Aids, Sida, ma c’è il carabiniere!

Un tossicodipendente entra in un supermercato con una siringa infetta in mano e comincia a minacciare la gente: “Fermi tutti! Se non cacciate fuori tutti i soldi vi infetto con questa siringa usata, sono malato di AIDS!”. La gente dà soldi, orologi, collane etc al tossico. Ma ad un tratto compare un carabiniere che, sprezzante del pericolo, affronta il tossico, gli afferra la siringa e lo ammanetta e infine restituisce il maltolto ai derubati. La gente acclama il salvatore e gli chiede: “Ci dica: ma non si è reso conto che rischiava la vita? Quella siringa poteva essere infetta; poteva essere contagiato dall’AIDS!”. Il carabiniere, ridendo divertito davanti a tanta ingenuità, comincia a bucherellarsi per tutto il corpo con l’ago infetto ed esclama: “AIDS? Figuriamoci! Io , cari miei, uso il preservativo!”.

Bossino la trota

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B. “Se non avessi fatto il delinquente, avrei voluto fare il carabiniere.” BUFFONE!

in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico in corso

Berlusconi: «Avrei voluto
fare il carabiniere»

Il presidente ai cadetti della Scuola ufficiali: «Avete fatto una scelta giusta e uscirete come donne e uomini veri»

in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico in corso

Berlusconi: «Avrei voluto
fare il carabiniere»

Il presidente ai cadetti della Scuola ufficiali: «Avete fatto una scelta giusta e uscirete come donne e uomini veri»

MILANO – «Vi faccio gli auguri più sinceri» per il vostro futuro, auguri «di un padre e di un nonno che se non avesse fatto ciò che ha fatto gli sarebbe piaciuto fare il carabiniere». Con queste parole il premier Silvio Berlusconi si è rivolto ai cadetti della Scuola ufficiali dei carabinieri durante il discorso che il presidente del Consiglio ha tenuto in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico in corso.

I SONDAGGI – Nel suo intervento, Berlusconi ha citato i sondaggi in base ai quali l’Arma «è sempre indiscutibilmente e con grande distacco in testa nel gradimento dei cittadini». I carabinieri, ha aggiunto, lavorano per «la tutela della serena vita civile» dentro e fuori l’Italia. Il premier ha riferito di sentirsi «sempre pieno di orgoglio quando si parla di Afghanistan o di altri paesi dove si sono aperte delle piaghe» che i carabinieri cercano di ricucire, sottolineando che tutti rendono «omaggio» al lavoro dell’Arma. Poi, rivolgendosi agli allievi carabinieri, Berlusconi ha aggiunto: «Voi ragazze e ragazzi siete giustamente orgogliosi e avete fatto una scelta giusta e uscirete come donne e uomini veri». E anche nel caso in cui, ha aggiunto, la vostra carriera non dovesse concludersi nell’Arma grazie a questa esperienza avrete «una vita colma di successi». Poco prima Berlusconi aveva sottolineato come nel suo passato da imprenditore, durante i colloqui per l’assunzione di personale, «quando nel curriculum vedevo un nonno o un papà carabiniere non leggevo oltre e davo il mio benestare». (fonte: Ansa)

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Benefattore

In fila sulla Paullese al «Luna parking»
dove l’amore si fa nel box auto
Trecento coppie al mese. «All’alba suona la sirena». Il proprietario: «Sono stremato: vivo qui 24 ore»

Dal nostro inviato Andrea Galli
BAGNOLO CREMASCO (Cremona) — Il ragazzotto esce dalla macchina, barcolla. S’avvicina alla cassa, deve pagare, ha finito, è stato tre quarti d’ora nel box; c’è una ragazza, rimane a bordo. Il ragazzotto allunga la banconota. «Tutto bene?». «Sì. E faccio l’abbonamento». Forse le ha appena giurato amore eterno, fatto sta che alle due di notte dell’altro ieri la notte di Marco Donarini s’impenna. Con i soldi del ragazzotto timbra il primo incasso pesante di giornata, ma poi pesante si fa per dire. Al «Luna parking» il pienone è venerdì e sabato, «venti, trenta coppie». In un mese, sono «trecento ingressi totali». In un mese quanto incassa? Tremila? «Meno, meno».

Marco Donarini, il proprietario del «Luna Parking»: appartarsi in uno dei trentotto box costa 5 euro (Del Puppo)

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Donarini, 45 anni, separato, tre figli, aveva una ditta di calcestruzzi, e il passato ritorna nei pesantissimi colpi di tosse. Nel 2007 ha venduto, e ha voluto e realizzato un parcheggio dell’amore. Trentotto box, tre pareti, sulla quarta — l’ingresso — scende una tenda che copre. Niente soffitto: si vedono il cielo e le zanzare. Cinque euro l’ora la permanenza. Dice Donarini: «I motel costano troppo, devi dare i documenti. Da me, meno problemi. E meno rischi. Con tutti gli stupri in giro… I genitori mi ringraziano. Un carabiniere mi ha detto: “Bravo. Con mia figlia da te, io dormo più tranquillo”». Un po’ si vede, Donarini, come paladino. Difatti si è messo contro i poteri forti: il vecchio curato (oggi in pensione) organizzò veglie con salmi penitenziali inseguendolo all’urlo di «peccatore!». Il sindaco non lo ama. I bagnolesi non lo degnano di menzione, o forse è solo facciata. «Senta. Ci sono mamme che dopo aver accompagnato i figli a scuola si presentano con l’amichetto, ce ne sono altre che si presentano invece la domenica. Al marito dicono che vanno a messa… Ci sono anziani che anziché stare al circolino a far la briscola il pomeriggio fanno un salto». I vecchietti sono l’angoscia di Donarini. «Deve vedere che volti di color viola… E se con ‘sto caldo ci rimangono?».

Il «Luna parking» sta sulla statale Paullese. La Paullese è un’infilata di Mcdonald’s, cantieri stradali, prostitute che la notte si mettono attorno ai fuochi, sexy-shop, motel con doppia vasca idromassaggio, balere che — raccontano — ci si va per un obiettivo soltanto, ponti sull’Adda, prostitute che di giorno aspettano nelle stradine di campagna in mezzo ai trattori, sotto ombrelloni con marche di gelato. Sulla Paullese comandano il traffico e gli aguzzini; incidenti, investimenti, e violenze e barbarie. Inutili gli allargamenti di corsia, e le retate. Di Crema, qui vicina, si ricordano due casalinghe protagoniste di film porno che sconvolsero la città. Dicono che questa sia una terra di provincia, vizio, sesso. E di lavoro. Bagnolo Cremasco, posto molto cattolico (fresca di stampa la storia ufficiale del paese scritta da un sacerdote) ha 5mila abitanti e 300 aziende. Quattrocento gli stranieri, per lo più indiani che lavorano nelle stalle. Il paese è raccolto attorno alla piazza, che ospita il monumento in memoria dei 36 caduti in guerra. Don Lorenzo Roncali, 37 anni, è il curato. Il sindaco è Carlo Peretti, 61 anni; guida una lista civica di centrodestra; è in pensione, lavorava con l’Eni. Don Lorenzo dice che «il parcheggio è in una zona isolata, non lo vede nessuno». Peretti dice che «è un postribolo, ci vanno le prostitute». Donarini s’arrabbia. «Le prostitute no. Questo posto è la sana e semplice celebrazione della camporella, dell’appartarsi. Le coppie stanno insieme, punto. Rischi? Ci sono mura di cinta. Di guardoni, nemmeno l’ombra». In paese si dice che voglia vendere. Che cerchi pubblicità. «Sto rilanciando. Metterò un sistema di pagamento automatizzato e di telecamere. Sono stremato: vivo qui 24 ore. All’alba qualcuno mi telefona, “vieni ad aprire”; certe notti resto fino alle 4, qualcuno si addormenta in macchina, sono costretto a far partire la sirena dell’allarme, per svegliarlo. È una vitaccia. E quel vecchio curato mi accusava di essere un peccatore… Oramai sono l’unico, che non pecca».

Andrea Galli

abbraccio

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Barza

MULTA

Mi ero appartato in macchina con una mia amica. Era notte e i
finestrini erano appannati. Ad un certo punto bussano alla portiera,
tiro giu’ per qualche centimetro il vetro del finestrino e vedo la
faccia di un carabiniere che mi dice: “Cosa sta facendo?”. Per nulla
intimorito gli dico: “Sto facendo all’amore”. E lui: “Non lo sa che e’
proibito? C’e’ una multa di 200€!”. A quel punto la mia ragazza
esclama: “Pero’, un po’ salata come multa! “. E il carabiniere: “Ah,
siete in due! Allora la multa e’ di 400 €!”.

buonanotte_pomp

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