parla fitto… mei cojoni!

BERLUSCONI: FITTO, CON LUI LA GENTE VERA

“Il calore, l’entusiasmo, l’affetto, la passione delle migliaia di persone che oggi sono arrivate a Bari da tutta la Puglia per abbracciare il Presidente Berlusconi dimostrano che esiste un mondo virtuale fatto di falsita’, cattiverie, calunnie, bassi pettegolezzi ed un mondo reale composto da milioni di italiani che continuano ad amare Silvio Berlusconi e ad avere fiducia in lui”. Lo afferma Raffaele Fitto, Ministro per i Rapporti con le Regioni. “Siamo felici che il Presidente abbia scelto la Puglia per la sua prima vera tappa elettorale ed eravamo certi che il popolo pugliese avrebbe risposto con questo grande abbraccio. In piazza stasera non c’era solo il centrodestra; c’erano migliaia di famiglie, donne e uomini desiderosi di dimostrare al Presidente che gli sono grati per quello che sta facendo per il Paese e che deve andare avanti”.

°°° S’, verso il baratro… SENTI CHI PARLA:
Provvedimenti giudiziari [wikipedia]

La richiesta di arresto per corruzione, falso e illecito finanziamento ai partiti

Raffaele Fitto è indagato dalla Procura di Bari per corruzione, falso e illecito finanziamento ai partiti.

Il 20 giugno 2006 la Procura di Bari ha chiesto alla Camera dei Deputati gli arresti domiciliari di Fitto con l’accusa di illecito affidamento dell’appalto di gestione di 11 residenze sanitarie di proprietà dell’imprenditore romano Giampaolo Angelucci (proprietario di numerose cliniche private). Il Gruppo Angelucci ha versato 500.000 euro alla lista di Fitto “La Puglia prima di tutto” in occasione delle elezioni regionali del 2005. Secondo il gruppo (Tosinvest), si tratta di un regolare finanziamento registrato a bilancio. Per la Procura di Bari si tratta invece di una tangente pagata per assicurarsi l’appalto da 198 milioni di euro con cui Angelucci ha ottenuto la gestione delle undici residenze sanitarie “assistite” dalla Regione Puglia[1]. Si tratta della stessa inchiesta per cui è indagato Francesco Storace. Il parlamento, tuttavia, ha respinto l’autorizzazione a procedere con l’arresto con 457 voti favorevoli (su 462 presenti), 1 contrario (dello stesso Fitto) e 4 astenuti.

Il 7 luglio 2008 il Tribunale del riesame ha riconfermato il sequestro della somma in questione oltre a beni di proprietà di Angelucci per un valore di 55 milioni di euro.

Il 20 aprile 2008 la Cassazione ha confermato a sua volta il sequestro dei 500.000 euro, non condividendo la tesi della difesa ma ritenendo invece che il sequestro sia giustificato anche dal fondato sospetto che il reato sia stato commesso, almeno a giudicare dagli elementi attualmente disponibili[2].

Il rinvio a giudizio per concorso in turbativa d’asta e di interesse privato [modifica]

Il 3 febbraio 2009, Raffaele Fitto è stato rinviato a giudizio con l’accusa di concorso in turbativa d’asta e di interesse privato del curatore fallimentare per aver venduto a prezzo di favore (per sette milioni di euro, a fronte di un valore stimato di 15,5 milioni di euro) la società commerciale Cedis (fallita nel 2005) a un contraente predeterminato (la società Sviluppo Alimentare, riconducibile all’imprenditore Brizio Montinari) durante la sua presidenza della Regione Puglia. La Cedis si trovava in procedura di amministrazione straordinaria e, secondo le accuse, Fitto sarebbe stato ‘concorrente estraneo’ in questa vicenda, giocando il ruolo di ‘referente politico’ di alcuni fra gli indagati per i quali la procura ha chiesto il rinvio a giudizio[3]. Il processo è stato fissato dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Bari al 12 Maggio 2009. Alla fine di Marzo 2009 arrivano alla Procura di Bari le ispezioni dei tecnici del Ministero della Giustizia, inviati in Puglia dal guardasigilli Angelino Alfano, nonchè collega del ministro Fitto. Il 4 Aprile 2009 il Consiglio Superiore della Magistratura ha archiviato una denuncia esposta da Raffaele Fitto contro i Pm pugliesi. Il Csm ha aperto subito dopo un nuovo fascicolo al fine di scongiurare eventuali ingerenze politiche in una vicenda d’ambito squisitamente giurisdizionale[4], una decisione quindi volta ad assicurare l’indipendenza e la continuità del lavoro dei pubblici ministeri. Nel frattempo il ministro Fitto descrive i magistrati inquirenti come “un manipolo di legionari”, e il Csm come espressione di una casta togata presente anche al Senato.[5][6].

INOLTRE:

La regione Puglia conta 4.068.167 abitanti… che cazzo sono “migliaia di persone”?! NESSUNO! La “gente vera”?! I delinquenti, semmai! In Puglia, tanto per dire, Vendola sta risollevando la regione DEVASTATA da questo ladro incapace di fitto. E BASTA.

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