L’ITALIA è una Repubblica…

… FONDATA SULLE CORNA?


Chiama il 113: “Ho un ladro in casa”
ma l’intruso è l’amante di sua moglie

Una storia che ha messo in subbuglio l’università di Pavia, una delle più antiche e prestigiose d’Italia, perché i protagonisti sono due docenti e un assistente dell’ateneo. In città e nell’ambiente accademico è cominciata la caccia ai nomi. Ma per il momento di noto e confermato c’è solo il rapporto dei poliziotti
Quando rientrando in casa all’improvviso ha visto la sagoma di un uomo sgusciare tra i corridoi di casa, non ha avuto dubbi. Convinto che fosse un ladro ha chiamato subito il 113, ma all’arrivo di una volante l’imbarazzante scoperta: non c’era alcun tentativo di furto, ma l’intruso era l’amante della moglie accolto nel suo letto appena il marito era uscito. Una storia che ha messo in subbuglio l’università di Pavia, una delle più antiche e prestigiose d’Italia, perché i protagonisti sono due docenti e un assistente dell’ateneo. In città e nell’ambiente accademico è cominciata la caccia ai nomi. Ma per il momento di noto e confermato c’è solo il rapporto dei poliziotti che non hanno potuto fare a meno di stendere la relazione del loro intervento.

Sono le 8 del mattino di alcuni giorni fa quando il docente esce da casa per recarsi all’Università. La moglie, pure lei docente, resta a letto. Quel giorno non ha né corsi né esami. Il professor si incammina verso l’ateneo, ma dopo qualche centinaio di metri si accorge di aver dimenticato qualcosa a casa (pare le chiavi della sua scrivania). Non è neppure passata mezz’ora e, convinto che la moglie stia ancora dormendo, rientra silenziosamente. Nel buio vede un’ombra furtiva nel corridoio. La sagoma cerca una via di fuga, ma l’accesso verso la porta di casa è sbarrato dal docente. Allora si infila in una stanza e si chiude a chiave.

Con il cellulare in mano digitando il 113, il professore corre preoccupato in camera da letto, ma la moglie sembra tranquillamente addormentata. La volante nel frattempo è arrivata. I poliziotti salgono in casa, intimano all’intruso di uscire dalla stanza in cui si è rifugiato. Ed ecco la sorpresa: il ladro è un assistente che il docente conosce bene. Pare anche sia seminudo e questo particolare non lascia più dubbi. Si è alzata anche la donna, l’atmosfera è talmente turbata, i volti così pallidi che nessuno sa dove guardare. “Vi prego di scusarmi”, dice il docente ai poliziotti. Gli agenti fanno il loro lavoro, prendono le generalità di tutti ed escono. Nella relazione accennano semplicemente a un equivoco: un falso allarme, insomma. Quello che si sono detti dopo marito e moglie non è più materia da verbale di polizia.

cornuti

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Aridaje…

Caccia senza limiti, blitz della Lega
“Fucili anche in mano ai sedicenni”

Oggi a sorpresa in Aula le norme bocciate. I parlamentari del Carroccio ripropongono la possibilità di sparare ai migratori dopo una rivolta all’interno della stessa maggioranza di ANTONIO CIANCIULLO (Rep).

°°° Ecco che questi vandali buzzurri tornano alla carica. Cosa non si fa per un pugno di voti, alla faccia della civiltà e dell’ecologia…

caccia

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La Russa

La Russa torna a casa in un momento inaspettato e trova la moglie a letto con l’amante. Entrato nella stanza da letto urla: “E questo chi cazzo è?!”.
La moglie per nulla sorpresa: “Ecco, finalmente una domanda intelligente!”.
Poi si volta verso l’omaccione che è con lei nel letto e gli fa: “Scusa caro, com’è che ti chiami?”

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la farsa del mafionano

Berlusconi: «È Veronica
che deve scusarsi con me»

Il premier: «So da chi
è sobillata, il divorzio
potrei chiederlo io»

°°° AMICI, VE LO POSTO TUTTO IL PEZZO DEL CORRIERE, PERCHE’ E’ LA QUINTESSENZA DELLA FALSITA’,DEL MASCHILISMO PIU’ ABBIETTO, E DELLA STATURA MISERABILE DI QUESTO DELINQUENTE:

L’ira del cavaliere: «è la terza volta che mi fa scherzi così in campagna elettorale»
«Veline in lista? No, sono laureate
Ecco la verità sulla festa di Noemi»
Berlusconi: «Veronica è caduta in un tranello, dovrà chiedermi scusa pubblicamente»

Arcore, domenica sera. Una domenica molto diversa da tutte le al­tre. Silvio Berlusconi è amareggiato. «Sono indignato». Ha letto, con sorpre­sa, dell’intenzione di sua moglie di di­vorziare. Prima, afferma, non ne sapeva nulla. «Veronica è caduta in un tranello. E io so da chi è consigliata. Meglio, so­billata. La verità verrà fuori, stia tran­quillo». Presidente, e lei pensa che si possa, come in altre occasioni, riconciliare un rapporto che dura da quasi trent’anni, di cui diciannove di matrimonio? «Non credo, non so se lo vo­glio io questa volta. Veronica dovrà chiedermi scusa pubbli­camente. E non so se basterà. È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scher­zo di questo tipo. È davvero troppo».

E i figli? Non dovete pensare ai tre figli, e poi c’è un altro ni­potino in arrivo? «I figli sono solidali con me». «Sa come chiamo io tutto quello che è ac­caduto in questi giorni? Crimi­nalità mediatica». Non esageri, presidente, Repubblica e Stam­pa hanno fatto semplicemente il loro lavoro. E non le dico la mia sofferenza. No, sostiene il Cavaliere che c’è un disegno. Una manovra per metterlo in difficoltà ed esporlo persino al ridicolo, proprio nel momento in cui la sua popolarità è al massimo. E sua moglie ne sa­rebbe diventata complice in­consapevole. «Veronica è sem­plicemente caduta in un tranel­lo mediatico». Sì, ma le veline le avete messe in lista e poi, do­po la lettera di sua moglie al­l’Ansa («Ciarpame senza pudo­re, io e i miei figli siamo vitti­me… ») le avete tolte? «Guardi, direttore, voglio dirlo una vol­ta per tutte, e chiaramente: non avevamo messo in lista nessuna velina e quelle tre che sono state escluse all’ultimo minuto erano bravissime ragaz­ze, con ottimi studi. Altro che veline. Veronica ha creduto al­le tante cose inesatte scritte sul­la stampa, purtroppo».

E le tre ragazze entrate effetti­vamente nelle liste delle candi­dature per le europee? «Lara Comi ha due lauree, ha coordi­nato i giovani del Pdl in Lom­bardia, è dirigente della Giochi Preziosi. Mai andata in tv. Licia Ronzulli è una manager della sanità di altissimo livello, è re­sponsabile delle professioni sa­nitarie e delle sale operatorie del Galeazzi; l’imprenditore della sanità Giuseppe Rotelli la stima molto, va due volte l’an­no in Bangladesh. Barbara Ma­tera è laureata in scienze politi­che, me l’ha consigliata Gianni Letta, è la fidanzata del figlio di un prefetto suo amico. Ecco, ha fatto una parte in Carabinie­ri 7 su Canale 5, ma mai la veli­na. Insomma, mi creda, è una montatura. Parliamo di tre ra­gazze in gamba su settantadue candidati. E che male c’è se so­no anche carine? Non possia­mo candidare tutte Rosy Bin­di... ».

Presidente, e poi c’è la fe­sta napoletana della giovanis­sima Noemi Letizia, alla qua­le lei ha partecipato a sorpre­sa. «Anche qui sono state scrit­te cose inesatte. Le racconto come è andata veramente. Quel giorno mi telefona il pa­dre, un mio amico da tanti an­ni. E quando sa che in serata sarei stato a Napoli, per controllare lo stato di avan­zamento del progetto per il termovalorizzatore, insiste perché passi almeno un attimo al compleanno della figlia. So­lo due minuti, mi assicura. La casa è vicina all’aeroporto. Mi faresti un grande regalo. Non molla. Io non so dire di no. Era­vamo in anticipo di un’ora e ci sono andato. Nulla di strano, è accaduto altre volte per com­pleanni e matrimoni. Pensi che ho fatto le fotografie con tutti i partecipanti, i camerieri, persi­no i cuochi. Le pubblicherà Chi sul prossimo numero perché me le ha chieste quel diavolo di Signorini». D’accordo, pre­sidente, ma perché quella ragazza Noemi la chiama papi? «Ma è un scherzo, mi volevano dare del nonno, meglio mi chia­mino papi, non crede?».

Quell’episodio, dice Berlusconi, è stato mon­tato ad arte. E Veronica avrebbe creduto a mol­te delle versioni, false, sulla serata napoleta­na, domenica 26 aprile, conclusa con un incon­tro con Aurelio De Lauren­tiis. Quella sera il suo Napo­li aveva battuto l’Inter, fa­cendo un favore al Milan nel­l’inseguimento impossibile alla capolista. «Ho ringraziato De Laurentiis che si è fatto per­donare a metà l’eliminazione dalla Champions’ League che ci inflisse, battendoci, nello scorso campionato».

Amareggiato e deluso, Silvio Berlusconi non pensa che que­sta volta sia possibile una ri­conciliazione. Arcore e Mache­rio, dove risiede la moglie, so­no vicine. Gli amici comuni se lo augurano. Basterebbe poco. Una spiegazione franca, come succede fra coniugi. Ma nella domenica quasi estiva di Arco­re l’aria è molto diversa dalle al­tre volte. E il Cavaliere è offe­so. Chi lo conosce bene dice che questa volta, per ricon­quistare Veronica, non andrà di sorpresa al suo compleanno a Marrakesh, avvici­nandola vestito da berbero per poi sve­larsi di colpo con un bellissimo gioiello in re­galo. Ma non si sa mai. Il nostro modesto auspicio è che ciò avvenga. Magari in forma del tutto privata.

(f. de b.)


°°° Una marea di cazzate, amici miei. Come al solito. Noto soltanto due cose che stridono troppo:
a) le “veline” laureate… come lui, che si è comprato persino la licenza elementare? Come la Gelmini, che si è comprata la laurea a Reggio Calabria?
b) Va a Napoli per seguire il termovalorizzatore DI NASCOSTO? Lui, che non va nemmeno a pisciare senza le telecamere? E poi, siccome la villetta di Noemi è vicina all’aeroporto, decide di fare una scappata di DUE MINUTI… però le porta un preziosissimo collier di oro e brillanti… roba che si tiene abitualmente nel cruscotto della macchina… e fa le foto con tutti i cuochi e i camerieri. Dunque… se il papi vero della squinzia è un misero impiegato del Comune – e quindi, come tutti gli impiegati NON RIESCE AD ARRIVARE A FINE MESE… chi cazzo glieli ha pagati i cuochi e i camerieri, per non parlare del resto della festa da Mille e una notte?! Infine, dice AL PAPPONE: ” È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scher­zo di questo tipo. È davvero troppo.” Oh, cribbio! Sia la ex moglie che i magistrati lo beccano SEMPRE sotto elezioni… Ma roba da matti! Il fatto è che in questo paese SIAMO SEMPRE sotto elezioni. Ma se tu ti comportassi da UOMO con tua moglie e da persona ONESTA nella vita… nessuno ti romperebbe i coglioni, né sotto elezioni, né mai!
O mafiolo, MA VAI A CAGAREEE!

silvio_a1

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Goebbels docet

Il detergente intimo fa campagna per le ronde
di Massimo Solani

Ci mancava solo il detergente intimo che strizza l’occhio alle ronde. Lacuna colmata proprio in questi giorni, da quando cioè sono in onda su gran parte delle reti televisive i nuovi spot della campagna “prima di tutto donne” della Lactacyd Intimo. Quindici secondi di filmato, accompagnati dalla ormai consueta “The first cut is the deepest” cantata da Sheril Crow, in cui una scritta in sovrimpressione ci informa che “8 donne su 100 sono state perseguitate da un ex” e che, soprattutto, “42 donne su 100 si sentirebbero più sicure con le ronde cittadine”. Che cosa c’entri tutto questo con un detergente intimo è materia da pubblicitari, che la scelta di parlare di ronde sia invece quanto meno strana, mentre al Parlamento la maggioranza preme proprio per istituirle, è cosa facile da intuire. Basta navigare un po’ fra forum e blog per capire, oppure curiosare su Facebook per avere l’ennesima conferma. Eppure negli uffici milanesi dell’agenzia Grey Worldwide, che da anni cura le campagne pubblicitarie per Lactacyd e per GlaxoSmithKline, cadono dalle nuvole.

“Siamo davvero sorpresi – ci dice Lilli Guacci, Client Service Director – la campagna prosegue da anni ed è basata su un concetto profondamente diverso dalle consuete campagne pubblicitarie per detergenti intimi femminili. Due anni fa abbiamo sottoposto un questionario a mille donne su temi che spaziavano dalla sessualità allo shopping, dalle sostanze stupefacenti ai rapporti di coppia. Su quei risultati abbiamo costruito gli spot che da anni sono visibili in tv e che hanno riscosso tanto successo. Per il terzo anno – prosegue – abbiamo cercato di ancorarci maggiormente all’attualità e abbiamo legato la nostra campagna ai risultati di un sondaggio che settimanalmente pubblichiamo sul blog della rivista “Grazia”. Lo spot in questione riporta il risultato di quel sondaggio, in cui comunque non si chiedeva l’opinione delle donne sulle ronde ma la loro percezione di sicurezza nel caso in città fossero istituite. E’ un sottile distinguo, ma è fondamentale. Le nostre campagne – conclude Lilli Guacci – non si occupano mai di politica o di religione”.

Prendiamo per buona la spiegazione ma i dubbi restano: specie se si vanno a spulciare i sondaggi che il gruppo Grey ha già pubblicato sul blog di Grazia per conto di Lactacyd. Il primo: partecipereste ad un reality show? Il terzo, dopo quello sulle ronde appunto: daresti ospitalità ad una famiglia che non conosci e che si trova in difficoltà? Sorpresi da una scelta così variegata di tematiche ed argomenti decidiamo allora di vederci più chiaro. E la sorpresa, se possibile, aumenta. Specie quando spulciando i risultati del sondaggio (Si parla in questi giorni dell’istituzione di ronde cittadine. Con le ronde Lei si sentirebbe…) ci si accorge che sì il 42% delle 539 donne che hanno votato si sentirebbero più sicure, ma che soprattutto il 44% ha scelto l’opzione “nè più né meno sicura” mentre addirittura il 9% ha optato per la risposta “meno sicura”.

Il che significa, in soldoni, che per la maggioranza assoluta delle donne che hanno risposto al sondaggio commissionato all’istituto di ricerca C.R.A. le ronde cittadine sarebbero inutili o addirittura dannose. Eppure, verrebbe da dire, il gruppo Grey nel realizzare lo spot ha preferito evidenziare il dato relativo alle favorevoli, senza segnalare in alcun modo le altre. Che poi, guarda caso, sarebbero anche la maggioranza. E pazienza se non sono d’accordo con i progetti autoritari del centrodestra, che a Lactacyd piaccia o no anche loro hanno a cuore sia la propria sicurezza (reale o percepita che sia) che la propria igiene intima.

GUARDA LO SPOT


°°° Propaganda assillante, messaggi subliminali, frasi buttate lì nei quiz e nei programmazzi di regime… ed ora anche gli spot dei lavaggi di patonza. Non hanno nessun pudore queste merde!

culo

bidet

detergente

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