IL REGIME A UN PASSO DAL BARATRO

Il premier e i consigli per gli acquisti
di MASSIMO GIANNINI

“Non date pubblicità ai media che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo”. Questa, dunque, è la “dottrina Berlusconi” sul libero mercato. Questi sono i “consigli per gli acquisti” che l’Imprenditore d’Italia impartisce ai suoi “colleghi”. L’uomo che sognava di essere la Thatcher, che si celebrava come “l’unico alfiere dell’economia liberale” nel ’94 e come “il vero missionario della tv commerciale in Europa” nel ’96, oggi concepisce così i rapporti tra produttori, clienti ed utenti. Non un contratto. Neanche un baratto. Piuttosto un ricatto.

Le parole pronunciate dal presidente del Consiglio dal palco confindustriale di Santa Margherita Ligure sono un ulteriore, drammatico esempio dei tanti “virus letali” che si stanno inoculando nelle vene di questo Paese. è un problema gigantesco, che chiama in causa sia chi produce quei virus (il presidente del Consiglio) sia chi li subisce (l’establishment politico-economico).
L’infezione promana direttamente dal capo del governo, dalla sua visione del potere, dalla concezione tecnicamente “totalitaria” delle sue funzioni. Proprio lui, che dovrebbe essere il primo a conoscere e difendere le ragioni del mercato, le umilia e le distrugge in nome di un interesse politico superiore: il suo. Il ragionamento fatto ai giovani industriali è agghiacciante: “Bisognerebbe non avere ogni giorno una sinistra e dei media che cantano la canzone del pessimismo. Anche voi dovreste fare di più: non dovreste dare pubblicità a chi adotta questi comportamenti”. Nell’ottica distorta del Cavaliere, la pubblicità non è più uno strumento da impiegare liberamente nella competizione economica: non si distribuisce più in base all’utilità del mezzo, all’efficacia del messaggio e alla profittabilità dell’investimento. Diventa invece un’arma da usare selettivamente nella battaglia politica: si distribuisce, a prescindere dall’efficacia del messaggio e dalla profittabilità dell’investimento, solo in base alla “fedeltà” del mezzo. Il presidente del Consiglio chiede agli imprenditori una sostanziale alterazione delle regole del mercato, con l’unico scopo di punire chi non è d’accordo con la politica del suo governo.

Il paradosso è che a sostenere questa tesi sia il capo del governo, che è al tempo stesso proprietario di Mediaset (e dunque di una delle maggiori concessionarie italiane) e azionista (attraverso il Tesoro) delle principali aziende pubbliche o semi-pubbliche del Paese. Come si regoleranno i dirigenti di Publitalia, nel distribuire le campagne pubblicitarie sulle radio e le televisioni? E come si regoleranno i manager di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste, nel distribuire le loro campagne pubblicitarie sui quotidiani e i settimanali? Sarà interessante verificarlo, di qui ai prossimi mesi.

L’infezione inquina progressivamente il corpo della società italiana, delle classi dirigenti, delle istituzioni di garanzia. Una parola sugli imprenditori, innanzi tutto. Ancora una volta, bisogna constatare con rammarico che quando il Cavaliere ha lanciato il suo ennesimo anatema, dai giovani e dagli “anziani” di Confindustria non solo non si sono levate proteste, ma viceversa sono arrivati addirittura gli applausi. Eppure, per chi fa impresa e combatte ogni giorno sui fronti più esposti della concorrenza, le aberrazioni berlusconiane non dovrebbero trovare diritto di cittadinanza, in un convegno della più importante associazione della cosiddetta “borghesia produttiva”.

Se esistesse davvero, una classe dirigente responsabile e consapevole del suo ruolo dovrebbe reagire, cacciando il mercante dal tempio. Invece tace, o addirittura condivide. E non solo nei saloni di Santa Margherita Ligure. Poche ore più tardi, nella notte di Portofino, il Cavaliere ha cenato con due alti esponenti del gotha confindustriale. Marco Tronchetti Provera (presidente di Pirelli ed ex azionista di riferimento di Telecom) e Roberto Poli (presidente dell’Eni) erano al suo fianco, mentre il premier smentiva la smentita dei suoi uffici di Palazzo Chigi, e confermava che con quell’intemerata sulla pubblicità ce l’aveva proprio con i giornali “nemici”, e in particolare con “Repubblica”.
Ebbene, anche in quella occasione nessun distinguo, nessuna presa di distanza da parte di chi dovrebbe preferire le leggi mercatiste di Schumpeter a quelle caudilliste di Berlusconi.

Ma una parola va spesa anche sulle cosiddette Autorità amministrative indipendenti, chiamate a tutelare la concorrenza, e sulla cosiddetta libera stampa, chiamata a difendere il diritto all’informazione. Solo in un Paese in cui si stanno pericolosamente snaturando i meccanismi di “check and balance” può accadere che di fronte a certe nefandezze ideologiche non ci siano organi di vigilanza capaci di fare semplicemente il proprio dovere. L’Antitrust non ha nulla da dire, sulla pretesa berlusconiana di riscrivere le regole del mercato pubblicitario con criteri di pura convenienza politica? E il giornale edito dalla Confindustria non ha nulla da dire, sul tentativo berlusconiano di condizionare le scelte commerciali dei suoi azionisti?
Domina il silenzio-assenso, nell’Italia berlusconizzata. Tutto si accetta, tutto si tollera. Anche un mercato schiaffeggiato dalla mano pesante del Cavaliere, invece che regolato dalla mano invisibile di Adam Smith.

°°° Orripilante. Abbiamo una classe industriale di incapaci, di servi, ladri ed evasori fiscali. A queste merdine va benissimo un bandito al potere: ruba lui, rubiamo tutti. Alè!

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LE PERICOLOSE EVOLUZIONI DI MAFIOLO

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MEDITATE E FATE GIRARE

ZINGARI, RUMENI, ALBANESI……

“Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito
per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città
dove vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo
appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo
pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi
dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti
alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano
pietà, con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne
li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa
la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando
le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma,
soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro
paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o,
addirittura, attività criminali”.
Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del
Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti,
Ottobre 1912.
La relazione così prosegue:
Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e
ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che
gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano

il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima
relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i
documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.

COME ERAVAMO

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idiota pericoloso

Milano, la proposta della Lega
‘Metro, posti riservati a milanesi’

Il deputato Salvini alla presentazione delle liste per le provinciali: “Prima c’erano per anziani e donne incinte. Ora lo possiamo fare per i meneghini”. Pd e Pdl: “Proposta razzista”


°°° Dunque, per questo povero idiota non esistono più le donne incinte né gli anziani: anche se siamo il popolo più vecchio d’Europa. Ma non esistono nemmeno 60 anni di storia e di progresso civile. Vi ricordate com’è morto Hider? Ecco…

SALVINI E LA SUA MACCHINA

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Cazzari da dimenticare: G8 in molise!

Bertolaso: “Più sicuro il G8 all’Aquila
E risparmieremo oltre duecento milioni.

°°° OK. Facciamo finta di crederci. Ma con cinquemila persone, più i gendarmi e i gorilla della sicurezza, in mezzo alle tendopoli disumane… più che un G8 sembrerà la guerra del pane. Ma perché non lo fate in Molise: dove i baraccati aspettano dal 2002 le mirabolanti realizzazioni promesse da quel cazzaro ipocrita e propagandista di silvio berlusconi? Vi vergognate,eh? Ma intanto… avanti con le figure di merda!

Amianto, il nuovo rischio per i terremotati
di Jolanda Bufalini

Non basta il fango e la pioggia per gli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, dove piove da tre giorni e gli anziani, per evitare di bagnarsi, evitano la fila e saltano i pasti. Ora si è aggiunto il rischio amianto. È stata appena sospesa la triturazione degli inerti, il materiale recuperato dagli edifici crollati. In piazza d’Armi, non distante dalla tendopoli e dalla caserma della Guardia di Finanzia, il luogo in cui questi calcinacci sono stati trasporti, sono stati scoperti materiali pericolosi e tra questi anche l’amianto. L’amianto è stato comunemente utilizzato nell’edilizia sino a pochi anni fa. La normativa che ne regola le modalità di dismissione è del 1992.

L AQUILA - TERREMOTO IN ABRUZZO - SILVIO BERLUSCONI TRA I TERREM

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Dimissioni subito!!!

Speciale terremoto
Ondata di maltempo in Abruzzo
Le tendopoli non reggono l’acqua

Pioggia, fango e freddo stanno provocando gravi disagi nelle tendopoli allestite all’Aquila e nei paesi limitrofi colpiti dal sisma del 6 aprile. Il campo di Castel di Ieri è sprofondato nell’acqua. Foto e testimonianze raccolte da un volontario della Toscana.
di Patrizio Mecacci
“Una cosa indescrivibile”, dice Enrico Lulli, idraulico dell’ospedale di Careggi, volontario nel campo di Castel di Ieri –L’Aquila – , dove il PD toscano ha installato uno dei tendoni solitamente utilizzati nelle feste di partito e gestisce una cucina da campo. “La tendopoli è allestita in un campo da calcio. Stamani era tutto allagato, piove ininterrottamente da 36 ore. Guardando il paese la parte sinistra del campo è tutta allagata, ci saranno 15-20 cm di acqua.

I carabinieri, la protezione civile e il sindaco sono continuamente presenti e cercano di risolvere il problema. Per ora Lucio col suo trattore prova a fare i solchi per il deflusso dell’acqua, mentre i vigili urbani insieme a un’idropompa del marito del sindaco cercano di allontanare il pantano. Stanotte tutti gli abitanti della tendopoli sono andati a dormire al bocciodromo vicino, mentre una ventina di persone, le più giovani e i volontari del campo, sono rimasti a dormire nelle tende circondate dall’acqua. Tutto si rallenta, perché l’emergenza principale dell’allagamento ritarda l’arrivo della spesa, la preparazione dei pasti, i rifornimenti, la vita delle persone.”

“La tensione sta salendo: noi cerchiamo di fare il massimo, ma la situazione è davvero al limite” – dice Manuela Abate, partita da Morreale, in provincia di Palermo, per gestire la cucina e coordinare il lavoro dei volontari. “Oggi sono arrivati tre volontari di Alessandria della polizia municipale, di supporto al campo, e stanno continuando i turni dei volontari del Partito democratico toscano, anche nel campo di Goriano Sicoli, il paese a 6 km di distanza. Dicono che l’epicentro si stia spostando a Sulmona, dove stanotte tutti hanno dormito in macchina, e a Castel di Ieri non vogliono rientrare nelle case perché si teme una scossa più forte. Finché trema non ci tornano. Gli anziani hanno dormito in macchina e al bocciodromo.

I bambini giocano a fare saltare le pietre nel “laghetto” grande mezzo campo di calcio. La farmacia, allestita in una delle tende della protezione civile, è allagata e inagibile: la farmacista è stata portata dentro con la carriola, per tentare di sistemare qualcosa. I tavoli ed i bagni chimici sono stati rovesciati dal vento, la tenda per i pranzi e tutte le tende le abbiamo dovute piantare di nuovo nel terreno, stanotte erano allagate ed erano usciti tutti i picchetti. Almeno il tendone portato dalla Toscana ha garantito un riparo. Mancano gli stivali per le persone, non c’è modo di spostarsi tra le tende. Ora è arrivata una camionetta dei pompieri. Dicono che fino a sabato pioverà: così non sappiamo quanto potremo andare avanti.”

°°° In un paese normale si sarebbero dimessi immediatamente il sedicente presidente del consiglio più amato dagli italiani (che stranamente fa slittare le elezioni PROPRIO IN ABRUZZO…), il capo della protezione civile e tutte le zoccole e i nani dei vari ministeri prét à porter. In Abruzzo si usano le pompe per risucchiare l’acqua, al governo per fare carriera rapidamente. Ma qui si occupano le tv con decine di comparse ululanti di giubilo, mentre la tragica realtà suona il miserere.

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Notizie dal fronte

Di Pietro: “Sfido Berlusconi in tv”

Antonio Di Pietro lancia una sfida al presidente del Consiglio per un confronto in tv sul dopo terremoto. Il leader di Idv dal suo blog afferma: “L’allergia alla magistratura del presidente del Consiglio non è stagionale, è permanente. I riflettori sul terremoto dell’informazione, quella alternativa ovviamente, e le indagini avviate dalla magistratura disturbano la campagna elettorale permanente di Silvio Berlusconi in Abruzzo. Oltre gli scatti con bambini ed anziani usati come oggetti della miglior propaganda del Ventennio e il dispiegamento operoso della Protezione civile, oltre questo, i fatti sono a zero. E questo imbarazzo lo spinge a visitare continuamente l’Abruzzo”

09:59 Nuove scosse nell’aquilano

Nell’ambito dello sciame sismico in corso nell’aquilano una nuova replica è stata avvertita dalla popolazione. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile. Le località prossime all’epicentro sono Pizzoli, Barete e L’Aquila. Secondo i rilievi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato alle 9.13 con magnitudo 3.1.

10:07 Cento negozi alzano le saracinesche

Sono circa 100, dei 2700 presenti sul territorio, i negozi che questa mattina riapriranno i battenti. Una lenta rispresa dell’attivita’ commerciale che si registra a L’Aquila dopo il sisma che due settimane fa ha devastato l’Abruzzo.

11:12 “Nessun documento della Ragioneria su risorse”

Nessun documento relativo a risorse per il terremoto è stato messo a punto dalla Ragioneria generale dello stato. Lo ha precisato il ragioniere generale dello stato, Mario Canzio. “Smentisco di aver predisposto quel documento – ha affermato Canzio – quel documento non è della ragioneria”. Nei giorni scorsi indiscrezioni di stampa avevano riferito di un documento secondo il quale la ragioneria aveva reperito 7 miliardi di euro da destinare ai fondi per la ricostruzione attraverso rimodulazioni di spesa

12:07 Berlusconi: “Case nuove entro sei mesi”

“Nuove case entro cinque o sei mesi al massimo”: lo ha promesso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una intervista alla Radio Vaticana. “La permanenza in tenda non può prolungarsi troppo”

14:32 Nuova scossa magnitudo 3

Una nuova scossa, questa volta di magnitudo 3, è stata registrata alle 13.43 nel distretto sismico Valle dell’Aterno, in Abruzzo. Oggi le precedenti sono state registrate, tutte con epicentro Aquilano, alle 3.20 con magnitudo 2,9; alle 4.22 con magnitudo 3, e alle 9.13 con magnitudo 3,1

14:45 Sindaco dell’Aquila al pm: “Ho parlato del telegramma che invia 5 giorni prima del sisma”

Il telegramma con cui veniva chiesto lo stato di emergenza per la città dell’Aquila cinque giorni prima del distruttivo sisma del 6 aprile è stato l’oggetto della deposizione del sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente davanti ai magistrati.

15:17 Allarme igiene nell’ospedale da campo dell’Aquila

Scatta l’allarme igiene all’ospedale da campo dell’Aquila. “Le condizioni igieniche non sono più sostenibili”, afferma Vittorio Festuccia, primario del reparto di medicina generale. “Abbiamo 22 ricoverati che non sono nelle condizioni di utilizzare i bagni chimici posti all’esterno delle tende. C’è quindi un passaggio continuo di liquidi organici che mette a forte rischio le condizioni di igiene nelle tende”

15:21 In arrivo temporali sull’Abruzzo

I meteorologi annunciano da domani piogge sui paesi terremotati dell’Abruzzo

15:32 Manager Asl: “Nelle colonne portanti ospedale mancavano staffe”

Roberto Marzetti, manager della Asl dell’Aquila, dopo l’incontro con il pm ha detto: “Scoprire dopo trent’anni che mancavano le staffe amareggia molto. Nel maggio del 1980 – spiega Marzetti – è stato rilasciato il certificato di collaudo. Invece ho visto che alcune colonne di sostegno dell’edificio non avevano le staffe trasversali di collegamento tra i ferri”

16:27 In pool magistrati esperti ‘ndrangheta e camorra

Tre uomini e una donna, tutti esperti di indagini sulla criminalità organizzata. I magistrati Vincenzo Macrì, Alberto Cisterna, Gianfranco Donadio e Olga Capasso sono i componenti del pool di magistrati istituito questa mattina dal Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso per monitorare gli appalti sulla ricostruzione del terremoto ed evitare così le infiltrazioni delle organizzazioni mafiose

17:45 Gli sfollati: “In tenda fa freddo da morire”

“Fa freddo, freddo da morire”. Così Patrizia, una signora di circa 60 anni, avvolta in uno scialle di lana, riassume il sentimento della tendopoli che ospita circa 100 sfollati di giorno a cui sia aggiungono 140 che vanno lì a dormire. Nel paese della Valle Subequana piove e, nella notte, assicurano i terremotati, le temperature sfiorano o vanno sotto lo zero. Mascotte del campo è Pasquale Merolli, impiantista di professione, che ha provveduto senza attendere l’Esercito a illuminare e riscaldare le tende dei suoi compaesani: “Anche se oggi i militari sono venuti – racconta – e mi hanno detto che non avrei dovuto agire da solo. Ma è il mio mestiere, so quello che faccio”


°°° Dunque, tra una minchiata di brunetta e una di burlesquoni, tra uno sputazzo di gasparri e un delirio di maroni, continua incessante la passerella elettorale di Mafiolo. Mentre tutto è come prima e non è stato fatto un vazzo per alleviare le pene degli sfollati. Gelo e umidità, sporcizia e disorganizzazione. Mafiolo spara le solite cazzate di miliardi inesistenti, smentito clamorosamente anche dalla ragioneria di Stato. Nulla di nuovo sotto la pioggia, amici.

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Solo un’altra… mi vergogno un po’…

LACRIMATE, DONNE 🙂

Copy Lucio Salis (c) 1967

DOPO CENA

Non è vecchio, ma anziano abbastanza
È seduto in veranda a fumare
E a guardare il ruscello che schiuma
Per un po’ di corrente.

È sereno e serena è la notte.
Arrovescia la testa e le stelle
Gli vengono incontro.
Si sistema per bene e sospira
Scorgendo la moglie da un po’ di finestra.
La donna sistema in cucina
Tranquilla e precisa.

– Noi soli – lui pensa
E la guarda

E ricorda milioni di cose
Momenti di gioia, problemi risolti
Fatiche tremende per crescere i figli
Ormai sistemati.

– Insieme…- pensa
E la guarda.

E l’adora cogli occhi
Finché piano piano si leva
E con passo leggero va dentro
La raggiunge, le cinge le spalle
E le sfiora in silenzio la nuca
Esprimendo una vita in quel bacio.
Lei si schermisce ridendo e pigliandolo in giro
Lui stringe le labbra, strizzando un po’ gli occhi

– Insieme… – pensa
È felice.

anziani

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