Le Olimpiadi? Le voleva Cetto La Qualunque (di Peter Gomez)


Le Olimpiadi? Le voleva Cetto La Qualunque

È ammirevole la paziente costanza con cui una serie di esponenti politici si adoperano per aumentare il discredito goduto presso i cittadini dalla loro categoria.

Nel giorno in cui la Corte costituzionale fa franare l’imbarazzante bugia con cui la vecchia maggioranza aveva tentato di evitare il processo per concussione e prostituzione minorile contro Silvio Berlusconi (“telefonò in Questura nelle sue vesti di premier”, “pensava che la ragazza fosse la nipote di Mubarak”), ecco che un altro folto gruppo di uomini di partito, per lo più targati Pdl, decide di immolare la propria residua (e ormai microscopica) credibilità sull’altare dei giochi olimpici.

I fatti sono noti. Il governo dice no alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020 e il premier Monti motiva la scelta con un ragionamento di disarmante buonsenso. La situazione finanziaria del Paese è quel che è. I giochi sono una bella cosa, ma costano un patrimonio. Se qualcosa va storto diventano un bagno di sangue e l’Italia in questo momento non può permettersi di mettere a rischio altri soldi dei contribuenti.

La questione doveva finire qui. Anche perché gli italiani sanno benissimo come si sono conclusi la maggior parte dei grandi eventi sportivi degli ultimi 25 anni: colate di cemento, opere non ultimate, mazzette e mafia a gogò. Il tutto con costi che, in molti casi, si

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Il giro di regali della «cricca», capito il BAVAGLIO?

Le carte – Stima del Ros su viaggi, orologi, prestazioni sessuali e ristrutturazioni

 

Il giro di regali della «cricca»
vale un milione di euro

«Matteoli chiese a Balducci di nominare commissari incompetenti»
Le carte – Stima del Ros su viaggi, orologi, prestazioni sessuali e ristrutturazioni

 

L’ITALIETTA DI BERLUSCONI:DEVASTATA COME L’AQUILA. ECCO COSA LASCERA’ QUESTO VERMICIATTOLO. DEVASTAZIONE E VERGOGNA!

 

aqui
FIRENZE — Al netto dei decimali, e arrotondando per difetto, la cifra è di un milione tondo tondo. A tanto ammonterebbe l’importo dei regali fatti e ricevuti dalla presunta «cricca ». In un allegato dell’informativa che cerca riscontri a intercettazioni telefoniche e pedinamenti, i carabinieri del Ros fanno una stima dell’indotto generato in nome e per conto di Angelo Balducci e Diego Anemone. Non fanno valutazioni, si limitano a far di conto tra prostitute, assunzioni fittizie o immotivate, ristrutturazioni di case, orologi e viaggi-vacanza. Il risultato è una cifra a sei zeri, importo tale da fornire legna al fuoco dei pubblici ministeri, convinti che queste spese siano in realtà tangenti mascherate.

Omaggi
Il catalogo, supportato da ricevute e scontrini, propone qualche novità. Una delle signorine messe a disposizione di Fabio De Santis, provveditore alle Opere Pubbliche toscane, in realtà è una cassiera del Salaria Village, centro benessere ormai celebre. La fattura emessa dall’hotel Fenix di Roma è intestata alla ragazza. Se il sesso è una voce minore delle regalie, i posti di lavoro assegnati occupano invece un capitolo importante. La Cobar, impresa che in consorzio con una società di Anemone si aggiudica i lavori per il teatro San Carlo di Napoli e il restauro del museo di Reggio Calabria, appaltato nell’ambito delle Celebrazioni del 150˚ anniversario dell’Unità d’Italia, dal dicembre 2009 assume Valentina Sciarra, figlia di Maria Pia Pallavicini, direttore dell’Edilizia statale al ministero delle Infrastrutture. Il contratto di assunzione prevede come sede di lavoro Altamura, quartier generale della Cobar. Pur stipendiata da un privato, Valentina continua a lavorare negli uffici della Ferratella, alle dipendenze di Mauro Della Giovampaola, ex soggetto attuatore del G8 della Maddalena, arrestato il 10 febbraio. Alla voce cene si è scritto di tutto. Risulta inedita quella celebrata lo scorso 20 novembre al Bolognese, ristorante romano. A tavola, accanto ad Angelo Balducci c’erano gli immancabili De Santis, Della Giovampaola e Francesco Piscicelli. Quest’ultimo si occupa della prenotazione, per 16, e di saldare il conto, 1.870 euro in contanti. Prezzi impegnativi anche per la cena dell’11 luglio 2009 al Four Seasons di Firenze. Sala riservata e sette tavoli, per celebrare la nomina di Fabio De Santis. Totale: 22 mila euro.

Matteoli
Dopo le rivelazioni sul pranzo all’Harry’s bar di Roma in compagnia di Denis Verdini e dell’imprenditore Fusi, toscani come lui, e di un suo funzionario, il ministro per le Infrastrutture commenta così un suo possibile coinvolgimento nell’inchiesta sulle Grandi opere. «Sono sereno — dice Matteoli — non ho ricevuto un avviso di garanzia. Ho completa fiducia nella magistratura, e il fatto che io riceva qualcuno alla presenza di un funzionario è il mio modo di lavorare. Quando viene un imprenditore non lo ricevo mai da solo ma alla presenza di collaboratori».

Incompetenti
La procura fiorentina è convinta che tutto l’appalto della Scuola Marescialli sia stato truccato a spese dei contribuenti. A sostegno di questa impostazione gioca la deposizione resa dal professor Remo Calzona, che stilò il progetto strutturale dell’opera. Il 12 aprile scorso, i magistrati gli chiedono della Commissione ministeriale che nel 2009 viene incaricata di trovare una soluzione allo stallo del cantiere. «Il ministro (Matteoli, ndr) chiama Balducci perché nomini una commissione di tre persone incompetenti, lo dimostro perché… incompetenti a dare un parere sulla resistenza sismica di questi edifici. Loro girano, si arrampicano e compagnia bella, ma non riescono a dimostrare veramente nulla». La commissione è incaricata di esprimere un parere sul coefficiente sismico adatto dell’edificio, che dovrebbe essere la leva per estromettere l’azienda Astaldi titolare dei lavori e ridare il cantiere alla Baldassini Tognozzi Pontello di Riccardo Fusi. I componenti erano De Santis, Sergio Albanesi e Andrea Ferrante, che alla fine proporranno la sospensione temporanea dei lavori, propedeutica alla restituzione dell’appalto a Btp. Dice Calzone: «Ferrante è un povero funzionario amministrativo… De Santis è un miracolato, Albanesi è abilissimo nell’ambito delle procedure amministrative ma non in queste cose». Calzona definisce così l’operato della commissione: «Alla fine se ne esce con affermazioni incredibili, non vere».

Marco Imarisio

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Il cazzaro matteoli

Merci su rotaia, in Italia è in via di estinzione

Appena il 9,9% dei prodotti viene caricato sui vagoni. Il Tir fa la parte del leone. “Mancano politiche a favore del trasporto via ferrovia”

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°°° Proprio oggi era da un domestico di regime che si spaccia per giornalista a unomattina, Raiset, a sparare cazzate e a dare numeri inesistenti su alta velocità e infrastrutture.

BUFFONE e DELINQUENTE!

Come se non sapessimo che le uniche infrastrutture in Italia, negli ultimi 20 anni, sono state finanziate e costruite dal GOVERNO PRODI! Questi banditi si limitano a sparare titoli e slogan: faremo, stiamo progettando, stiamo discutendo, stiamo approvando…

STOGAZZO!

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Forti Scoppi

TRENO ESPLOSO: MATTEOLI, A

VERTICI FS FIDUCIA GOVERNO

Gli attuali vertici delle Ferrovie dello Stato “godono della fiducia del Governo”. Lo ha ribadito il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Altero Matteoli, nel corso dell’informativa urgente alla Camera sulla sciagura ferroviaria di Viareggio. “I vertici delle Fs – ha sottolineato il ministro parlando in aula – sono stati nominati dal precedente Governo e godono della stima anche dell’attuale governo”.

°°° Ma… FS sta per FORTI  SCOPPI?

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Vogliono fare il ponte…

Caltanissetta-Gela, cede pilone del viadotto
ferita una donna, è grave

Il ministro Matteoli: “Inaccettabile”
Un giunto del viadotto “Geremia 2” sulla Statate 646 Caltanissetta-Gela, inaugurato circa 3 anni fa, ha ceduto improvvisamente stamane, creando una sorta di gradino sulla carreggiata, contro il quale sono finiti un’auto e una moto in transito. Fratture sia per la donna che viaggiava con i figli sull’auto sia per il motociclista.

°°° Ragazzi… questi malviventi sono gli stessi che hanno regalato l’Italia alla mafia, che hanno causato migliaia di morti coi loro condoni del cazzo, e SONO QUELLI CHE VOGLIONO FARE IL PONTE SULLO STRETTO E LE CENTRALI NUCLEARIIIIIIIIII!

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I pasticci e le truffe di Mafiolo

I FURBETTI DELLA MADDALENA – COSTI PER IL G8 LIEVITATI, APPALTI NEL MIRINO DEI PM – RESTANO UN POLO VELISTICO E UN ALBERGO DI LUSSO CHE NESSUNO VUOLE GESTIRE – IL TRASLOCO A L’AQUILA NON È SOLO UN ATTO D’AFFETTO MA UNA VIA D’USCITA NECESSARIA…

Fabrizio Gatti per “L’espresso”

Doveva essere l’hotel delle notti di Obama e Sarkozy, il cinque stelle superiore dei capi di Stato del mondo. È già una cattedrale nel deserto, con la sua facciata bianca stretta tra un capannone della Marina militare, una strada trafficata e il mare senza spiaggia che qui, e solo qui su tutta l’isola, a volte puzza di fogna.
Guido Bertolaso

Nessuno vuole gestire il più grande dei due alberghi costruiti alla Maddalena per il G8 che non si farà. La gara indetta dalla Protezione civile è andata deserta. Perché, almeno per pareggiare il capitale già speso, lo Stato o la Regione Sardegna dovrebbero affittare l’albergo a un imprenditore che a sua volta dovrebbe far pagare mille euro a notte per queste stanze con vista da motel. Una cifra folle e completamente fuori mercato. Qualcosa non ha funzionato nel controllo dei costi, come ‘L’espresso’ aveva già scoperto nel dicembre scorso. Ma i dubbi adesso sono ufficiali. Tutte queste opere sono sotto inchiesta.

I carabinieri del Ros stanno indagando sulla catena di appalti. Un’indagine condotta per il momento dalla Procura di Firenze. Anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, commissario delegato per il G8 e responsabile dell’applicazione delle procedure d’urgenza, ha avviato un’indagine interna. Un provvedimento seguito pochi giorni fa dalla decisione del Consiglio dei ministri di chiedere per decreto il taglio retroattivo dal primo marzo delle maggiorazioni alle imprese per le lavorazioni su più turni, dei premi di produzione e la riduzione del 50 per cento dei compensi per le prestazioni professionali destinati a progettisti, esecutori e collaudatori.
Silvio Berlusconi

Maggiorazioni, premi e compensi confermati da almeno 16 tra ordinanze e decreti voluti, firmati o proposti dal governo e dalla Protezione civile. Un dietrofront che limita (di poco) i danni per le casse statali, ma anche le possibili responsabilità giudiziarie di funzionari e controllori, tuttora da identificare, che prima avrebbero avvallato le spese e ora stanno lavorando per contenerle.

Letta così la decisione di Silvio Berlusconi di trasferire il vertice a L’Aquila, non è solo un atto d’affetto e un doveroso impulso al risparmio. È anche una via d’uscita necessaria. Forse bastava una formulazione più moderata dei preventivi e dei contratti. E i soldi per l’evento sarebbe bastati.

La domanda da cui parte l’inchiesta dei carabinieri del Ros è una: nella formulazione delle offerte, c’è stata o meno concorrenza tra imprese? Un dubbio che hanno avuto anche i vertici della Protezione civile. Nel giugno 2008 Bertolaso chiede al professor Gian Michele Calvi come poter verificare se alla Maddalena si stia spendendo più del necessario. Calvi, oltre che amico del capo della Protezione civile, è tra i massimi esperti di ingegneria antisismica e membro della Commissione grandi rischi. Pochi giorni dopo il professore, che insegna a Pavia, viene accompagnato a visitare i cantieri.

Sempre in quei giorni un’ordinanza di Berlusconi sostituisce il soggetto attuatore degli appalti Angelo Balducci con il suo collaboratore Fabio De Santis e istituisce una commissione di tre esperti: «Al fine di assicurare un’adeguata attività di verifica degli interventi infrastrutturali posti in essere dai soggetti attuatori in termini di congruità dei relativi atti negoziali», è scritto nell’ordinanza. Insomma, un’indagine su interventi e contratti. In autunno viene sostituito anche De Santis e a capo degli appalti è nominato il professor Calvi. La questione dei costi continua a preoccupare.

Calvi avvia le verifiche delle spese, voce per voce. E a fine febbraio spedisce tutti i progetti al Consiglio superiore dei lavori pubblici perché esprima un parere. Presidente di questo consiglio è proprio Angelo Balducci, nel frattempo promosso dal ministro Altero Matteoli al vertice del massimo organismo di controllo del ministero.

«È vero che il Consiglio si trova a dover valutare provvedimenti di spesa approvati quando Balducci era soggetto attuatore», spiega una fonte vicina alla struttura di missione della Protezione civile alla Maddalena, «ma Balducci conosce i cantieri e gli imprenditori che hanno vinto gli appalti. E forse è l’unico funzionario di Stato in grado di far accettare a quegli imprenditori tagli ai loro incassi. Il rischio è sempre quello dei ricorsi».

Tutti nei cantieri della Maddalena sanno che i carabinieri stanno indagando. L’indagine del Ros parte dall’intercettazione il 9 agosto 2008 di una telefonata dell’architetto Marco Casamonti, 43 anni, fondatore dello studio Archea, uno dei progettisti dell’hotel. Casamonti, arrestato e rilasciato dopo l’interrogatorio, è sotto inchiesta in Toscana dall’autunno per i presunti accordi sottobanco tra la Fondiaria-Sai di Salvatore Ligresti e alcuni politici della giunta di Firenze.

«Ci hanno chiamato per dare una mano per i progetti del G8 all’isola della Maddalena», dice Casamonti nella telefonata intercettata, «perché stanno facendo i lavori e sono nella cacca più nera. Perché hanno dato incarico agli architetti di Berlusconi che non sono in grado…».

Adesso il decreto voluto dal governo per tagliare i premi alle imprese potrebbe addirittura aggravare i conti. La retroattività al primo marzo, quando ancora si parlava di G8 alla Maddalena, e la decisione di dimezzare i compensi ai professionisti rischia di esporre lo Stato ai ricorsi. Alcune ditte appaltatrici, una minoranza, stanno già studiando la questione con i propri legali. La maggior parte degli imprenditori ha per ora deciso di concludere comunque i lavori.

In palio c’è l’Abruzzo e la possibilità di partecipare agli appalti per la ricostruzione. Il caos di questi giorni, la manifestazione degli abitanti, le proteste del sindaco della Maddalena, Angelo Comiti, hanno nascosto il risultato positivo dei lavori sull’isola. Per la prima volta in Italia un’opera pubblica viene progettata, appaltata, eseguita e consegnata in poco più di un anno. Al posto di un arsenale militare, contaminato da amianto e idrocarburi, ora c’è uno yachting club con porto turistico per 700 barche, aree per conferenze, scuole di vela e un albergo di lusso progettati dall’architetto Stefano Boeri.

Un polo di attività che avrà forse più successo dell’hotel-cattedrale ricavato nell’ex ospedale militare, quello che nessuno vuole. Per la sua gestione, il cuore del progetto che avrebbe dovuto ospitare il meeting, ha vinto la Mita Resort, società della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. E il fatto che altre due società sarde abbiano presentato ricorso al Tar per far annullare la gara, significa che questo complesso richiama interesse. Con il suo indotto di posti di lavoro e ricadute economiche. Facendo qui il G8, Berlusconi rischiava cioè di dar lustro a un’idea uscita dal programma dell’ex governatore sardo di centrosinistra, Renato Soru. Un’eventualità che il premier ha sempre tentato di evitare, fin da quando appena eletto aveva proposto di trasferirlo a Napoli.

L’altra incognita sull’avvenire della Maddalena è la mancanza di infrastrutture. Dirottate alle imprese costruttrici le principali risorse, non sono rimasti più soldi per l’allargamento dell’aeroporto di Olbia, la realizzazione della superstrada Olbia-Sassari e la costruzione della passeggiata a mare che avrebbe dovuto collegare il paese della Maddalena al nuovo porto turistico. I tre progetti, più volte confermati dal governo, sono stati via via sfilati perché i costi già alti e le varianti in corso d’opera stavano svuotando la cassa.

«A più di due settimane dal trasferimento del G8», racconta il sindaco, Angelo Comiti, «non ho ricevuto una sola telefonata di Bertolaso. Di nessuno, né del governo, né della Protezione civile. Ci hanno spinti in una situazione antipatica. Perché sembra che vogliamo fare concorrenza agli amici dell’Aquila che vivono settimane tragiche. Non è così, andrò a L’Aquila a spiegarlo. Però il lavoro enorme che abbiamo fatto qui non può essere ridotto a una sceneggiata di ?Scherzi a parte?. Ti svegli una mattina e ti dicono che era tutto una finzione».

Pochi giorni fa Comiti ha potuto visitare i cantieri, ancora coperti dal segreto di Stato e presidiati dal battaglione San Marco come se il G8 si dovesse svolgere ancora qui. La riservatezza sui cantieri dovrebbe essere tolta il 20 maggio. Al sindaco i rappresentanti della struttura di missione, Riccardo Micciché e Francesco Piermarini, cognato di Bertolaso, hanno garantito che i lavori saranno completati entro il 31 maggio. Come previsto. Data confermata dall’architetto Boeri: «Non posso dire di più perché vale sempre il segreto, ma nonostante i tagli le imprese hanno deciso di concludere».

Verranno comunque consegnati immobili senza arredamento. La Protezione civile ha inoltre deciso di non completare l’asfaltatura dei viali e l’arredo a verde per risparmiare altri 50 milioni da impegnare per il G8 a L’Aquila. Questo dovrebbe ridurre i costi alla Maddalena da 377 a 327 milioni di euro. La previsione di spesa al momento della firma dei contratti era di 308 milioni. Secondo la Protezione civile che, va detto, ha sempre garantito trasparenza sulle cifre, c’è stato dunque un rincaro del 22 per cento. Le imprese però avevano già ottenuto per contratto un incremento del 30 per cento per il fatto di lavorare su un’isola, del 15 per cento per i turni di lavoro giorno e notte e ancora del 12 come ulteriore ?premio di accelerazione?.

Cioè un aumento del 57 per cento. Il risultato è un valore degli immobili completamente fuori mercato che difficilmente potrà restituire alle casse pubbliche quello che tutti noi abbiamo speso. Per l’albergo nell’ex ospedale che nessuno vuole gestire si tratta di 16.800 metri quadri. Ci sono costati 73 milioni, calcolando un aumento medio del 22 per cento sui 60 milioni previsti. Significa un costo di costruzione senza arredamento di 4.345 euro al metro (3.571 senza l’aumento).

Alla Maddalena i costi non superano i 1.200 euro al metro. Le ultime tabelle dell’Agenzia del territorio fermano il costo di vendita di una villa di lusso a 3.200 euro al metro. Poiché tra suite e standard, le stanze sono 101 significa un costo medio per ogni stanza di 722 mila euro.

Cioè l’equivalente, per ogni camera, di 14 mini appartamenti da 50 mila euro da costruire a L’Aquila. Considerata una rendita del 4 per cento, se lo Stato dovesse pretendere il pareggio da questo investimento con l’incasso di un affitto, il povero gestore dovrebbe sperare di incassare 28 mila euro l’anno per ogni stanza. E poiché l’estate alla Maddalena riempie gli alberghi non più di 40 giorni, significa partire già da 722 euro a notte. E a questo punto fallirebbe perché non avrebbe soldi per pagare il personale, la manutenzione, le tasse. Alla fine dovrebbe alzare il prezzo. Almeno mille, 1.200 euro a notte. Per affacciarsi su un capannone, una strada, lo scarico. E gustarsi il panorama che Obama e Sarkozy non hanno mai visto.

°°° In pratica, amici, pur di fare un dispetto a Soru e uno sfregio a tutti i sardi, silvio berlusconi ha PRIMA affidato i lavori ad aziende truffaldine di amici suoi, POI manda a “controllare” altri farabutti amici degli amici. Intanto, fotte la Sardegna e fotte contemporaneamente L’Aquila e l’Italia.

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Va,va, che ce ne liberiamo…

(da Dagospia)

GIOVEDì è prevista UNA DRAMMATICA RESA DEI CONTI TRA BERLUSCONI E IL RIBELLE FINI – LA STRATEGIA DEL CAV.: elezioni anticipate, TRIONFO, RIFORMA PRESIDENZIALE, QUIRINALE – RAI-NOMINE STOP FINO ALLE EUROPEE: GIANFRY CONTRO MINZOLINI AL TG1, VUOLE MAZZA
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La resa dei conti è prevista per giovedì a pranzo quando Silvio Berlusconi e
Gianfranco Fini si incontreranno per un faccia a faccia che si preannuncia drammatico.

Il Nano Rialzato si è ormai convinto che Fini porta avanti un suo progetto personale d’intesa con parte della sinistra e particolarmente con la detestata Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Troppi i segnali di guerra elencati dal Cavaliere del Cialis: l’appoggio incondizionato di Fini alle esternazioni a volte improprie di Giorgio Napolitano soprattutto in materia di decreti legge, la paralisi sulle nomine Rai che An tiene bloccate, i veti e le critiche alle candidature nelle liste per le europee sfociate addirittura con l’editoriale di “Fare Futuro”, che Gianfry ha smentito ma che è considerata la vera arma in mano al presidente della Camera.
Fini e Berlusconi

Disagio e sbando anche tra i colonnelli di An, spiazzati in ogni momento dalle esternazioni di Fini. L’unico a tenersi fuori dalla bagarre è Altero Matteoli che ha preso le distanze dai vari La Russa, Gasparri, Alemanno.

Lo scontro a cosa può portare? Ad una resa dei conti dentro la Pdl. Berlusconi non vuole fare l’errore commesso con Casini e forte della sua popolarità si sta convincendo che bisogna far saltare il tavolo e cominciare a pensare ad elezioni anticipate da abbinare alle regionali dell’anno prossimo.

Una vittoria schiacciante gli consentirebbe di puntare dritto al Quirinale facendo una riforma presidenziale a sua immagine e somiglianza. Su questa linea si muoverebbero compatti non solo tutti i dirigenti di Forza Italia stufi delle prepotenze di An ma gran parte anche dei peones aennini sempre più lontani da Fini.
Altero Matteoli

I FINI DELLA RAI
L’attuale stop alle nomine Rai è sopravvenuto allorquando sono spuntati questi nomi per le direzioni dei Telegiornali: se al Tg2 il nome conclamato è Mario Orfeo e al Tg3 è benvisto l’arrivo di Bianca Berlinguer, la novità riguarda il solito Tg1: tramontato il nome di Mimun è sbucato quello dell’inviato de La Stampa, Augusto Minzolini.

A questo punto, Fini ha fatto saltare tutto. E no, ha ribattutto Gianfry al Reuccio di Arcore, se è Minzolini il vostro candidato e non Mimun, allora è mejo il mio Mauro Mazza (destinato a RaiUno). E su tale diatriba, Berlusconi ha di fatto rinviato tutto a dopo le Europee che dovrebbero premiarlo con un plebiscito di voti. A quel punto, con la corona i testa, non c’è Fini che tenga e la mazza ce l’avrà in mano lui.

°°° E se invece Franceschini recupera, ma perde le europee e si dimette? E se arriva Bersani che ricompatta tutto e arriva al 35% ? E se Di Pietro arriva al 10% e la sinistra comunista a un altro 10% e… SI UNISCONO E GLI FANNO IL CULO COME UNA CASA E LO CACCIAMO FINALMENTE AFFANCULO?

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SILVIO, CIàPA UN HOT DOG E VAI A CASA!

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Sempre più cazzaro

Berlusconi: sì al G8 all’Aquila

Via al Cdm in città
in arrivo 7 miliardi
Matteoli: il vertice
si farà in Sardegna
Via al Cdm nella città colpita dal sisma, il premier pensa di spostare il vertice dei grandi. Ma il ministro Matteoli frena: «Ora credo che sia difficile». In arrivo nuovi aiuti anche da “Gratta e vinci” e lotterie.


°°° Ogni giorno ne spara almeno venti diverse, questo omuncolo cazzaro e inaffidabile. Nuovi aiuti?! Ma se non hanno stanziato ancora nemmeno un cent?! E’ passato un mese e la gente sta ogni giorno peggio… BUFFONE!!!

b-cazzaro4

a_cazzaro2

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