Regime mafioso: Report, il premier e le ville ad Antigua. Ghedini: «Non vada in onda»

Milena Gabanelli: «Affari avvolti da un’opacità che il premier dovrebbe dissipare»

Gli investimenti di Berlusconi
Ad Antigua ville per 22 milioni

La ricostruzione di «Report»: acquistate da una società legata alla banca Arner
La smentita di Ghedini: «Accuse false e strumentali, Report non vada in onda»

Milena Gabanelli: «Affari avvolti da un’opacità che il premier dovrebbe dissipare»

Gli investimenti di Berlusconi
Ad Antigua ville per 22 milioni

Il posto è da sogno. Un tripudio di palme, sabbia bianchissima, acqua cristallina. Colore dello smeraldo, per l’esattezza. Non a caso l’hanno chiamato Emerald Cove. La Baia di Smeraldo si trova ad Antigua, isola caraibica considerata un paradiso, e non soltanto per lo spettacolare contesto naturale. Il piccolo stato è uno dei 38 inseriti dall’Ocse nella «lista grigia» dei paesi che pur avendo sottoscritto gli standard fiscali internazionali non li avrebbero «sostanzialmente» rispettati. Ma quel posto, la Baia di Smeraldo, potrebbe essere presto ribattezzata secondo le testimonianze raccolte da Paolo Mondani di Report, «President bay», ovvero Baia del Presidente. Perché lì è spuntata una bella villa dell’ex premier Bryan Lester Bird, o invece quel «Presidente» è riferito al capo del governo italiano Silvio Berlusconi, il quale, secondo un servizio che va in onda stasera durante la trasmissione condotta da Milena Gabanelli su Raitre, proprio in Emerald Cove ha investito una discreta somma? Report parla di

qualcosa come oltre venti milioni, spesi per acquistare in questo scenario da favola una serie di immobili. Fra queste un grande complesso che domina il mare di smeraldo da un piccolo promontorio. Per le sue dimensioni, la popolazione locale e i pescatori lo chiamano «Il Castello». Questa la descrizione di Mondani: «Viste dall’alto le case del premier occupano l’intera collina, due megaville che sembrano cinque, e quattro piscine, gli interni arredati con faretti Swarovski, cucine Boffi, arredamenti Turri, il tutto pagato circa ventidue milioni di euro. La gente di qui dice che tutta la zona è sua, ma non sapremo mai se è vero visto che l’off-shore è una cosa seria».

La villa di Berlusconi ad Antigua

Già, ma da chi avrebbe comprato il presidente del Consiglio? A costruire su un’area di 160 ettari, che occupa ben sei chilometri di quella splendida costa è una società di Antigua, la Flat Point Development. Al catasto locale l’inviato di Raitre ha trovato un documento dal quale risulta che il 20 settembre 2007 Berlusconi ha comprato quattro acri di terra, versando per quella operazione un milione e settecentomila euro, dalla stessa Flat Point. E chi sono i suoi proprietari? Secondo Report sono avvolti nell’opacità garantita da un sistema di scatole cinesi che sfocia a Curacao, nelle Antille olandesi. I nomi, però, hanno tutti un suono familiare per la nostra lingua. La società, che è basata a St. John’s, capitale di Antigua, in Old Parham Road, ha pure una «italian branch», ovvero una filiale italiana. E’ a Torino e l’amministratore si chiama Giuseppe Cappanera. Mondani racconta poi che c’è un fiduciario svizzero domiciliato a Montecarlo, Carlo Postizzi. Poi un altro fiduciario svizzero con uffici a Lugano, Giuseppe Poggioli. Quindi Elisa Gamondi, la sorella dell’architetto che ha progettato il complesso. Infine, si scopre che la società collegata Emerald Cove Net International, gestita in passato dal gruppo Maltauro, è ora amministrata da Flavio De Paulis, vicedirettore della Banca Arner di Lugano.

E qui bisogna fare un passo indietro. Perché nel 2008 la filiale milanese della Arner, come aveva già rivelato Report un anno fa, era stata commissariata. In seguito all’iniziativa della Banca d’Italia la procura di Milano ha poi avviato un’inchiesta sui vecchi amministratori per appurare se sia stato commesso il reato di riciclaggio. Per tre mesi gli ispettori della Banca d’Italia avevano passato ai raggi X i conti del piccolo istituto, scoprendo cose turche. Compresa l’esistenza di un serio «rischio di riciclaggio», come avevano scritto gli uomini della Vigilanza, a causa dell’impossibilità di conoscere i beneficiari di alcuni conti. Fra questi, sottolinea Report, c’è proprio la Flat Point, quella che sta costruendo un centinaio di ville e un resort con campo da golf nel paradiso di Antigua. «Tutti i futuri proprietari di queste ville milionarie», spiega Mondani, «inviano i soldi all’ufficio di Torino della Flat Point, che deposita ad Arner Milano, che a sua volta invia i soldi ad Arner Lugano».

Dettaglio che non si può omettere, presso la Banca Arner di Milano ha un conto di dieci milioni di euro Silvio Berlusconi. Ma ce l’ha pure il suo socio in Mediolanum, Ennio Doris, le holding Seconda, Quinta e Ottava (alcune delle società con cui è controllata la Fininvest) di Piersilvio e Marina Berlusconi e Stefano Previti, il figlio dell’ex senatore Cesare Previti, già legale di fiducia del premier.
Ma torniamo ad Antigua. Nella ricostruzione di Report c’è anche un elemento che riguarda i rapporti politici fra Berlusconi e l’attuale premier Baldwin Spencer, al quale, secondo il bollettino governativo, cinque anni fa il capo del governo italiano avrebbe promesso «di chiedere ai leader europei di ridurre il debito estero dell’isola», nonostante Antigua, sottolinea il giornalista, «non sia un paese africano ma un paradiso fiscale criticato dall’Ocse e dal G20». Come quelli, per capirci, ai quali ha dichiarato guerra il nostro ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

Commenta Milena Gabanelli: «Da questa estate la stampa italiana indaga sull’opacità della proprietà di un appartamento di 55 metri quadrati a Montecarlo, perché coinvolge una figura istituzionale e quindi giustamente è richiesta trasparenza». Ma la trasparenza, lascia intendere, deve essere a 360 gradi. Ed ecco la conclusione: «Rimane aperta la domanda: i 22 milioni di euro portati dal nostro premier ad Antigua corrispondono al reale valore di mercato di ciò che ha acquistato? E a chi li ha versati e chi è il proprietario di mezza isola? Un imprenditore catanese? Lui medesimo? Un’opacità che il presidente del Consiglio avrebbe il dovere di dissipare».

Sergio Rizzo
17 ottobre 2010

 

°°° L’TALIA DEVASTATA DA bERLUSCONI, CON PERSONE CHE NON HANNO NE’ VILLE RUBATE E NEMMENO CASE SUDATE E LAVORATE…

aquila

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