Vendola: voglio rifare il centrosinistra

Vendola: voglio rifare il centrosinistra

“Niente alleanze con Fini e Terzo Polo”

Il governatore della Puglia espone il suo programma politico in un’intervista a “Libertà e Giustizia”. “AIcuni candidati, icone del moderatismo, hanno preso schiaffi e sono stati sconfitti”. Con i moderati possibili intese sulle regole, “ma non è pensabile, dopo, giocare la partita nel campo della destra”

ROMA – “Non sto giocando una partita per la mia carriera, voglio combattere per destrutturare il centrosinistra com’è adesso, per poter aprire il ‘cantiere’ di un nuovo centrosinistra”. Nichi Vendola espone il suo programma politico nell’intervista a Libertà e Giustizia 1 (pubblicata sul sito Internet dell’associazione), dedicata al tema delle primarie del centrosinistra.

“Finora – dice il leader Sel – il centrosinistra si è sempre presentato come un compromesso precario e forzoso tra cosiddetti radicali e i riformisti. Ma così non si è mai entrati nel merito vero dei problemi. Finora una parte del centrosinistra ha pensato a come guadagnare la vittoria elettorale, ma non ha lavorato per raggiungere il mutamento sociale e culturale. Per cui si può anche vincere alle elezioni, e insieme perdere la società”.

Ecco allora l’ammonimento sul passato, quando “candidati del centrosinistra, icone del moderatismo, hanno preso schiaffi e sono stati sconfitti. Un esempio, Rutelli. Secondo i campioni della tattica e della realpolitik del Pd per vincere bisogna trasferire tanti frammenti di idee e proposte dell’avversario nel proprio campo. L’Italia è finita nel pantano non perché qualcuno si è presentato come estremista, ma perché la politica è diventata una melassa informe”. Mentre è tempo di aprire il “cantiere” del centrosinistra senza vincoli: la questione morale, il modello
sociale, la libertà delle donne, la questione dell’immigrazione. Discutiamo dell’Italia che vogliamo, c’è un’Italia migliore di quella volgare che abbiamo sulle spalle ancora adesso”.

Il governatore della Puglia rilancia, così, le primarie “momento della discussione sulla coalizione e sul programma, compiuta, all’aria aperta”. Invece, continual il leader di Sel, “discutere nel chiuso degli organi direttivi significa condannarsi ad un avvitamento continuo”.

Disco rosso, inoltre, per l’allenza con il Terzo polo. Con cui l’unico tipo di accordo possibile è una sorta di fronte comune in chiave antiberlusconiana. “Fini cosa vuole fare? Lo ha detto chiaramente: rifondare il centrodestra. Io voglio rifondare il centrosinistra. Come possiamo stare insieme? A meno che non si dica: alle elezioni andremo con un accordo perchè vogliamo liberarci di Berlusconi e subito dopo il voto modificheremo la legge elettorale, faremo una legge sul conflitto di interessi e poi torneremo di nuovo alle urne”.

“E’ credibile e serio chiedere ora il voto per indire altre elezioni dopo sei mesi? Tolta la possibile intesa sulle regole, non è pensabile, dopo, giocare la partita nel campo della destra; né posso pretendere che un uomo di rango come Fini venga a giocarla in compagnia del centrosinistra – sottolinea Vendola -. E’ autolesionismo puro: ogni volta che si parla di alleanza da Vendola a Fini la pattuglia parlamentare di ‘Futuro e Liberta rischia di perdere pezzi”.

nichi-vendola

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