Gay e lesbiche si baciano appassionatamente davanti al papa, e i fasci s’incazzano con “papi”. BELLA DOMENICA

Stramaledetto sedici ha consacrato non so cosa, e fini ha sconsacrato per sempre l’unto del Signore (o il viscido della Madonna?)!

Gay e lesbiche si baciano appassionatamente in Spagna davanti al papa, e i fasci s’incazzano con “papi”.

 

COMINCIAMO  DI NUOVO IL VIAGGIO

air-bus

BELLA DOMENICA

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Viaggio a MIlano e incontro con antonio ricci

BigRed-Gabibbo

Dunque, martedì scorso sono andato a Milano per partecipare a un processo che vede imputati antonio ricci e merdaset per il furto del Gabibbo. Io sono l’unico testimone oculare. O meglio, sono l’unico testimone oculare che può dire la verità. Non devo nulla a nessuno, tantomeno ad antonio ricci, che, dopo avermi inseguito e leccato il culo per sei mesi nel 1986, poi mi ha sfruttato per tre anni al Drive in e quindi ha RUBATO   il mio format  TELEGIORNALE DELLA PERA (alias Striscia) e i miei testi, ed ha rovinato la mia vita e la mia carriera. Il fatto  incriminato avvenne nella redazione di Striscia la notizia, a fine agosto- inizi di settembre del 1990. In redazione a Milano 2, oltre a ricci, c’erano il suo braccio destro beccati, Max Greggio, e Gennaro Ventimiglia. Tutti costoro sapevano benissimo che Striscia era  un format MIO ed ero lì in quanto autore e comico  di punta (stavo preparando il nuovo personaggio della “PEPPA”:  la zia di Cossiga, talpa al Quirinale).

Qualcuno, forse il loro galoppino matteo molinari, detto Missile, che risiedeva a Los Angeles da qualche tempo, aveva mandato un piccolo poster di BIG RED: famosissimo pupazzo- mascotte della statunitense ‘Western Kentucky University’. Immediatamente, Ricci ci convocò per copiare il simpatico pupazzo e quindi per RUBARE  Big Red. Ci chiese di trovargli un nome e iniziò il brain storming. Dato che il mio personaggio di GAVINO IL SARDO, scarpe grosse e cervello fino, aveva spopolato a Drive in: facendo in ogni apparizione almeno il doppio se non il triplo dell’ascolto della media del programma (vidi personalmente  i dati Auditel a casa del capo del Marketing dell’allora Fininvest, quasi ogni settimana per due anni)… e dovendo io fare a Striscia la moglie (censurata in partenza, nonostante ne avessimo già registrato due puntate), quindi la ZIA di Cossiga… Ricci voleva a tutti i costi un personaggio simile e, avendo a disposizione solo braccia rubate all’agricoltura o fattorini (proprio come ora) ma nessuna traccia di un comico, decise che il pupazzo avrebbe proseguito la strada tracciata dal mio personaggio: un simpatico rompicoglioni che dice, bonariamente,  scottanti verità. Io associai l’idea all’epiteto sardo GABILLU. Su Gabillu, nel campidano, è un modo ironico e simpatico per decrivere chi viene dall’interno, dalle montagne. A Milano li chiamano FALCHETT. Beccati decise che Gabillu era perfetto, ma lo tradusse in ligure: GABIBBO, e ricci approvò entusiasta.

Questi i fatti.

La causa che mi vedeva testimone chiave e che si è tenuta mercoledì 17 presso il tribunale di Milano, non prevedeva nessuno scopo di lucro né richiesta di danni: era semplicemente stata intentata dal creatore di BIG RED, Ralph Carey, che da ex studente aveva regalato tutti i diritti e le royalties della mascotte alla sua università. In America, come in tutto il resto del mondo, i diritti d’autore sono sacri e inviolabili. In Usa ricci e i proprietari del suo culo sarebbero stati sbattuti immediatamente in galera e sarebbero stati spolpati vivi dagli avvocati avversi e da qualunque giudice, se si fossero azzardati a copiare Big Red, come hanno potuto fare impunemente e per 20 anni in questa italietta mafiosa e ladra, capitanata e devastata da silvio berlusconi.

Nel 2007 ci fu una causa intentata dall’azienda italiana che acquistò e PAGO’ fior di quattrini per i diritti di sfruttamente in Europa di Big RED e di altri pupazzi-mascotte delle università americane (vedi foto)

Big red mascotte2

 

Il concessionario perse la prima udienza. Sapete perché?

PERCHE’  MERDASET SI COMPRO’ IL SUO AVVOCATO.

Il quale avvocato sentenziò che io: l’unico testimone che avrebbe potuto inchiodare la cosca, e che grazie ad una vita e a una carriera irreprensibile ho sempre goduto di tanta stima e  tanto rispetto che LORO non si sognano di avere  nemmeno sotto allucinogeni… ero INATTENDIBILE!

 

Sono la mascotte della
WESTERN KENTUCKY UNIVERSITY

Sono nato 22 anni fa nel Kentucky. Il mio papà si chiama Ralph Carey, un ex studente della Western Kentucky University. Non parlo, ma adoro il basket e la pizza. Potete vedere le mie avventure sulla rete televisiva ESPN e anche in internet al sito www.wku.edu/bigred.html o nel sito ufficiale della mia Università . Durante gli eventi sportivi incito la folla dirigendo la “Ola” e la banda. Rappresento lo spirito e l’energia della mia squadra. Il mio momento più orgoglioso è stato quando per la ESPN sono entrato in finale per vincere la battaglia nel “Capital One All-America Mascot Team” con le .
I miei momenti peggiori li ho vissuti quando stavo incitando la mia squadra in una durissima partita di basket e sono caduto dalla cima della piramide umana. La mia mascotte avversaria è “Scrappy” dell’università del Texas. Non sono mai stato in Italia, la visiterò molto presto e sono molto curioso. Sarò ospite in alcune delle vostre reti televisive. Presterò anche la mia immagine a prodotti per ragazzi, il cui ricavato sarà devoluto anche in beneficenza. Arrivederci a presto.
altre mascotte delle università americanewww.wkusports.com

———————
ADFRA percorsi avanzati 48022 LUGO (RA) – Italy – Tel. 0545/33403 r.a. – fax 0545/32403 – e-mail: adfra@linknet.it
Licenziataria per i paesi UE dei diritti sui marchi, loghi e mascotte di 57 università USA su licenza della Crossland Enterprises, Inc. (Carpinteria – State of California – USA).
Tutti i marchi citati sono registrati dai legittimi proprietari. Tutti i diritti d’immagine della mascotte “Big Red” sono protetti da copyright e di esclusiva proprietà della Western Kentucky University (Kentucky – USA) e dati in licenza esclusiva alla Crossland Enterprise, Inc. (Carpinteria – State of California – USA) e ne è vietato ogni utilizzo e/o riproduzione in qualsiasi modo, forma e proporzione.

°°° Dunque, benché sia sotto un treno e finanziariamente sotto terra, per amore di Giusizia, accetto di fare il mio dovere e vado a Milano.  Avrei potuto trovare mille scusanti per restarmene a casa. Ma, voi mi conoscete, se c’è da riparare a un torto, a costo del miosangue…CORRO! Trovo un paesone devastato: Quartu a confronto è Parigi!

Mi viene a prendere mio figlio Wilson a Linate e, dato che l’aereo (si fa per dire) di Meridiana – dopo avermi trasportato con le ginocchia in bocca, tanto sono stretti gli spazi tra i sedili –  mi ha scaricato a Linate con quasi mezz’ora di ritardo. Ho fame. Andiamo a mangiare un boccone, dico a Wilson. “A quest’ora? Ma sei matto? Sono le tre meno venti, a quest’ora è tutto chiuso!”

TUTTO CHIUSO?! Ma dove  siamo, in Sardistan?

Ma a Milano era sempre TUTTO APERTO anche alle tre del mattino!  Quando Milano era la capitale culturale d’Europa: prima dell’avvento dei mafiosi craxi e berlusconi. MORTA. Milanoè abbruttita, deserta, sporca, volgare, morta e sepolta.

Ci siamo accontentati di un toast in un bar del centro. La sera stessa, altra delusione: un’ora di scarpinata, con scarpe nuove che mi hanno massacrato i piedi, senza incontrare anima viva; ristorante “Pio”, vicino al Pio albergo Trivulzio: dove si scoperchiò Tangentopoli,  vuoto, pessimo, e trattamento maleducatissimo. Prezzi salatissimi.

La mattina dopo, arrivo in tribunale, dove incontro l’avvocato italiano di Carey e andiamo su a cercare l’aula. Eravamo lì da dieci minuti, su una panca  in attesa che il giudice ci chiamasse, quando arriva antonio ricci, accompagnato da una mezza dozzina di persone: amici, avvocati e un loro testimone fasullo, un imbrattacarte di novella 2000.  Ricci arriva col suo sorrisetto sprezzante di superiorità sul mondo intero, ma… appena mi vede si trasforma. Gli ricrescono i capelli,  gli sta per cadere ilpizzetto, il suo colorito – solitamente cadaverico –  si fa ancora più bluastro e comincia a tremare e a percorrere gli ultimi passi in maniera incerta. Mi passa davanti, mi guarda supplichevole,  e balbetta: “Buongiorno.”

Non ci vedevamo da quasi 20 anni. “Buongiorno” rispondo io, con un sorrisetto al veleno. Subito lui prende posto nella panca vicina e si fa coprire da due dei suoi sgherri: non sopporta la mia vista. Sibila e balbetta, ma sento distintamente “Sono bollito, amici, statemi vicino. Sono nervoso come una molla…”

Aspetta aspetta… il giudice, una signora, fa uscire i contendenti della causa precedente e invita il nostro gruppo. Io però e lo scribacchino a tassametro  veniamo fatti attendere fuori. La giudice dovrà decidere se sentirci o meno.

Ha deciso di non decidere e non mi ha voluto sentire. Il motivo,pare, sia stato quello pilatesco del FUMUS che con la mia testimonianza avrei senz’altro creato per l’appello della causa che si terrà a Ravenna o a Bologna, dove un povero imprenditore è stato truffato dal suo avvocato poco serio e dalla banda berlusconi-ricci, che gli ha fottuto circa UN MILIARDO di euro sfruttando abusivamente il pupazzo BIG RED.

Sono rientrato mesto e sfatto da Milano. Dopo una notte insonne, infatti, e nonostante fossi uscito dall’hotel alle 7,10, sono arrivato all’imbarco con

UN MINUTO DI RITARDO

e il comandante del volo delle 9 per Cagliari ha deciso di lasciarmi a terra. Una stronza di Meridiana, parecchio scoglionata e arrogante, mi ha detto che avrei dovuto ripagare il biglietto e imbarcare venerdì, dato che gli altri due voli del giovedì erano pieni. Una tragedia. Buttato all’aeroporto di Linate, sfatto, e con soli 30 euro in tasca… Ero pronto a uccidere qualcuno. Per fortuna, un simpatico caposcalo, che mi ha riconosciuto, è stato mosso da pietà emi ha infilato nel volo delle 15,30.

Un viaggio da dimenticare, amici.

Ma non è tutto… Mentre ero a Milano, sono stato raggiunto da due telefonate tragiche, che hanno fatto saltare un progetto bellissimo e ormai chiuso, cui lavoravamoo da diversi giorni e che avrebbe prodotto ricchezza, soddisfazione, e tanti nuovi posti di lavoro…

Ma questa è un’altra storia.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Milano… Africa

I pendolari e Milano lontana. Si rompono 4 treni al giorno

08:52 CRONACHE
In viaggio con i cittadini sui treni della Lombardia. Sovraffollamento, guasti e ritardi: carrozze e locomotive hanno un’età media di 27 anni. Caos e disagi sulla rete. «Da quando c’è l’Alta velocità è ancora peggio»

°°° No è da quando ci sono questi banditi al potere che è peggiorato tutto.

treno_b1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

E tutti risero

Il caso Noemi e le “dieci domande” di Repubblica sui media Usa
E in Europa la vicenda diventa oggetto di cronaca ormai quotidiana
Il Nyt: “Decadente alla Satyricon”
Time: “L’Italia è Berlusconistan”

ROMA – La vicenda dei rapporti tra il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e la giovane napoletana Noemi Letizia, e il crescendo di contraddizioni cui si riferiscono le dieci domande di Repubblica ancora senza risposta, continuano a interessare la stampa internazionale in Europa e negli Stati Uniti.

“Le scappatelle del primo ministro alla fine fanno sollevare qualche sopracciglio”, titola il New York Times, che dedica alla vicenda una dettagliata ricostruzione e nota: “Gran parte del successo di Berlusconi nasce dalla sua abilità di leggere gli umori del Paese. Ora molti si chiedono se finalmente non abbia fatto un calcolo sbagliato e non stia spingendo troppo in là i tolleranti italiani, e se la sua reputazione di fine carriera non somigli sempre più alla decadenza imperiale del Satyricon di Fellini”.

Il settimanale americano Time titola: “Berlusconi e la ragazza. Niente di piccante, grazie”. L’articolo di Jeff Israely, a lungo corrispondente da Roma, è graffiante: parla dell’Italia come del “Berlusconistan” e in cui i critici “riescono in qualche modo ad andare in tv, sostenendo che il 72enne maestro dei manipolatori ha innescato un ciclo di notizie che in realtà potrebbe portare alla sua fine politica”.

Il quotidiano conservatore francese Le Figaro parla dell'”affaire Noemi” e sottolinea che “Berlusconi ha l’arte di complicarsi la vita”.

Il britannico Guardian dà alla vicenda una lettura “interna”: “Per capire quanto sia in difficoltà Berlusconi – titola il giornale – basta il fatto che persino i Blair stanno prendendo le distanze da lui”. Cherie parlò “rapita” del viaggio con Tony in Sardegna nel 2004 ospiti del Cavaliere. “Ma allora era allora”: quando la ex first lady è intervenuta questa settimana su quel viaggio, lo ha fatto “prendendo in giro la bandana indossata per coprire quello che lei insiste fosse un trapianto di capelli (nonostante il suo rifiuto di ammetterlo)”. E ancora: “Nessuno lo accusa di alcun rapporto sessuale improprio, e non ci sono basi per sostenerlo. Ma come avviene in molti scandali che coinvolgono uomini e donne politici, il punto non è quel che Berlusconi ha fatto, ma se stia o meno dicendo la verità. L’opposizione sostiene che chi mente sulla sua vita privata non può governare”.

Continuano a occuparsi della vicenda altri grandi quotidiani europei. El Pais torna oggi con una corrispondenza: “Convertito in un caso globale dalle proprie contraddizioni (ha mentito ripetutamente sulla vicenda), il caso Noemi coinvolge ogni giorno nuove persone”. E Libération: “Fiat tenta di acquisire Opel, l’economia italiana soffre la crisi, ma a dieci giorni dalle elezioni europee, l’Italia non ne ha che per papounet. Il velo di misteri e sospetti intorno alla relazione tra Berlusconi e la giovane che gli ha dato questo soprannome, si impone al centro delle discussioni, delle polemiche e ormai della politica”.

Infine l’americano Christian Science Monitor: “Con l’Italia che si prepara a ospitare il summit G8 Berlusconi nel mirino di uno scandalo personale”. E il giornale commenta: “Nel mezzo di una crisi economica, l’Italia sembra occuparsi più del presunto affaire del primo ministro con una teenager che del summit di luglio”.

DISASTRI DEL REGIME

governare1

MINISTRA IN ALLENAMENTO

se-te-lo-piglio

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter