Conti pubblici, Tremonti li sbaglia ancora, e gli investitori stranieri scappano a gambe levate.

pubblicato il 23 maggio 2010 alle 23:00 dallo stesso autoretorna alla home

Puntualmente le anticipazioni del governo vengono smentite dalla realtà. Secondo l’ultima RUEF (Relazione Unificata sull’Economia e sulla Finanza) ancora una volta il ministero dell’Economia ha sbagliato le sue precedenti previsioni. E poi i mercati diffidano di noi… 

twuvgzudl3zmmc55ugklvrnr959200807191013Tremonti 03 Conti pubblici, Tremonti li sbaglia ancoraCon la presentazione dell’ultima RUEF, ossia la Relazione Unificata sull’Economia e sulla Finanza, il governo oltre al consuntivo del 2009 ha presentato le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica per il 2010 e per il 2011. Il consuntivo 2009 tiene conto delle ultime verifiche dell’Istat che non sono più, ovviamente, stime ma rappresentazioni “finali” delle varie rilevazioni. In base a questi dati ora disponibili risulta ancora una volta che tutte le previsioni del governo, fornite periodicamente alla stampa e anche alle altre istituzioni come la stessa Unione europea, sono risultate sbagliate.

I MALDESTRI PRESTIGIATORI DEL MEF – A seguito della RUEF, il governo ha dovuto modificare sensibilmente i dati presentati a gennaio di quest’anno nella “Nota di aggiornamento al Patto di stabilità” dallo stesso ministero dell’Economia e della Finanza. Si tratta di modifiche sostanziali che incidono sia sul consuntivo finale dell’anno passato sia sulle previsioni per il prossimo anno. In termini generali, l’effetto netto di queste modifiche riportate nella “Relazione Unificata sull’Economia e sulla Finanza” rispetto al quadro tracciato nella “Nota di aggiornamento al Patto di stabilità” presenta differenze rilevanti. Ad esempio, troviamo un notevole incremento delle Spese primarie pari a ben 2,3 miliardi in più rispetto all’incremento di 4,5 miliardi già previsto nella Nota di gennaio, con un aumento complessivo di 6,8 miliardi sul 2009. E ancora, nella RUEF si evidenzia una riduzione delle Entrate tributarie per ben -2,3 miliardi rispetto addirittura alla crescita prevista nella Nota d’aggiornamento. Nel documento contabile, inoltre, si sottolinea un calo consistente dei Contributi per circa -0,7 miliardi, nonché delle altre Entrate correnti per -0,2 miliardi. Dalla RUEF risulta pure che ci sarà un sostanziale azzeramento dell’incremento delle spese per interessi che dovrebbero rimanere pressoché uguali rispetto al 2009. Questo, mentre la Nota di aggiornamento al Patto di stabilità di soli 5 mesi fa prevedeva invece un aumento per 3,2 miliardi. Inoltre, si riscontra pure un aumento delle Entrate non tributarie in conto corrente per 1,3 miliardi in più rispetto al 2009, a fronte della riduzione di 1 miliardo prevista sempre nella Nota d’aggiornamento prodotta dai tecnici del ministro Giulio Tremonti appena pochi mesi fa.

ERRORI DI MILIARDI, MICA BRUSCOLINI! – Adesso, se l’incremento delle spese primarie e la riduzione della crescita delle Entrate tributarie tendono a ridurre il Saldo primario e, di conseguenza, ad aumentare l’Indebitamento netto previsti per il 2010, l’azzeramento dell’incremento delle Spese per interessi e l’aumento delle Entrate non tributarie hanno l’effetto opposto. Nell’insieme, le principali differenze tra le previsioni della RUEF e della vecchia Nota d’aggiornamento sui saldi di finanza pubblica sono riassunte, insieme con i dati di consuntivo, nella Tab. 1 [TAB1] dalla quale si ricava che: “peggiora, il disavanzo primario per il 2010, già previsto a poco più di 1,6 miliardi nella NdA ed adesso stimato dalla nuova RUEF a quasi 6,8 miliardi“.

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Il peggioramento è perciò di ben 5,2 miliardi. L’indebitamento netto, invece, risulta sostanzialmente invariato nelle previsioni per il 2010; dovrebbe ammontare secondo la RUEF a 78,1 miliardi a fronte dei 77,9 già previsti nella NdA. Infine, il Debito è previsto in ulteriore aumento rispetto alle previsioni di crescita della Nota di aggiornamento di qualche mese fa appena, e dovrebbe attestarsi al 118,4% del Pil, risentendo anche del fatto che a consuntivo il Pil del 2009 si è rivelato più basso rispetto a quanto previsto nella Nota di aggiornamento al Patto di stabilità. 1520,9 miliardi contro i 1533,2 previsti e, ancora, che la previsione di crescita nominale fatta dalla RUEF è del 2,2% contro il 2,6% previsto nella NdA. In sintesi, con la RUEF il governo rivede al peggio le previsioni di finanza pubblica per il 2010 contenute nella NdA rilasciata dallo stesso esecutivo appena pochi mesi fa.

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