Vacanze nell’isola, sarà un anno nero. Turismo, previsioni negative per la stagione in arrivo.

L’allarme dei tour operator. Le aziende: dobbiamo reagire

http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/06/02/news/vacanze-nell-isola-sara-un-anno-nero-1.5192210

°°°Cari miei, finché a occuparsi di turismo saranno queste scimmiette incompetenti, qui in Sardegna il turismo non esisterà MAI! Infatti questi decerebrati continuano a spacciare per turisti i vagabondi, i saccopelisti e gli “aligatori” (portatori di aliga=immondezza). Non hanno la più pallida idea di cosa sia il turismo VERO e ancor meno sanno come averlo 12 mesi l’anno. Io credo di saperlo da sempre e lo ripeto da 40 anni a una masnada di asini che si spacciano per politici e imprenditori. Nulla da fare. Non capiscono, non sanno nemmeno leggere. E non gliene frega un cazzo. Prosit.

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Ci hanno tolyo il pane, ma i media di regime parlano solo di vacanze. VACANZE UN CAZZO!

Da Il corriere della serva: “Il benessere delle vacanze: 5 regole per farlo durare”

°°° Ma chi cazzo le ha fatte le vacanze? Fateci fare le vacanze, altro che ste minchiate!
Sono tre anni che per colpa del regime mafioso di Burlesquoni ci sono solo alcuni poveracci che si fanno dissanguare dalla mafia  Findomestic per andare a trovare i parenti: In tre anni hanno fallito 300 mila aziende e ci sono file kilometriche alla Caritas… VACANZE UN CAZZO!

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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Vacanze in Sardegna? La solita storia… brutta.

Io sto a casa, dato che sono scannato, e per la prima estate in vita mia non ho nemmeno visto il mare. Ma ricevo migliaia di email, telefonate, e messaggi e quindi so bene come vanno le cose anche nella mia povera Terra. A cominciare dai messaggi dei miei conterroni che lavorano tutto l’anno, malpagati e malcagati, per potersi permettere qualche giorno di ferie anche senza grandi pretese.

Poveracci indigeni delle coste che risparmiano all’osso per permettersi almeno un giorno nell’interno e… cosa trovano? NULLA. Scarpinate al caldo, senza nessuna accoglienza, senza eventi, senza nemmeno un pazzo che faccia musica, senza una guida degna di questo nome. Girano a vuoto nelle loro mise improbabili, con la lingua di fuori per l’aria rarefatta e  gli occhi vacui; poi a mangiare un “pranzo tipico”… con il 70% del menu basato su prodotti in scadenza comprati all’Eurospin. Mosche a tavola che oscurano i cibi senza nessun pregio, servizio ipocritamente gentile ma senza professionalità, vino da battaglia, conto da fucilazione. Stessa cosa, anzi… peggio, con i pochi disperati che si avventurano qui dal continente, magari imbrogliati da qualche agenzia di filibustieri della mafia e da un “trenino verde” che dovrebbe far parte della lista internazionale delle persecuzioni  e delle torture peggiori.

No. I sardi non sono fatti per il turismo.

Non parliamo della devastazione berlusconiana che, per arricchirsi lui e la cosca ha tagliato tutto a tutti, e quindi non ci sono fondi per strutture e personale adeguato, non ci sono controlli per punire o evitare i delinquenti e le anomalie, non c’è professionalità da nessuna parte.

Ed ecco che si continua a cementificare con porcilaie indecenti, senza nessuna attenzione alla bioedilizia o all’arredo urbano, si continua a lasciare mano libera ai vandali… che continuano a rubare la sabbia rosa o le perle del sinis (Is Aruttas), o a rubare/menomare reperti archeologici, musei ridicoli senza personale né aria condizionata… chiusi. Uffici e assessori  per il turismo, costosissimi, inesistenti.

Insomma, il mio cuore sanguina e la voglia di imbracciare un mitra è davvero tanta.

No. I sardi non sono fatti per il turismo.

MA ABBIAMO ANCHE IL PEGGIOR GOVERNICCHIO DI TUTTI I TEMPI E DI TUTTO IL MONDO!

ASSESSORE AL TURISMO

ebete2

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Chiedo…

… ai servi ridicoli e pericolosi che si spacciano per “GARANTI DELLA PRIVACY” che difendono i reati di berlusconi… Dove eravate quando si fotografava la barca di D’Alema (comprata in sei persone che se la spartiscono in periodi diversi: cosa che  POTEVA fare qualunque cittadino con uno stipendio DECENTE)? Oggi non si potrebbe fare nemmeno in SESSANTA amici! Grazie alla devastazione di Mafiolo.  Avete mai visto foto delle vacanze troiesche di Prodi o di Ciampi? NO. E allora? Che cazzo c’entra la privacy con i deliri esibizionistici di un vecchio sporcaccione cocainomane e impotente, ma esageratamete parossistico nel voler CANCELLARE la sua impotenza, la sua vecchiaia decrepita, la sua miseria, la sua inutilità e la sua malavitosità?

IO MI RICORDO DI PERSONE SERIE:

falcone-borsellino

prodi

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Crolla il castello di cacca

O TEMPORA O (LELE) MORA! – IL PARTY? PAGA PANTALONE: RICEVIMENTI EXTRA-LUSSO, VACANZE, JET PRIVATI. TUTTO DEDOTTO DALLE TASSE. MA IL FISCO NON è D’ACCORDO – FATE LELE-MOSINA: UN CRACK DA 22 MLN: 17 QUELLI DOVUTI ALLO STATO…

Paolo Biondani per “L’espresso”
Lele Mora

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Lele Mora ha fatto crack. E dalle carte del tribunale fallimentare si scopre che a pagare le sue feste da sultano nella villa in Sardegna, con centinaia di ospiti più o meno famosi, piscina caraibica e aereo privato, erano gli italiani onesti. Quelli che, a differenza dell’ex parrucchiere diventato uno dei grandi manovratori della tv-spettacolo, non possono evadere le tasse.

L’atto che minaccia di far calare il sipario sulla prodigiosa carriera imprenditoriale di Dario Mora in arte Lele, 54 anni, è un “ricorso per l’ammissione al concordato preventivo”. Un’istanza che nelle procedure fallimentari equivale all’ultima spiaggia prima del naufragio. Nel documento, preannunciato in marzo, ma depositato solo il 28 maggio scorso nella cancelleria del tribunale di Milano, il manager veneto dichiara che la sua società-cassaforte, la LM Management, è in uno “stato di crisi” tanto grave da sconfinare nel “dissesto”, cioè nell’assoluta incapacità di pagare i creditori. Lo stesso Mora quantifica i debiti accumulati alla fine del 2008 in oltre 22 milioni di euro, destinati a crescere.

Mentre la somma di tutte le attività non supera, nella migliore delle ipotesi, i 2 milioni e mezzo. Di qui la sua proposta in extremis per evitare la sentenza di fallimento e le sue disastrose ricadute: l’offerta di versare 2 milioni e mezzo di tasca propria. Con questa “finanza fresca”, la società di Mora punta a evitare il crack sborsando meno di 5 milioni, in tutto, sui 22 dovuti. Con un concordato del genere, insomma, più di tre quarti del passivo resterebbe sulle spalle dei creditori. A cominciare dal fisco.

La LM Management è la società con cui Lele Mora gestisce da un decennio la sua scuderia di artisti veri o presunti. Dal ricco sodalizio poi interrotto con Simona Ventura, alle trasmissioni di Maria De Filippi, è lui a selezionare vallette e tronisti, sportivi e ragazze-immagine. “Il mondo dello spettacolo è pieno di lupi e io sono il capobranco”, dichiarava due anni fa. Ora, nel ricorso, spiega che il suo è un lavoro duro, anche se “atipico”, che “consiste nella individuazione di personaggi emergenti e nella loro promozione, collocazione in diversi eventi e cura dell’immagine”. Negli anni d’oro fino al 2005 la LM riusciva a raddoppiare i fatturati in un biennio. Nell’atto giudiziario finora inedito, Mora retrodata la sua crisi proprio alla fine di quell’anno, segnato dai primi scandali bancari e dalle intercettazioni dei furbetti del quartierino. E forse non è solo una coincidenza.

Sulla carta a provocare il dissesto della LM Management è un’imprevista ispezione tributaria: tra il 22 novembre 2005 e il 29 giugno 2006 l’Agenzia delle entrate di Bergamo passa al setaccio i bilanci della società, che ha la sede legale a Treviglio, contestando sanzioni “salatissime”. Nel ricorso firmato da Lele Mora, gli stessi avvocati Luca Giuliante, Sergio Clemente e Matteo Majocchi quantificano l’importo dovuto al fisco in oltre 17 milioni. Mora, secondo i suoi legali, è un incompreso.

“I verificatori non hanno percepito che la LM Management è una vera e propria fabbrica di talenti, solo che in luogo di materie prime come metalli, legno o plastica, si adoperano rapporti interpersonali che si costruiscono con feste, gite in barca, passaggi aerei e quanto altro nel mondo dello spettacolo crea aggregazione e interesse”. Questa “peculiarità”, lamenta il ricorso, “purtroppo non è stata compresa” dai funzionari di Bergamo, che hanno “ritenuto non deducibili una serie di costi per feste e gestioni di apparenti vacanze di artisti e sportivi”. Spese che Lele Mora scaricava sulla società, con il risultato di abbattere le tasse.

“Il pubblico vuole seguire le vicende dei personaggi famosi e li ama perché essi danno la possibilità di sognare immedesimandosi con loro”, si legge nell’istanza. “E i sogni hanno bisogno di adeguate scenografie”. Per Mora, quindi, era “indispensabile” spendere una fortuna “per la villa in Sardegna dove gli artisti della LM Management venivano messi a loro agio, mangiavano, dormivano e si divertivano”. Altro che “godimento”: quei party erano “lavoro atipico”. Che “a ben vedere”, incalza il ricorso, sarebbe “del tutto paragonabile” ai turni in una fabbrica. “La sola differenza è che invece dei laminati in ferro si producono situazioni utili a promuovere i personaggi soprattutto in televisione e anche sui giornali”.

Con la stessa logica Lele Mora deduceva dalle tasse anche “i costi di un piccolo aereo utilizzato per mantenere i propri personaggi sempre al centro dell’obiettivo, ovunque si realizzasse un evento”.

UNO DEI GRANDI “ARTISTI” DI LELE MORA

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Forza mafia!

Burlesquoni sta scatenando tutta la sua armata di calunniatori, avvocati, servi e lacché pur di coprire le sue mille magagne e i suoi reati. Sentite cosa dice quella capra della santanchè al giornale del faccendiere plastificato: «Veronica Lario da molto tempo ha al fianco un suo compagno. Si chiama Alberto Orlandi, ha 47 anni, è capo del servizio di sicurezza di Villa Macherio e con lui condivide progetti, interessi e vacanze».

NON E’ STOMACHEVOLE?

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LA SANTA DELLA MALAVITA COCAINOMANE

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