Cari bulli grillini, la legge è lenta ma poi vi piomba addosso.

Insulti su Facebook alla grillina Buscaglia, arriva la maxi-querela. Tra i 700 denunciati anche Salvini

Dopo il commento sull’uccisione del killer di Berlino sul suo profilo si era scatenata la violenta reazione

Antonella Buscaglia del M5S

Pubblicato il 27/02/2017
Ultima modifica il 27/02/2017 alle ore 18:27
BIELLA

L’esponente del Movimento 5 Stelle di Biella, Antonella Buscaglia, ha presentato questa mattina una maxi querela per diffamazione aggravata nei confronti di più di 700 persone, tra le quali anche il deputato europeo e segretario della Lega, Matteo Salvini. Sotto accusa i pesanti insulti che hanno caratterizzato il suo profilo di Facebook a seguito del commento pubblicato dopo l’uccisione a Sesto San Giovanni da parte della polizia italiana del terrorista islamico in fuga dopo la strage di Berlino. Nell’occasione, Antonella Buscaglia se l’era presa con tutti quelli che si erano dichiarati «felici che un uomo sia stato ammazzato», aggiungendo: «Leggo post di persone che esaltano i due poliziotti che hanno fatto soltanto il loro dovere (per quello sono lì, sottopagati, mica per multe e dirigere il traffico)».

 

LE FRASI

La Lega, con il consigliere comunale biellese Giacomo Moscarola, aveva reagito provocando più tardi anche un commento del gran capo Matteo Salvini. Dicendosi «straincazzata», la Buscaglia chiudeva il post con un «vaffa», che Salvini le ha prontamente restituito. Moscarola, invece, commenta di aver capito che «per i grillini la vita di un terrorista è uguale a quella di un poliziotto: complimenti…». Il post di Antonella Buscaglia era poi sparito dalla circolazione in fretta, ma non abbastanza per non essere fotografato e rilanciato su bacheche e siti d’informazione, suscitando risposte tra le più violente e ricche di insulti e volgarità: «zoccola», «cretina», «bastarda», «cagna» «put…», «demente» e altro ancora. «Non ho avuto mai problemi ad accettare critiche – riferisce la stessa Antonella Buscaglia – ma non è possibile accettare certe offese pubbliche a me ed ai miei figli. Lo scontro politico è sempre legittimo ma nel rispetto delle regole e della legalità». Per questi motivi insieme all’avvocato Giovanni Rinaldi (collega consigliere comunale a Biella del M5S) ed al gruppo Movimento 5 Stelle di Biella si è passati alle vie legali.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter