Il delirio dello sguattero

Bondi: “Così Scalfari e Repubblica puntano a rovinare l’Italia”
di Vincenzo La Manna

Ministro Bondi, siamo dinanzi a minacce e disperazione, come titolava ieri nel suo editoriale Ezio Mauro, «tecnicamente» convinto che dalle parole di Silvio Berlusconi venga fuori una «pulsione totalitaria»?
«Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari (nel tondo) ritengono, non da oggi, che il popolo italiano sia moralmente tarato e abbia perciò bisogno di essere guidato e governato da una sorta di avanguardia politica e culturale, depositaria della virtù o rappresentante dell’Italia migliore. Dopo avere sperato nell’azione dei magistrati di “Mani pulite” e fiancheggiato la marcia della “gioiosa macchina da guerra della sinistra”, che avrebbe dovuto conquistare il potere, Repubblica ha individuato in Berlusconi l’interprete di quell’Italia moralmente inferiore e bacata che vive nella loro testa».
Perché, secondo lei?
«Il fatto è che non si spiegano come mai quest’Italia, che odiano e che disprezzano, finisca per prevalere rispetto ai loro disegni politici e vinca addirittura le elezioni, nonostante abbia contro tutti i mezzi di comunicazione, tutti gli intellettuali, tutti i rappresentanti dei poteri che contano. Siccome non si fanno una ragione di questo fenomeno, cioè non sono capaci di offrire una spiegazione culturalmente efficace e onesta della realtà, il loro odio e il loro risentimento giunge fino al punto di perseguire ogni mezzo e di utilizzare ogni strumento per liquidare gli avversari politici che si frappongono ai loro progetti e ai loro interessi. Per questo la posizione di Scalfari ha portato la sinistra in un vicolo cieco e ha determinato e determinerà la rovina dell’Italia».
Addirittura?
«Già, perché questo vogliono: la rovina dell’Italia. Come i giacobini, preferiscono distruggere tutto, ricostruire dalle macerie fumanti, piuttosto che riconoscere la realtà, il responso della democrazia. La democrazia che ha in mente Scalfari è quella in cui contano, non gli eletti e il popolo, bensì i cosiddetti poteri “illuminati”, cioè le élites, i circoli politici, economici e culturali che detengono il potere, ma non le sorti della democrazia».
Non le sembra uno scenario troppo impietoso?
«Guardi, il superpartito di Repubblica agisce per annullare la volontà del popolo che si esprime attraverso il fastidio della democrazia e per assegnare il governo della società a un comitato di salute pubblica, come durante l’età del Termidoro, a un gruppo ristretto di cittadini depositari della verità, del bene, della moralità repubblicana. Dovremo essere riconoscenti a Berlusconi vita natural durante per averci salvato e per resistere a questa minaccia eversiva».

°°° Il povero bondi non si leva neppure i guanti di gomma e il grembiale, per rispondere alle domande ficcanti di questo autentico “cane da guardia” dei cittadini contro il potere. Ovviamente, bondi ha una fronte inutilmente spaziosa e nemmeno un’idea sua. Ma ha tanto coraggio delle idee dell’altro. ma come di chi? Ma chi c’è al mondo che addebita agli altri i propri misfatti? Ma “Papi”, no?

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Ronde

Procura di Milano: indagine sulle ‘ronde nere’

La procura di Milano ha disposto accertamenti da parte degli agenti della Digos sulle cosiddette “ronde nere”, il gruppo che vorrebbe collaborare con le forze dell’ordine in tema di sicurezza e che è stato presentato ieri a Milano composto per un terzo da ex membri delle forze dell’ordine legate al nuovo Msi di Gaetano Saya. Gli accertamenti, a quanto si è saputo, sono stati disposti dal procuratore aggiunto Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo, d’intesa con il procuratore Manlio Minale. Allo stato non ci sono indagati e non vi è una ipotesi di reato che, comunque, potrebbe essere quella di una violazione delle legge Scelba che punisce la ricostituzione e l’apologia del fascismo. Le divise delle ronde nere, infatti, richiamano simboli di età fascista.

Gli agenti della Digos analizzeranno filmati, notizie di stampa, sulla scorta delle quali è stato aperto un fascicolo, e redigeranno un rapporto da consegnare nei prossimi giorni alla Procura. Allora, a quanto si è saputo, sarà formulata una precisa ipotesi di reato. Il fondatore delle cosidette ronde nere, Gaetano Saya, era rimasto coinvolto in un’inchiesta della Procura di Genova su una sorta di polizia parallela, chiamata DSSA (Dipartimento studi strategici antiterrorismo).

Ieri era stato il deputato del Pd Emanuele Fiano, membro del Copasir ed ex presidente della Comunità ebraica di Milano, ad auspicare che «la magistratura indaghi sulla natura di questa organizzazione per verificarne la sua costituzionalità e per evitare che l’Italia diventi il teatrino triste e pericoloso dei nostalgici di un tempo passato». Come per Fiano, anche secondo il capogruppo alla Camera dell’Idv, Massimo Donadi, queste ronde sono una conseguenza del ddl sulla sicurezza ed è per questo che «il governo – spiega – deve fare marcia indietro».

Ma anche oggi la politica si sta mobilitando per fermare le “ronde nere”: «Il governo intervenga subito per vietare le ronde nere di militanti neofascisti pronti a farsi giustizia come fossimo nel ‘ventennio’» dice il capogruppo dell’Udc al Senato, Giampiero D’Alia. «Avevamo messo in guardia – aggiunge – sui rischi di un provvedimento demagogico e pericoloso come le ronde: oggi abbiamo il primo esempio di una giustizia sommaria fai da te che porterà solo danni al Paese e nessuna sicurezza». «Presenteremo – conclude – un’interpellanza chiedendo al governo di vietarle per motivi di pubblica sicurezza: che siamo nere, rosse o verdi, le ronde sono la resa dello Stato e un vero rischio per i cittadini».


ECCO DUE ESPONENTI DELLE RONDE PADANE CON LE LORO DIVISE SOFISTICATISSIME

vacca

vacco


PROVETTA TIRATRICE PADANA, POCO PRIMA DI DIVENTARE CIECA E RONDA DELLE DONNE FASCISTE

rinculo

processione

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