La campagna acquisti delle vacche di silvio berlusconi, noto faccendiere malavitoso.

«AAA Deputato settentrionale, bell’aspetto, ottimo oratore, cultura universitaria, disponibile a valutare offerte per voto fiducia. No perditempo».

È questo uno dei cartelli che stamattina si sono trovati affissi per il centro di Roma, soprattutto attorno al Senato e alla Camera.

compravendita vacche

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Via il simbolo Pdl da schede elettorali: sarà “vota Silvio”: il più pericoloso delinquente di tutti i tempi.

Via il simbolo Pdl da schede
elettorali: sarà “vota Silvio”

°°° Starà a noi sputtanare urbi et orbi chi sia questo arrogante faccendiere e forse pluriassassino che si fa chiamare per nome, anche sa sta schiattando per la vecchiaia e la troppa cocaina. Si ama, anche se è sempre stato solo come un cane. Questa è la verità, nessuno lo ha amato ed è sempre stato costretto a COMPRARE amicizie false e la compagnia di ragazzine decerebrate e zoccole. E’ solo, vecchio, malato di mente, complessato fino al midollo: soprattacchi, lifting, strati di cerone,capelli finti a nascondere una tristissima calvizie, circondato da mafiosi e delinquenti dal 1960 ad oggi. Ecco chi è  questo silvio: un delinquente figlio e fratello di delinquenti, un corruttore, un evasore fiscale, un fuorilegge incapace e ignorante che ha devastato l’Italia per quasi 20anni.Votatelo…

b-COCAINA

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Le minchiate di Bertoladro, che si identifica coi volontari della PC. Ma che cazzo c’entra lui con chi lavora davvero?!

Il vezzo di Mafiolo, di mentire e delirare minchiate sesquipedali sperando di essere creduto, ha fatto molti proseliti. Questo magnaccia di Bertoladro, ad esempio, beccato col sorcio in bocca, ora piagnucola che “non si possono buttare così nove anni (i suoi) passati a fare il bene comune con la Protezione Civile…” E che cazzo c’entra chi comanda e ruba e favorisce parenti-familiari-amici degli amici con appalti miliardari con le migliaia di persone umili e oneste che si fanno sempre un mazzo così?!

FACCENDIERI

 

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Qualche verità (FATE GIRARE!)

Prendo spunto da un bel pezzo di Marco Bucciantini del 14 febbraio 2009

“E’ la svendita di un patrimonio allo straniero di Arcore, al razzismo leghista”, accusa la mia amica (e cugina onesta del prestanome di Mafiolo) Claudia Zuncheddu, sardista, che ha fondato i Rossomori, evocando Emilio Lussu e portando almeno una parte degli indipendentisti in appoggio a Soru. Il sostegno del sedicente partito sardo d’azione a Berlusconi è davvero STOMACHEVOLE: la bandiera dei quattro mori su sfondo bianco e croce rossa, a sventolare su Villa Certosa è il peggior simbolo della colonizzazione. E’ la fotografia dei sardegnoli invertebrati che vendono il culo per qualche briciola. Siamo di nuovo COGLIONIZZATI E RINCOGLIONIZZATI… La residenza del mafionano è il monumento che si è costruito in barba alle leggi, ai lavoratori, ai pensionati, ai milioni di nuovi poveri che il suo regime malavitoso e incapace ha provocato, e ai sardi onesti. La reggia di Punta Lada è anche un monumento all’abusivismo più mafioso, ma Tremonti condonò e la villa ora può essere mostrata nella sua interezza agli ospiti. Prima che il Cavaliere l’acquistasse era una semplice casa colonica, proprietà di Flavio Carboni, il faccendiere sardo coinvolto nell’omicidio del banchiere Roberto Calvi. Adesso è una provincia con il parco che ha rimpiazzato i sessanta ettari per il pascolo, poi l’anfiteatro, il campo di calcio, il bunker in caso di attacco nucleare da parte dei suoi pusher, i laghetti artificiali. I sardisti stanno dunque con il conquistatore. Il segretario del Psd’Az è Efisio Trincas, che quando era sindaco di Cabras fu indagato per abusi edilizi in zone di particolare pregio e chiese allo Stato italiano di tradurre l’atto in dialetto sardo, prima che gli fosse notificato. Un sardismo da barzelletta. Di lui si ricorda la battaglia contro gli omosessuali: eppure il Psd’Az si era sempre speso in difesa delle minoranze. Trincas è anche (passatemi il termine ardito) l’uomo che ha ucciso Cabras e le sue potenzialità.

UN COMITATO D’AFFARI
Dalle ambizioni personali di un gruppo che ha svenduto l’anima si passa al comitato d’interessi. Quello che vuole “togliere i lucchetti che Soru ha messo alla Sardegna”. Da 30 anni Berlusconi fa affari sull’isola e CONTRO LA SARDEGNA, grazie al domestico e prestanome Romano Comincioli, plurindagato (faceva da tramite con il suddetto faccendiere Carboni), assolto dalle leggi ad personam volute proprio per salvare l’amico di Arcore, e ripagato alla maniera solita di Mafiolo: con un seggio al Senato. La sua firma appare anche in cambiali passate a uomini della Banda della Magliana per poi finire nelle mani di Pippo Calò, il cassiere della Mafia. Ma non importa. Lui è l’uomo di fiducia di Berlusconi in Sardegna. E lo si è visto nello scorso turno elettorale. Forza Italia sull’isola ha due potentati: quello di Comincioli e quello di Beppe Pisanu. Il primo è strettamente legato per affari allo studio di commercialista del padre di Cappellacci, Giuseppe. Il secondo è nume tutelare del sindaco di Cagliari Emilio Floris: la scelta di candidare Ugo Cappellacci dimostra i rapporti di forza: Comincioli è un vecchio compagno di classe di Berlusconi che, si sa, tende ad affidarsi a questi sodali di lunga data. Ed è stato infatti il senatore a tessere gli accordi con i sindaci del nord dell’isola, scesi in campo per Cappellacci, nelle liste provinciali, a costo di sguarnire o comunque di complicare l’attività delle giunte comunali.
L’accolita intorno a Comincioli serve meglio al disegno di Berlusconi “contro la Sardegna dei vincoli”. Vuol prendersi la Regione, e con essa le terre che Soru ha provato a blindare. Fu il governo Berlusconi, nel 2005, ad impugnare davanti alla Consulta la salva-coste. Quella legge ha imbrigliato la mitica, faraonica Costa Turchese, evoluzione di quell’Olbia 2 che Berlusconi, Cappellacci sr. e Comincioli già avevano in mente a fine anni 70. Eccola, la loro oasi: 525.000 metri cubi di cemento su 450 ettari di terreno, 385 ville, due alberghi da 400 posti letto, 995 appartamenti in residence, 1 centro commerciale sulla costa nord-est. Tutto rispolverato allorquando il Tar rivelò un quadro normativo lacunoso sui piani urbanistici, sentenza che scatenò gli appetiti della Finedim di Marina Berlusconi, che ripropose l’idea, con una “chicca”: lo sventramento della spiaggia per realizzare un canale navigabile e collegare il mare con un porticciolo da costruire ex novo. Quel quadro normativo è stato puntellato da Soru, e si è impedita la violenta colata di cemento.

LA FIGLIA DEL SINDACO
Questo sbilanciamento sul gruppo Comincioli-Cappellacci, però, poteva erodere il consenso del Pdl nel capoluogo, dove Floris amministra in guerra con Soru, intento dichiarato la scorsa estate, in vista proprio delle elezioni: “Nessuna trattativa con il signor Renato Soru”. E così restano chiusi nel cassetto 220 milioni di euro di investimenti su Cagliari e oltre 1200 posti di lavoro. Una città paralizzata, con il Betile, museo regionale d’arte nuragica e contemporanea disegnato dall’anglo-irachena Zaha Hadid, rimandato a chissà quando. Cotanto zelo era l’annuncio di una candidatura di Floris, condivisa nel centro destra, e il sindaco poteva dunque essere mortificato dalla scelta di Cappellacci. Questo rischiava di compromettere l’impegno dello stesso amministratore nella campagna elettorale e intiepidire i fan del capoluogo. Berlusconi ha rimediato alla sua maniera: la figlia del sindaco è nel listino del presidente. E Rosanna è perfino commovente: “Fin da piccola volevo fare politica, ma l’ingombrante presenza di papà mi intimidiva”.

L’EDITORE
Nella foto di gruppo c’è anche un altro amico-servent del Cavaliere: “l’editore” Sergio Zuncheddu, altro candidato mancato ma meno rancoroso di Floris. Il sedicente editore pubblica il quotidiano di regime l’Unione Sarda, che da 4 anni picchia durissimo – seppure con uno stentato italiano – su Mr.Tiscali. Zuncheddu controlla anche le alcuni videocitofoni regionali che nessuno ci invidia, come “Videolina. Come il suo proprietario, parte dall’edilizia, dalle Città Mercato. A Capoterra, su un terreno che nel 1969 fu trasformato da paludoso a edificabile, e da avamposto di caccia dei cagliaritani si rivalutò enormemente, e che due mesi fa ha scontato con alluvioni e morti quell’affronto alle leggi della natura, Zuncheddu ha spadroneggiato con le centinaia di case costruite dalla sua cooperativa sullo stagno di Santa Gilla.

CAPPELLA
Ugo non è quella CACCHINA INESPRESSIVA degli spot sorridenti confezionati dal pubblicitario Gavino Sanna. È vaccinato ALLA MALAVITA pure lui: è stato per anni al comando della Sardinia Gold Mining: una grande truffa che ebbe nel 1998 in concessione dalla Regione il territorio dei comuni della Marmilla. Si cercava l’oro, e il prezzo
per la multinazionale fu ridicolo, mentre enorme è il danno ambientale, cui è difficile trovare argine, dopo il fallimento
della società mista di capitale italiano, canadese e australiano. Cappellacci è stato presidente per quasi tre anni di quell’impresa e si dimise nel 2003 per entrare come ragioniere nella giunta regionale guidata da Italo Masala: a fine mandato. Grazie alla sua abilità,
il debito della Sardegna sarà di 3 miliardi e mezzo di euro. Un record. Lo prende in cura Floris, e lo fa assessore al bilancio del comune di Cagliari:
e il bilancio va immediatamente in rosso.

ORA E’ TEMPO DI CACCIARLI VIA TUTTI, DAL PRIMO ALL’ULTIMO, A CALCI NEL CULO.

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Forza mafia!

Burlesquoni sta scatenando tutta la sua armata di calunniatori, avvocati, servi e lacché pur di coprire le sue mille magagne e i suoi reati. Sentite cosa dice quella capra della santanchè al giornale del faccendiere plastificato: «Veronica Lario da molto tempo ha al fianco un suo compagno. Si chiama Alberto Orlandi, ha 47 anni, è capo del servizio di sicurezza di Villa Macherio e con lui condivide progetti, interessi e vacanze».

NON E’ STOMACHEVOLE?

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LA SANTA DELLA MALAVITA COCAINOMANE

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Noi ce l’avevamo duro

Bossi scatenato contro i centristi
“Casini pirla, meritano solo legnate”

Comizio, a Reggio Emilia del leader della Lega Nord. Nel mirino l’Udc: invito a non votarla e, poi, pesanti affermazioni contro il partito dell’ex-presidente della Camera. “Le Riforme? Si faranno, volenti o nolenti”

°°° Ragazzi… veniamo da De gasperi, Togliatti, Berlinguer e Pertini e oggi siamo nelle mani di un faccendiere mafioso e di uno storpio che diceva di averlo duro… ed è rimasto invalido a casa di luisa corna. Forse ce l’aveva più duro lei!

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Ciau a tutti!

Sono tornato dieci minuti fa da Cagliari, circa quattro ore di curve da nausea, scendere da mille metri fino al mare e tornare a mille metri è una mazzata per me. Ho la pressione a seimila. Però era un viaggio che andava fatto: Lena (la mia compagna) soffre di tiroide e siamo andati a farle aspirare un po’ di liquidi dal collo per le analisi. Poi ci siamo incontrati alla pizzeria di Cannavaro, alle Vele con Alfredo barrago – il mio amico prestigiatore – e ci siamo fatti una santa pizzata, con sua moglie Chiala la violinista e la figlia Ginevrina, grande amica di Melina. Verso le due siamo andati al Poetto e per due ore le bambine hanno giocato in spiaggia. Due ore che ho passato a maledire i sardi e la loro zozzeria. Dovreste vedere in che stato hanno ridotto il Poetto! Ogni tipo di rifiuti, sassi, merde di cane a volontà… questa è l’esatta fotografia dei nostri sindaci e dei nostri assessori: sono peggiori dei cittadini che li hanno eletti. Non tutti, ovviamente: Tore Cherchi di Carbonia e il mio amico Paolo Pisu di Laconi hanno fatto delle cose eccellenti: sicuramente le migliori in tutta la Sardegna. Ma questi farabutti di Cagliari e Quartu, ragazzi… Una delle spiagge più belle e suggestive del mondo trasformata in un letamaio vergognoso. Sappiamo tutti che il sindaco di Cagliari è un faccendiere destronzo e asino che se ne fotte della città e dei cittadini e non ha MAI fatto nulla di serio o di utile. Ha ucciso la cultura e lo spettacolo, oltre ad aver mortificato il poco turismo, la viabilità, la qualità della vita dei cittadini, l’arredo urbano, ecc. Ma i sindaci di Quartu, sedicenti sinistrorsi, a cominciare da Milia, sono stati addirittura peggiori dei sindaci destronzi di Cagliari. Sto soffrendo davvero troppo. Fate pure girare questo messaggio. Spero che mi querelino, così gli faccio saltare un po’ di tarantella.

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