Bertoladro e la coglionaggine

Rep Tv, in diretta Bertolaso

“Ecco la mia versione dei fatti”

 

Il capo della Protezione civile parla dell’inchiesta sugli appalti del G8. E parte da una battuta infelice: “Volevo dire a Clinton che io e lui abbiamo un problema che si chiama Monica”.

°°° Giusto. Anche io e Dio abbiamo  lo stesso problema: che si chiama il mondo: lui l’ha creato e io cerco di cambiarlo. Perché così fa cagare.

 

MA BERTOLADRO, NONOSTANTE IL VIAGRA, NON ARRIVA A DIO.

auto-aiuto

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Sfilare

Bellucci e Cassel sfilano a Cannes
ladri svaligiano la casa a Parigi

°°° Praticamente, una cosa tra colleghi: tu sfili lì e io sfilo qui.
Mi dipiace per Monica, anche a me hanno svuotato la casa a Sadali e pure quella di Roma.


ORA MI SONO TUTELATO


il mio water nuovo

water

LE MIE GUARDIE DEL CORPO

gorilla

putin-bodybuilder

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Bill Emmott

Parla Emmott, storico direttore dell’Economist. “E’ stato Berlusconi a fondere vita pubblica e vita privata. E sul padre di Noemi non ha detto la verità”
“Informare è una missione
premier indifendibile se mente”

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Porre domande a un leader politico, per un giornale, è non solo legittimo ma parte della missione di informare. E la distinzione tra vita pubblica e vita privata, nel caso Berlusconi, non si può fare, è stato lui per primo a fondere le due cose”. Bill Emmott, dal 1993 al 2006 direttore dell’Economist, il settimanale britannico che sotto la sua guida ha raddoppiato la tiratura fino a oltre un milione di copie e si è trasformato nel primo periodico globale del mondo, conosce bene Silvio Berlusconi.

L’Economist di Emmott gli dedicò una famosa copertina, in cui lo definiva “unfit to govern”, indegno di governare, a causa del conflitto d’interessi rappresentato dal suo impero mediatico e dei suoi numerosi problemi con la giustizia. Il premier italiano rispose definendo Emmott un comunista: sebbene del comunista, l’autorevole giornalista inglese, abbia soltanto una barbetta da Lenin. Adesso fa il columnist per il Guardian e scrivere libri best-seller: a proposito, rivela in questa intervista a Repubblica, il prossimo “sarà sull’Italia”.

Bill Emmott, dov’è il confine tra pubblico e privato, nell’informare sull’attività di un leader politico?
“La mia opinione è che il comportamento pubblico di un leader sia definibile dal suo ruolo di governo, dalle sue responsabilità, dalla consistenza delle sue azioni. Ritengo però che, quando sei un primo ministro che si atteggia a simbolo della nazione, come Berlusconi ha fatto fin dall’inizio della sua discesa in campo, con il suo presentare la sua vita come la ‘Storia di un italiano’, il confine tra pubblico e privato si confonde. Il privato non è più una faccenda riservata, quando lo usi per ottenere la tua affermazione pubblica. Berlusconi stesso ha incoraggiato i media a giudicarlo anche sotto la lente della sua vita privata”.

Il nostro giornale ha inoltrato all’ufficio del presidente del Consiglio dieci domande per fare chiarezza sulle contraddittorie dichiarazioni riguardo ai rapporti con la 18enne Noemi Letizia, con il padre della ragazza e alle parole usate da Veronica Lario nel chiedere il divorzio. Palazzo Chigi definisce le nostre domande una “campagna denigratoria”. E’ appropriato o meno, secondo lei, porre domande simili su una questione come questa?
“Assolutamente appropriato. Di più: è parte dei doveri di un giornale, della missione di informare l’opinione pubblica. E’ legittimo voler sapere che cosa lega il primo ministro a quella ragazza che ha appena compiuto 18 anni. Anche a me piacerebbe sapere la verità. E mi piacerebbe che la Chiesa ponesse a Berlusconi domande analoghe”.

Che lezione dovrebbe averci insegnato la vicenda di Bill Clinton e Monica Lewinski?
“Che i rapporti sessuali tra il presidente e la stagista erano affari loro, una faccenda privata tra due adulti consenzienti, ma il modo in cui il presidente li raccontava poteva costringerlo a dimettersi. Quando ero direttore dell’Economist, scrivemmo un editoriale in cui ci schieravamo per le dimissioni di Clinton. Non perché fossimo dei bacchettoni. Bensì perché era chiaro che il presidente aveva mentito, ripetutamente, parlando in televisione dei suoi rapporti con Monica e poi sotto giuramento in una corte di giustizia. Mentire alla nazione, sia pure su una vicenda privata, era a nostro avviso imperdonabile”.

E lo stesso principio si può applicare a Berlusconi?
“Per me sì. Non importa cosa c’è tra lui e la ragazza, tra lui e deputate o ministre che potrebbero avere ricevuto l’incarico come un premio: se anche così fosse, era uno scambio volontario tra adulti, anche se personalmente lo trovo disgustoso. Ma se il premier mente a proposito di quello scambio, e la sua menzogna viene provata, allora la sua colpa importa eccome e la ritengo indifendibile”.

Alcuni, in Italia, risponderebbero che un uomo che mente su un rapporto con una donna è sempre perdonabile.
“Ecco, se c’è una cosa che uno straniero fa fatica a capire dell’Italia è questa: il modo in cui Berlusconi può dire quello che vuole e nessuno si scandalizza. Per esempio, ormai sembra provato che ha mentito sul modo in cui ha conosciuto il padre di Noemi. Quell’uomo non è mai stato l’autista di Craxi, come ha detto Berlusconi. In un altro paese, basterebbe questo a suscitare una riprovazione generale. Da voi no. Non lo capisco”.

bill

°°° Si è capito che Bill Emmott non è vespa e neppure rossella, ma nemmeno belpietro, feltri, giordano o liguori? Purtroppo, in questa italietta delle banane, giornalisti veri ne abbiamo davvero pochini…

b-gnomo5

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A proposito del latrin lover

Scandali e dimissioni all’estero
di Cesare Buquicchio

Esistono motivi di opportunità morale, prima che politica. Pressioni di alleati. Richieste formali degli oppositori politici. Spinte dell’opinione pubblica. Sollecitazioni della stampa. Sono tanti i percorsi che hanno portato i politici di mezzo mondo a rassegnare le dimissioni se coinvolti in scandali sessuali più o meno gravi.

Ilkka Kanerva, ministro degli Esteri del governo finlandese, sposato e padre di due figlie trentenni, è stato costretto a rassegnare le dimissioni, nell’aprile 2008, in seguito alle rivelazioni di una spogliarellista di 29 anni, che ha fatto sapere di essere stata bombardata di sms a sfondo sessuale. Solo sms.

Jin Renging, ministro delle Finanze del governo cinese si è dimesso nell’agosto del 2007 ufficialmente per ragioni personali. Secondo un giornale di Hong Kong, sarebbe legato costretto a rassegnare l’incarico a causa dello scandalo sessuale in cui era coinvolto con la sua amante.

Moshe Katsav, presidente dello Stato di Israele, si è autosospeso dall’incarico nel gennaio 2007 dopo uno scandalo sessuale. Andrzej Lepper, vicepremier e ministro dell’Agricoltura in Polonia, è stato licenziato dal Capo di Stato nel settembre 2006 a causa di uno scandalo sessuale. E si potrebbe continuare a lungo.

Il caso più celebre di tutti rimane quello del presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, coinvolto nel 1998 in un eclatante scandalo sessuale dopo le rivelazioni di Monica Lewinsky, una ex stagista della Casa Bianca. Il Presidente fu sottoposto a formale richiesta di “impeachment” dai suoi oppositori politici e fu giudicato “non colpevole” dal Senato. Secondo stampa e opinione pubblica, a pesare sulla decisione fu il “perdono” di sua moglie, l’attuale segretario di Stato, Hillary Clinton.

Chissà come sarebbe finita per un presidente con la moglie “contro”…

clinton_monica

carfagna-berlusconi

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Ricevo dalla grande Monica

Subject: merde vestite a festa.

Caro Lucio, ecco come mi hai chiesto , nomi e fatti di un paese che merda è
e merda vuol restare. Due storie parallele, che si incrociano contorte nella
loro mediocre presunzione…e chi ci smena..?? sempre gli stessi che non
meriterebbero. FB se usato bene , propone e sollecita il cuore di persone
che per miracolo esistono e non solo nelle favole. Mi arriva in bacheca il
giorno 7 aprile, la richiesta di aiuto per una ragazza francese di nome
Corinne Lie, abitante a Barisciano. Crollata la casa salva per miracolo,
l’informazione la colgo tramite altri da un COGLIONA di nome Giovanna
d’Amato, chiamo la Cogliona e mi dà numeri della povera Corinne ,chiamo è
disperata ..ovvio, non sa come avvertire la famiglia , senza soldi e linee
intasate, le carico telefono , e chiamo i suoi a Parigi . Ci teniamo in
contatto per due giorni, io lei e parigi, deve andare via di là , in quel
paesino i soccorsi tardano , vestiti bagnati freddo e paura.Con un gruppo di
disgraziati riesce ad arrivare a Roma, la sento , sta meglio …è con la
COGLIONA. La sistemano in un albergo di alta categoria , tutto gratis.
Intanto la COGLIONA si gonfia la bacheca di parole come: ” la mia Corinne
salva!!!” ce l’abbiamo fatta!! torno da lei !!!! è nata un’amicizia!! w la
vita!! mi sento bene perchè ora Corinne è qui con me!!!! io mi snervo e
non leggo più. Oggi Corinne mi scrive disperata sul cel, si è tolta da fb
!!! mi dice: ” sono disperata, non sento più nessuno , Giovanna è sparita
, e mi hanno rimandato all’Aquila. La chiamo subito, situazione :non c’è
posto nelle tende grandi , e chi aveva un giardinetto intorno alla sua casa
viene collocato lì con una tendina. Ha la febbre alta bronchite, non hanno
provveduto ne al mangiare ne alle medicine, per fortuna vicini di casa , che
ancora è in piedi , le danno tachipirina e colazione. Ora incrociamo le
storie. Sempre su fb leggo una nota di un certo Nini Ferrara, che a sua
volta girava una richiesta da Magica Burla di Roma , chiedendo aiuto per i
bimbi , hanno bisogno di giochi e materiale didattico. Ci sono due numeri di
tel , un fisso di Roma , al quale nessuno mai mi ha risposto, e un cellulare
che finalmente squilla, chiamo , parlo con Cristiana, dice di essere la
presidentessa di questa associazione ONLUS mi ringrazia, voglio raccogliere
materiale per i bimbi e mandarglielo, ho 4 figlie conosco il mondo dei
bimbi. Attivo scuole e metto la mia risposta nella bacheca della nota , mi
scrive una certa Donatella Costa , dicendomi che è di Milano e vuole
partecipare , logico le dò subito il mio tel e cominciano gli accordi per
l’organizzazzione. lei è amica di Nini, diciamo una delle papere di un
deficente che sbrodola quando questo scrive poesie…cominciano i gruppi….
e lui scrive poesie……io mi stresso già le palle , ma CONTINUO. Mettono
indirizzo mio di milano in internet , autorizzati ma non in tempo reale, la
raccolta si fa a casa mia come dall’inizio avevo previsto. parlo con la
scuola delle mie figlie..BUROCRAZIA di MERDA ..ovvio vogliono nomi ed
indirizzi prima di far circolare la domanda per la solidarietà , fornisco
tutto..e mi viene un dubbio. Chiamo subito il POETA ( Nini) e chiedo se sto
magica burla è reale o se è proprio una burla. CHIEDO :” ma Nini , hai
parlato con la dott Shara ( citata nella nota) le cose andranno dove ??? chi
prende carico di spedizioni etc etc ?? ” RISPOSTA: ” no!! non ho mai
chiamato , ma la fonte è attendibilissima …una mia cara amica qui su
fb!!” chi salta fuori…LA COGLIONA! Ottimo !!! veramente un gran bel
gruppo!!!! quindi mi ritrovo a impazzire di telefonate. Magica ( miei
cojioni) non sa nemmeno come ritirare, parlo con i canali grandi Croce
Rossa Protezione Civile etc etc e mi dicono che le cose devono essere nuove
e etichettate…kezzo!! dove ,come mando cose belle ma anche usate!!!!!!????
Fermo la scuola , prima di beccarmi denuncie , mi sono detta se chiamano
magica burla questo gruppo di imbranati chissà cosa risponde! Raccogliamo
dai privati e troviamo come canale di spedizione all’aquila Aquilone
Azzurro. Arrivano a casa MIA tante donne generose , mamme e amiche di
amiche, si raccoglie bene…ma mi viene la bile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Donatella fa la padrona di casa MIA dalle 14 alle 21 , riceve offre da bere
…e dulcis in fundo CONTA OGNI SCATOLA DI PENNARELLI MATITE QUADERNI E
GIOCATTOLI………………… IO MI SAREI MANGIATA LA SUA PENNA CHE
SCRIVEVA !!! GIORNO DOPO , MI PROCURO SCATOLONI E PORTIAMO 7 PACCHI A MILANO
.da Aquilone azzurro. Torno a casa , un pò ferita , ma almeno felice di
aver fatto qualcosa anche per i bimbi. E intanto il poeta scrive , lo
cancello da fb , e lui patetico mi chiede perchè…cosa ha sbagliato…non
vale la pena rispondergli. TUTTE LE SUE AMICHE PAPERE , MI CANCELLANO
COMPRESA LA CARA DONATELLA COSTA , CHE IN CASA MIA SI è PERMESSA DI TUTTO.
ORA dopo il mio sfogo , mi interessa solo tirar fuori Corinne , che nel
frattempo oggi mi ha detto di aver forse miracolosamente trovato un lavoro a
Torino…ma dove dormire??? Chiamo Torino un caro amico psicologo per
tossicodipendenti, li metto in contatto e sembra sia risolto l’alloggio a
Torino. MA ORA CORINNE E TANTI ALTRI STANNO SENZA NEANCHE QUELLO CHE ALTRI
POVERE ANIME ALMENO HANNO. AIUTAMI TU CARO LUCIO , TI LASCIO NUM DI CELL DI
CORINNE !!!E CHE DIO ….O CHI PER LUI CE LA MANDI BUONA! un abbraccio forte
Monica.
Corinne Lie Barisciano tel : 393 666 7212 – 380

5488519

°°° Amici, mi appello a voi; chiunque possa fare qualcosa per questa donna… non a capocchia in generale, ché poi non sappiamo mai dove si arenano gli aiuti, CHIUNQUE SIA VICINO O POSSA E VOLGLIA, si faccia vivo. Mi appello soprattutto a voi, ragazze.
Grazie.

aiuto

auto-aiuto

aiuto_grande

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Che ne sa?

Il segretario del Pd commenta la replica di Berlusconi all’attacco della moglie
“Cosa ne sa un miliardario della fatica delle donne italiane per affermarsi nel mondo del lavoro?”

Franceschini: “Il premier ha in mente
un modo fatto di lustrini, veline, denaro”

Il segretario del Pd Dario Franchini
ROMA – “Berlusconi ha in mente un mondo fatto di lustrini, veline e denaro. Un mondo del tutto diverso dall’Italia vera”. Dario Franceschini risponde così ai giornalisti che gli chiedono un commento alle parole di Berlusconi relative alla sua intenzione di presentare durante la campagna elettorale le cosiddette ‘veline’ al centro delle ultime polemiche.

“Berlusconi è nervoso… è comprensibile che lo sia… E’ meglio non innervosirlo ulteriormente”. Ironizza il leader Pd che fa riferimento alle parole di Veronica Lario aggiungendo che “preferisco attenermi alla saggezza popolare e dunque ripeto, a questo proposito, che non voglio mettere il dito tra moglie e marito”.

Franceschini attacca però quella che ritiene la visione del paese da parte del leader della maggioranza: “Cosa ne sa dell’Italia un miliardario che si sposta in aereo privato da una all’altra delle sue ville? Cosa sa della vera fatica che fanno le vere donne italiane per affermarsi nel mondo del lavoro?”. Proprio oggi il segretario del Pd ha presentato una proposta di legge popolare per favorire “la partecipazione delle donne alla vita economica sociale”, che prevede diverse misure a favore delle lavoratrici, tra le quali il congedo obbligatorio per maternità dei padri.

Sulle “candidate veline” “decideranno gli elettori italiani”, commenta il ministro per la Gioventù Giorgia Meloni. “Non entro nelle questioni personali – premette Meloni – sulla questione politica e sulle polemiche che ci sono state sulla composizione delle liste all’interno del Pdl, credo che alcune cose vengano anche forzate. Per le elezioni europee, ci confrontiamo con un sistema elettorale con preferenze dove, indipendentemente da chi viene messo in lista, chi ha i voti viene eletto e chi non ce li ha non viene eletto. Quindi la scelta competerà al popolo italiano e ciò mi rasserena abbastanza”.

“I volti che ci piacciono per il Parlamento Europeo – commenta il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi – sono quelli dei giovani preparati e appassionati, con la faccia pulita, che ho incontrato qui oggi alla presentazione dell’iniziativa meritoria voluta dal ministro Meloni. Passione e competenza, unite alla volontà di costruire l’Italia di domani: è questa la gioventù che ci piace”.

Un breve commento alla vicenda anche da parte di Sinistra e Libertà, che oggi ha presentato le proprie liste per le elezioni europee Il 40% è donna, ben quattro le capoliste: la Verde Monica Frassoni e la socialista Pia Locatelli, eurodeputate uscenti, la pacifista Lisa Clark e la giornalista Giuliana Sgrena. Altro che “ciarpame”, chiosa la verde Grazia Francescato: “Sono donne di grandi qualità e rappresentano la nostra storia: loro hanno la velina, e noi Evelina (scherza con riferimento alla candidatura di Eva Catizone, ex sindaco di Cosenza, ndr) e in quella ‘e’ iniziale c’è tutta la differenza”.

°°° Giusto! Che ne sa mafiolo della fatica delle donne? Lui NON ha MAI conosciuto una donna: solo zoccolette un tanto al chilo e sciacquette decerebrate. E nemmeno loro hanno mai dovuto faticare con la sua lumachina inutile.

francesc

swiggy_buttholerd

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Buongiorno e grano a tutti!

Eravamo io, Maradona, Moahmmed Alì, il Che, Gianni Minà e il vecchio Ernest Hemingway, che scolavamo rum e sparavamo alle unghie di una diva del porno: Alba Troietti, si chiamava. Occupavamo sei delle dodici chaise longue, a bordo piscina nel parco della villa di un disoccupato del Sulcis. Ognuno di noi aveva un buon Winchester 94 e una scatola di pallottole sotto la sedia. Tex Willer e il suo pard Kit Carson erano in giro a beccare qualche daino. Gli fregava assai di sparare alle unghie, a loro. Avevamo finito i sigari, ma il Che aveva mandato Gasparri a fare rifornimento già da un paio di giorni. Cento euro per la birra e cento per i sigari gli avevamo dato. E quel cretino era tornato dopo sei ore, sventolando le due banconote, per chiedere quali fossero i cento euro per la birra e quali quelli per i sigari… eppure, dopo i due cazzotti che gli aveva assestato Alì per il suo compleanno, sembrava diventato un po’ più sveglio. C’erano anche delle pupe, naturalmente: Mara Carfregna, Mara Venier, Maura Lewinsky… a no, Monica, e altre tre o quattro scienziate che ci aveva mandato Sandro Bondi dall’allevamento privato di palazzo Chigi. Le bambole erano intente a cercare qualcosa sotto il grande tavolo per le colazioni, dove sedevano altri ospiti appena arrivati. Perdevano sempre qualcosa sotto i tavoli, quelle squinzie. Distratto dal culetto di una di loro, che si dimenava coperto a malapena da una mini e da un pezzo di tovaglia, mancai l’unghia del medio della Troietti e le feci un bel buco proprio in mezzo agli occhi: avevo perso. Due inservienti entrarono in scena e se la portarono via subito. Nessuno avrebbe notato la sua mancanza nel carrozzone del porno. Altri due domestici posizionarono Malgioglio al centro del tiro a segno. Si trattava di sfoltirgli il ciuffo. Gasparri non si vedeva ancora; sempre così quello: o sbagliava strada, o sbagliava marca dei sigari o si perdeva lungo la provinciale… Ernest, spazientito, riempì la sua pipa di bottarga e accese. Una puzza di pesce inondò immediatamente tutto il parco, richiamando frotte di gatti randagi sbavanti. Anche il Che perse la calma, arrotolò una foglia di mais e prese a fumare quella. Dal tavolo degli sconosciuti giungevano rantoli e grugniti soddisfatti, mentre uno di loro parlava di un grosso carico di armi sofisticate in arrivo. Tutti noi temevamo un’ennesima gaffe letale del Silvio: l’ultima volta ci stavano dichiarando guerra Malta, la Lettonia e persino un’intera regione di Marte. Erano dovuti intervenire tutti i Carabinieri della repubblica e l’esercito, per proteggerlo. I carabinieri erano arrivati a piedi o in autostop da tutte le parti d’Italia: da anni non avevano più automezzi funzionanti né soldi per la benzina.
Il maxischermo sotto il leccio millenario era sempre acceso su rete4 e noi eravamo in fibrillazione. Finalmente tornò Gasparri… naturalmente aveva fatto un casino e invece di sigari e birra arrivò con due borse di preservativi e una bottiglia di limoncello. Facemmo gettare Malgioglio nella vasca dei piranas e mttemmo Gasparri al suo posto. Mancava ancora molto per l’ora di pranzo.

alb

alba

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