IL VOSTRO DIO, CHIUNQUE EGLI SIA, VI STA MALEDICENDO PER AVER CANCELLATO LE OTTIME RIFORME DI #RENZI (VEDI “ITALIA SICURA”) E QUESTI MORTI E QUESTI MILIARDI BUTTATI LI AVETE SULLA COSCIENZA TUTTI VOI NAZIFASCISTI, DALLA MACCHIETTA MAFIOSA E MASSONE #giuseppi, a #salvini e soprattutto #meloni: IN UN ANNO, INVECE DI FARE CAGATE, AVREBBE POTUTO RIPRISTINARLO. SE A QUESTA MARMAGLIA INTERESSASSE DAVVERO QUALCOSA DEI CITTADINI CHE LI MANTENGONO NEL LUSSO. BESTIE!

Firenze

Prato

Maltempo

Tempesta Ciaran, in Toscana lo stato d’emergenza: cinque vittime e tre dispersi

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L’ITALIA E’ SOTT’ACQUA, I PONTI CROLLANO, LE PIENE SPAZZANO VIA CASE E PERSONE… MA PER IL GOVERNICCHIO PEGGIORE DI TUTTI I TEMPI CONTA SOLAMENTE ABOLIRE I 4 SENATORI A VITA. EPPURE, SAREBBE BASTATO UN “SI'” NEL 2016 E OGGI CI SAREMMO GODUTI UN PAESE SANO E CI SAREMMO COMPRATI ANCHE LA SVIZZERA.

Riforme, la maggioranza chiude l’accordo sul premierato. C’è la norma anti-ribaltone. Addio ai senatori a vita.

INTANTO: MOLTO LONTANO DAI PALAZZI, DALLE VILLE RUBATE , DALLE AUTOBLU E DAI MILLE VOLI DI STATO INUTILI…

INVECE… SE LE CAROGNE CHE TUTTI CONOSCIAMO AVESSERO FATTO L’INTERESSE DEL PAESE E I CITTADINI BEOTI AVESSERO VOTATO CON UN ALTRO ORGANO DIVERSO DAL CULO…

La storia dell’Unità di Missione

Italia Sicura: cos’era e come nacque la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico.

Italia Sicura, la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, nasce il 27 maggio 2014, durante il Governo di Matteo Renzi.

Il presupposto – come spiegò lo stesso Matteo Renzi – stava nella fragilità del nostro territorio: “L’Italia è un Paese bellissimo. Bellissimo e fragile. E il prezzo di questa fragilità in termini di vite umane e danni economici è stato sempre troppo alto perché la politica non decidesse di intervenire per contrastare il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza la nostra Penisola dalle sue conseguenze”.

Italia Sicura venne creata sbloccare fondi e cantieri delle opere decise per sanare i problemi creati dal dissesto idrogeologico, su tutto il territorio italianoCoordinata da Erasmo D’Angelis, nata in collaborazione con l’architetto, poi senatore a vita, Renzo Piano, alla Struttura furono affidate misure straordinarie e il compito di coordinare tutte le strutture dello Stato per trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro non spesi dal 1998 per ridurre stati di emergenza territoriali.

Fu, come si disse durante la presentazione del progetto, uno dei paradigmi dell’azione di Governo, volti a far ripartire l’Italia. Con Italia Sicura, si scelse la strada della prevenzione superando la logica delle emergenze in settori chiave per l’attività sociale, culturale e economica.

Questi alcuni dei numeri che allora vennero presentati: nel 2014, l’81,9% dei Comuni aveva  aree in dissesto idrogeologico, 3,5 erano i miliardi l’anno che lo stato pagava dal 1945 per danni e risarcimenti di frane e alluvioni, mentre erano 3.395 le opere anti-emergenza (ossia gli interventi previsti da Accordi di Programma Stato-Regioni siglati nel 2009-2010 sommati ad ulteriori richieste successive in seguito ad eventi meteo devastanti), delle quali il 3,2% degli interventi previsti conclusi, mentre il 19% era in corso di esecuzione e il 78% era  lontano dall’essere avviato. Dati che, con trasparenza, vennero riportati su una mappa interattiva, tuttora consultabile.

Nell’arco di tre anni, grazie ad Italia Sicura si ottennero risultati importanti. Vennero investiti 2.260 milioni di euro in 1.781 opere. e vennero sbloccate opere per oltre un miliardo di euro rimaste ferme nelle contabilità locali per inutili lungaggini. Grazie alla Struttura, in 30 giorni i Presidenti di Regione (commissari straordinari al dissesto ) potevano dare tutte le autorizzazioni allo sblocco delle opere che, precedentemente, restavano ferme per intoppi burocratici.

La Struttura venne poi smantellata durante il Governo Conte. A luglio 2018, i fondi e le relative competenze della Struttura tornano in capo ai singoli ministeri. Venne, dunque, meno una cabina di regia nazionale, in grado di coordinare gli interventi con tempestività. Un’unità di missione, che aveva rappresentato una svolta, venne cancellata in un blitz notturno dal Governo Conte: con un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri le funzioni in materia di emergenza ambientale, contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche vennero trasferite al Ministero dell’Ambiente, allora retto dal Ministro Costa.

Oggi, di quella Unità di Missione, del cui ripristino il disastro dell’Emilia Romagna, ancora una volta, ci mostra l’urgenza, non c’è più nessuna traccia. Nemmeno sul sito del Governo.

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“PRIMA GLI ITALIANI” SOTTO I PONTI.

Che gli frega a loro, si sono rubati i soldi per le ville!

IL CASO

Sfratti triplicati e affitti introvabili, ma il governo ignora l’emergenza casa.

di Filippo Santelli

Dopo la moratoria Covid, nel 2022 le esecuzioni sono tornate ai massimi da cinque anni. In legge di Bilancio nessuna risorsa contro il caro canoni e la morosità incolpevole, né per il Piano casa promesso da Salvini.

https://www.repubblica.it/economia/2023/10/27/news/sfratti_prezzo_affitti_milano_roma-418856767/?ref=RHVS-BG-I330891680-P3-S6-T1

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ALTRO CHE L’AMERICANATA “HALLOWEEN”!

Festa di “Su Mortu Mortu”: il Comune di Stintino apre le adesioni.

Nell’isola a forma di sandalo, i morti hanno sempre goduto di grande rispetto, e suscitato in alcune occasioni grande timore.

Fin dalla Preistoria si è creduto che la morte non segnasse una cessazione totale della vita.

La si considerava, invece, una tappa fondamentale del ciclo della vita, al pari della nascita.

La morte, dunque, secondo i nostri antenati, non è da intendersi come qualcosa di brutto, ma è semplicemente un passaggio necessario che consente di accedere a un’altra dimensione, non terrena.

Si spiega così la consuetudine di accompagnare i defunti nel loro viaggio ultraterreno con gli oggetti che avevano utilizzato in vita e di decorare le tombe come fossero le abitazioni dei vivi.

“animas bonas e animas malas”

Secondo la tradizione sarda, la schiera dei morti si divide in “anima bonas e animas malas”.

Ed è facile intuire come le prime abbiano propositi positivi di aiuto e protezione, mentre dalle seconde bisogna stare bene alla larga.

I nostri antenati (ma anche mia nonna) erano fortemente convinti che i morti potessero ancora interferire con le cose dei vivi.

Ed è proprio questa convinzione che spiega la grande reverenza che i sardi mostravano nei confronti delle anime dei trapassati e la maggior parte delle usanze legate al “Giorno dei Morti”.

Le tradizioni sarde per il “Giorno dei Morti”…

Come spesso accade nella mia isola, non esiste un’unica tradizione legata al “Giorno dei Morti”, ma una varietà di usanze distribuita su tutto il territorio regionale. UN PO’ COME DIVERSI SONO I DIALETTI E GLI ACCENTI.

Se non proprio ogni paese, sicuramente ogni territorio ha una propria e specifica tradizione finalizzata a ricordare e render omaggio (anche a non offendere e a non far arrabbiare) alle anime di defunti.

Ce ne sono alcune più diffuse di altre, e che magari si ritrovano con lievi differenze su tutto il territorio sardo.

“Is animeddas, Su mortu mortu, Su prugadoriu”

Sono questi i diversi nomi per indicare la stessa antica tradizione che ha per protagonisti, guarda caso, i bambini.

Il pomeriggio del 1 Novembre (ma anche del 2) i bambini del paese, divisi in gruppi e spesso vestiti di stracci, andavano in giro per le case recitando filastrocche in sardo e chiedendo un’offerta per le “animelle” sospese tra Paradiso e Inferno.

Vietato non aprire la porta e non offrire qualcosa!

In quel momento loro rappresentavano le anime del Purgatorio.

Ci sono paesi dove, fortunatamente, è ancora ben viva e ogni anno viene onorata donando dolci e prelibatezze ai bambini che bussano alla porta.

Conoscevi questa tradizione?

Scommetto che ti ha ricordato Halloween!

Beh, indubbiamente le somiglianze sono tante e, probabilmente, sono da ricondurre a quell’origine comune tra protosardi e i Celti, arrivati molti millenni dopo i Sardi.

“La cena per le anime”

Si tratta dell’usanza di preparare, la sera della vigilia di Ognissanti, una cena per “sas animas” a base di gnocchetti conditi col sugo al pomodoro e pecorino, vino e pane.

La credenza infatti prevede che proprio in quella notte le anime dei nostri cari facciano ritorno alle proprie abitazioni.

Proprio per questo motivo bisogna fargli trovare qualcosa da mangiare.

Anche questa tradizione prevedeva un divieto: non si doveva mettere sul tavolo apparecchiato nessun coltello, perché fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio (soprattutto quando si tratta di spiriti)! La tavola si apparecchiava anche per chi non c’era più e, quando la famiglia nadava a dormire lasciava i piatti e il tegame della pasta sul tavolo, col vino e i bicchieri.

Queste sono solo due delle tradizioni legate al “Giorno dei Morti” più diffuse e famose dell’isola.

Ma ce ne sono veramente tante e spesso sono legate ai nostri ricordi di infanzia!

In Sardegna non c’è tradizione che non sia abbinata a un piatto tipico o a un dolce!

Quella del “Giorno dei Morti” non fa eccezione!

I dolci tipici di questa festività sono i “Papassini” (come li chiamiamo noi, ma le varianti del nome sono veramente tante).

Si tratta di biscotti con mandorle e noci tritate e tanta uva passa.

L’uva passa è l’ingrediente di punta di questo dolce; tanto da dare il nome al biscotto.

Infatti in sardo l’uva passa si chiama “papassa” o “pabassa“ e da questo nome a “papassinos” il passo è veramente breve!

Da noi si è soliti ricoprire i biscotti dalla caratteristica forma “a rombo” con della glassa di acqua e zucchero, la cosiddetta “cappa” (quella che fa impazzire chi li prepara la prima volta).

  1. Manifesto
  2. Pabassinus
  3. Animeddas
  4. Altri dolci tipici
  5. Altro manifesto

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SCAPPANO.

SUPPLETIVE
Monza, Galliani non si presenta al confronto tv con gli altri candidati. Cappato: “Ha fatto l’assenteista come in Senato”
di Andrea Montanari
Galliani non si è presentato alla tribuna televisiva del Tgr Rai. Sarcastico Cateno De Luca: “Mi dicono che stanno organizzando una puntata speciale di ‘Chi l’ha visto?’ dedicata a Galliani”
https://milano.repubblica.it/cronaca/2023/10/16/news/monza_galliani_cappato_confronto_tv_candidati-417975752/?ref=RHVS-BG-I415496365-P1-S5-T1

SCAPPANO. DOPO LA BATOSTA PRESA DAL MAFIONANO NELL’UNICO CONFRONTO CON #PRODI E DOPO IL MASSACRO DI #SALVINI NEL CONFRONTO CON #RENZI DA VESPA… SCAPPANO. TRA L’ALTRO, #salvini DOPO QUELLA LEZIONE DI POLITICA, SI FECE RICOVERARE A MONFALCONE E STETTE Lì CON LA CACARELLA COMPULSIVA PER TRE GIORNI. ECCO PERCHE’ SCAPPANO: NON HANNO UN CAZZO DA DIRE. NON SANNO NULLA DI POLITICA E DI CULTURA.

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NON SOLO IOLANDA APOSTOLICO, LA GIUDICE CALUNNIATA DA #salvini E LA SUA PICCOLA COSCA.

di Alessandra Ziniti

Migranti, ecco perché i giudici stanno demolendo il decreto Cutro
Sentenza dopo sentenza, non convince l’impianto che restringe le garanzie per i richiedenti asilo ma anche quello che ne disciplina le espulsioni.

È tutto l’impianto che restringe le garanzie per i richiedenti asilo ma anche quello che disciplina le espulsioni che i giudici delle sezioni immigrazione stanno demolendo sentenza dopo sentenza. Con motivazioni pressoché analoghe e sovrapponibili sulle quali, quando il Viminale presenterà il ricorso annunciato ma non ancora depositato, dovrà esprimersi la Cassazione. Con una pronuncia che, a questo punto, sarà decisiva per la tenuta complessiva della nuova normativa sull’immigrazione che il governo Meloni ha varato con ben nove provvedimenti in un anno di vita.
Ma ecco quali sono, punto per punto, le contestazioni che i giudici muovono al decreto Cutro e a quelli collegati.

IL TRATTENIMENTO DEI RICHIEDENTI ASILO
È la questione sollevata dai giudici di Catania Iolanda Apostolico e Rosario Cupri che con due provvedimenti in dieci giorni hanno disposto l’immediata remissione in libertà di dieci richiedenti asilo tunisini sbarcati a Lampedusa e rinchiusi nel nuovo centro che il governo ha realizzato a Modica-Pozzallo. Secondo i giudici è illegittima la norma che dispone il trattenimento dei richiedenti asilo che provengono da Paesi sicuri, in questo caso la Tunisia, senza vagliare prima le singole posizioni e motivare l’esigenza del trattenendo in attesa del disbrigo delle cosiddette procedure accelerate di frontiera.
LA CAUZIONE DI 5000 EURO
E illegittima, sempre secondo i giudici di Catania, è la richiesta di una cauzione di 5.000 euro da versare entro 48 ore in cambio del ritorno in libertà. I giudici argomentano che la disposizione non è contemplata dall’enorme europee, che la cifra è sproporzionata rispetto alle condizioni dei migranti ai quali, per altro, è impossibile adempiere alle procedure previste per il versamento della somma. Che può essere fatto solo dalla persona interessata (che nella fattispecie è trattenuta) con fideiussione bancaria che non può essere attivata di certo da chi non ha documenti né permesso di soggiorno.
LE PROCEDURE DI FRONTIERA
Sostanzialmente inutile, poi, è la realizzazione del centro dedicato al trattenimento dei richiedenti asilo a Modica-Pozzallo. I giudici di Catania osservano che le procedure accelerate di frontiera in ogni caso devono essere disposte appunto alla frontiera nell’immediatezza dell’arrivo. Dunque i migranti tunisini sbarcati a Lampedusa dovrebbero vedersi esaminare rapidamente la richiesta di asilo a Lampedusa. Mentre è illegittimo disporre il loro trasferimento altrove e rinchiuderli ad esempio a Pozzallo
I PAESI SICURI
Un’altra pronuncia, quella dei giudici di Firenze, rischia invece di mettere in crisi l’unico accordo di rimpatrio che l’Italia ha, quello con la Tunisia.Con la sentenza con cui ha revocato l’espulsione di un migrante tunisino la sezione immigrazione del tribunale di Firenze ha ritenuto illegittima l’espulsione verso un Paese, la Tunisia appunto, che l’Italia ha inserito nella lista dei Paesi sicuri. Secondo i giudici gli avvenimenti degli ultimi mesi nel Paese di Saied impongono alla Farnesina di rivalutare la situazione della Tunisia. Fino a quando questo non sarà fatto spetta ai giudici far osservare la garanzie a tutela dei.migranti che arrivano da quel Paese. Una pronuncia che, di fatto, potrebbe bloccare i rimpatri in Tunisia che costituiscono il 70 % di quelli che l’Italia riesce a fare.

(ANSA)

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VIVA MIMMO LUCANO E I GIUDICI DELLA CORTE D’APPELLO DI REGGIO CALABRIA!

BELLISSIMA NOTIZIA. LA CORTE D’APPELLO DI REGGIO C. HA ANNULLATO LA SENTENZA ‘NDRANGHETISTA DI GIUDICI INCAPACI O CORROTTI. MIMMO “era stato condannato dal Tribunale di Locri nel settembre 2021 a 13 anni e 2 mesi di carcere per associazione per delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio.” TUTTO FALSO. TUTTO INVENTATO DA NAZISTI E MAFIE.

MIGRANTI E ACCOGLIENZA

MIMMO LUCANO: “FINALMENTE RESPIRO E ORA TORNO IN POLITICA. SOGNO UN’ALTRA ITALIA”

di Alessia Candito

Dopo la sentenza che ha cancellato la condanna a 13 anni e due mesi, parla l’ex sindaco del paese dell’accoglienza. “Riace era avanguardia dei diritti e della speranza, torniamo a esserlo”.

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/10/12/news/lucano_finalmente_respiro_e_ora_torno_in_politica_sogno_unaltra_italia-417573462/?ref=RHLF-BG-I417551548-P5-S1-T1

IL FASCISTA CHE NON HA CAPITO UN CAXXO: Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi ha augurato a Lucano di uscire completamente assolto dalla Cassazione ma, è stato il suo commento, “è colpevole politicamente di avere proposto un modello di accoglienza insostenibile”.

INSOSTENIBILEEEE?! CIOE’, RIPOPOLARE E ARRICCHIRE IL SUD, DESERTIFICATO E UMILIATO DA MAFIE E FASCISTI… E’ #INSOSTENIBILE? QUINDI SI STA MEGLIO SOTTO IL GIOGO DI ‘NDRANGHETA, COSA NOSTRA E CAMORRA? MA VAI A CAGARE, PAGLIACCIO DEL VENTENNIO! (L.S.)

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GIUDICE APOSTOLICO NON CONVALIDA ALTRI 4 TRATTENIMENTI NEL CPR DI POZZALLO

GIUSTO! SI TRATTA DI UN PROVVEDIMENTO NAZISTA! (L.S.)

VI RICORDO CHE LA GIUDICE #APOSTOLICO E’ ATTACCATA VOLGARMENTE DALLE MAFIE PERCHE’ PARTECIPO’ A UNA MANIFESTAZIONE CHE SI INTITOLAVA: “SIAMO TUTTI ANTIFASCISTI”. QUINDI LEI E’ PERFETTAMENTE INSERITA NELLA #COSTITUZIONE, CHE NASCE PROPRIO E PROFESSA L’ANTIFASCISMO. MA I FASCISTI E I LORO MEDIA SONO TANTO CARI ALLE MAFIE E AI DELINQUENTI IN GENERALE…

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