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Cagliari: Trastevere
Al rione marina il sindachetto massone e palazzinaro ha chiuso al traffico l’antico rione di fronte al porto. Secondo lui, bastava questo per creare un angolo della cittadina simile a Trastevere: coi tavolini dei bar e dei ristoranti per strada. Forse somiglierà alla Trastevere di oggi, devastata dalla giunta pasticciona e ladra di Alemagno, non certo alla mitica Trastevere di Rutelli e Veltroni, invidiata da tutto il mondo. Sapete perché? Perché se andate a mangiare alla Marina e vi sedete fuori, tanfo a parte, dovete essere rapidissimi, altrimenti i ratti (le merdone) vi portano via il cibo.
Il regalo di Barroso
Barroso REGALA a nome della cominità europea 480 milioni per la ricostruzione dell?Abruzzo.
Burlesquoni: – Ecco, ora i soldi ci sono!
O coglione! Ma e i 7 miliardi che avevi millantato fino a due giorni fa?! In Abruzzo, per chi non lo sapesse, non è arrivato ancora NEMMENO UN CENT!!! Solo chiacchiere vuote, slogan, passerelle elettorali e propaganda. Mentre gli sfollati sono ancora nelle tende e sono passati dai – 15 gradi ai più 30/40 di questi giorni e… HANNO SCARSO CIBO, ZERO SERVIZI IGIENICI E NEMMENO UN VENTILATORE! Più che un “governo del fare” abbiamo un regimetto di “fatti”. Fatti come bestie di cocaina e di viagra inutile…
VERGOGNA!
Pessano, Oltre un terzo delle famiglie in difficoltà con i versamenti per la refezione
Bimbi senza mensa. «È uno scandalo»
Genitori in ritardo con le rette. Penati: paghiamo noi. Il provveditore: è un diritto. Il sindaco: non avevo scelta
MILANO – «La mensa? È una condizione indispensabile». Per il provveditore Antonio Lupacchino non ci sono «né se né ma». Ed è chiaro: «Ai bambini va garantita una formazione educativa nella quale è compresa anche la mensa». E mentre il sindaco di Pessano con Bornago, Giuseppe Caridi, resta sulle sue posizioni («I genitori se ne approfittano »), Filippo Penati, presidente uscente della Provincia, è disposto a pagare le rette fino al termine dell’anno scolastico, perché «non si possono lasciare gli studenti a digiuno».
Le polemiche travolgono il Comune di Pessano. La Dussmann service, società che fornisce i pasti all’istituto comprensivo «Daniela Mauro», d’accordo con l’amministrazione, ha deciso di sospendere, da circa dieci giorni, il servizio ai figli dei genitori che non pagano la mensa. Per adesso l’interruzione riguarda 34 bambini, ma le famiglie non in regola sono 432, su 1.150. Alcuni sono italiani, gli altri stranieri. «Il problema riguarda un po’ tutti», spiega rassegnato il preside Felice Menna. Per far fronte all’emergenza gli insegnanti hanno deciso di rinunciare al proprio pasto a favore degli alunni cancellati dall’elenco mensa e che non possono tornare a casa per pranzo. Di fatto costretti al digiuno. «Una scelta moralmente non accettabile», sottolinea Irene Aderenti, senatrice leghista e componente della commissione Istruzione del Senato. Per Vittorio Agnoletto, «è in contrasto con i diritti sanciti dalla nostra Costituzione». E non solo. Perché al di là «della somministrazione del cibo», spiega Antonio Marziale dell’Osservatorio sui diritti dei minori, c’è in gioco «il diritto allo studio che deve essere garantito a tutti. Nessuno escluso».
È questo il punto su cui ha insistito il provveditore. In una lettera al sindaco ha ribadito la necessità di «sbloccare la situazione che è discriminatoria nei confronti dei bambini». Per Lupacchino «la morosità non è un problema della scuola, ma riguarda solo genitori e amministrazione. Prima di tutto bisogna rispettare l’offerta formativa che, per il tempo pieno, comprende la mensa». Anche la Prefettura ha cercato «di fare pressioni». Per adesso, i risultati sono pochi. Già perché il sindaco indietro non torna. «Le regole devono valere per tutti — spiega Caridi —. Non sarebbe giusto andare a pesare sulle famiglie che hanno sempre pagato. Non possiamo continuare con queste perdite ». Il buco è di 50 mila euro fino a settembre 2008. Più altri 28 dall’inizio dell’anno:. «Abbiamo provato a contattare i genitori in tutte le maniere. Questa è l’estrema ratio». Non tutti sono d’accordo.
Filippo Penati parla di scelta «drastica e paradossale». Così surreale da intervenire per «garantire il servizio a tutti i bambini esclusi». Non sarà la Provincia a ripianare il debito, «perché quello spetta al Comune». Ma si cercherà «una soluzione condivisa da tutti: impresa, amministrazione, famiglie e scuola». Un gesto di generosità per «sbloccare sia l’arretrato e sia il futuro». Anche se la preoccupazione principale rimangono i bambini. Perché «la mensa è una condizione indispensabile ».
Benedetta Argentieri
Bene, parliamo di cani
Onorate la Resistenza e la Liberazione, torniamo un po’ al cazzeggio del fine settimana. Oggi volevo parlare di cani. Molti di noi ospitano un cane, ma non tutti sanno come ci si comporta col miglior amico dell’uomo. Io ho capito subito perché il cane è il miglior amico dell’uomo… e ti credo! Gli dai da mangiare, da dormire, lo curi, lo vaccini, gli regali la medaglietta, lo porti a trombare… Anche io sarei il miglior amico dell’uomo (meglio della donna) se mi facesse trovare sempre la pappa pronta!
Mio padre aveva un bastardino, Furia, ma lo teneva legato con una catena corta in un orticello a un km da casa. Raramente gli portava da mangiare. Insomma, lo trattava come ha sempre trattato i figli e non fa testo. Nonno aveva un cane. L’aveva chiamato FERMO… ed era un casino quando gli dava gli ordini: “Vieni qui, Fermo!” Povera bestiola, l’hanno ricoverato alla neuro per cani dopo sei mesi. Allora ne ha preso uno da caccia. Si trovavano col suo amico Bustianu in piazza, alle sei del mattino: nonno portava il cane e le armi, Bustianu (Sebastiano) si sarebbe occupato del vino e del cibo. Non era cosa… Già la prima mattina ci fu uno screzio. Nonno aveva i fucili, i pugnali, le cartuccere e il nuovo cane da caccia. Bustianu si presentò con due panini microscopici, un pezzetto di salsiccia, e una damigiana da 50 litri di cannonau.
“Non capisci proprio niente! – lo rimbrottò mio nonno – E adesso, che cosa ce ne facciamo di tutto quel pane?!”
La giornata andò male, anche se il cane si confermò un autentico CANE DA RIPORTO… Ne senso che all’andata, tutto bene, arrivò a Monte Arci con le sue zampe, ma al ritorno lo ha dovuto RIPORTARE mio nonno in braccio. Era stanco.
Da ragazzo ero poverissimo e facevo tanti mestieri: tiravo la cinghia. Una volta ho fatto persino l’addestratore di cani. Io tiravo la cinghia e loro me la riportavano.
Una volta, mi avevano affidato un alano, alto e grosso. Ovviamente, usavo un guinzaglio bello robusto di cuoio e CORTISSIMO. L’alano tira come una locomotiva e se gli lasci il guinzaglio lungo può diventare pericoloso. Mi legavo bene il capo del guinzaglio al polso e mi era venuto un braccio come Maciste. Questo cane era parecchio stronzo e disubbidiente. La cosa che gli piaceva di più era passeggiare lungo il molo del porto di Cagliari. Un casino. Insisteva sempre che lanciassi un bastone in acqua e gli piaceva da matti tuffarsi per prenderlo. Poco male. Senonché io lanciavo il bastone e mi dimenticavo sempre di liberare il polso dal guinzaglio. Lui si tuffava beato e io tornavo sempre a casa fradicio e puzzolente di nafta: l’acqua del porto è proprio sporca e inquinata e il cane era davvero stronzo.
Adesso Melina, la mia piccola, ha un cane da cuccia. Dorme sempre. E’ un cane stranissimo: è una piccola stronza disubbidiente di nome Lilli, un incrocio tra un piccolo canguro, un pipistrello e una lontra. Fa schifo proprio. In compenso, piscia e caga dentro casa.
Mi toccherà disperderla nell’ambiente.
Magnate come parlate
Affumicanti Alimentari: due su tre sono a rischio salute
Dei tre additivi alimentari più utilizzati per dare un aroma di ‘affumicato’ agli alimenti, soltanto uno è risultato accettabile da parte dell’Efsa (l’ente europeo per la sicurezza alimentare).
Gli scienziati deputati all’analisi di questi additivi hanno promosso quello denominato ‘Smoke Concentrate 809045’ suggerendo che l’utilizzo di questi è sicuro. Per contro si sono espressi molto dubbiosi nei confronti degli altri due additivi aromatizzanti, il ‘Unismoke’ e lo ‘Zesti Smoke Code 10’. Secondo quanto pubblicato dall’Efsa a nome di Klaus-Dieter Jany, portavoce e presidente del team di esperti, i margini di sicurezza tra l’esposizione stimata ai due prodotti e le soglie superate che possono produrre danni alla salute erano insufficienti; per questo motivo i due aromatizzanti sono stati bocciati.
Questo genere di aromatizzanti, e in particolare lo Smoke Concentrate 809045, lo si trova principalmente nelle carni, salse, formaggi, minestre, snack. Mentre i due additivi su cui si sono concentrati i sospetti per la salute si possono trovare anche in prodotti a base di pesce, frutta e verdure trattate, minestre e salse.
(Lm&Sdp)
Geniale
Iniziativa amref e figc contro la siccità in kenya
Fao: «Produrre cibo usando meno acqua»
Il direttore Fao al World Water Forum: «Tremila litri per produrre l’equivalente del nostro fabbisogno quotidiano»
°°° Ribadisco: se il papa vendesse due dei suoi anelli, risolverebbe tutti i problemi dell’Africa. Invece manda le missioni laggiù solo per reclutare dei poveri disperati e farne preti e suore: visto che in Europa l’abbiamo mandato a cagare da lunga pezza!