C’è una nuova moda in Sardistan: parlare di lavoro e poi … SPARIRE.

Anche a Olbia sto trovando di questi elementi surreali e devo dire che non mi era mai successo nella vita, né a Milano né a Roma. Si tratta di quaraquaquà che fanno perdere un sacco di tempo e sono pericolosissimi. Mancanza di cultura? Certo, ma anche assoluta mancanza di educazione e di rispetto per il tempo e per il lavoro altrui. Ma poi… fossero persone a cui si chiedono favori! Macché! Sono personaggi che hanno un disperato bisogno di lavoro, di idee, di fatturato, di opera seria per migliorare anche le loro vite!!! Ma tant’è… Me ne faccio una ragione, li cancello e vado avanti.

NUDISMO

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La nuova moda

CADAVERE DI UOMO NEL LAGO DI COMO: PER ORA ESCLUSO OMICIDIO

°°°  Ogni tanto, i media del mafionano  ne inventano una… giusto per non parlare dei problemi gravissimi che affliggono questo paese alla deriva. Ricordate? L’immondezza a Napoli, gli stupri, gli immigrati (tutti delinquenti), i pitbull, ecc. Adesso  è il momento di Loch Ness.

QUI  IL LAGO  è PIù RILASSANTE

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Il disincanto di Severgnini

Noemi, quattro cose ovvie

Beppe Severgnini,

Un pesce rosso convinto d’essere un cardinale, gli economisti che ammettono di non averci capito niente, la politica fuori dalla nomine Rai, José Mourinho che lavora gratis. Sono molte le notizie surreali che avrebbero potuto colorare questa torrida primavera, ma è toccato a una ragazzina e ai suoi bizzarri rapporti col presidente del Consiglio.

Bizzari: ecco la parola. Potete essere di destra o di sinistra, atei e cattolici, giovani o meno giovani, ma sarete d’accordo: se uno sceneggiatore avesse scritto un film con quella trama, gli avrebbero detto “Ragazzo, hai bevuto?”. Invece è accaduto. Noemi, le feste, il papi, i genitori, le smentite, i fidanzati che compaiono e scompaiono. I marziani guardano giù dicendo: “E quelli strani saremmo noi?”.

Quattro punti ovvii, per ridurre i litigi e provare a ragionare. Il primo: la frequentazione tra un settantenne e una diciassettenne – al di là del ruolo di lui – è insolita. La famiglia Letizia non sembra stupita, decine di milioni d’italiani sì. Una spiegazione plausibile ancora non l’hanno avuta. Se tanti lavorano di fantasia, a Palazzo Chigi non possono stupirsi.

Ovvietà numero due. Alcune affermazioni del protagonista sono state smentite. “L’ho sempre vista coi genitori”: poi Noemi – ma cosa s’è fatta? era così carina! – salta fuori alla festa del Milan, sbuca al galà della moda, compare in Sardegna. Per cose del genere, nelle altre democrazie, i potenti saltano come tappi di spumante. Noi siamo più elastici – succubi, rassegnati, distratti, disinformati: scegliete voi l’aggettivo – ma un leader politico, perfino qui, dev’essere credibile.

Ovvietà numero tre. Le abitudini e le frequentazioni di Silvio B. riguardano solo Veronica L. (che peraltro s’è già espressa con vigore sul tema)? Be’, fino a un certo punto. Il Presidente del Consiglio guida una coalizione di governo che organizza il Family Day, mica il Toga Party o il concorso Miss Maglietta Bagnata. Michele Brambilla – vicedirettore del “Giornale”, bravo collega e uomo perbene – spiega che, per il mondo cattolico, contano le azioni politiche, non i comportamenti coerenti. Io dico: mah!

Ovvietà numero quattro. L’opposizione, in tutte le democrazie, cerca i punti deboli dell’avversario, soprattutto alla vigilia delle elezioni. Dov’è lo scandalo, qual è la novità? Se Piersilvio s’indigna, non ha idea di cosa avrebbe passato suo padre in America, in Germania o in Gran Bretagna (dov’è inconcepibile che i capi di governo possiedano televisioni). Non solo in questi giorni: negli ultimi quindici anni.
Bene: quattro cose ovvie, in attesa di sviluppi. Intanto s’è insediato quietamente il governo Letta. Qualcuno che coordini ci vuole. C’è da lavorare, e il Capo è altrove.

Dal Corriere della Sera del 28 maggio 2009

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Da Travaglio

Papino il breve

Ennesima puntata di «Casa Letizia», la sit-com destinata a soppiantare «Casa Vianello». Il 19 novembre 2008 Noemi Letizia – figlia di un messo comunale di Secondigliano che inspiegabilmente conosce e frequenta «papi» (o «Papino il Breve», come lo chiama Enrico Mentana) da tre anni per tirargli su il morale con appositi «karaoke» a domicilio ­ fa il suo ingresso trionfale a Villa Madama, dove il premier ha invitato a cena sessanta fra ministri e grandi firme della moda. Noemi, non essendo (ancora) ministro né stilista, è al seguito di papi. Siede con lui al tavolo centrale, insieme a Ferragamo, Versace e Zegna. Lo racconta Repubblica. Siccome nessuno la conosce, Papi spiega che «Noemi sta facendo una stage» (un tempo si sarebbe detto «è venuta a visitare la mia collezione di farfalle», oggi si chiama «karaoke», o «stage»). L’allora segretario generale di Palazzo Chigi, Mauro Masi, confida a un curioso che la fanciulla «non era prevista fra gli invitati, ma il presidente l’ha voluta a tutti i costi e abbiamo dovuto rivedere il placement del tavolo 1». Dopo cena la Cenerentola di Casoria si allontana su un’autoblu dietro l’Audi nera del premier. Si spengono le luci e si riaccendono l’indomani, quando ­ rivela il Corriere del Mezzogiorno – Papino il Breve dedica una sua foto alla mamma di Noemi: «Ad Anna con gli auguri più affettuosi. Silvio Berlusconi, 20-11-2008». Siccome mamma Letizia non era presente la sera prima, si può dedurre che l’indomani Noemi, allora minorenne, fosse ancora con papi. Ora Masi è direttore generale della Rai. Prossima puntata: Noemi al Tg2.

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Comincia la lotta?

Guerra al lusso
Lanci di sterco tra i tavoli vip

L’ingresso del ristorante in piazza Carignano a Torino
“Voi vi ingozzate e nei cpt si crepa”

Blitz anarchico al Cambio di Torino. Sei incappucciati terrorizzano i clienti
ANGELO CONTI
TORINO
Secchiate di escrementi sui tavoli del Ristorante del Cambio. E’ successo ieri sera, quando mezza dozzina di anarco-insurrezionalisti, ha dato l’assalto allo storico locale di piazza Carignano, nel cuore di Torino. Erano le 20,40 e, quasi per ogni tavolata era il momento degli agnolotti. Qualcuno ha suonato alla porta e qualcuno, stranamente, ha aperto. Sei ragazzi, vestiti di nero e tutti incappucciati, con in mano secchi maleodoranti, sono entrati urlando nell’elegante e storico ingresso. Poi la corsa verso la sala principale dove c’erano una cinquantina di persone, molti di fuori città. Al grido di «libertà per gli immigrati» gli anarchici hanno poi scagliato il contenuto dei secchi, escrementi e frattaglie, contro i clienti. Poi sono passati ai volantini per la «Campagna contro il centro di identificazione e espulsione di corso Brunelleschi». Il gruppo è poi fuggito inseguito da un paio di camerieri che hanno perso le tracce dei teppisti dopo un paio di isolati. L’allarme è stato dato al 113 da camerieri e avventori, mentre il personale cercava di ripulire gli antichi velluti rossi che coprono le sedie e i divani del locale.

I titolari hanno cercato di ripristinare la normale funzionalità del locale, ma i clienti hanno preferito allontanarsi subito, storditi anche dall’odore nauseabondo che aveva avvolto le sale care a Cavour. Alcuni di loro si sono lamentati: «Ma perché gli hanno aperto? Si sono presentati incappucciati, vestiti di nero, con dei secchi in mano. Potevano essere di tutto, anche rapinatori». Ed un altro: «Ho pantaloni e scarpe imbrattate. Il locale sarà assicurato?». Quando la prima pattuglia delle Volanti, un paio di minuti dopo l’allarme, è arrivata sulla piazza, i clienti si stavano già allontanando e all’interno gli addetti alle pulizie avevano già fatto sparire molte tracce del raid. La scientifica si è così trovata di fronte ad una «scena del crimine» molto compromessa, ma le indagini della Digos si sono subito orientate sui gruppi anarco-insurrezionalisti che, in questi giorni stanno dando vita a una dura campagna contro il centro di corso Brunelleschi, diventata ancor più violenta dopo la notizia di alcuni tentati suicidi proprio qui a Torino e della morte di un immigrato nel centro gemello di Roma. La polizia ha cercato di rintracciare, ieri sera, alcuni dei più attivi del gruppo e, nella notte, erano in corso sopralluoghi e controlli. Il modus operandi è stato simile a quello adottato nel raid contro gli uffici della Croce Rossa, in quello contro la lavanderia che si occupa del trattamento delle lenzuola del centro, nella recente azione contro la società di servizi che ha cominciato a lavorare in corso Brunelleschi. Il gruppetto comunque sarebbe stato anche ripreso da almeno due telecamere, piazzate nei pressi del ristorante. Le probabilità di identificare i responsabili sono piuttosto alte.

°°° Bel gesto dimostrativo, chissà se i tg di Mafiolo ne parlano. Sarebbe un ottimo spunto per far riflettere anche quei grassi maiali che evadono le tasse e rubano, a cominciare dal loro boss.
Potrebbe essere una moda che prende piede: lanciare secchi di merda nei vari Billionaire; si sposerebbe benissimo con la merda che ci fanno mangiare loro ogni giorno.

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