Ruby:”Da grande farò il poliziotto,” °°° Mi sa che farai la carcerata se continui a mentire così ai giudici.

Il poliziotto: «Il pm dei minori mi disse che la ragazza andava mandata in una comunità»

 

Karima El Mahroug, alias Ruby (Ansa)Karima El Mahroug, alias Ruby (Ansa)
MILANO – Udienza «hot» lunedì mattina per il processo in cui Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Ad essere ascoltato come testimone è stato l’agente di polizia Ermes Cafaro, che arrestò per furto, la sera del 27 maggio 2010, l’allora minorenne marocchina Karima El Mahroug. Certo all’epoca l’agente non poteva immaginare che quella ragazza, poi divenuta celebre col nomignolo di Ruby, avrebbe scatenato uno scandalo politico di rilevanza mondiale per il suo legame con l’allora premier Silvio Berlusconi, e che l’espressione «bunga bunga» sarebbe finita su tutti i giornali del pianeta. Lei in realtà lo disse subito all’agente: «Mi disse che ci avrebbe pensato “Silvio” a farle avere i documenti». La ragazza avrebbe inoltre parlato della festa di San Valentino ad Arcore dove le donne «si spogliavano», di avances sessuali fattele da «Silvio» e di una busta con 15 mila euro avuta in regalo da lui dopo la serata.
Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Vigilessa ubriaca tampona finanziere e danneggia l’auto di un poliziotto°°° E’ tutto vero!

Vigili urbani, guardia di finanza e polizia coinvolti in un incidente stradale: tutto in una sola serata

FIRENZE – Vigili urbani, guardia di finanza e polizia coinvolti in un incidente stradale. È successo a Firenze, dove una vigilessa ubriaca ha tamponato con la propria Yaris un finanziere in scooter. Nello scontro è stata danneggiata l’auto in sosta di un poliziotto. I primi a intervenire sono stati i vigili che, per correttezza, per i rilievi hanno chiamato l’unica forza non coinvolta: i carabinieri.

La dinamica dell’incidente, avvenuto giovedì sera in zona Novoli, è ancora in fase di ricostruzione. Per quanto accertato finora, la vigilessa, che era fuori dal servizio, stava guidando l’auto con un tasso alcolemico del 2% (il limite di legge è 0,5), quando ha tamponato lo scooter, guidato da un militare delle fiamme gialle, anche lui fuori dal servizio. L’uomo è stato trasportato in ospedale e poi dimesso. Lo scooter è stato sbalzato su un’auto in sosta, di proprietà di un poliziotto. I primi a intervenire sono stati i vigili urbani: quando hanno visto che nello scontro era coinvolta una loro collega (che non fa servizio sulla strada ed è impiegata negli uffici amministrativi), gli agenti hanno allertato i carabinieri, coadiuvandoli nei rilievi. Alla vigilessa, una quarantenne, è stata ritirata la patente.

°°° Amici! Siamo finiti in un film di Totò e Peppino…

caffeina

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

ALLARMI, AMICI! FATE GIRAREEEEEEEEE

Marco Travaglio

Il partito dell’amore

Siccome l’Italia non è un regime, tre giorni fa accadono due stupri a Roma: uno consumato, l’altro sventato per miracolo. Ma la questura non dice niente: vedi mai che qualche elettore patito della «sicurezza» capisca che la destra ha tradito anche quella promessa. La notizia esce perché un giornalista, avvertito da un amico poliziotto, la mette su facebook. Allora la questura è costretta a sputare il rospo. Sempre tre giorni fa, siccome l’Italia non è un regime, arriva alla Rai, in viale Mazzini a Roma, una lettera con un proiettile per Michele Santoro. L’ufficio posta la trasmette al posto di polizia. Ma nessuno avverte il destinatario, cioè Santoro. Silenzio di tomba per due giorni, dalla Rai e dalla polizia. Così chi l’ha minacciato di morte ha la conferma di quanto già sapeva: Santoro è isolato persino nella sua azienda. Ieri la lettera viene aperta: una foto di Santoro, la scritta «Morirai» e una cartuccia Winchester inertizzata. Intanto un’altra busta con proiettile arriva a Di Pietro. Il senso è chiaro: chi si mette di traverso sulla strada del padrone d’Italia deve morire. Era già accaduto in un’altra campagna elettorale al calor bianco, quella del 2001: Indro Montanelli ricevette alcune telefonate mute sul suo telefono privato, trovò una lettera minatoria sul tavolo del ristorante dove pranzava e la Digos gli intimò di cancellare le iniziali I.M. dal citofono di casa sua. «Il berlusconismo ­ commentò il vecchio Indro ­ è la feccia che risale il pozzo. Questa è la peggior Italia che abbia mai visto. Peggio di quella fascista». E non aveva visto quella di oggi.

ber-galera

berluskaaaaaaaa2

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Marco Travaglio

Marco Travaglio

Truppe mammellate

Se Gino Flaminio fosse un politico, si direbbe che la sua condanna in primo grado non vale: c’è la presunzione d’innocenza. Se fosse del Pdl, si direbbe che è un perseguitato politico. Invece ha osato raccontare la sua storia con Noemi, la ragazza «allevata fin da piccola da papi Silvio», che fa a pugni con quella raccontata da papi Silvio e papà Elio. Ecco dunque scatenarsi le Truppe Mammellate a protezione dell’anziano satiro brianzolo: Belpietro e i servi del Giornale spiegano che «il supertestimone è un rapinatore» (rubò un telefonino e picchiò un poliziotto), dunque mente. Ora, a parte che anche un condannato può dire la verità, qui nessuno è riuscito a smentire nulla. Anzi, dopo l’intervista a Repubblica, Al Pappone ha dovuto ammettere la vacanza di 10 giorni a Capodanno con Noemi minorenne e altre 30 squinzie. Una cosina da niente, per chi aveva giurato: «Ho incontrato Noemi 3-4 volte, sempre coi genitori». Del resto, chi si dovrebbe intervistare su Noemi, se non il fidanzato che è stato con lei giorno e notte per un anno e mezzo? Il problema semmai riguarda i coniugi Letizia, amiconi di Al Pappone, che per 18 mesi hanno affidato la figlia a un rapinatore, che spesso dormiva in casa loro. Papi Silvio sapeva? Ma non tutto il male viene per nuocere. Se i condannati non han più diritto di parola, Giornale e Panorama smetteranno di intervistare tre quarti del Pdl, o peggio ancora Bobo Maroni, condannato per aver picchiato un poliziotto, dunque ministro dell’Interno. Gino si sbrighi a farsi condannare in Cassazione: un posto di sottosegretario non glielo leva nessuno.


°°° LE MINCHIATE DI BURLESQUONI CAMPATE IN ARIA…

volo

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

gasparri

Gasparri, da giovane, era poliziotto della stradale. Un pomeriggio, ferma un uomo per eccesso di velocità: “Posso vedere la sua patente?”.
L’uomo: “Non ce l’ho, me l’hanno sospesa per eccesso di velocità”.
G: “Mi fa vedere il libretto della macchina?”.
U: “Non è mia l’ho rubata”.
G: “La macchina è rubata?”.
U: “Esatto. Ma aspetti un attimo, mi pare di aver visto il libretto mentre mettevo la pistola nel portaoggetti”.
G: “C’è una pistola nel vano portaoggetti?”.
U: “Certo. E’ li che l’ho messa dopo aver sparato alla donna che era su questa macchina e averla messa nel bagagliaio”.
G: “C’è un CADAVERE nel BAGAGLIAIO?!”.
U: “Si’, signore”.
Dopo aver sentito queste confessioni, abbastanza stordito, Gasparri chiama immediatamente il proprio capitano in centrale. La macchina viene rapidamente circondata dalla polizia e il capitano (C) si avvicina all’auto per risolvere la grave questione: ” Signore, posso vedere la sua patente?”.
U: “Certamente. Eccola qui, come può vedere è valida”.
C: “A chi appartiene la macchina?”.
U: “E’ mia signore. Ecco il libretto. E’ intestato a me vede?”.
C: “Può aprire, lentamente, il vano portaoggetti e farmi vedere se contiene armi?”.
U: “ARMI?!… Mah… Certo signore, guardi, non c’è nulla, vede?”.
In effetti nel vano portaoggetti non c’è nessuna arma.
C: “Può aprire, lentamente, il bagagliaio? Mi è stato riferito che contiene un cadavere”.
U: “CADAVERE?! Ma sta scherzando? Comunque… guardi da sé, senzagasparri21 il minimo problema”.
Il bagagliaio viene aperto e non contiene nessun cadavere.
C: “Non capisco. Il poliziotto che l’ha fermata mi ha riferito che lei gli ha detto che non aveva la patente, che aveva rubato la macchina, che aveva una pistola nel vano portaoggetti e che c’era un cadavere nel bagagliaio”.
U: “Davvero!?! E scommetto che quel bugiardo figlio di puttana le ha anche detto che stavo passando il limite di velocità”.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

La religione fa malissimo!

Russia: prete stermina famiglia e si suicida

29 Aprile 2009 23:18 ESTERI

MOSCA – Un prete ortodosso, da tempo sofferente di disturbi psichici, ha ucciso a colpi d’arma da fuoco moglie e figlio e poi si e’ tolto la vita: e’ successo ieri notte a Rostov sul Don, nel sud-ovest della Russia. Due notti fa, nella capitale Mosca, un’episodio simile: un poliziotto ha ucciso tre persone con la pistola e poi si e’ suicidato. (Agr)

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Ebbene sì…

La fondazione di Fini contro il premier
“Basta politica sul corpo delle donne”
Duro attacco di FareFuturo dopo le candidature – ventilate dal Cavaliere – di veline e attrici di soap. “Non sono gingilli da usare come specchietti per allodole”


°°° Continua la farsa del poliziotto buono e del poliziotto cattivo. Funziona così: Mafiolo spara una delle sue cazzate, quando è troppo pesante o troppo vergognosa, interviene Fini per correggere. Parte immediatamente il sondaggio e, a seconda del risultato, sposano i dati. Grande politica, amici!

b-malore

fini-tonto1

a_cazzaro5

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Berluscopoli

Biella, 14:59
FREQUENTAVANO CASA PIACERE, CONDANNATI GUARDIA E LADRO

Il Tribunale di Biella ha condannato a tre anni e quattro mesi un agente 42enne della Polstrada, Fabio Francese, e a 18 mesi un pregiudicato vercellese di 35 anni, Gennaro Esposito. In carcere, con 5 anni e 4 mesi di condanna, anche Lin Jin Rong, un vietnamita che gestiva una casa di appuntamento a Chiavazza, nel Biellese, e la sua aiutante cinese, Hi Tse Hsien, cui e’ stata comminata una pena di due anni e mezzo. L’accusa per il poliziotto, che una delle prostitute che lavoravano nella casa aveva detto avere richiesto indietro, esibendo il distintivo, i 60 euro appena pagati per un rapporto sessuale, e’ di avere taciuto all’autorita’ giudiziaria l’esistenza della casa d’appuntamenti, i cui movimenti erano controllati da alcuni mesi dai Carabinieri. La ricostruzione dei fatti, avvenuti nel 2004, e’ sempre stata negata da Francese, che ha sostenuto di essere finito in un tranello tesogli dalle prostitute cinesi. Piu’ semplice, invece, l’attribuzione delle responsabilita’ di Esposito: una sera si era introdotto nell’abitazione e, dopo avere minacciato la ”maitresse”, aveva rapinato l’incasso.

piacere

ladro

poliziotti

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter