Provenzano e il ministro
di Lirio Abbate
Un nuovo pentito accusa Saverio Romano: lo conosco bene, il padrino ci ha ordinato di farlo eleggere in Parlamento. E la procura di Palermo scrive: “Si è messo a disposizione per aiutare Cosa nostra. Intascando mezzo milione”
(19 ottobre 2011)

Pochi giorni fa, le prime intercettazioni trasmesse dalla procura di Palermo alla Camera hanno spinto Gianfranco Fini a chiederne le dimissioni, innescando uno scontro con il segretario del Pdl Angelino Alfano. Ma adesso “l’Espresso” è in grado di rivelare tutti gli elementi raccolti dagli investigatori nei confronti dell’esponente siciliano dei Responsabili. A partire dalle dichiarazioni inedite di un collaboratore di giustizia considerato di primo piano dagli inquirenti: Giacomo Greco.
Non è un mafioso qualsiasi, perché arriva da una famiglia che per decenni è stata al fianco di Provenzano. E conosce Romano da sempre perché sono cresciuti nello stesso paese, a Belmonte Mezzagno, piccolo centro a 24 chilometri da Palermo, con una forte presenza mafiosa. Nel 1997 i carabinieri li fermarono insieme durante un controllo di ruotine: con loro c’era un’altra persona, poi assassinata. Ma soprattutto il pentito è il genero del boss Ciccio Pastoia che per decenni curò gli interessi economici e la latitanza del vecchio padrino di Corleone. Nel 2004 Pastoia fu intercettato da una microspia mentre confidava i