Disoccupato ruba i regali per i figli°°° Ma secondo il nano gangster non siamo tutti ricchi?

Disoccupato ruba i regali per i figli
Treviso, il negozio ritira le denuncia

Centro commerciale (foto d’archivio)

L’operaio è stato perdonato

TREVISO

Una sciarpa, un berretto, una cintura, pantaloni, guanti e maglietta per un valore di nemmeno 100 euro. Questa la refurtiva di un ex operaio metalmeccanico sorpreso a rubare prima di Natale nel negozio Bernardi, in zona Fiera a Treviso.

Il personale del magazzino lo ha scoperto e ha

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I regali di Burlesquoni alle mafie. Dopo le leggi ad coscam, il gioco d’azzardo gratis.

Nuove licenze per le slot machine
Un regalo ai “soliti” dieci concessionari

Il giro d’affari del gioco legale in Italia è di 42 miliardi di euro. Come per il beauty contest, il governo potrebbe fare un’asta pubblica per impedire che i big del settore (Bplus, Sisal e Lottomatica) ottengano le concessioni gratuitamente

di Marco Lillo

Dopo quello delle frequenze televisive c’è un secondo beauty contest che Mario Montidovrebbe fermare. Sono rimaste poche ore ma è ancora possibile far pagare il giusto ai signori del gioco. Poco prima di Natale è circolata la voce che le concessioni per le slot machines stanno per essere assegnate, gratis. Manca ancora il decreto e c’è tempo per impedire l’ennesimo regalo ai dieci concessionari (Bplus, Sisal e Lottomatica in testa) del gioco, tuttora in causa con lo Stato per decine di miliardi di euro per le loro inadempienze del passato. Non è più ammissibile in un’epoca di sacrifici che queste società continuino a macinare utili milionari grazie a un quadro normativo e politico che le favorisce. Già conosciamo l’obiezione: le concessioni dovrebbero fruttare circa 135 milioni per il

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Leggete qui e capirete perché il regime malavitoso e incapace non si dimette: troppo potere e troppi “regali”.

La spartizione dei posti in Finmeccanica
Da La Russa a Scajola: gli sponsor politici

Dalle carte dell’inchiesta sulla presunta corruzione di Marco Milanese, l’ex consigliere di Giulio Tremonti, spuntano le liste di parlamentari e manager per le nomine nelle aziende di Stato. Il Corriere della Sera pubblica tutti i nomi

C’è il nome di Ignazio La Russa e quello del leghista Giancarlo Giorgetti. Scajola, Giovanardi e altri: sono i politici “sponsor” dei

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Il giro di regali della «cricca», capito il BAVAGLIO?

Le carte – Stima del Ros su viaggi, orologi, prestazioni sessuali e ristrutturazioni

 

Il giro di regali della «cricca»
vale un milione di euro

«Matteoli chiese a Balducci di nominare commissari incompetenti»
Le carte – Stima del Ros su viaggi, orologi, prestazioni sessuali e ristrutturazioni

 

L’ITALIETTA DI BERLUSCONI:DEVASTATA COME L’AQUILA. ECCO COSA LASCERA’ QUESTO VERMICIATTOLO. DEVASTAZIONE E VERGOGNA!

 

aqui
FIRENZE — Al netto dei decimali, e arrotondando per difetto, la cifra è di un milione tondo tondo. A tanto ammonterebbe l’importo dei regali fatti e ricevuti dalla presunta «cricca ». In un allegato dell’informativa che cerca riscontri a intercettazioni telefoniche e pedinamenti, i carabinieri del Ros fanno una stima dell’indotto generato in nome e per conto di Angelo Balducci e Diego Anemone. Non fanno valutazioni, si limitano a far di conto tra prostitute, assunzioni fittizie o immotivate, ristrutturazioni di case, orologi e viaggi-vacanza. Il risultato è una cifra a sei zeri, importo tale da fornire legna al fuoco dei pubblici ministeri, convinti che queste spese siano in realtà tangenti mascherate.

Omaggi
Il catalogo, supportato da ricevute e scontrini, propone qualche novità. Una delle signorine messe a disposizione di Fabio De Santis, provveditore alle Opere Pubbliche toscane, in realtà è una cassiera del Salaria Village, centro benessere ormai celebre. La fattura emessa dall’hotel Fenix di Roma è intestata alla ragazza. Se il sesso è una voce minore delle regalie, i posti di lavoro assegnati occupano invece un capitolo importante. La Cobar, impresa che in consorzio con una società di Anemone si aggiudica i lavori per il teatro San Carlo di Napoli e il restauro del museo di Reggio Calabria, appaltato nell’ambito delle Celebrazioni del 150˚ anniversario dell’Unità d’Italia, dal dicembre 2009 assume Valentina Sciarra, figlia di Maria Pia Pallavicini, direttore dell’Edilizia statale al ministero delle Infrastrutture. Il contratto di assunzione prevede come sede di lavoro Altamura, quartier generale della Cobar. Pur stipendiata da un privato, Valentina continua a lavorare negli uffici della Ferratella, alle dipendenze di Mauro Della Giovampaola, ex soggetto attuatore del G8 della Maddalena, arrestato il 10 febbraio. Alla voce cene si è scritto di tutto. Risulta inedita quella celebrata lo scorso 20 novembre al Bolognese, ristorante romano. A tavola, accanto ad Angelo Balducci c’erano gli immancabili De Santis, Della Giovampaola e Francesco Piscicelli. Quest’ultimo si occupa della prenotazione, per 16, e di saldare il conto, 1.870 euro in contanti. Prezzi impegnativi anche per la cena dell’11 luglio 2009 al Four Seasons di Firenze. Sala riservata e sette tavoli, per celebrare la nomina di Fabio De Santis. Totale: 22 mila euro.

Matteoli
Dopo le rivelazioni sul pranzo all’Harry’s bar di Roma in compagnia di Denis Verdini e dell’imprenditore Fusi, toscani come lui, e di un suo funzionario, il ministro per le Infrastrutture commenta così un suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta sulle Grandi opere. «Sono sereno — dice Matteoli — non ho ricevuto un avviso di garanzia. Ho completa fiducia nella magistratura, e il fatto che io riceva qualcuno alla presenza di un funzionario è il mio modo di lavorare. Quando viene un imprenditore non lo ricevo mai da solo ma alla presenza di collaboratori».

Incompetenti
La procura fiorentina è convinta che tutto l’appalto della Scuola Marescialli sia stato truccato a spese dei contribuenti. A sostegno di questa impostazione gioca la deposizione resa dal professor Remo Calzona, che stilò il progetto strutturale dell’opera. Il 12 aprile scorso, i magistrati gli chiedono della Commissione ministeriale che nel 2009 viene incaricata di trovare una soluzione allo stallo del cantiere. «Il ministro (Matteoli, ndr) chiama Balducci perché nomini una commissione di tre persone incompetenti, lo dimostro perché… incompetenti a dare un parere sulla resistenza sismica di questi edifici. Loro girano, si arrampicano e compagnia bella, ma non riescono a dimostrare veramente nulla». La commissione è incaricata di esprimere un parere sul coefficiente sismico adatto dell’edificio, che dovrebbe essere la leva per estromettere l’azienda Astaldi titolare dei lavori e ridare il cantiere alla Baldassini Tognozzi Pontello di Riccardo Fusi. I componenti erano De Santis, Sergio Albanesi e Andrea Ferrante, che alla fine proporranno la sospensione temporanea dei lavori, propedeutica alla restituzione dell’appalto a Btp. Dice Calzone: «Ferrante è un povero funzionario amministrativo… De Santis è un miracolato, Albanesi è abilissimo nell’ambito delle procedure amministrative ma non in queste cose». Calzona definisce così l’operato della commissione: «Alla fine se ne esce con affermazioni incredibili, non vere».

Marco Imarisio

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Dieci quesiti sul premier «privato»


di Nando Dalla Chiesa

Gossip da Novella 2000 o affare di Stato? Credere al Tg1 o alla stampa di tutto il mondo? In proposito avrei anch’io, come si usa, dieci interrogativi da proporre.

Primo. A quanto pare il premier trascorre parte ragguardevole del suo tempo coltivando un universo di giovani donne. Pensando a invitarle, a intrattenerle, a inseguirle per telefono, a disegnare e acquistare regali per loro, a raccomandarle. Avere un capo del governo che si dedica a questo invece di lavorare per il paese, e che anzi per loro diserta appuntamenti ufficiali in cui è già stato annunciato, è un fatto privato o un fatto pubblico?

Secondo. Il capo del governo ha trasformato una sede privata (palazzo Grazioli) nella nuova vera sede della presidenza del Consiglio. Alla luce di quello che abbiamo saputo, su questa scelta ha senz’altro giocato un ruolo importante la possibilità di sbarazzarsi degli accertamenti troppo rigorosi di Palazzo Chigi sugli ospiti in entrata e in uscita. Il fatto che la sede del governo cambi per meglio consentire il viavai incontrollato di una folta corte pittoresca e border-line è un fatto privato o un fatto pubblico?

Terzo. Le molte giovani donne che hanno rapporti di amicizia, di tenerezza e di complicità con il capo del governo vengono ricompensate e talora risarcite con incarichi di rilievo nella politica, con candidature a ogni livello, dalle Europee alle Circoscrizionali, con posti nella pubblica amministrazione o enti vari. Il fatto che si sia affermato questo criterio di scelta per reclutare la classe dirigente è un fatto privato o un fatto pubblico?

Quarto. La normativa sulle intercettazioni telefoniche approvata dal Senato ha preso il via dalla pubblicazione di registrazioni che riguardavano le relazioni e i problemi del capo del governo con alcune giovani signore dello spettacolo, e dunque dalla preoccupazione del capo del governo di tutelare questa sua sfera di intimità. Vivere in un paese che per queste ragioni viene costretto ad abbassare la guardia contro la criminalità è un fatto privato o un fatto pubblico?

Quinto. Il capo del governo è visibilmente sotto ricatto. Chi ha fotografato, chi ha filmato, chi ha visto, chi ha sentito. Un numero sterminato di persone che deve essere zittito o acquietato (anche con posti e carriere). Ma può permettersi un paese di essere governato di chi è nella condizione di subire ricatti senza fine? Ed è questo è un fatto privato o un fatto pubblico?

Sesto. Da quel che ci è stato raccontato, donne sconosciute possono entrare nella dimora del presidente del Consiglio, fare foto e registrare. C’è una questione di vulnerabilità del governo. Chi evoca complotti ogni giorno non faticherà a capire che, una volta scoperta l’infallibile via d’ingresso, anche una potenza straniera ostile potrebbe avere accesso a informazioni privilegiate. È questo un fatto privato o un fatto pubblico?

Settimo. Imprenditori arricchiti in pochi anni sono in grado di stringere rapporti preferenziali con il capo di governo facendo «bella figura» con lui grazie alla raccolta e consegna a domicilio di donne giovani e piacenti a pagamento. Che effetti ha sul sistema degli appalti, sulle cordate in affari, sulle concessioni, un rapporto preferenziale di questo tipo? Ed è questo un fatto privato o un fatto pubblico?

Ottavo. Una ragazza senz’arte né parte, invitata a cena dal capo del governo, reclama di essere pagata perché «non lo faccio mica per la gloria». In qualunque paese un invito a cena dal capo del governo è motivo di orgoglio. Qui no, non più. Come se Cenerentola chiedesse di essere pagata dal Principe. Ma se il prestigio della carica cade tanto in basso, anche a causa dei comportamenti del capo del governo medesimo, è questo un fatto privato o un fatto pubblico?

Nono. I giornali di tutto il mondo scrivono ciò che le nostre tv tacciono. Il nostro governo è lo zimbello dell’Occidente. È questo un fatto privato o un fatto pubblico?

Decimo e ultimo interrogativo.Siccome la centralità politico-culturale dell’harem si è sviluppata di pari passo con lo svuotamento del Parlamento e l’imbavagliamento dell’informazione, si assiste a un surreale scivolamento istituzionale: dalla repubblica parlamentare verso il sultanato. È questo un fatto privato o un fatto pubblico?

P.S. Le stesse ossessioni del capo del governo segnalano qualche sua difficoltà ad essere, come dicevano i latini, «compos sui» (Veronica: mio marito non sta bene). L’equilibrio psichico di un capo di governo è un fatto privato o un fatto pubblico?

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La società dei magnaccioni

(da l’Unità)

Scoppia la crisi al Comune di Roma
di Jolanda Bufalini

È sparito l’assessore. In giunta mercoledì scorso non c’era. Il sindaco Alemanno, non si sa se in qualità di detective o di principale imputato, a domanda risponde: «Non ci sono novità». Francesco Storace, anche lui celebre per la passione da detective, dice di avere la soluzione del giallo: «Fonti autorevoli mi dicono che l’assessore si è dimesso il 5 giugno, un giorno prima delle europee, in una lettera in cui denuncia il caos delle controllate del comune». I sindacati non confermano la data. «L’ho sentito l’ultima volta venerdì 12», dice Salvatore Biondo, sindacalista della funzione pubblica Cisl «avevamo fissato un incontro sul riassetto delle società comunali per lunedì prossimo». Ma poi la riunione è stata “sconvocata” dal capogabinetto del sindaco Sergio Gallo. L’assessore desaparecido non è un due di briscola. Si tratta di Ezio Castiglione, assessore al Bilancio. Ovvero, secondo Roberto Morassut, «con Urbanistica e Lavori pubblici l’architrave del governo della città». Tecnico da tutti riconosciuto per la competenza, amico personale del sindaco Gianni Alemanno, Castiglione tace. Ma il silenzio anziché dissipare infittisce le nebbie del giallo. Anche perché, ufficiale o «ufficiosa», come sostiene Alemanno, la lettera c’è e dunque anche la crisi. Ma nessuno riferisce in Consiglio mentre si accavallano le ipotesi per la successione. E Maurizio Leo, tecnico targato An, il più papabile, fa professione di stima verso il dimissionario.

La prima pista è quella del «gruppo dei corvi» appollaiato in Campidoglio. «Un manipolo che condiziona il sindaco, svuota il lavoro del consiglio comunale, spossessa la giunta del suo ruolo», sostiene il segretario regionale del Pd Morassut. Il quadrumvirato, secondo Athos De Luca, è formato da Andrea Augello, Fabio Rampelli, Vincenzo Piso, Claudio Barbaro. «Lui cerca di far quadrare i conti, il sindaco di far quadrare le poltrone», stigmatizza Alfredo Ferrari, vice capogruppo Pd alla commissione Bilancio: «Alemanno, invece di preoccuparsi dell’efficienza e della tutela dei lavoratori si affanna a accontentare i potenti del momento». «Confondono il governo della città con il potere», rafforza Morassut.

Il casus belli è un documento di attuazione delle linee guida approvate il 15 maggio 2009 sul «Riassetto del gruppo comune di Roma». Prevede sostanzialmente tre cose: 1) riportare sotto controllo le aziende indebitate. Ama, per esempio, i cui nuovi vertici politicamente targati fanno piani megagalattici e bypassano i controlli tecnici trattando direttamente con il sindaco. Le entrate non migliorano e la pulizia della città è un disastro. 2) La dismissione di quote di minoranza in società di servizi «non strettamente necessari» alla pubblica amministrazione. Fra questi la società Gemma, 20% del comune. Ma quello è un punto di forza dell’Ugl e si sconta la fiera resistenza di Luca Malcotti, sindacalista e consulente del sindaco. O la Multiservizi, che fa pulizie nelle scuole e ha 4000 dipendenti, il comune dismetterebbe il suo 5% ma in favore di Ama. 3) L’integrazione o semplificazione di altre società: un gestore unico per i trasporti pubblici ma, dopo la sparizione dell’assessore i CdA di Atac, Trambus e Metro sono stati prontamente congelati. L’integrazione di Zetema e Palaexpò. Risorse per Roma è invece una società che si trova in una situazione kafkiana. Occupa, ormai, personale qualificato alla progettazione e al controllo del PRG. Ma il Campidoglio continua a ripianarle, unico committente, non dà più commesse. Il piano prevede una verifica economica «propedeutica a un nuovo contratto di servizio».

Ricordate il “buco”? Lo spauracchio agitato da Alemanno appena insediato contro Veltroni. A un anno di distanza si può fare un bilancio: sul piano della riduzione degli sprechi tanti passi in dietro. In compenso il sindaco è riuscito a ottenere 500 + 500 milioni dal governo (2008-2009). Per farne cosa? Investimenti nelle periferie, dice Ivano Caradonna presidente del municipio della Tiburtina, non se ne vedono. Si vedono invece i regali pronti per la rendita fondiaria, per il contenzioso: il più ricco è una roba da 200 milioni per il conte Vaselli a Tor bella Monaca. Ma i comuni, invece di tenere da parte i soldi, dovrebbero combattere giuridicamente fino all’ultimo colpo.

°°° Cari amici, ecco l’ennesima dimostrazione della pericolosità di questa destra. Sono assolutamenti incapaci di governare e di amministrare, dediti come sono soltanto al potere a a mangiare. Altri tre anni così e Roma diventerà una città morta e incolta come una Cagliari o una Potenza qualunque.

I CITTADINI ROMANI SONO PIENI DI DUBBI E DI PENSIERI BRUTTI.

dubbio

pensieri

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