Delizioso pezzullo di Lidia Ravera

Benignissimo

Nell’era dei prodotti di serie, nel pieno dell’omologazione, fra schiere di replicanti e servili mediocrità premiate, Benigni resta un pezzo unico. È unica e inimitabile la mobilità corporea che contrasta con la fissità sorpresa di quel suo sguardo programmaticamente innocente. È unica la sua voce, capace di localizzare l’arte (quella Divina Commedia filologicamente perfetta eppure ruspante, quasi fosse stata concepita nel cortile dietro casa) e di globalizzare la comicità (ricordate la cerimonia degli oscar?). I pezzi unici costano, nel mondo mercato. Li paghi perché ti rendono. Bisogna cambiare mondo? D’accordo. Allora, impegnamoci in un esercizio di comunismo. Lesson One: stabiliamo in 1500 euro al mese la cifra minima per sopravvivere oggi in Italia ed eroghiamo detta somma a qualsiasi lavoratore del settore audiovisivo. A cominciare da Mauro Masi.

apotropaico

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