Rai, direttiva bavaglio sui talk. °°°Ennesimo bavaglio ai media del dittatore mafioso.

Bersani: “La Vigilanza Rai
respinga la direttiva bavaglio”

L’atto di indirizzo sul pluralismo in tv martedì prossimo all’esame in Parlamento. Il segretario Pd: “Inaccettabile, non deve passare”. Gasparri: “Confronto, ma niente veti”.

Bersani: "La Vigilanza Rai  respinga la direttiva bavaglio"

ROMA – “Inaccettabile”. Questa la sintesi del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, sulle anticipazioni dell’atto di indirizzo sul pluralismo, proposto dal centrodestra in commissione di vigilanza Rai. L’atto sarà votato mercoledì prossimo in commissione e secondo Bersani contiene elementi contrari alla libertà di informazione. “Se i contenuti fossero confermati ci troveremmo di fronte a una direttiva-bavaglio”, dice il segretario. “Ogni tentativo di mettere camicie di forza agli spazi informativi della Rai”, continua Bersani,  “sarebbe oltre che una violazione del pluralismo, dell’autonomia e della libertà di informazione, un danno grave verso l’azienda anche sotto il profilo economico”. Bersani lancia il suo appello agli organi politici coinvolti e all’azienda: “Mi rivolgo al presidente e ai membri della commissione di vigilanza Rai e ai vertici dell’azienda affinchè, in questa fase politicamente delicata e complessa, respingano le pressioni che si sono fatte clamorose. E affinché garantiscano la possibilità a ogni giornalista e a ogni lavoratore di poter svolgere correttamente e in autonomia il proprio ruolo”.

Gasparri: “Solito atteggiamento dell’opposizione”. Il Capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, risponde alle polemiche sull’atto per il pluralismo. “Confronto, ma niente veti”, dice l’ex ministro delle comunicazioni. “Meraviglia la polemica che monta da sinistra. Il presidente della commissione,

Zavoli sa benissimo come io stesso abbia auspicato un dibattito positivo nella commissione, dove però abbiamo incontrato il consueto atteggiamento negativo delle sinistre”. Continua Gasparri: “I temi posti sono tutti rilevanti: squilibri ed abusi che si registrano soprattutto nell’informazione radio-televisiva pubblica non possono essere elusi”. Conclude il senatore: “Se c’è buona volontà si discute. Il confronto è auspicabile, i veti non sono accettabili”.

Verna, Usigrai: “Se passa, è crisi”. “Se la bozza passasse, ci sarebbe una crisi istituzionale della Vigilanza Rai”. Queste le parole di Carlo verna, segretario Usigrai. “In Rai ci sono effrazioni quotidiane delle regole. Naturalmente c’è un gerarchia di norme, e se passasse l’atto di indirizzo della vigilanza di cui si legge in queste ore, ci aspetteremmo una crisi istituzionale al vertice della commissione bicamerale”. Verna aggiunge: “Credo che anche il presidente Garimberti dovrebbe essere autore di un gesto forte di fronte ai comportamenti del direttore generale Masi, e del direttore del Tg1, Minzolini, costante nella faziosità. Sono certo peraltro che anche il presidente dell’Agcom Calabrò sentirà stavolta il bisogno di far sentire la sua voce”.

Pardi, Idv: “Atto contro il pluralismo”. “L’atto a firma del senatore Pdl Alessio Butti è la negazione stessa del pluralismo” Lo afferma il senatore Pancho Pardi, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione di Vigilanza Rai, che spiega: “Doppio conduttore: evidentemente per le trasmissioni di approfondimento in cui la maggioranza considera il conduttore inaffidabile. Impossibilità per 8 giorni di approfondire un argomento già trattato da una trasmissione, censura preventiva per tutti gli altri. Così si avvera il sogno di Masi, ma crescono le difficoltà per i conduttori costretti a fare lo slalom tra le notizie. Ci sarebbe da ridere se non fosse drammaticamente in pericolo la libertà di stampa”.

Rao, UdC: “Atto irricevibile”. “La bozza del Pdl per un atto di indirizzo sulla Rai, del quale stiamo discutendo in Vigilanza insieme ad un testo molto diverso della minoranza, contiene indicazioni irricevibili per il servizio pubblico”. Questo il commento di Roberto Rao, capogruppo dell’Udc in Vigilanza Rai. “In particolare, la norma che prevede l’intervento di un opinionista o addirittura di un comico per ogni “sensibilita’ culturale”, e il divieto di trasmissioni che trattino temi già affrontati in altri programmi Rai negli otto giorni precedenti, rappresentano una forzatura. L’unica soluzione sarà, come già accaduto in passato, la censura o la chiusura per tutte le trasmissioni”.

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