Gli amici se ne vanno…

Amici miei, in questa ultima settimana sono stato poco presente, ma ero impegnato coi figli e da domenica con gli amici di Imperia, Gianni e Santa, che sono stati con noi fino a stamattina. Ora sono diretti a Orosei per un po’ di mare. Spero che si siano trovati bene da noi e che serbino un buon ricordo. Li ho fatti rifornire di vino, dolci, miele e fil’e ferru dai miei spacciatori di fiducia. Un po’ della Sardegna buona che andrà in

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C’è qualcosa che non va…

… negli insegnamenti della chiesa. E non parliamo delle speculazioni edilizie, tipo i miliardari (in euro) frati Maroniti che sfrattano una disabile al 100% dal centro di Roma e le pignorano la casa fuori porta, per avere 12 mila euro di spese legali. Ma i Maroniti sono derivati da Maroni? Voglio parlare delle imposizioni deliranti cui la chiesa vaticana costringe i fessacchiotti che le danno retta, facendo di loro dei bigotti tristi e avviliti: dato che tutto è peccato.
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Il primo miracolo di Gesù Cristo fu di trasformare l’acqua in vino perché la gente ballasse e ridesse! Se ci avesse voluto tristi, avrebbe distribuito a tutti un bel bicchierino di bromuro.

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Bene, parliamo di cani

Onorate la Resistenza e la Liberazione, torniamo un po’ al cazzeggio del fine settimana. Oggi volevo parlare di cani. Molti di noi ospitano un cane, ma non tutti sanno come ci si comporta col miglior amico dell’uomo. Io ho capito subito perché il cane è il miglior amico dell’uomo… e ti credo! Gli dai da mangiare, da dormire, lo curi, lo vaccini, gli regali la medaglietta, lo porti a trombare… Anche io sarei il miglior amico dell’uomo (meglio della donna) se mi facesse trovare sempre la pappa pronta!
Mio padre aveva un bastardino, Furia, ma lo teneva legato con una catena corta in un orticello a un km da casa. Raramente gli portava da mangiare. Insomma, lo trattava come ha sempre trattato i figli e non fa testo. Nonno aveva un cane. L’aveva chiamato FERMO… ed era un casino quando gli dava gli ordini: “Vieni qui, Fermo!” Povera bestiola, l’hanno ricoverato alla neuro per cani dopo sei mesi. Allora ne ha preso uno da caccia. Si trovavano col suo amico Bustianu in piazza, alle sei del mattino: nonno portava il cane e le armi, Bustianu (Sebastiano) si sarebbe occupato del vino e del cibo. Non era cosa… Già la prima mattina ci fu uno screzio. Nonno aveva i fucili, i pugnali, le cartuccere e il nuovo cane da caccia. Bustianu si presentò con due panini microscopici, un pezzetto di salsiccia, e una damigiana da 50 litri di cannonau.
“Non capisci proprio niente! – lo rimbrottò mio nonno – E adesso, che cosa ce ne facciamo di tutto quel pane?!”
La giornata andò male, anche se il cane si confermò un autentico CANE DA RIPORTO… Ne senso che all’andata, tutto bene, arrivò a Monte Arci con le sue zampe, ma al ritorno lo ha dovuto RIPORTARE mio nonno in braccio. Era stanco.
Da ragazzo ero poverissimo e facevo tanti mestieri: tiravo la cinghia. Una volta ho fatto persino l’addestratore di cani. Io tiravo la cinghia e loro me la riportavano.
Una volta, mi avevano affidato un alano, alto e grosso. Ovviamente, usavo un guinzaglio bello robusto di cuoio e CORTISSIMO. L’alano tira come una locomotiva e se gli lasci il guinzaglio lungo può diventare pericoloso. Mi legavo bene il capo del guinzaglio al polso e mi era venuto un braccio come Maciste. Questo cane era parecchio stronzo e disubbidiente. La cosa che gli piaceva di più era passeggiare lungo il molo del porto di Cagliari. Un casino. Insisteva sempre che lanciassi un bastone in acqua e gli piaceva da matti tuffarsi per prenderlo. Poco male. Senonché io lanciavo il bastone e mi dimenticavo sempre di liberare il polso dal guinzaglio. Lui si tuffava beato e io tornavo sempre a casa fradicio e puzzolente di nafta: l’acqua del porto è proprio sporca e inquinata e il cane era davvero stronzo.
Adesso Melina, la mia piccola, ha un cane da cuccia. Dorme sempre. E’ un cane stranissimo: è una piccola stronza disubbidiente di nome Lilli, un incrocio tra un piccolo canguro, un pipistrello e una lontra. Fa schifo proprio. In compenso, piscia e caga dentro casa.
Mi toccherà disperderla nell’ambiente.

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