L’italietta di burlesquoni

MENTRE MAFIOLO E I SUOI PAPPAGALLINI ABBURATTINATI CONTINUANO A INSULTARE CHIUNQUE E A SPARARE CAZZATE DELIRANTI, ECCO COME CI VEDE ‘EUROPA…

Editoriale del quotidiano finanziario britannico: “Rifiuta ogni critica indipendente”
Stampa e siti internazionali continuano a riprendere il silenzio del premier sulle “dieci domande”
Berlusconi “un pericolo per l’Italia”
l’affondo del Financial Times
El Pais: “Esecutivo più populista che mai, minata la credibilità italiana”

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Un pericolo” per l’Italia. Due grandi giornali inglesi, il Financial Times e l’Independent, usano stamane la stessa espressione parlando di Silvio Berlusconi, alla luce delle vicende che hanno recentemente coinvolto il primo ministro e del suo rifiuto di rispondere alle domande che gli ha posto la Repubblica.

Dopo i numerosi servizi dei corrispondenti da Roma della stampa britannica, e due editoriali molto critici verso Berlusconi apparsi sul Times di Londra, quotidiano filoconservatore, e sul Guardian, quotidiano filolaburista, oggi a occuparsi del caso sono il quotidiano della City, considerato l’organo di informazione più autorevole d’Europa, e l’Independent, che dedica alla questione un ampio ritratto del premier italiano su due intere pagine.

Silvio Berlusconi “non è chiaramente un altro Mussolini” e il suo potere non comporta il rischio di un ritorno al fascismo, “ma è un pericolo per l’Italia e un maligno esempio”, afferma l’editoriale non firmato, dunque espressione dell’opinione della direzione del giornale, collocato al primo posto frai tre commenti del giorno nella pagina “Op-Ed” (opinioni ed editoriali) del Financial Times, subito al di sotto del motto del Ft, “Without fear and without favor”, ossia senza timori reverenziali e senza fare favori a nessuno. “Mentre vengono poste pesanti domande sulla sua relazione con un’adolescente che sogna di diventare una star, domande che sua moglie è stata la prima a sollevare, Berlusconi si è rivolto contro il suo più ostinato interrogante, il quotidiano di centro-sinistra la Repubblica, ha lanciato velate minacce tramite un suo associato e ha cercato di invalidare le domande sostenendo che sono viziate da un pregiudizio politico. Egli ha mostrato simile belligeranza verso i magistrati che lo hanno giudicato corruttore dell’avvocato inglese David Mills, definendoli militanti di sinistra, sebbene il parlamento lo abbia reso immune dall’essere processato. E insoddisfatto anche di un così utile parlamento, ha detto che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 deputati, mentre il potere del premier dovrebbe essere accresciuto”.

Il pericolo rappresentato da Berlusconi, prosegue l’editoriale del quotidiano finanziario, è di “svuotare i media di serio contenuto politico, rimpiazzandolo con l’intrattenimento, di demonizzare i nemici e rifiutare di accettare la legittimazione di ogni critica indipendente”. Il pericolo è “mettere una fortuna al servizio della creazione di un’immagine di massa, composta da affermazioni di successi ininterrotti e sostegno di popolo”. Che Berlusconi sia così dominante è “in parte colpa di una sinistra titubante, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, di un giornalismo spesso subalterno. Ma più di tutto è colpa di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo, in primo luogo per l’Italia, e un esempio maligno per tutti”.

Il lungo articolo dell’Independent, firmato dall’ex corrispondente da Roma, Peter Popham, ricostruisce punto per punto tutti gli sviluppi della “Berlusconi’s story”, chiedendosi se un leader coinvolto in così tanti scandali, controversie e processi, possa finire per perdere il potere a causa di una vicenda apparentemente minore, come la partecipazione al compleanno di una ragazza diciottenne, riportata inizialmente in un trafiletto di giornale da Repubblica, ma poi gonfiata dalla decisione di Veronica Lario di chiedere per questo il divorzio, sostenendo che suo marito ha incontri “con minorenni”, che “non sta bene” e che “ha bisogno di aiuto”. L’implicita allusione dell’Independent è allo scandalo Watergate, anch’esso iniziato con una piccola notizia di cronaca, un apparente tentativo di furto nel quartier generale del partito democratico americano, ma poi terminato con le dimissioni di Richard Nixon. Il quotidiano londinese conclude che oggi Berlusconi è di fronte al “rischio reale” di perdere consensi alle prossime elezioni europee, particolarmente dopo le critiche espresse da alte autorità della Chiesa cattolica per il suo comportamento. La questione dei suoi rapporti con Noemi Letizia, afferma il giornale, “non è triviale”. Vivere in Italia oggi è “come essere intrappolati in un campo di lava che sta lentamente ma inesorabilmente scivolando giù da un pendio”. Gli scandali di Mani Pulite, anziché portare alla nascita di una rivitalizzata “Seconda repubblica”, hanno condotto a una “Età di Silvio e al lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche della nazione”. Se il primo ministro può “mentire così spudoratamente” sulla sua relazione con una teen-ager, allora l’Italia “è in pericolo”.

Dal Paìs a Abc, tam tam sui media. E’ sempre vivo l’interesse su stampa estera e siti web di informazione internazionale sul’inchiesta di Repubblica e il silenzio di Berlusconi sulle dieci domande che il giornale ha posto al presidente del Consiglio. Così come ha fatto il Financial Times, anche in Spagna il quotidiano El Paìs dedica alla vicenda il suo editoriale. Notando che “la condotta politica e personale di Berlusconi mina la credibilità italiana”, e sottolineando come l’esecutivo guidato dal Cavaliere sia “più populista che mai”. “La sua relazione con una aspirante vedette della tv – prosegue il quotidiano spagnolo – gli è costata il divorzio e rivelato un clima decadente che pure la Chiesa ha iniziato a criticare”.

Il network americano Abc News, sul suo sito web si chiede se è vero che Berlusconi abbia avuto un “affair”, una relazione , con “una modella minorenne”. Il sito della maggiore tv Usa pone l’accento sulle tante incongruenze nelle storie raccontate dal premier e dalla famiglia Letizia e nota: “Nonostante il suo fermo controllo sulla copertura giornalistica italiana, le domande poste da Repubblica lo hanno in tutta evidenza scosso”.

L’agenzia di stampa Reuters dedica al caso un articolo del corrispondente dall’Italia Philip Pullella, in cui si evidenziano le reazioni dell’opposizione e della Chiesa e come Berlusconi stia cercando di contrattaccare anche in vista delle prossime elezioni europee e del G8 in Abruzzo.

Anche in Germania il tema è oggetto di attenzione. Sul del quotidiano conservatore Die Welt di oggi il corrispondente dall’Italia Paul Badde scrive che ” tutta l’Italia segue tra sdegno e divertimento il presunto affair di Silvio Berlusconi con una diciottenne. Anche quando alla berlina, è il premier dei cuori. Berlusconi incarna l’Italia reale, la speranza che non tutto deve essere sempre corretto e pulito pur di raggiungere l’obiettivo che ci si propone. Alle Europee – prosegue Badde – il suo partito si aspetta comunque un risultato da sogno attorno al 40 per cento. Alcuni voteranno per lui anche per compassione”.

Il principale quotidiano argentino, El Clarìn, scrive: “Nonostante lo scandalo della sua presunta relazione con Noemi, Berlusconi si presenterà come candidato testimonial alle elezioni europee”. “Comunque vada – aggiunge il corrispondente dall’Italia Julio Alganaraz – sarà un plebiscito. Pro o contro di lui”.

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Lo schifo delle leggi porcata

Ma il premier non rischia più
anche senza immunità
Il suo processo avrebbe ben poche chances di approdare a sentenza prima della prescrizione

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

Volesse stupire con effetti speciali, Silvio Berlusconi potrebbe già far­lo: il coimputato del neocondan­nato per corruzione David Mills, cioè il premier suo ipotizzato cor­ruttore, può rinunciare anche subito e in ogni momento all’immunità garantita al pre­sidente del Consiglio dallo «scudo Alfano», prima legge votata in due giorni nel luglio 2008 dalla sua maggioranza parlamentare per impedire che le quattro più alte cariche dello Stato possano essere processate duran­te tutto il loro mandato.

Volesse invece guardarsi bene dall’azzarda­re il beau geste, tra qualche mese il premier potrebbe lo stesso dover mettere in conto di perdere l’immunità temporanea, nel caso in cui a fine anno la Consulta, che già stroncò nel 2004 la prima versione dello scudo per le alte cariche (legge Schifani), ritenesse inco­stituzionale anche la legge Alfano, e rimettes­se così in moto il processo a Berlusconi so­speso dal 4 ottobre scorso.

Ma in entrambi i casi, e a prescindere dal­la sorte di merito della sua imputazione, Ber­lusconi sa bene di non dover temere alcuna concreta conseguenza giudiziaria. Perché la legge Alfano, combinata alle regole sulle in­compatibilità dei magistrati, indirettamente gli propizia già la doppietta più preziosa: lo libera della giudice Gandus, tacciata di pre­giudizio ideologico e invano «ricusata» di fronte a Appello e Cassazione che hanno sem­pre dato torto al premier, e gli assicura il riav­vio quasi da zero del suo processo, destinato a ricominciare con ben poche chances di ap­prodare a sentenza prima della prescrizione. Il 4 ottobre 2008, infatti, nel sottoporre al­la Consulta la costituzionalità della sospen­sione automatica del giudizio sul premier imposta dalla legge Alfano, i giudici Gan­dus- Dorigo-Caccialanza avevano separato e «congelato» il processo a Berlusconi (con prescrizione sospesa), proseguendo la fase finale del dibattimento e andando a senten­za il 17 febbraio scorso per il solo coimputa­to Mills.

Ma in questo modo, nel condannare l’avvo­cato inglese a 4 anni e mezzo, i tre giudici hanno già espresso un convincimento sulla medesima corruzione imputata a Berlusconi nello schema corrotto-corruttore, e sono per­ciò diventati per legge tecnicamente «incom­patibili » a poter giudicare il coimputato pre­mier quando il suo processo dovesse riparti­re o per rinuncia di Berlusconi all’immunità, o per bocciatura della legge Alfano da parte della Consulta, o per lo scadere del mandato istituzionale del premier.

Se e quando Berlusconi per scelta o per forza cesserà di essere «immune», il suo pro­cesso dovrà dunque essere celebrato da tre nuovi giudici. Ma se davanti ad essi varranno (seppure dopo chilometrica lettura in aula) le prove già assunte nel dibattimento finché gli avvocati del premier vi partecipavano, la difesa avrà sempre il diritto di ottenere che di fronte ai nuovi giudici vengano richiamati a deporre tutti i testimoni, che in questo ca­so sono stati 22 in 47 udienze lungo quasi 2 anni, con 9 estenuanti rogatorie all’estero. Il che rende improbabile che il processo, quan­d’anche prima o poi riparta, faccia in tempo ad arrivare alla fine.

Nel momento in cui ripartiranno, infatti, le udienze ricominceranno anche a consuma­re la residua frazione di tempo che manca al­la prescrizione del reato collocato nel febbra­io 2000 (ridotta dalla legge Cirielli da 15 a 10 anni): resterà ancora circa un anno, lasso che ben difficilmente lascerà al processo il tem­po di approdare almeno alla sentenza di pri­mo grado, e che di certo non lo farà mai arri­vare in Appello e Cassazione.

Luigi Ferrarella
20 maggio 2009

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Alabama anni 50

1) Esteri
Ambasciata giapponese infuriata
il Giornale li chiama «musi gialli»

Il quotidiano edito da Paolo Berlusconi ironizza su un premio assegnato da Tokio a Lamberto Dini. «Lambertow fa incetta di consensi tra i musi gialli giapponesi» scrive il Giornale. E l’ambasciata giapponese protesta: «Quell’espressione ci sembra abbia una connotazione dispregiativa»

2) Il Governo Provvisorio della Padania ha deliberato la costituzione della Federazione delle Compagnie della Guardia Nazionale Padana. La Gnp riveste carattere strategico per il futuro della Padania
Roberto Maroni

3) Immigrazione, il monito di Napolitano: «Troppa retorica xenofoba»

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha attaccato questa mattina «il diffondersi di una retorica pubblica che non esita – anche in Italia – ad incorporare accenti di intolleranza o xenofobia. Prima di lui il ministro Maroni aveva detto: «Ogni mezzo contro il traffico dei clandestini. Le critiche della Cei? Solo pregiudizio». IL VIDEO: QUANDO BERLUSCONI PIANGEVA PER I MIGRANTI.

°°° Grazie a Burlesquoni e la sua cosca, sembriamo davvero in Alabama negli anni 50. Questo imbarbarimento xenofobo lui lo chiama “ammodernare il Paese”…

ber-mafioso4

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maroni14

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