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Brambilla l’ipocrita attacca il Palio ma non gli ippodromi degli amici
Brambilla l’ipocrita attacca il Palio
ma non gli ippodromi degli amici

Il ministro Brambilla sostiene che il Palio di Siena non è intoccabile, e che la morte del cavallo della Chiocciola – un gran dolore e una gran brutta cosa, ma almeno a Siena hanno fatto un cimitero dei cavalli da Palio che fa vergognare certi camposanti dove i mortali giacciono tra ferri vecchi, scorie di fabbrica e lastre di eternit, come a Taranto per esempio – deve spingere a “un esame rigoroso”. Ma che brava, che gran cuore.
Benissimo, fa piacere che Michela Vittoria sappia spaziare dal Turismo all’equitazione, ma già che c’è perchè non si spinge un po’ più in là, magari proprio all’ippica?
Perché , già che c’è, il ministro non chiede un “esame rigoroso” anche di quello che succede tra ippodromi e scuderie, dove ai cavalli – che come quelli di Siena, fino a prova contraria, non hanno il dono della parola per rifiutarsi – viene data ogni porcheria di medicinali e di sostanze chimiche per farli correre più veloci, per non farli stancare e financo per non fargli sentire il dolore delle ferite e degli infortuni, inoculandogli veleno di cobra come anestetico?
Perchè il ministro del Turismo che ha tanto a cuore i cavalli e le crudeltà contro quegli splendidi animali non dice due parole anche su quel bel mondo, fatto non solo di galoppo, trotto, scommesse, record e vittorie, ma anche di trafficanti di morte senza scrupoli e spregiudicati personaggi collusi con le mafie, che per tanti anni è stato governato dal carrozzone dell’Unire, che per combinazione e per intere ere geologiche è stato feudo e territorio privato di An e dei suoi “cavalli di razza”, non c’è nemmeno bisogno di fare nomi e cognomi (il sindaco di Roma, per esempio) guardacaso un bel paletto del governo in cui la Brambilla fa il ministro?
Il richiamo del Papa: «Società e istituzioni ritrovino radici morali»°°° Fai nome e cognome, IPOCRITA!
Er magnaccione
Da Repubblica
La nota del premier dopo le rivelazioni su un’inchiesta della
procura di Bari che indaga per induzione alla prostituzione
Berlusconi, nuovo attacco ai giornali
“Spazzatura, non mi condizionerà”
In alcune intercettazioni imprenditori parlerebbero di soldi versati a ragazze
per partecipare a feste nelle abitazioni sarde e romane del presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi
ROMA – “Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò certo condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare, come sempre, per il bene del Paese”. Questa volta a far arrabbiare Silvio Berlusconi, che in una dichiarazione diffusa oggi attacca nuovamente la stampa, è il Corriere della Sera, con le notizie, riportate in prima pagina, sull’inchiesta della procura di Bari relativa ad appalti nel settore sanità concessi in cambio di mazzette, con intercettazioni nelle quali alcuni imprenditori coinvolti parlerebbero di soldi versati a ragazze per partecipare a feste nelle abitazioni romane e sarde di Silvio Berlusconi.
Il titolare di un’azienda, la Tecnhospital – società barese che si occupa della fornitura di tecnologie ospedaliere, su cui la procura indaga per stabilire se sia stata favorita negli appalti – avrebbe avuto rapporti con Berlusconi nel corso degli anni, riferisce il Corriere. E in alcuni colloqui telefonici, l’imprenditore avrebbe parlato delle feste, cui era invitato del premier, e avrebbe tenuti i contatti con ragazze che venivano invitate a partecipare a questi eventi nelle residenze di Berlusconi, con riferimenti anche al versamento di soldi a quelle che decidevano di andare, tutti da verificare.
Il quotidiano intervista inoltre una ragazza, Patrizia D’Addario, che racconta (sostenendo di avere registrazioni che lo provano) di aver ottenuto denaro e una candidatura alle elezioni baresi dopo due feste a palazzo Grazioli. La D’Addario, candidato consigliere comunale per la lista “La Puglia prima di tutto”, che appoggia il candidato sindaco del Pdl Di Cagno Abbrescia, dice di poter provare la sua presenza a Palazzo Grazioli. Una delle due occasioni fu la sera dell’elezione di Barack Obama.
Dice poi di essere stata pagata per andare a Roma e di aver incontrato il premier insieme ad altre ragazze. “Un mio amico di Bari mi ha detto che voleva farmi parlare con una persona che conosceva, per partecipare ad una cena che si sarebbe svolta a Roma. Io gli ho spiegato che per muovermi avrebbero dovuto pagarmi e ci siamo accordati per 2.000 euro. Allora mi ha presentato un certo Giampaolo”, dice la D’Addario. Arrivata a Roma, sostiene di essere stata prelevata da un autista e portata da Giampaolo. “Con lui e altre due ragazze siamo entrati a Palazzo Grazioli in una macchina coi vetri oscurati. Mi avevano detto che il mio nome era Alessia”, racconta ancora al Corriere. Poi “siamo state portate in un grande salone e lì abbiamo trovato tante ragazze, saranno state una ventina. Come antipasto c’erano pezzi di pizza e champagne. Dopo poco è arrivato Silvio Berlusconi”. La D’Addario dice di aver ricevuto solo 1.000 euro dei 2.000 pattuiti “perché non ero rimasta”.
La seconda volta, invece, sostiene di essersi trattenuta. “E’ stato sempre Giampaolo a organizzare tutto… Con l’autista ci ha portato nella residenza del presidente, ma quella sera non c’erano altre ospiti. Abbiamo trovato un buffet di dolci e il solito pianista. Quando mi ha visto Berlusconi si è subito ricordato del progetto edilizio che volevo realizzare”, di cui avevano discusso la volta precedente, secondo quanto riferisce. “Poi mi ha chiesto di rimanere”, racconta.
Intanto, fonti ufficiose della Procura di Bari confermano che è in corso un’indagine per induzione alla prostituzione in luoghi esclusivi di Roma e della Sardegna. L’inchiesta, che coinvolge i responsabili della Technospital, Gianpaolo Tarantini ed il fratello Claudio, sarebbe scaturita da elementi acquisiti nell’ambito di accertamenti per presunti episodi di corruzione relativi a forniture di protesi.
Nell’inchiesta si ipotizza che l’imprenditore abbia contattato e inviato in residenze private alcune ragazze. Il titolare delle indagini è il pm Giuseppe Scelsi, che nell’inchiesta originaria ipotizza i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Queste ipotesi criminose vengono contestate ai due imprenditori in concorso con Silvia Tatò, titolare di alcuni centri di riabilitazione, e a Vincenzo Patella, primario di ortopedia del Policlinico di Bari.
Dal Corriere
I misteri, i sospetti e le intercettazioni dell’inchiesta di Bari
Un imprenditore pugliese al telefono parla di feste con le ragazze dal premier
Appalti nel settore della sanità concessi in cambio di mazzette. Sarebbe questa l’inchiesta che agita e rafforza l’idea del «complotto» nell’entourage del presidente del Consiglio. Nel corso dell’indagine sarebbero state infatti intercettate conversazioni che riguardano alcune feste organizzate a palazzo Grazioli e a Villa Certosa. E i personaggi coinvolti avrebbero fatto cenno al versamento di soldi alle ragazze invitate a partecipare a queste occasioni mondane. Gli accertamenti su questo fronte sono appena all’inizio, ma le voci corrono velocemente.
Dunque non si esclude che possa essere proprio questa la «scossa al governo» della quale ha parlato domenica scorsa Massimo D’Alema per invitare l’opposizione «a tenersi pronta». Del resto due giorni fa era stato lo stesso ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, pugliese doc, a chiedere con una dichiarazione pubblica a quali informazioni avesse avuto accesso D’Alema, paventando così il sospetto che si riferisse proprio ad un’indagine condotta a Bari. Gli accertamenti sono stati avviati qualche mese fa e riguardano l’attività di un’azienda, la Tecnohospital che si occupa – come è ben evidenziato anche nel suo sito internet – di «tecnologie ospedaliere». A guidarla sono due fratelli, Giampaolo e Claudio Tarantini, che qui in città sono molto conosciuti. Imprenditori che nel giro di pochi anni hanno fatto crescere la propria azienda fino ad ottenere numerose commesse.
Ed è proprio su questo che gli ufficiali della Guardia di Finanza hanno cominciato a svolgere verifiche. L’obiettivo è quello di stabilire se la ditta sia stata favorita negli appalti, da qui l’ipotesi investigativa di corruzione. Giampaolo è noto anche a Porto Rotondo, dove trascorre le estati in una splendida dimora che si trova non troppo distante da Villa Certosa. Con Silvio Berlusconi avrebbe avuto rapporti nel corso degli anni. E sarebbe proprio lui ad avere parlato, durante alcuni colloqui telefonici, delle feste alle quali era stato invitato dal premier. In particolare sarebbero stati captati diversi contatti con ragazze che venivano invitate a recarsi nelle residenze di Berlusconi per partecipare a questi eventi.
A suscitare l’interesse dei magistrati è stato il riferimento al versamento di soldi alle donne che accettavano di partecipare. Bisogna infatti verificare se si tratti di una millanteria o se invece possano esserci stati episodi di induzione alla prostituzione. Gli accertamenti su questo aspetto dell’inchiesta sono appena all’inizio. Si parla di alcune ragazze che sarebbero state convocate in Procura come persone informate sui fatti, ma nulla si sa sull’esito di questi interrogatori. Si tratta comunque di una inchiesta destinata a far rumore e infatti dopo la sortita di Massimo D’Alema si sono rincorse voci e indiscrezioni sulla possibilità che l’indagine potesse avere sviluppi immediati. Un’inchiesta che però alimenta i sospetti denunciati dal Cavaliere in questi giorni di tentativi giudiziari di indebolirlo.
Fiorenza Sarzanini
°°° Ma quali falsità?! L’unico falso, ipocrita, malavitoso, pericoloso e dittatore è proprio lui: lo gnomo malato silvio burlesuoni! E certo che, uno che ha trascorso l’intera miserabile vita nel malaffare e al di fuori da tutte le leggi, HA PAURA DELLE INTERCETTAZIONI! Altro che privacy… Ora sapete che succede? Il lodo alfano verrà spazzato via dalla Corte Costituzionale, mafiolo verrà condannato per corruzione giudiziaria (Mills), verrà processato per corruzione di minorenne e istigazione alla prostituzione (visto che è tutto provato e documentato) e… finalmente farà l’ingloriosa fine che merita. E noi ce lo saremo finalmente levato dai coglioni. EWWIWA!!!
OSPITI PREZZOLATE E FESTINI A VILLA CERTOSA
Ipocrita
Ancora Maroni
Migranti, l’ira della Chiesa
“L’Italia ci preoccupa”
Per l’Osservatore Romano e il Pontificio Consiglio per i Migranti , il rimpatrio dei clandestini (video) “ha violato le norme sui diritti dei rifugiati”. La Cei: “A rischio diritti fondamentali”. Fini contro il leghista Salvini: “Metro’ ai milanesi? Offende la Costituzione e la dignità”
°°° Amici miei, cosa dobbiamo vedere?! Fini che difende le cose più elementari. Dopo aver servito il padrone e aver votato qualunque legge porcata, ora ha un soprassalto di lucidità? Ma la chiesa ipocrita NON mi stupisce: questi, lo sappiamo, predicano bene e razzolano male. Si fottono l’88% dei miliardi destinati ai poveri, si trombano i ragazzini, però si scandalizzano (apparentemente) per chi va contro i dettami della chiesa. Non del vangelo, badate bene. Sapete l’ultima? Mentre fanno tanto le signorine “non mi tocchetti ché mi caghetti” stanno organizzando la grande rentrée di Mafiolo sotto le possenti ali della grande chioccia chiesa. In vista delle europee, stanno organizzando uno spottone con silvio che farà FINALMENTE la comunione. I giornalacci e i tg del mafionano stanno già conservando copertine e prime serate per il grande evento. Lo scopo? La fede? Machecazzo! I voti delle bigotte e delle suore.
L’IPOCRISIA DELLA CHIESA
La chiesa puttana
Dopo le prese di posizione di alcuni vescovi la Santa Sede non si allinea alle critiche
UGO MAGRI
ROMA
Sul pubblico di Vespa, Berlusconi ha fatto colpo. Sostengono i suoi sondaggi (Euromedia Research) che 70 spettatori su 100 hanno gradito lo show contro Veronica, ammaliate in particolare le signore sopra una certa età. L’Ipr, altro istituto, registra una fiducia nel premier stabile ai soliti livelli stratosferici (66 per cento, 75 secondo Euromedia). Se nelle prossime ore non matura qualche nuova sorpresa, il Cavaliere può pensare di averla scapolata. Difatti già comincia a scherzarci su, con battute sulla Finlandia e sulle finlandesi: le ama molto, precisa ammiccante, «purché abbiano più di 18 anni». Porta con sé le tre candidate donna a una cena di imprenditori, onde dimostrare che non sono «veline». E’ sicuro di avere reagito alle accuse della moglie «con una certa classe». E visto che l’autodifesa pare funzioni in patria, si confessa pure con l’emittente France 2. Però la notizia più gradita non gli giunge d’Oltralpe, bensì da Oltretevere.
Tramite i soliti canali riservati che fanno perno su Letta, Gentiluomo del Papa, la Curia vaticana manda al capo del governo messaggi rassicuranti. Il contatto risale a ieri mattina. Bertone, cardinale e segretario di Stato, si limita a suggerire prudenza, come peraltro già aveva fatto l’«Avvenire» (organo della Cei), meglio sospendere i ping-pong polemici con la signora Lario che generano imbarazzo. Viceversa, sul secondo divorzio del premier la Santa Sede non ha nulla da ridire. Anzi. Dal punto di vista religioso, la lite coniugale sana una condizione di peccato grave, quasi di scandalo (per il diritto canonico Berlusconi è ancora sposato con Carla Dall’Oglio). Insomma: il paradosso è che, rompendo l’unione con Veronica da cui ha avuto tre figli, il premier verrà riammesso ai sacramenti, come da tempo anelava. Chi immagina contraccolpi negativi sul voto cattolico in vista delle Europee, consideri l’impatto visivo di Berlusconi che fa la comunione, proprio come un vecchio leader democristiano. Anche di questo pare si sia parlato espressamente, in una giornata che registra colloqui riservati tra Bonaiuti (portavoce del premier) e alcuni giornalisti di prima fila del pianeta cattolico. Certo, non tutte le voci ecclesiastiche sono in riga.
Proprio su «La Stampa» di ieri, l’autorevole cardinale Kasper aveva lamentato con toni forti la «caduta di stile e il cattivo esempio». Padre Sorge, gesuita, prova a mettersi nei panni di San Pietro e scommette che sarà in imbarazzo anche lui, «quando dovrà giudicare Berlusconi». Però la Chiesa sa benissimo, obietta il capogruppo Pdl Cicchitto, che «noi siamo un soggetto politico serio, dunque teniamo conto delle sue posizioni». Un modo per rammentare il decreto su Eluana, lo stop ai Didore, il no alla revisione della legge sull’aborto. Sorride sornione Cossiga, presidente emerito della Repubblica, reduce da un colloquio col premier per portargli la propria solidarietà: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo che contesta certe sue direttive», avverte Cossiga, «e uno sciupafemmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupafemmine». Cita a tal proposito Sant’Ambrogio: «Ecclesia casta et meretrix».
°°° Questo articolo del La Stampa conforta e sottolinea la verità certificata: non esiste nessuna differenza tra i comitati d’affari della mafia e il vaticano. Mafioso Berlusconi, mafiosa la chiesa di Roma. Ciò che interessa a questi farabutti è solo potere e soldi. E l’apparenza ipocrita e truffaldina. Ma vi rendete conto? Stanno già preparando lo spot di Mafiolo che fa la comunione!!! Alla faccia dei creduloni e di chi lavora. Per quanto mi riguarda, le loro ostie se le possono schiaffare su per il culo.
Cazzari da dimenticare: G8 in molise!
Bertolaso: “Più sicuro il G8 all’Aquila
E risparmieremo oltre duecento milioni.
°°° OK. Facciamo finta di crederci. Ma con cinquemila persone, più i gendarmi e i gorilla della sicurezza, in mezzo alle tendopoli disumane… più che un G8 sembrerà la guerra del pane. Ma perché non lo fate in Molise: dove i baraccati aspettano dal 2002 le mirabolanti realizzazioni promesse da quel cazzaro ipocrita e propagandista di silvio berlusconi? Vi vergognate,eh? Ma intanto… avanti con le figure di merda!
Amianto, il nuovo rischio per i terremotati
di Jolanda Bufalini
Non basta il fango e la pioggia per gli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, dove piove da tre giorni e gli anziani, per evitare di bagnarsi, evitano la fila e saltano i pasti. Ora si è aggiunto il rischio amianto. È stata appena sospesa la triturazione degli inerti, il materiale recuperato dagli edifici crollati. In piazza d’Armi, non distante dalla tendopoli e dalla caserma della Guardia di Finanzia, il luogo in cui questi calcinacci sono stati trasporti, sono stati scoperti materiali pericolosi e tra questi anche l’amianto. L’amianto è stato comunemente utilizzato nell’edilizia sino a pochi anni fa. La normativa che ne regola le modalità di dismissione è del 1992.