SSSSSSSSSSSSST… silenzio.

Monsignor Bertolaso, arruola i parroci per i miracoli ai terremotati
di Marco Bucciantini

Sembra il ‘48. Si arruolano i preti, con circolari ministeriali travestite da lettere accorate. «Diffondete il buonumore, dobbiamo fare bella figura». Una volta chiedevano direttamente il voto giusto, per lo scudocrociato. E c’è anche il ciclista del popolo che si prende la maglia di leader, ed è un sussulto condiviso, «nazionale», con il vecchio compagno Alfredo che tormenta la tivù per sentire meglio e il giovane frate Michele che solleva i pugni quando Di Luca trova un buon finale sulla vetta dolomitica e si prende la maglia rosa, per il suo Abruzzo. Nel ‘48 fu Bartali al Tour, salvatore della patria dopo le pallottole a Togliatti. Allora fece storia, questa volta fa almeno calore.

La maglia rosa e le tuniche nere
Guido Bertolaso ha chiamato il vescovo, «basta, me ne vado, troppe lamentele» Aveva appena letto l’editoriale del Centro, il quotidiano degli abruzzesi. Si chiedeva di superare in fretta – prima che l’afa soffochi le tendopoli – questa prima fase, e sistemare gli sfollati in prefabbricati più consoni, intimi. Non era un richiamo demagogico: Assolegno ha già fatto sapere che le casette si possono fare in pochi giorni. Qualcosa di simile fa intuire anche l’assessore friulano Vanni Lenna, giunto ieri all’Aquila per ricordare i tempi e i modi di una rinascita felice, governata dal territorio, senza new town. «Porteremo la nostra esperienza sui moduli abitativi possibili prima della ricostruzione stabile». Le necessità quotidiane tornano a occupare la vita e manca il modo di soddisfarle, e questo crea un logico malumore che il governo ha dato ordine di celare.

È arrivato il caldo, 30 gradi umidi, e se è vero che la protezione civile ha promesso l’arrivo dei condizionatori intanto mancano anche i semplici ventilatori. Farebbero comodo alla famiglia Bran, peruviani di Lima, che vivono in undici nei 14 metri quadrati della tenda numero 106 nel campo di Piazza d’Armi. Sono due nuclei, gli uomini furono i primi a venire in Italia. Fanno i camerieri al ristorante Le Fiaccole, in centro. Le donne sono badanti, poi c’è il ragazzo che fa il muratore e le bambine che vanno a scuola. Adesso sono qui a invecchiare di noia: il ristorante è franato, la ditta edile è ferma, le famiglie da badare sono poche tende più in là, le scuole sono chiuse. I Bran hanno nomi italiani, o così li hanno “adattati”: Anita torna dai lavatoi con la tinozza piena di magliette e asciugamani di spugna, e stende tutto al sole gentile del tardo pomeriggio. Mario è sulla branda e si strofina i piedi fra loro e fissa il soffitto di stoffa. Manca l’aria. I letti sono sei: tre matrimoniali, tre singoli. Loro – ripetiamo – sono 11 e agitano un periodico che si stampa a Roma per le comunità sudamericane, “Expreso Latino”, dove sono fotografati, sopravvissuti e sorridenti.

“Caro Arcivescovo”
Non bisogna sapere della famiglia Bran. Non bisogna sapere dei dodici casi di dissenteria dell’ultima settimana. E nemmeno del caso di tubercolosi a Pizzoli. Si deve far sapere che va tutto bene, che l’Abruzzo rifiorisce miracolosamente. Bertolaso ha chiesto al vescovo Giuseppe Molinari il sostegno della Curia: «Tenete la gente tranquilla, rassicuratela che va tutto bene». Così, dopo l’articolo del Centro e la successiva presa di posizione del presidente della provincia Stefania Pezzopane, che bazzica continuamente i campi per verificare di persona lo stato delle cose, il vescovo si è mosso con zelo. Dapprima ha radunato i parroci, chiedendo loro un lavoro «tenda a tenda» per consolare gli sfollati.

Ogni campo ha una chiesetta, e sono attivi (fin da subito) preti delle diocesi del centro Italia. Monsignor Molinari ha poi scritto alla stessa Pezzopane, rimproverandola di «fare politica», e di fomentare i malumori delle persone che vivono questa situazione di disagio. Le ha rinfacciato lo scoramento di Bertolaso. La Pezzopane ha risposto: «Caro Arcivescovo, per me indimenticato don Giuseppe (Molinari fu suo insegnante di religione, ndr), proprio lei mi ha insegnato a privilegiare chi è in difficoltà. Sollecitando più attenzione per le persone nelle tende e chiedendo per loro una migliore sistemazione, ho assecondato una necessità di rispetto per le loro vite già provate, non una ricerca di polemica».

Alle 18 e 39 frate Oreste Renzetti conclude la messa nella tenda bianca e saluta una ventina di convenuti, «andate in pace». «Noi facciamo sempre il solito lavoro, di sostegno, di conforto. Parliamo, non avevamo bisogno di questi ordini». Dopo 40 giorni dal terremoto ci sono 35.852 persone sfollate in 178 aree, circa 800 sono rientrate nelle case, molte famiglie hanno ottenuto l’agibilità per l’abitazione, ma manca la verifica sull’impianto del gas, e ci vorranno settimane. Intanto i poliziotti, dimenticati al vescovo, si lamentano e scrivono al ministro Maroni: «Non ci pagano gli straordinari, è scandalosao». Ma non lo fate sapere in giro.
14 maggio 2009

°°° Sparito dalle tv, sparito dai giornali di regime, del terremoto non si parla più. Non c’è un solo cent per la ricostruzione e silvio berlusconi ha già dimenticato le mille minchiate sparate a reti unificate, fingendo commozione per le persone assassinate dai suoi amici costruttori e da lui medesimo, con i condoni edilizi a raffica.
Ora, questi poveri sfollati, dopo un mese al gelo, si stanno arrostendo e soffocano sotto il primo caldo. Nemmeno un ventilatore. Ecco: questa è l’esatta fotografia del Cazzaro. Un coglione malavitoso che vende sogni, ma ci riempie costantemente di INCUBI!

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L AQUILA - TERREMOTO IN ABRUZZO - SILVIO BERLUSCONI TRA I TERREM

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Notizie dal fronte

Di Pietro: “Sfido Berlusconi in tv”

Antonio Di Pietro lancia una sfida al presidente del Consiglio per un confronto in tv sul dopo terremoto. Il leader di Idv dal suo blog afferma: “L’allergia alla magistratura del presidente del Consiglio non è stagionale, è permanente. I riflettori sul terremoto dell’informazione, quella alternativa ovviamente, e le indagini avviate dalla magistratura disturbano la campagna elettorale permanente di Silvio Berlusconi in Abruzzo. Oltre gli scatti con bambini ed anziani usati come oggetti della miglior propaganda del Ventennio e il dispiegamento operoso della Protezione civile, oltre questo, i fatti sono a zero. E questo imbarazzo lo spinge a visitare continuamente l’Abruzzo”

09:59 Nuove scosse nell’aquilano

Nell’ambito dello sciame sismico in corso nell’aquilano una nuova replica è stata avvertita dalla popolazione. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile. Le località prossime all’epicentro sono Pizzoli, Barete e L’Aquila. Secondo i rilievi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato alle 9.13 con magnitudo 3.1.

10:07 Cento negozi alzano le saracinesche

Sono circa 100, dei 2700 presenti sul territorio, i negozi che questa mattina riapriranno i battenti. Una lenta rispresa dell’attivita’ commerciale che si registra a L’Aquila dopo il sisma che due settimane fa ha devastato l’Abruzzo.

11:12 “Nessun documento della Ragioneria su risorse”

Nessun documento relativo a risorse per il terremoto è stato messo a punto dalla Ragioneria generale dello stato. Lo ha precisato il ragioniere generale dello stato, Mario Canzio. “Smentisco di aver predisposto quel documento – ha affermato Canzio – quel documento non è della ragioneria”. Nei giorni scorsi indiscrezioni di stampa avevano riferito di un documento secondo il quale la ragioneria aveva reperito 7 miliardi di euro da destinare ai fondi per la ricostruzione attraverso rimodulazioni di spesa

12:07 Berlusconi: “Case nuove entro sei mesi”

“Nuove case entro cinque o sei mesi al massimo”: lo ha promesso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una intervista alla Radio Vaticana. “La permanenza in tenda non può prolungarsi troppo”

14:32 Nuova scossa magnitudo 3

Una nuova scossa, questa volta di magnitudo 3, è stata registrata alle 13.43 nel distretto sismico Valle dell’Aterno, in Abruzzo. Oggi le precedenti sono state registrate, tutte con epicentro Aquilano, alle 3.20 con magnitudo 2,9; alle 4.22 con magnitudo 3, e alle 9.13 con magnitudo 3,1

14:45 Sindaco dell’Aquila al pm: “Ho parlato del telegramma che invia 5 giorni prima del sisma”

Il telegramma con cui veniva chiesto lo stato di emergenza per la città dell’Aquila cinque giorni prima del distruttivo sisma del 6 aprile è stato l’oggetto della deposizione del sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente davanti ai magistrati.

15:17 Allarme igiene nell’ospedale da campo dell’Aquila

Scatta l’allarme igiene all’ospedale da campo dell’Aquila. “Le condizioni igieniche non sono più sostenibili”, afferma Vittorio Festuccia, primario del reparto di medicina generale. “Abbiamo 22 ricoverati che non sono nelle condizioni di utilizzare i bagni chimici posti all’esterno delle tende. C’è quindi un passaggio continuo di liquidi organici che mette a forte rischio le condizioni di igiene nelle tende”

15:21 In arrivo temporali sull’Abruzzo

I meteorologi annunciano da domani piogge sui paesi terremotati dell’Abruzzo

15:32 Manager Asl: “Nelle colonne portanti ospedale mancavano staffe”

Roberto Marzetti, manager della Asl dell’Aquila, dopo l’incontro con il pm ha detto: “Scoprire dopo trent’anni che mancavano le staffe amareggia molto. Nel maggio del 1980 – spiega Marzetti – è stato rilasciato il certificato di collaudo. Invece ho visto che alcune colonne di sostegno dell’edificio non avevano le staffe trasversali di collegamento tra i ferri”

16:27 In pool magistrati esperti ‘ndrangheta e camorra

Tre uomini e una donna, tutti esperti di indagini sulla criminalità organizzata. I magistrati Vincenzo Macrì, Alberto Cisterna, Gianfranco Donadio e Olga Capasso sono i componenti del pool di magistrati istituito questa mattina dal Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso per monitorare gli appalti sulla ricostruzione del terremoto ed evitare così le infiltrazioni delle organizzazioni mafiose

17:45 Gli sfollati: “In tenda fa freddo da morire”

“Fa freddo, freddo da morire”. Così Patrizia, una signora di circa 60 anni, avvolta in uno scialle di lana, riassume il sentimento della tendopoli che ospita circa 100 sfollati di giorno a cui sia aggiungono 140 che vanno lì a dormire. Nel paese della Valle Subequana piove e, nella notte, assicurano i terremotati, le temperature sfiorano o vanno sotto lo zero. Mascotte del campo è Pasquale Merolli, impiantista di professione, che ha provveduto senza attendere l’Esercito a illuminare e riscaldare le tende dei suoi compaesani: “Anche se oggi i militari sono venuti – racconta – e mi hanno detto che non avrei dovuto agire da solo. Ma è il mio mestiere, so quello che faccio”


°°° Dunque, tra una minchiata di brunetta e una di burlesquoni, tra uno sputazzo di gasparri e un delirio di maroni, continua incessante la passerella elettorale di Mafiolo. Mentre tutto è come prima e non è stato fatto un vazzo per alleviare le pene degli sfollati. Gelo e umidità, sporcizia e disorganizzazione. Mafiolo spara le solite cazzate di miliardi inesistenti, smentito clamorosamente anche dalla ragioneria di Stato. Nulla di nuovo sotto la pioggia, amici.

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Ultime dal fronte Abruzzo

1) Sciacallaggio, carne venduta a 80 euro a kg
L’AQUILA – Sono arrivati con un furgoncino pieno di carne chiedendo ai cittadini di Pizzoli 80 euro per un chilo. Indignate alcune persone hanno avvertito la protezione civile e da lì è partita subito una chiamata ai carabinieri che stanno raggiungendo il paese per denunciare il responsabile.

2) Rilasciati i 2 fermati: no sciacalli, i soldi erano loro
ROMA, 8 APR – Sono stati rilasciate le due persone fermate a Onna perché sospettate di sciacallaggio, nell’ambito della vasta attività di contrasto al fenomeno messa in campo dalla Polizia di Stato. I due uomini erano stati trovati in possesso di 80.000 euro in contanti. Al termine di un controllo effettuato in Questura, secondo quanto riferisce la Polizia, le due persone hanno saputo dimostrare la legittima provenienza e disponibilità del denaro.

3) Dove rivolgersi per offrire aiuto, sangue o cibo
ROMA – Appello dei Centri di servizio per il volontariato (Csv) di Pescara a tutti i volontari di Pescara e provincia, a contribuire nei limiti delle loro possibilità ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. Le associazioni di volontariato o i singoli volontari interessati a mettersi a disposizione per l’emergenza terremoto che ha colpito l’Abruzzo possono contattare il Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura di Pescara, telefonando allo 085 2057631.

Chiunque fosse invece interessato a donare sangue, può farlo recandosi presso i Centri Trasfusionali indicati dalla Regione.
Sulle donazioni di sangue c’e’ pero’ un appello a rallentare l’afflusso del ministro per il Welfare Maurizio Sacconi.
“C’é al momento l’esigenza di rallentare l’afflusso dei donatori di sangue resisi disponibili dopo il terremoto della scorsa notte in Abruzzo – ha detto il ministro, sottolineando come la risposta in favore della donazione di sangue sia attualmente superiore alle esigenze in loco. “Il bisogno specifico – ha aggiunto – è ampiamente coperto, tanto che c’é l’esigenza di rallentare l’afflusso dei donatori per evitare situazione di intasamento, soprattutto nelle strutture abruzzesi” La risposta all’appello per la donazione di sangue, ha detto Sacconi, “é stata molto generosa ed ora è necessario un rallentamento dal momento che in queste ore si è verificata un’altissima concentrazione di donatori”.

Chiunque voglia donare del cibo per le popolazioni colpite, infine, può portare i generi di prima necessità presso il Banco Alimentare dell’Abruzzo, in via Celestino V: il Banco Alimentare, mediante la sua rete di enti e associazioni convenzionati nell’Aquilano, ha già iniziato ad inviare i prodotti nelle zone colpite dal terremoto.

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