di Chicago, la città più violenta d’America e in cui anche la lotta politica segue regole che non sono quelle bizantine della costa orientale e meno che mai quelle di un consiglio comunale italiano. Tutto vero quello che si è detto e scritto sugli ideali, le grandi strategie, l’essere profondamente di sinistra di Obama.

Ma Obama ha anche imparato, nella città di “The Jungle”, le regole della politica, che non sono quelle di un collegio di Orsoline. Che sia un duro nel gioco politico basta vedere come ha scaricato il suo compagno di partito Rod Blagojevich, infilatosi da solo in un mare di guai ma finito nel mirino della procura della Repubblica locale proprio in quanto compagno di partito di Obama. Per convincersi che sia un duro nella gestione, basta vedere come ha affrontato i finanzieri di Wall street e i loro stipendi, l’industria dell’auto e anche i pirati somali.

Umanamente ha tutte le ragioni per detestare Berlusconi, che gli ha dato pubblicamente del negro e non in una serata a Villa Certosa, ma in Russia, in una conferenza stampa inter nazionale sghignazzando sul colore della pelle di Obama con un altro campione di tolleranza razziale, il presidente russo Medvedev.

Ma anche sul piano politico Obama ha molte ragioni per infliggere all’Italia di Berlusconi qualche umiliazione. Berlusconi si è appiattito per anni su Bush, in modo totale e assoluto, senza avere l’aplomb (che è tutto dire) dell’inglese Tony Blair; inoltre, insiste nel volere essere il grande mediatore con lo zar russo Vladimir Putin. e anche questa cosa è fatta per non piacere agli americani, che il gioco con la Russia lo vogliono condurre loro, con le loro mani, come serve alle loro strategie.

L’Italia, per gli americani, dopo la fine dell’impero russo, è un paese marginale. Per chi governa l’Italia, che è colonia americana (meglio dell’America che di chiunque altro, ma sempre colonia) la legittimazione americana è fondamentale e anche per questo Berlusconi si buttò subito nelle braccia di Bush, certamente non credendo una parola delle fandonie sulla guerra al terrore ma sapendo che se non si fosse schierato con il padrone di Washington, avrebbe avuto vita ben più difficile, in Italia e fuori.

E Obama non ha fatto certo mistero della sua freddezza verso Berlusconi e l’Italia. È stato in Europa, ai primi di aprile, è andato dappertutto tranne che in Italia, a Londra ha visto anche gente di Stati meno importanti dell’Italia ma non Berlusconi. Una riprova della freddezza dei rapporti tra i due viene anche dal noto episodio che tanto irritò la regina Elisabetta, quando Berlusconi chiamò con un tono di voce non da corte il presidente americano. “Mister Obama” gli disse, invitandolo a posare assieme per una foto ricordo. Obama accettò, anche perché con lui e Berlusconi posarono praticamente tutti gli altri capi di governo presenti.

Ma non sono passati a chiamarsi col primo nome, che per gli americani è il nostro tu. In quell’occasione, Berlusconi ha strappato a Obama, un invito a andare a Washington, per parlare del G8 (della cui nuova location il povero Obama non ha bene contezza) ma, a quel che si legge, finora la conferma definitiva dell’incontro alla Casa Bianca non è arrivata.

Intanto Obama va a Riyad, in Arabia Saudita, a vedere re Adbullah (indicativo della dipendenza americana dai sauditi fu l’inchino di Obama davanti al sovrano a Londra), va al Cairo, va in Germania. Cosa gli costerebbe un piccolo detour su Roma, giusto una toccata e fuga, tanto per consentire a Berlusconi di non parlare più di lui come «mister Obama», ma «il mio amico Barack», come faceva con «l’amico George». E invece nulla, solo un glaciale silenzio. Nemmeno con la melatonina uno normale riuscirebbe a dormire.

MARCO BENEDETTO

°°° Murdoch non mi piace, è di destra, ma è un cazzutissimo imprenditore internazionale. Burlesquoni un malavitoso di piccolo cabotaggio che sarebbe finito in galera da decenni IN QUALUNQUE PAESE CIVILE.
Obama è un grandissimo statista e lo sta dimostrando. Burlesquoni un vecchio pedofilo miserabile e cocainomane che politicamente non conta un cazzo nemmeno a Malta o a Corfù… Ma di che parliamo?

cocaina

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Tasse da record

Amici, ricordate le minchiate di burlesquoni e della sua cosca, durante il governo Prodi, sulla balla de “la sinistra è il partito delle tasse”?
Vi ricordate della balla “Noi non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani”?
Beh, oggi, sotto il regime berlusconi, abbiamo il carico fiscale più alto di sempre: 43,5!!!
Non solo, ma non le paga quasi più nessuno… tranne i soliti “fessi”: lavoratori dipendenti e pensionati. E ancora, il governicchio ci ha raddoppiato i bolli e le bollette (Enel in testa), aumentato i costi della vita e ci sta deprivando ogni giorno di servizi e diritti. Votateli ancora, mi raccomando…

evasore

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