Brunetta pranza a L’Aquila. Ma il menu è sgradito°°° Senza vergogna. Ma con che faccia?!

Critiche roventi: «Pane raffermo, salame rancido, speck mediocre e fettine di ananas (che nemmeno gli inglesi..). Posso garantirvi che il catering che avete offerto sarà ricordato a lungo dal ministro Brunetta»
Il ristoratore aquilano a cui era stato affidato il catering è rimasto di sasso e ha cercato di rispondere: «Io ho offerto gratis alla Regione il nostro lavoro, gli ospiti dovevano essere 150 e invece sono arrivati in 300, il ministro è arrivato in ritardo».
Fra l’altro il nostro era un buffet per gli ospiti di serie A, posso immaginare com’era quello di serie B». Una severità non mitigata dalla situazione della città: «Terremotati? Ma è passato un anno e mezzo». Considerazione indicativa della consapevolezza che i ministri hanno della situazione aquilana, delle centinaia di esercizi commerciali chiusi, del centro storico zona rossa, off limits per abitanti, uffici e ristoranti. INNOVAZIONE, NON RICOSTRUZIONE «Ma noi – replica Pezzuto – abbiamo fatto molto per l’Aquila, dopo il terremoto». Ed enumera: «Chiavette e Pc per l’università, abbiamo regalato migliaia di volumi di Franco Maria Ricci». Volumi di Franco Maria Ricci? «Sì, una donazione che avevamo in deposito». Ma a L’Aquila c’è la biblioteca “Salvatore Tommasi”, ricca di codici miniati e musicali, trecentine e cinquecentine, la più importante biblioteca provinciale d’Italia, eppure essendo la sua sede storica, in piazza Palazzo, inagibile, il suo destino incerto. Altri meriti del ministro Brunetta: «L’Aquila sarà un laboratorio per l’innovazione con un progetto anti-crash che consentirà, anche in caso di sisma, ai servizi informatici di continuare a lavorare». Purtroppo, però le esigenze della città terremotata non sono da risolversi fra 10 anni, sono esigenze immediate. Paolo De Santis è presidente dell’ordine degli ingegneri: «La conferenza stampa di Brunetta con Chiodi e Cialente è uno spot. Qui tutto è fermo. Noi portiamo a mano le pratiche dei progetti sugli edifici da ricostruire. Il ministro dovrebbe chiedere quante linee telefoniche ha il comune dell’Aquila, perché qui per allacciare una linea telefonica si deve sostenere una battaglia. Senza contare che da quando siamo terremotati l’unico mezzo di comunicazione è il cellulare e le compagnie di Tlc mobile potrebbero adoperarsi per dare ai residenti delle tariffe speciali». Quanto al buffet cattivo, «io non sono stato invitato», precisa De Santis, «altrimenti avrei spiegato al ministro con quali problemi dobbiamo combattere». «Vorrà dire che la prossima volta lo inviteremo a via Veneto con qualche bella donna», si fa sfuggire l’ingegnere: «la verità è che quel buffet è una spia del disagio in cui viviamo». Ma gli aquilani, anche se terremotati, sono ospitali, oltre che orgogliosi della loro cucina, dello zafferano, dei salumi dop, delle crespelle e delle chitarrine. Ieri, sul Messaggero edizione abruzzese, hanno invitato di il ministro a tornare e fare la pace davanti a un buon pranzo.

°°° Invece di pigliarlo a calci nel culo, come merita, si sono dimostrati ancora una volta mille volte più signori del soprammobile schifoso quanto presuntuoso.

brunetta

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