Sprechi e mafia, caos Pdl in Calabria. Ma il governo cosa aspetta a intervenire?

Sprechi e mafia,
caos Pdl in Calabria

Spese folli e debito, trema anche Reggio. La bufera rischia di travolgere la regione. Dal centro destra è partito il pressing su Monti. Almeno 80 milioni del buco di bilancio della città “frutto di azioni illecite”,  secondo la Procura, il sindaco e il governatore. Pdl nel caos. Comune in bancarotta, il governo valuta lo scioglimento per mafia

di ANNALISA CUZZOCREA

http://www.repubblica.it/politica/2012/09/23/news/sprechi_e_mafia_caos_pdl_in_calabria-43080292/?ref=HREC1-4

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Ecco altri ladroni del pdl: Francesco Pugliano,assessore all’ambiente Calabria.

Calabria, frode fiscale sui rifiuti
Indagato assessore all’ambiente

Pugliano coinvolto nell’indagine della Gdf sullo smaltimento per la discrica di Catanzaro, che ha portato al sequestro di 90 milioni di euro. Indagati anche manager, il commissario per l’emergenza ambientale e un funzionario del suo ufficio

di GIUSEPPE BALDESSARRO

Calabria, frode fiscale sui rifiuti Indagato assessore all'ambiente

CATANZARO – Le tasse da pagare allo Stato restavano sulle spalle dell’azienda destinata alla liquidazione. Mentre i soldi della Regione Calabria finivano invece ad una società nuova di zecca. E quando anche questa veniva caricata di debiti verso l’erario, i crediti passavano a una terza. Così per anni. Oltre a smaltire rifiuti in mezza Italia, gli imprenditori che gestivano la discarica di Alli, a Catanzaro, erano soliti mandare al macero anche le proprie aziende, e con esse i problemi contabili. Un meccanismo fatto di scatole cinesi, che ha consentito ad alcuni manager di evadere il fisco per decine e decine di milioni di euro. Ieri però la Guardia di Finanza di Catanzaro, su indicazione della Procura della Repubblica, è andata a riprendersi quel patrimonio, sequestrando beni per 90 milioni di euro e notificando avvisi di garanzia sia a imprenditori che a politici e burocrati della Regione, colpevoli di avere versato soldi alle diverse società senza battere ciglio.

Al centro dell’inchiesta del pm Carlo Villani, l’attuale assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano (nella sua qualità di ex subcommissario per l’emergenza ambientale in Calabria), l’attuale commissario al settore Graziano Melandri (ex ufficiale della Guardia di Finanza) e il funzionario dello stesso Ufficio, Domenico Richichi. Gli imprenditori indagati sono invece Stefano Gavioli, 64 anni, di Treviso, Loris Zerbin, 50, di Campolongo Maggiore (Venezia), e Giovanni Faggiano, 52 anni, di Brindisi.

°°° Se il nano non si sbriga ad andare alle elezioni glieli arrestano tutti e rimane con tre voti.

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Italietta mafiosa

La dirigente ha denunciato tutto ai magistrati, ora vive sotto scorta.

L’eroina che sventò la truffa all’Inps

Mogli, cognati, sorelle, fratelli, cugini, parenti e amici di uomini di rispetto si spacciavano per braccianti agricoli senza esserlo

C’ è una piccola grande donna da proteggere, in Calabria. Una donna che sta rischiando grosso per aver fatto

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Bla, bla, bla, federalismo, bla, bla,bla…

REGIONI: ERRANI, E’ ROTTURA CON GOVERNO SERVE CHIAREZZA

berlusconi viagra

Il Governo tradisce puntualmente il principio di leale collaborazione e le Regioni sono quindi costrette a sospendere ogni Tavolo di concertazione politica e tecnica”, uno stop dunque alle Conferenze Stato-Regioni e Unificata, cosi’ Vasco Errani sintetizza la decisione assunta ieri all’unanimita’ dalla Conferenza delle Regioni. “Da due mesi siamo in attesa di un vertice chiarificatore con l’Esecutivo, ma

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I bluff

Il governicchio degli incoscienti

Dopo l’ennesima tragedia dell’era burlesquoni: i morti di Viareggio, il regimetto ricorre ai soliti bluff. E’ lapalissiano che sia nei morti di Onna e l’Aquila che in quelli dimenticati di Nassirya, che in questi di Viareggio, ci sia lo zampino… lo ZAMPONE direi, di

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Istat taroccata

«Vulnerabile» un italiano su cinque

Una famiglia su cinque ha difficoltà economiche crescenti e il 6,3% addirittura non riesce ad arrivare a fine mese. Lo scenario è tratteggiato dall’Istat nel Rapporto annuale 2008. Secondo l’Istituto di statistica, il 22% circa delle famiglie italiane è vulnerabile mentre il 41,5% si può definire «agiato».

Nel dettaglio, l’Istat spiega che del 22% di chi ha problemi circa 2 milioni e mezzo di famiglie (il 10,4%) segnalano difficoltà economiche più o meno gravi e risultano potenzialmente vulnerabili soprattutto a causa di forti vincoli di bilancio. Spesso non riescono a effettuare risparmi e nella maggioranza dei casi non hanno risorse per affrontare una spesa imprevista di 700 euro. Sono la Sicilia (20,1% e la Calabria 17,1% le regioni dove è maggiore la frequenza di questo gruppo.

Le famiglie italiane conseguono, in media, un reddito in linea con quello medio europeo. L’Italia è però uno dei paesi con la maggiore diffusione di situazioni di reddito relativamente basso: una persona su cinque è a rischio di vulnerabilità economica. E forti sono le diseguaglianze nello stivale, con le maggiori difficoltà nel Mezzogiorno dove il fenomeno arriva a riguardare un individuo su tre. Lo evidenzia l’Istat nel Rapporto annuale 2008, spiegando che il 20% della popolazione vive in famiglie che hanno un reddito (equivalente) inferiore del 60% rispetto a quello mediano. Rischi altrettanto elevati si osservano in Spagna, Grecia, Romania, Regno Unito e nei paesi baltici. Questa situazione tocca invece soltanto una persona su dieci nei paesi scandinavi, nei Paesi Bassi, nella Repubblica Ceca e in Slovacchia.

Il rischio di vulnerabilità economica a causa di un reddito insufficiente è particolarmente elevato nelle regioni meridionali: la distribuzione disomogenea sul territorio delle situazioni di basso reddito è una peculiarità italiana. Nel 2007 sono esposte al rischio meno di otto persone su cento nel Nord-est, poco più di dieci nel Nord-ovest e nel Centro e circa una su tre nel Mezzogiorno. L’incidenza di popolazione a basso reddito è massima in Sicilia (41,2%), Campania (36,8%) e Calabria (36,4%). I valori meno elevati si registrano in Valle D’Aosta (6,8%) e nelle province autonome di Bolzano (6,6%) e Trento (3,8%).
Confrontando i diversi tipi di famiglia, il rischio di vulnerabilità economica cresce con il numero di figli, soprattutto se minorenni e in presenza di un solo genitore. Anche per effetto delle disparità territoriali (le famiglie numerose sono relativamente concentrate nel Sud e nelle Isole) in Italia il rischio di vulnerabilità economica per le famiglie con minori risulta particolarmente elevato. Nei paesi europei che investono più risorse nei trasferimenti sociali per la famiglia il rischio di vulnerabilità per i minori viene significativamente abbattuto. L’Italia, però, insieme agli altri paesi del Sud del continente, è caratterizzata da un’efficacia di questi trasferimenti sociali piuttosto bassa.


°°° Amici miei, noi sappiamo benissimo (vi ho raccontato più volte un significativo episodio di prima mano io stesso) quanto siano taroccati ANCHE i dati Istat sotto il regime burlesquoni. A spanne, diciamo che almeno tre italiani su cinque NON CE LA FANNO. E’ quello che vediamo noi, tutti quanti noi, ogni giorno tra parenti, amici e conoscenti. Cionondimeno, anche questa versione molto edulcorata dei dati è più che allarmante. Siamo quelli che stanno peggio di tutti in Europa, nonostante le minchiate fasulle del mafionano e dei suoi pappagallini senza alcuna credibilità. Siamo nel baratro e… la cosa più terribile NON E’ QUESTA, amici, la cosa più terribile è che, mentre tutti gli altri paesi cominciano a vedere un po’ di luce, QUI LA PARTE DELLA CRISI PIU’ PESANTE DEVE ANCORA ARRIVARE!!!

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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