Vola, Colombia…

Ma sarà difficile eseguire il provvedimento se gli scatti si trovano davvero in Colombia
Il gip di Tempio Pausania dispone
il sequestro delle foto di Zappadu

Nel fascicolo si ipotizzano i reati di violazione della privacy e tentata truffa
(Corriere)
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CAGLIARI – Dovranno essere sequestrate le fotografie, del fotoreporter Antonello Zappadu. L’ha disposto il giudice delle indagini preliminari di Tempio Pausania, Vincenzo Cristiano, accogliendo l’istanza del pm Elisa Calligaris, secondo la quale le immagini sono il risultato di una condotta illecita con intrusione nella vita privata di Silvio Berlusconi e dei suoi ospiti, attraverso un potente teleobiettivo che di fatto avrebbe violato privacy all’interno di Villa Certosa.

LE FOTO IN COLOMBIA – La notizia – anticipata dal quotidiano L’Unione Sarda – è stata confermata dall’avvocato Franco Luigi Satta, che affianca nella causa Nicolò Ghedini. «È stata accolta la nostra richiesta di sequestro delle oltre cinque mila foto di cui in più occasioni ha parlato Zappadu e di quelle eventualmente in suo possesso riconducibili alla medesimo comportamento – ha spiegato il penalista sardo che ha appreso mercoledì mattina in Tribunale della decisione assunta nella tarda serata di martedì dal Gip -. Se le foto si dovessero trovare realmente in Colombia sarà però difficile eseguire il provvedimento». Il fotoreporter – che ha detto al telefono di non essere stato ancora informato della decisione del Gip – aveva, infatti, reso noto nei giorni scorsi che tutti gli scatti erano stati ceduti a un’agenzia con sede in Colombia. Il 18 giugno gli atti dalla Procura di Roma sono stati trasferiti a quella tempiese e nel fascicolo si ipotizzano i reati di violazione della privacy e tentata truffa. A questi i legali del premier hanno aggiunto il provvedimento del garante per il trattamento dei dati personali.

°°° Ormai abbiamo i Pm e i Gip formato vespa-fede-minzolini-belpietro-giordano-rossella e via vomitando… MA COSA CI SAREBBE DA SEQUESTRARE? Zappadu non ha fatto altro che il suo mestiere: scattare foto da vendere ai giornali. Da quando esiste la privacy di un politico che ricopre cariche così importanti?! Nel mondo, ai loro rappresentanti politici, i giornalisti e i cittadini CONTANO ANCHE I PELI DEL CULO. Giustamente! Ma poi… invoca la privacy proprio silvio burlesquoni: un soggetto che mette in piazza persino gli amanti della moglie e che pippa cocaina davanti a decine di ospiti delle sue ville rubate?! Ma per piacere!!!

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Visti dalla Spagna

L’autore dello scoop del Paìs a l’Unità: «Veronica aveva già detto tutto»

«Veronica è diventata la persona che ha denunciato con le parole più giuste lo status quo»: con queste parole Miguel Mora, corrispondente a Roma per il quotidiano spagnolo El Pais e autore dello scoop delle foto di Berlusconi e le veline a Villa Certosa pubblicate dal suo quotidiano, aveva commentato giovedì scorso a l’Unità la vicenda del premier e delle signorine.

«E’ difficile fare opposizione quando di fronte c’è un regime presidenzialista plebiscitario, populista e demagogico cui il parlamento non interessa molto». Secondo Mora, «l’opposizione si doveva fare 15 anni fa, la sinistra è sparita. Quando le cose più di sinistra le fa la chiesa cattolica e le cose veramente dure le dice la moglie del primo ministro, qualcosa non funziona».
«Mi sembra che non ci siano dubbi – questa la conclusione di Miguel Mora – è tutto lì tutto nella sentenza Mills, lui ha fatto un impero in italia e anche all’estero tramite società offshore, era una strategia di lungo termine, lì si vede come lui (Berlusconi, ndr) ha un piano per dominare il mercato dei media italiani da anni, da tanti anni».

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E GHEDINI MINACCIA TUTTI!

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Un pizzico di verità

Frottole e calunnie
di GIUSEPPE D’AVANZO

Frottole e calunnie
Silvio Berlusconi, pur in questo momento difficile della sua avventura politica, dovrebbe trovare un maggior controllo per riconciliarsi con una realtà che, nei suoi monologanti flussi verbali, diventa ogni ora di più leggenda, fiaba, sceneggiatura da scrivere e riscrivere secondo l’urgenza del momento. Il premier deve fare questa fatica, se ne è in grado, nel rispetto soprattutto di chi lo ascolta (e anche di se stesso).

Da giorni, il premier urla a gola piena e in qualsiasi occasione propizia contro Nicoletta Gandus, presidente del collegio che ha condannato David Mills testimone corrotto dal premier. Berlusconi con ostinazione ne vuole screditare la credibilità, la reputazione, l’imparzialità e umiliandola, senza un contraddittorio, pensa di salvare la faccia dinanzi al mondo; di cancellare con la sola forza della sua voce onnipotente e delle sue frottole indiscutibili (e mai discusse dai media) l’illegalità che il processo Mills ha ricostruito e la serena indipendenza che ha ispirato il giudizio. Il premier, da anni e da tre giorni tutti i giorni, dipinge quel giudice come “un nemico politico”, come “un avversario in tutti i campi”, come “un’estremista”. I suoi avvocati sono giunti a rimproverare a Nicoletta Gandus “attacchi e insulti contro il premier”. Quali?

L’aver firmato un appello di “condanna della politica di repressione violenta e di blocco economico messa in atto dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese” senza dire che la Gandus è ebrea e quell’appello era firmato da ebrei e “in nome del popolo ebreo”. Il capo del governo sostiene che quel giudice “ha dimostrato avversione nei suoi confronti”. La prova? La Gandus ha firmato un appello contro la legge sulla fecondazione assistita o, con centinaia di giuristi e accademici, un appello alla politica – a tutta la politica – per riequilibrare leggi che avrebbero distrutto “il sistema giudiziario e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi”, come poi è stato. Da quell’appello vengono maliziosamente estratte, a proposito della legge berlusconiana che modifica i tempi della prescrizione (la “Cirielli”), due sole parole, “obbrobrio devastante”. Le due parole sono gettate sul viso della Gandus come se fossero state dette o scritte da lei e non dal presidente della Corte di Cassazione, Nicola Marvulli.

Nel corso del tempo, Berlusconi si è spinto fino alla calunnia. Al devoto Augusto Minzolini, neodirettore del Tg1, riferisce di avere un asso nella manica per dimostrare la faziosità di quel giudice. “Ho un testimone che ha ascoltato una conversazione tra il presidente del Tribunale Nicoletta Gandus, e un altro magistrato. La Gandus ha detto questa frase al suo interlocutore. “A questo str… di Berlusconi gli facciamo un c… così. Gli diamo sei anni e poi lo voglio vedere fare il presidente del Consiglio”” (la Stampa, 18.06.08). Dov’è finito questo testimone? Perché non ha mai raccontato in pubblico e a un altro giudice la volontà pregiudiziale della Gandus? Di questo testimone non si è avuta più notizia né nelle carte della ricusazione presentata dai legali del capo del governo né, dopo un anno, ora che Berlusconi è ripartito lancia in resta contro la magistratura.
Quel testimone non è mai esistito, quella conversazione non c’è mai stata. Berlusconi ha inventato l’una e l’altra di sana pianta calunniando il giudice milanese, mentendo a tutti coloro che lo hanno ascoltato e magari lo hanno preso sul serio.

La Gandus accoglie da anni in silenzio gli insulti del capo del governo, ascolta imperturbabile le frottole che sparge sul suo conto. Fa bene a tacere. Berlusconi chiede soltanto la rissa per superare le curve che lo stanno screditando (o rivelando). Il premier ci va a nozze nel discorso pubblico che si fa nebbia e rissa. Ne ricava la radicalizzazione del suo consenso, e questo è l’unica cosa che gli serve e vuole. E tuttavia, anche per Berlusconi, ci deve essere un limite alla manipolazione della realtà e proporgli quel limite, la necessaria coerenza delle sue parole alle cose, ai fatti, alla storia delle persone, deve essere fatica quotidiana di chi lo ascolta. Può continuare, il premier, a ripetere senza che alcuno lo interrompa di non aver mai conosciuto David Mills nonostante l’avvocato inglese abbia detto e scritto di averlo incontrato, per lo meno, in due occasioni? Quando Berlusconi verrà a spiegarci che la seconda guerra mondiale è scoppiata perché un dissennato Belgio ha invaso il distratto Terzo Reich? O che il Sole gira intorno alla Terra immobile? Può credere il premier di essere sempre nella poltrona bianca di Porta a Porta?


°°° Ed ecco, amici, dopo le minchiate di ghedini, di gasparri, di lupi, e di tutti i picciotti della cosca – A RETI UNIFICATE – il serio e documentato D’Avanzo ci porta un po’ di verità su questi attacchi volgari, mafiosi, e falsi di silvio berlusconi nei confronti di una giudice ESEMPLARE, corretta, e di onestà specchiata. Fate girare.

gandus

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