Poveri comunisti

Berlusconi : non cadrò per
le trame di giudici e media
Berlusconi a Cinisello: ‘In un Paese democratico la maggioranza governa’

Fini: «A rischio non il governo ma la fiducia nella politica e nelle istituzioni»

09:06 POLITICA
Il premier da Bruxelles sull’inchiesta di Bari: «Solo spazzatura, la farò fuori come a Napoli». Fischiato vicino a Milano: «Siete poveri comunisti. La sinistra fa pena»

°°° Se la maggioranza governa, allora perché comanda lui? Se gli va bene, compresi i brogli e i voti comprati, non arriva al 33°… Farà fuori le inchieste per sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga come ha fatto con la spazzatura a Napoli (fatta mettere in evidenza da lui medesimo grazie alla complicità della camorra)? Quindi le sposterà nel parco della villa sequestrata al capo camorrista Sandokan, nel bel mezzo dei pascoli delle bufale da latte? E questa paranoia dei comunisti? Ma ha idea di chi erano i comunisti italiani? Lui non è in grado nemmeno di leccargli la suola delle scarpe, dopo che sono passati per un pollaio. Ormai è andato, amici. Continua a chiamare “trame dei giudici” l’onesto lavoro di chi scopre e persegue i reati COMMESSI DA LUI E DAI SUOI COMPAGNI DI MERENDE!!! Quando lo capiranno le scimmiette che lo votano in buonafede, che questo tipo delinque da quando è nato? Per fortuna si sta annullando da solo. Al di fuori delle comparse pagate per applaudire, viene subissato da fischi e insulti ovunque si presenti.

“POVERO COMUNISTA”
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Maria Novella Oppo

Il trionfo della bocciatura

Niente di nuovo: come ogni giorno, show di Berlusconi in apertura dei tg. Stavolta ha parlato davanti ai suoi colleghi industriali e si vedeva che si sentiva proprio a casa sua (tipo Villa Certosa), nei gesti balneari e nel linguaggio del cactus. Perciò, si è lasciato un po’ andare, ma senza ricadere negli insulti alla Marcegaglia, intesa come velina. Ha chiarito in modo definitivo la sua posizione sulla stampa: chi lo critica o si permette di fargli domande alle quali non sa rispondere, non solo è un cattivo giornalista, ma addirittura un eversore; compresi i direttori della stampa estera indipendente. Ma, per fortuna, ci sono anche i giornalisti dipendenti, come il direttore del Tg2, che ieri alle 13 ha mandato in onda un trionfale servizio sulla scuola. Con l’annuncio della bocciatura di 70.000 ragazzini, esaltata in quanto segno evidente che la scuola italiana è migliorata per impulso della Gelmini. Come dire che la sanità pubblica migliora quando aumenta la mortalità negli ospedali.

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Buongiorno a tutti!

Anche oggi, amici, queste bestie di muratori incapaci e dispettosi mi hanno tirato giù dal letto alle 7. Non è possibile. Spero di trovare il maresciallo dei CC al seggio quando vado a votare. Vado a letto all’una ed ho diritto di lavorare e di riposare. Vabbeh… affrontiamo anche questo lungo sabato. BUONA FORTUNA A TUTTI!

lisetta

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L’italietta di burlesquoni

MENTRE MAFIOLO E I SUOI PAPPAGALLINI ABBURATTINATI CONTINUANO A INSULTARE CHIUNQUE E A SPARARE CAZZATE DELIRANTI, ECCO COME CI VEDE ‘EUROPA…

Editoriale del quotidiano finanziario britannico: “Rifiuta ogni critica indipendente”
Stampa e siti internazionali continuano a riprendere il silenzio del premier sulle “dieci domande”
Berlusconi “un pericolo per l’Italia”
l’affondo del Financial Times
El Pais: “Esecutivo più populista che mai, minata la credibilità italiana”

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Un pericolo” per l’Italia. Due grandi giornali inglesi, il Financial Times e l’Independent, usano stamane la stessa espressione parlando di Silvio Berlusconi, alla luce delle vicende che hanno recentemente coinvolto il primo ministro e del suo rifiuto di rispondere alle domande che gli ha posto la Repubblica.

Dopo i numerosi servizi dei corrispondenti da Roma della stampa britannica, e due editoriali molto critici verso Berlusconi apparsi sul Times di Londra, quotidiano filoconservatore, e sul Guardian, quotidiano filolaburista, oggi a occuparsi del caso sono il quotidiano della City, considerato l’organo di informazione più autorevole d’Europa, e l’Independent, che dedica alla questione un ampio ritratto del premier italiano su due intere pagine.

Silvio Berlusconi “non è chiaramente un altro Mussolini” e il suo potere non comporta il rischio di un ritorno al fascismo, “ma è un pericolo per l’Italia e un maligno esempio”, afferma l’editoriale non firmato, dunque espressione dell’opinione della direzione del giornale, collocato al primo posto frai tre commenti del giorno nella pagina “Op-Ed” (opinioni ed editoriali) del Financial Times, subito al di sotto del motto del Ft, “Without fear and without favor”, ossia senza timori reverenziali e senza fare favori a nessuno. “Mentre vengono poste pesanti domande sulla sua relazione con un’adolescente che sogna di diventare una star, domande che sua moglie è stata la prima a sollevare, Berlusconi si è rivolto contro il suo più ostinato interrogante, il quotidiano di centro-sinistra la Repubblica, ha lanciato velate minacce tramite un suo associato e ha cercato di invalidare le domande sostenendo che sono viziate da un pregiudizio politico. Egli ha mostrato simile belligeranza verso i magistrati che lo hanno giudicato corruttore dell’avvocato inglese David Mills, definendoli militanti di sinistra, sebbene il parlamento lo abbia reso immune dall’essere processato. E insoddisfatto anche di un così utile parlamento, ha detto che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 deputati, mentre il potere del premier dovrebbe essere accresciuto”.

Il pericolo rappresentato da Berlusconi, prosegue l’editoriale del quotidiano finanziario, è di “svuotare i media di serio contenuto politico, rimpiazzandolo con l’intrattenimento, di demonizzare i nemici e rifiutare di accettare la legittimazione di ogni critica indipendente”. Il pericolo è “mettere una fortuna al servizio della creazione di un’immagine di massa, composta da affermazioni di successi ininterrotti e sostegno di popolo”. Che Berlusconi sia così dominante è “in parte colpa di una sinistra titubante, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, di un giornalismo spesso subalterno. Ma più di tutto è colpa di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo, in primo luogo per l’Italia, e un esempio maligno per tutti”.

Il lungo articolo dell’Independent, firmato dall’ex corrispondente da Roma, Peter Popham, ricostruisce punto per punto tutti gli sviluppi della “Berlusconi’s story”, chiedendosi se un leader coinvolto in così tanti scandali, controversie e processi, possa finire per perdere il potere a causa di una vicenda apparentemente minore, come la partecipazione al compleanno di una ragazza diciottenne, riportata inizialmente in un trafiletto di giornale da Repubblica, ma poi gonfiata dalla decisione di Veronica Lario di chiedere per questo il divorzio, sostenendo che suo marito ha incontri “con minorenni”, che “non sta bene” e che “ha bisogno di aiuto”. L’implicita allusione dell’Independent è allo scandalo Watergate, anch’esso iniziato con una piccola notizia di cronaca, un apparente tentativo di furto nel quartier generale del partito democratico americano, ma poi terminato con le dimissioni di Richard Nixon. Il quotidiano londinese conclude che oggi Berlusconi è di fronte al “rischio reale” di perdere consensi alle prossime elezioni europee, particolarmente dopo le critiche espresse da alte autorità della Chiesa cattolica per il suo comportamento. La questione dei suoi rapporti con Noemi Letizia, afferma il giornale, “non è triviale”. Vivere in Italia oggi è “come essere intrappolati in un campo di lava che sta lentamente ma inesorabilmente scivolando giù da un pendio”. Gli scandali di Mani Pulite, anziché portare alla nascita di una rivitalizzata “Seconda repubblica”, hanno condotto a una “Età di Silvio e al lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche della nazione”. Se il primo ministro può “mentire così spudoratamente” sulla sua relazione con una teen-ager, allora l’Italia “è in pericolo”.

Dal Paìs a Abc, tam tam sui media. E’ sempre vivo l’interesse su stampa estera e siti web di informazione internazionale sul’inchiesta di Repubblica e il silenzio di Berlusconi sulle dieci domande che il giornale ha posto al presidente del Consiglio. Così come ha fatto il Financial Times, anche in Spagna il quotidiano El Paìs dedica alla vicenda il suo editoriale. Notando che “la condotta politica e personale di Berlusconi mina la credibilità italiana”, e sottolineando come l’esecutivo guidato dal Cavaliere sia “più populista che mai”. “La sua relazione con una aspirante vedette della tv – prosegue il quotidiano spagnolo – gli è costata il divorzio e rivelato un clima decadente che pure la Chiesa ha iniziato a criticare”.

Il network americano Abc News, sul suo sito web si chiede se è vero che Berlusconi abbia avuto un “affair”, una relazione , con “una modella minorenne”. Il sito della maggiore tv Usa pone l’accento sulle tante incongruenze nelle storie raccontate dal premier e dalla famiglia Letizia e nota: “Nonostante il suo fermo controllo sulla copertura giornalistica italiana, le domande poste da Repubblica lo hanno in tutta evidenza scosso”.

L’agenzia di stampa Reuters dedica al caso un articolo del corrispondente dall’Italia Philip Pullella, in cui si evidenziano le reazioni dell’opposizione e della Chiesa e come Berlusconi stia cercando di contrattaccare anche in vista delle prossime elezioni europee e del G8 in Abruzzo.

Anche in Germania il tema è oggetto di attenzione. Sul del quotidiano conservatore Die Welt di oggi il corrispondente dall’Italia Paul Badde scrive che ” tutta l’Italia segue tra sdegno e divertimento il presunto affair di Silvio Berlusconi con una diciottenne. Anche quando alla berlina, è il premier dei cuori. Berlusconi incarna l’Italia reale, la speranza che non tutto deve essere sempre corretto e pulito pur di raggiungere l’obiettivo che ci si propone. Alle Europee – prosegue Badde – il suo partito si aspetta comunque un risultato da sogno attorno al 40 per cento. Alcuni voteranno per lui anche per compassione”.

Il principale quotidiano argentino, El Clarìn, scrive: “Nonostante lo scandalo della sua presunta relazione con Noemi, Berlusconi si presenterà come candidato testimonial alle elezioni europee”. “Comunque vada – aggiunge il corrispondente dall’Italia Julio Alganaraz – sarà un plebiscito. Pro o contro di lui”.

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Berlusconi, gangster impunito

In arrivo la norma che cancella tutte le prove
di Claudia Fusani

Il delitto perfetto esiste. Basta avere molta fortuna. Oppure essere molto abili nel cancellare scientificamente ogni prova e ogni indizio. Non solo quelli lasciati sulla scena del delitto ma anche ogni collegamento o riferimento possibile. Ecco, la vicenda giudiziaria del premier Silvio Berlusconi assomiglia molto al tentativo lucido, costante, scientificio di cancellare ogni prova e indizio. Una bonifica a prova di Ris. O di Csi.

Fiction televisive a parte, la via maestra per il Presidente del Consiglio sarebbe sempre la stessa: farsi processare, accettare il giudizio dei giudici e poi sbandierare le sentenze. Quali che siano. Come ha fatto il senatore Giulio Andreotti, non l’ultimo nome nella storia della Repubblica. Lui invece fugge dai processi, impazzisce quando gli si parla di toghe e magistrati e continua a mettere la sua vita al riparo della giustizia grazie alle leggi ad personam, le norme studiate a tavolino proprio per blindarsi rispetto ad inchieste, sospetti e accuse.
Se la madre delle leggi ad personam è stato il lodo Alfano (impunibilità delle quattro più alte cariche dello Stato, luglio 2008) per cui Berlusconi è uscito dal processo dove era coimputato con l’avvocato inglese David Mills, l’inizio è stato nel 2001 quando, appena insediato a Palazzo Chigi fece approvare la norma che di fatto depenalizzò il falso in bilancio (all’epoca c’erano un paio di processi incardinati con questa ipotesi di reatoprocessi,incardinati,reato,rogatorie,internazionali,conti esteri,Previti,Squillante,dimezzò,termini,prescrizione,). Nel mezzo c’è una lunga lista: dalla legge che ha modificato le rogatorie internazionali (2001) per cui divennero inutilizzabili le dichiarazioni sui conti esteri di Previti e Squillante; alla ex Cirielli (o salva Previti, 2004) che dimezzò i termini di prescrizione del reato così che l’ex ministro della Difesa e avvocato del premier evitò la conferma in appello delle condanne a 16 anni per tre corruzioni giudiziarie (Imi-Sir, Lodo Mondadori, Squillante). L’operazione non è ancora conclusa.

Nell’obiettivo di bonificare, cancellare, ripulire – perché in fondo se il premier “cade” sul caso Mills e diventa corruttore è come tirare un filo e sciogliere tutto il gomitolo che imbozzola la sua purezza di leader nonché di vittima del sistema giudiziario – il governo ha approvato a dicembre un complesso di norme che modificano il codice penale e di procedura. «La riforma della giustizia per assicurare più velocità nei processi e più certezza della pena» fu l’obiettivo dichiarato. Bene. Ecco come l’articolo 4 di quel pacchetto di norme (32 in tutto) interviene nel nostro sistema giudiziario. Il secondo comma di quella norma prevede che una sentenza passata in giudicato «non possa più essere acquisita ai fini della prova». Significa che le sentenze passate in giudicato, e quindi definitive, non potranno più essere utilizzate come prova anche in processi diversi. Significa che ogni volta si dovrà ricominciare da capo e non avere mai nulla di acquisito, Neppure se ha il certificato massimo della Cassazione. Significa che quando, e se mai, Berlusconi dovesse essere processato con l’accusa di corruzione per le tangenti alla Fininvest, quando non avrà più lo scudo del lodo Alfano, la sentenza del suo ex coimputato Mills, quella che ci dice che l’avvocato inglese ha mentito per tutelare il premier e la sua azienda, non potrà essere utilizzata come prova.

Sfugge, francamente, come questa modifica possa accellerare i processi e i tempi della giustizia. Anzi, semmai avverrà il contrario.
La Commissione Giustizia del Senato sta valutando in questi giorni il disegno di legge. Luigi Li Gotti, penalista, ex sottosegretario alla Giustizia, ora senatore per l’Idv, non ha dubbi: «E’ un’altra legge vergogna, che serve al premier».

Pulire, bonificare, annullare. Togliere di mezzo ogni possibile indizio. O rischio. Nello stesso pacchetto di norme diventano molto più severi i motivi di ricusazione del giudice: basta che abbia, anche solo una volta, detto qualcosa, «formulato un giudizio sulle parti del processo», e sarà obbligato ad astenersi. Sacrosanto, ma la norma è talmente generica che sembra diventare possibile ogni tipo di ricusazione. In pratica, passa il principio che si possa essere giudicati solo da chi è gradito all’imputato. E se l’imputato è un boss di mafia?

Ecco perché sarebbe tanto più semplice per il nostro Presidente del Consiglio rinunciare agli scudi e accettare il processo. Sarà sicuramente innocente, come sostiene. E almeno non se ne parla più.

°°° Certo, innocente come hitler e lo squartatore di Boston. Stampatevi questo pezzo tenetelo in tasca, pronti a sputare in faccia qualunque scimmietta che si permetta di ripetere la solita, vecchia, balla: “E’ SEMPRE STATO ASSOLTO!” UN CAZZO, NON è stato MAI assolto… si è fatto fare le leggi per non finire in galera. Cosa che ripetiamo da 15 anni.

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Come ci deride e ci compiange il mondo

Il Cavaliere Benzino Napoloni
Articolo di Personaggi d’Italia, pubblicato venerdì 8 maggio 2009 in Spagna.

[La Voz de Galicia]

Mai, come nell’attuale Repubblica Italiana, è stato tanto falso il detto secondo cui ogni paese ha i governanti che si merita. Bene, questo grande paese, che tanto amiamo ed ammiriamo e senza il cui nervo senza la cui forza industriale, commerciale, culturale e senza il cui spirito d”avventura sarebbe impossibile capire la storia del mondo almeno degli ultimi cinque secoli, non si merita certo un primo ministro come Silvio Berlusconi.

Si, già so che “il Cavaliere” – che è come si sa in Italia, quello che è risultato essere un vero principe dei cafoni – è il presidente del Consiglio perché così ha deciso il corpo elettorale, però questa ovvietà non dovrebbe nemmeno trarci in inganno: Berlusconi vince le elezioni perchè non ha niente ad ostacolarlo, dopo il processo di cannibalismo e di continui tradimenti che si trova a soffrire la sinistra italiana da quando è entrato in crisi il sistema dei partiti del dopoguerra.

È stato così che un soggetto corrotto, autoritario e maleducato fino all’estremo imbarazzo ha potuto trasformarsi in un personaggio della politica europea e, grazie all’importanza dell’Italia nel Mondo, della politica mondiale. Grazie alla sua immensa fortuna personale, accumulata con mezzi che danno adito a sospetti di ogni genere, e al dominio di un immenso gruppo mediatico, Berlusconi ha ottenuto con il voto il posto che il suo vero predecessore ha conquistato con la forza.

Perché il vero predecessore culturale di Berlusconi non è né il corrotto democristiano Andreotti, né il Craxi socialista che sfuggí alla giustizia, né i tanti e tanti dirigenti emersi da quella democrazia consociativa italiana degradata per la mancanza di alternanza.

No. Il suo vero predecessore – quello che ricorda Berlusconi per i gesti, per la sua concezione della politica e per il suo disprezzo per le regole di una vera democrazia -, è un misto del vero Benito Mussolini e delle due sue più celebri parodie: quella che nel Grande Dittatore sarà impersonata da Charles Chaplin (l’ineffabile Benzino Napoloni, alleato del non meno delirante Astolfo Hinkel) e quella comica che realizzata da Fellini in Amarcord.

È questa combinazione patetica, anche se odiosa, che permette di capire il Silvio Berlusconi che accusa alcuni deputati dell’opposizione di essere maleodoranti, quello che pretende di riempire di signorine le sue liste europee, quello rappresentato nudo e alato accanto al ministro Mara Carfagna in un quadro degno del più scadente “tutto a un euro”, quello che dopo il terremoto consiglia agli sfollati dell’Aquila di vivere la loro sistemazione come se stessero in un campeggio! E infine quello a cui piace toccare le donne anche senza il loro permesso. Un Berlusconi irresponsabile, frivolo, maschilista, omofobo e libertino che costa fatica accettare nell’Europa moderna di inizio XXI secolo.

[Articolo originale “Il Cavaliere Benzino Napoloni” di Roberto Blanco Valdésé]

bermuss

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ZAC!

Sesso orale nell’auto del capo, furgone li tampona lei lo castra

06 maggio 2009 – Faceva sesso orale con il suo capo quando l’auto su cui stava, parcheggiata in un parco di Singapore, è stata tamponata da un furgone in una manovra. Il risultato dell’incidente, sebbene l’impatto non fosse particolarmente violento, è stato a dir poco drammatico. La donna, nel battere la testa, ha repentinamente chiuso la bocca e tagliato di netto il membro del proprio capo.

Una volta tanto non è il capo a tagliare sul personale – Fortuna ha voluto che la segretaria, “felicemente sposata” con un altro uomo, fosse stata seguita da un investigatore privato assoldato dal suo compagno, evidentemente sospettoso. Il detective, stando a quanto poi pubblicato sulle pagine del quotidiano malese The Star, ha avuto la prontezza di spirito di chiamare immediatamente un’ambulanza che, giunta sul posto ha prelevato e trasportato l’evirato al pronto soccorso più vicino.

Manager di nuovo in possesso del proprio membro – I medici, grazie anche alla collaborazione della segretaria che ha seguito l’ambulanza portando con sé il prezioso organo, sono stati in grado di ricucire la parte amputata e restituire così al dirigente la possibilità di procreare.

POMPINO SIMULATO E RADIOGRAFIA DELLA VITTIMA IN ACTION

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pompa

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