TUTTI IN PIAZZA DI NUOVO IL 12 MARZO! CACCIAMOLI VIA A PEDATE!

Una giornata per la Costituzione
Il 12 marzo in piazza

Silvio Berlusconi è indagato per concussione e prostituzione minorile. Sono reati che dovrebbero indurre chiunque, uomo pubblico o meno, a voler dimostrare la propria innocenza in tribunale. Il presidente del Consiglio, di fronte ai suoi problemi giudiziari, vuol cambiare le leggi, la giustizia e perfino la Costituzione. Contro questo uso spudorato del potere il movimento per il 12 marzo ci saranno manifestazioni in più città. Titolo della giornata: “A difesa della Costituzione” (http://www.adifesadellacostituzione.it oppure sul sito della giornata stessa c-day). Per difendere quindi l’impalcatura della nostra democrazia e la democrazia stessa.

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A Roma il corteo partirà dalle 14 a piazza della Repubblica per concludersi a piazza del Popolo. Il comitato “A difesa della Costituzione”, nato dall’associazione Articolo 21 e da un’idea del suo portavoce Giuseppe Giulietti, insieme al senatore Pd Vincenzo Vita, vede aderire molte associazioni. Tra le altre, Libertà e giustizia. Che lancia un appello che ci chiama tutti in causa: “Dimettiti per un’Italia libera e giusta” perché “la riforma della giustizia non la fanno gli imputati”, scrive nel proprio sito in vista del “D-Day” del 12 marzo. E nel proprio sito web (http://www.libertaegiustizia.it) scrive: “Con stupefacente impudenza, un presidente del Consiglio, imputato in quattro processi per reati comuni, pretende di far ingoiare al paese l’introduzione di nuove leggi a suo uso e consumo, pomposamente etichettate come “riforma della giustizia”.

c day costituzione 12 marzo 2011

Dietro la propaganda di facciata, è infatti chiaro (lo è da anni) che Berlusconi non pensa affatto ai problemi dei cittadini e alle lungaggini nei tribunali bensì “esclusivamente” alle sue ossessioni: “i pubblici ministeri, le intercettazioni, la tanto inseguita e mai raggiunta impunità”, appunta Libertà e giustizia. Cui vanno aggiunti naturalmente un attacco alla Costituzione e già che c’è alla Corte costituzionale in modo da poterla controllare. D’altronde Alfano lo ha annunciato e ha reso chiaro quanta fretta attanaglia il suo capo: una riforma costituzionale da varare in un consiglio dei ministri nelle prossime settimane. Ministri e tecnici sono già al lavoro e a cosa puntano è cosa pubblica: separazione delle carriere, responsabilità civile dei magistrati, inappellabilità delle sentenze di proscioglimento, doppio Csm, e la riforma dell’articolo 68 della Costituzione, quello sull’immunità parlamentare. Ce n’è abbastanza per mobilitarsi.

a difesa della costituzione

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