Berlusconi: il pagliaccio ciarlatano

Ventesima visita del premier nelle zone terremotate dell’Abruzzo

“Siamo in anticipo con i lavori di tre-quattro giorni, le case sono belle”

Berlusconi agli operai di Onna
“Giusto che io oggi sia qui con voi”
“Abbiamo fatto un miracolo all’italiana. Saranno consegnate entro settembre”
dal nostro inviato GIANLUCA LUZI (Repubblica)

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ONNA (L’AQUILA) – “Ecco, queste sono le casette che consegneremo entro settembre, addirittura con qualche

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Istat taroccata

«Vulnerabile» un italiano su cinque

Una famiglia su cinque ha difficoltà economiche crescenti e il 6,3% addirittura non riesce ad arrivare a fine mese. Lo scenario è tratteggiato dall’Istat nel Rapporto annuale 2008. Secondo l’Istituto di statistica, il 22% circa delle famiglie italiane è vulnerabile mentre il 41,5% si può definire «agiato».

Nel dettaglio, l’Istat spiega che del 22% di chi ha problemi circa 2 milioni e mezzo di famiglie (il 10,4%) segnalano difficoltà economiche più o meno gravi e risultano potenzialmente vulnerabili soprattutto a causa di forti vincoli di bilancio. Spesso non riescono a effettuare risparmi e nella maggioranza dei casi non hanno risorse per affrontare una spesa imprevista di 700 euro. Sono la Sicilia (20,1% e la Calabria 17,1% le regioni dove è maggiore la frequenza di questo gruppo.

Le famiglie italiane conseguono, in media, un reddito in linea con quello medio europeo. L’Italia è però uno dei paesi con la maggiore diffusione di situazioni di reddito relativamente basso: una persona su cinque è a rischio di vulnerabilità economica. E forti sono le diseguaglianze nello stivale, con le maggiori difficoltà nel Mezzogiorno dove il fenomeno arriva a riguardare un individuo su tre. Lo evidenzia l’Istat nel Rapporto annuale 2008, spiegando che il 20% della popolazione vive in famiglie che hanno un reddito (equivalente) inferiore del 60% rispetto a quello mediano. Rischi altrettanto elevati si osservano in Spagna, Grecia, Romania, Regno Unito e nei paesi baltici. Questa situazione tocca invece soltanto una persona su dieci nei paesi scandinavi, nei Paesi Bassi, nella Repubblica Ceca e in Slovacchia.

Il rischio di vulnerabilità economica a causa di un reddito insufficiente è particolarmente elevato nelle regioni meridionali: la distribuzione disomogenea sul territorio delle situazioni di basso reddito è una peculiarità italiana. Nel 2007 sono esposte al rischio meno di otto persone su cento nel Nord-est, poco più di dieci nel Nord-ovest e nel Centro e circa una su tre nel Mezzogiorno. L’incidenza di popolazione a basso reddito è massima in Sicilia (41,2%), Campania (36,8%) e Calabria (36,4%). I valori meno elevati si registrano in Valle D’Aosta (6,8%) e nelle province autonome di Bolzano (6,6%) e Trento (3,8%).
Confrontando i diversi tipi di famiglia, il rischio di vulnerabilità economica cresce con il numero di figli, soprattutto se minorenni e in presenza di un solo genitore. Anche per effetto delle disparità territoriali (le famiglie numerose sono relativamente concentrate nel Sud e nelle Isole) in Italia il rischio di vulnerabilità economica per le famiglie con minori risulta particolarmente elevato. Nei paesi europei che investono più risorse nei trasferimenti sociali per la famiglia il rischio di vulnerabilità per i minori viene significativamente abbattuto. L’Italia, però, insieme agli altri paesi del Sud del continente, è caratterizzata da un’efficacia di questi trasferimenti sociali piuttosto bassa.


°°° Amici miei, noi sappiamo benissimo (vi ho raccontato più volte un significativo episodio di prima mano io stesso) quanto siano taroccati ANCHE i dati Istat sotto il regime burlesquoni. A spanne, diciamo che almeno tre italiani su cinque NON CE LA FANNO. E’ quello che vediamo noi, tutti quanti noi, ogni giorno tra parenti, amici e conoscenti. Cionondimeno, anche questa versione molto edulcorata dei dati è più che allarmante. Siamo quelli che stanno peggio di tutti in Europa, nonostante le minchiate fasulle del mafionano e dei suoi pappagallini senza alcuna credibilità. Siamo nel baratro e… la cosa più terribile NON E’ QUESTA, amici, la cosa più terribile è che, mentre tutti gli altri paesi cominciano a vedere un po’ di luce, QUI LA PARTE DELLA CRISI PIU’ PESANTE DEVE ANCORA ARRIVARE!!!

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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SPRAAAANG!!!

l vice primo cittadino uscente stacca nettamente Morandini del Pdl
La leghista Giuliani terza. Il Pd ha quasi il 30% dei consensi, il Pdl quasi il 12%
Trento, Andreatta è il nuovo sindaco
E i democratici sono il primo partito

TRENTO – Buone notizie per il Partito democratico e i suoi alleati da Trento. Il vicesindaco uscente Alessandro Andreatta trionfa alle elezioni per la carica di primo cittadino con il 64,42% contro il 20,64% di Pino Morandini del Pdl. La candidata leghista, Bruna Giuliani, si attesta al 7,60%. Francesco Porta, sostenuto da Rifondazione e Comunisti italiani, ha ottenuto il 2,31% dei consensi, Luigi Merler (alleanza di centro e Civica Tridentum) l’1,76%, Claudio Taverna (Pensionati) l’1,23%, Alessandro Cocca (lista di musicisti Progetto Trento Soul Moderno) l’1,15%, Emilio Giuliana (Destra sociale) lo 0,89%.

“Sono molto soddisfatto, il nostro progetto è stato premiato, è una vittoria di tutta la coalizione”, è stato il primo commento di Andreatta, sostenuto da Pd, Upt, Di Pietro-Idv, Patt, Udc, Verdi, Socialisti democratici e Leali al Trentino. Morandini, invece, rappresenta il Pdl e una lista civica col suo nome.

Tra i partiti il più votato è il Pd, con il 29,79% dei voti, seguito dall’Unione per il Trentino (Upt) del presidente della provincia Lorenzo Dellai con il 17,06% e dal Pdl 11,93%. La Lega è al 7,78%, la lista civica Morandini al 7,19%, il P.A.T.T. al 4,71%. Seguono l’Idv con il 3,44%, i Socialisti democratici con il 3,18%, i Verdi con il 2,88%, l’Udc con il 2,72%, Rifondazione e Comunisti al 2,38%. Le altre liste sono sotto al 2%.

Con oltre il 64% dei voti, Andreatta si colloca praticamente allo stesso livello del suo predecessore, Alberto Pacher, sindaco storico e leader del Pd trentino che, nel maggio del 2005, arrivò al 64,3%. In quell’occasione, il Pd non c’era ancora: i Democratici per l’Ulivo raggiunsero circa il 18% e la lista civica per Pacher arrivò al 28%. Alle politiche del 2008, gli elettori del comune di Trento diedero il 38% al Pd, il 6,3% all’Idv, il 25,7% al Pdl e il 12,1% alla Lega Nord.

Ma questa tornata amministrativa – che ha coinvolto anche altri cinque comuni del Trentino e quattro dell’Alto Adige – è stata caratterizzata anche dalla bassa affluenza. A Trento, ha espresso il proprio voto il 60,1% degli elettori. Alle comunali del 2005 aveva votato il 70,1% degli aventi diritto.

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CRIBBIO!

Nella sfida per la carica di sindaco il vice primo cittadino uscente
stacca nettamente Morandini del Pdl. La leghista Giuliani terza
Trento, Andreatta verso la vittoria
E i democratici sono il primo partito

TRENTO – Le sezioni scrutinate sono 53 su 97. E portano buone notizie per il Partito democratico e i suoi alleati. Alessandro Andreatta, vicesindaco uscente e candidato primo cittadino a Trento, è in nettissimo vantaggio sullo sfidante Pino Morandini del Pdl: 64,15% contro il 21,01%. La candidata leghista, Bruna Giuliani, si attesta sul 7,56%.

“Sono molto soddisfatto, il nostro progetto è stato premiato, è una vittoria di tutta la coalizione”, è stato il primo commento a caldo di Andreatta. Che rappresenta il centrosinistra autonomista: Pd, Upt, Di Pietro-Idv, Patt, Udc, Verdi, Socialisti democratici e Leali. Morandini, invece, rappresenta il Pdl e una lista civica col suo nome. Tra i partiti il più votato è il Pd, che si attesta sopra il 31%, seguito dall’Unione per il Trentino 15,5% e dal Pdl 11,9%. La Lega è all’8%, l’Idv al 3,6% e l’Udc al 2,55%.

Con circa il 64% dei voti, Andreatta si colloca praticamente allo stesso livello del suo predecessore, Alberto Pacher, sindaco storico e leader del Pd trentino che, nel maggio del 2005, arrivò al 64,3%. In quell’occasione, il Pd non c’era ancora: i democratici per l’Ulivo raggiunsero circa il 18% e la lista civica per Pacher arrivò al 28%. Alle politiche del 2008, gli elettori del comune di Trento diedero il 38% al Pd, il 6,3% all’Idv, il 25,7% al Pdl e il 12,1% alla Lega Nord.

Ma questa tornata amministrativa – che ha coinvolto anche altri cinque comuni del Trentino, e quattro dell’Alto Adige – è stata caratterizzata anche dalla bassa affluenza. A Trento, ha espresso il proprio voto il 60,15% degli elettori. Alle precedenti comunali del 2005 aveva votato il 70,16% degli aventi diritto.

PARTE LA DéBACLE?

andreatta

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E se cominciasse da Trento?

Alle 11 ha votato il 12,54% degli aventi diritto. Nel 2005 la percentuale era del 16,55%
Considerando anche gli altri comuni interessati, si sale al 13,50%
Trento, affluenza in calo
per le elezioni comunali

°°° E se cominciassero proprio da Trento le disfatte elettorali della cosca mafiosa e fascista? Mi puzza che le prenderanno malamente.

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Ricevo da Alessandro e pubblico

Scippo del G8, il grande bluff dei 100 cantieri della Sassari-Olbia, furto d’uso delle opere di Soru e le profezie di travicello-Cappellacci

28 aprile – L’altravoce

Carlo Mannoni

25 aprile, anniversario della Liberazione. Quanti pensieri e riflessioni sulla nostra democrazia! “Povera Italia !”, cantava anni fa, preveggente, il grande Battiato. In Sardegna si ride già di Cappellacci. Il re travicello, il Fantozzi sardo. www.altravoce.net ha già raccontato gli ultimi misfatti del Cavaliere ai danni della Sardegna. L’Unione Sarda dell’altro ieri nelle prime tre pagine osanna a titoli cubitali ai successi virtuali di Berlusconi e di Cappellacci in Sardegna. Prima pagina, a sei colonne:”Berlusconi, blitz a Cagliari per rassicurare la Sardegna”. Seconda pagina, a 8 colonne: Sassari-Olbia, si farà l’Autostrada – Cappellacci più fiducioso, tutti i progetti verranno completati”. Terza pagina, sempre a 8 colonne perché di più non si può: Berlusconi: non tradirò la Sardegna. La Maddalena diventerà la perla del Mediterraneo”.

Balle e ancora balle del giornale amico, quello che l’assessore regionale alla pubblica istruzione Baire ha elogiato con enfasi, nel corso della conferenza stampa per Sa Die de sa Sardigna, quale insostituibile baluardo della verità e altrettanto insostituibile cinghia di trasmissione tra la politica della Giunta e la società dei sardi!. E quando non son balle, ci si appropria, in un crescendo rossiniano degno di miglior causa, dei risultati del duro lavoro di Soru e della sua giunta.

Ho risposto ad un mio amico di La Maddalena che mi chiedeva cosa pensassi dello “scippo del G8” alla Sardegna e alla cittadina di La Maddalena in particolare. Siccome quell’amico è stato un tiepido sostenitore della nostra politica (quella di Soru), gli ho ricordato alcune cose che vi riporto.

“Quanto a La Maddalena (e non solo) di che stupirsi? Tutto previsto. L’avevo denunciato da Vicepresidente della Regione nel gennaio e nel febbraio di quest’anno. La “mia” Sassari – Olbia ormai appaltata ed ora messa da parte (tre anni e mezzo di un intenso e difficile lavoro,anche politico). L’immagine di La Maddalena e della Sardegna, che con il G 8 avrebbero avuto un risalto mondiale, totalmente offuscata (altro che promozione eccezionale dell’immagine della Sardegna nel Mondo con Obama a spasso per il nuovo e magnifico Arsenale!) .Per fortuna resta il grande investimento da noi voluto, compresi i 17,5 milioni di euro per il porto urbano da Cala Gavetta all’Ammiragliato, e gli oltre 10 milioni per la riqualificazione edilizia delle case fatiscenti di Moneta e più (un vero e proprio obbrobrio urbano, uno sconcio ben protetto da interessati inquilini con un potere di interdizione che la magistratura farebbe bene ad approfondire) e delle nuove abitazioni popolari per le famiglie maddalenine senza casa. Ma i maddalenini hanno votato in massa Cappellacci e Berlusconi che per la Maddalena, come si vede, hanno fatto tanto!

Purtroppo Cappellacci non conta niente e vale politicamente ancor meno di niente. Purtroppo per i sardi, ovviamente, che l’hanno votato assieme a Berlusconi.

Se si prende La Nuova Sardegna della settimana precedente le elezioni (si parlava del ponte crollato ad Orosei sulla SS 125 che io ho avviato alla ricostruzione come Commissario straordinario per l’alluvione), rispondendo ad una patetica polemica del Cappellacci ricordandogli che portava scarpe troppo grandi per i suoi piedi e che prima o poi avrebbe inciampato e si sarebbe fatto male. Questo è uno dei suoi primi (e non rari) inciampi, che non saranno pochi anche se attutiti dalla benevolenza di certa stampa amica. Berlusconi sta utilizzando con cinismo una tragedia come il terremoto in Abruzzo per i propri fini politici. Il 25 aprile lo trascorre, spiazzando tutti, in un piccolo paesino terremotato (Onna), il G8 lo fa all’Aquila “così i grandi del mondo potranno godere delle bellezze artistiche dell’Abruzzo! “. Ma l’opposizione?

Ora è confermato il grande bluff della Sassari – Olbia, con le gare per gli 8 lotti già bandite e le 100 imprese per ciascun lotto pronte a presentare l’offerta. Ma dinanzi a cotanto affronto e spudoratezza noi avremmo mobilitato la Sardegna intera e saremmo andati in massa, come fece Soru per le entrate della Regione, davanti a Palazzo Chigi (ma che dico, a Palazzo Grazioli!) e avremmo stanato il suo prestigioso inquilino. Quel tale simile al Woland di Michail Bulgakov del bellissimo romanzo “Il Maestro e Margherita” che vi invito a leggere se già non lo avete fatto, e se lo avete letto, rileggetelo. Vi troverete una straordinaria rassomiglianza tra il Woland del romanzo, che voleva affermare nel mondo i valori del Male autentico, e il nostro irripetibile ed attuale Capo del Governo.

Tornando a Cappellacci….non se ne hanno notizie! Lo si è visto a Palazzo Grazioli, la nuova sede del Governo italiano, a prendere ordini da Berlusconi. Perchè non conta un bel niente e la Sardegna con lui conta la metà della metà di quando governava Soru. Noi più anziani, acciacchi permettendo, riballeremo il twist degli anni ’60, quello di Modugno che faceva “…Selene ene a’, come è bello stare qua, il peso sulla Luna è la metà della metà….”, solo che dovremo adattare il testo agli ultimi eventi della nostra Isola.

Berlusconi lo vogliono gli italiani e i sardi come e più degli italiani. E i maddalenini ancor più di tutti. Se lo tengano. Siamo in pieno regime, tra poco più di un anno potrebbe arrivare al 70 per cento”..

Fine dello sfogo con un amico e un impegno. Con pazienza e il solito impegno lavoreremo perchè a quel quel 70% Woland – Berlusconi non arrivi mai. Anzi cercheremo di ricacciarlo sotto il 50% perchè non nuoccia più. E con lui il “suo” Cappellacci, l’uomo delle delibere virtuali. L’ultima, quella del 20 aprile 2009 dal titolo profetico “…… Reperimento risorse per evento G8: prolungamento pista di volo e spostamento SS 125 – Aeroporto “Olbia – Costa Smeralda” con uno stanziamento urgente (!) di 2.840.000 euro “disponibili” come si legge nella fantastica deliberazione “a seguito dell’approvazione definitiva della manovra di bilancio 2009 attualmente all’esame del Consiglio Regionale” . Non siamo su “scherzi a parte”, siamo a Cagliari in Viale Trento, sede della Giunta regionale, era Berlusconi- Cappellacci, dove Il bilancio è un optional!

cappella1

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