Dario Fo o panariello?

Dario Fo: «Vietare la satira è la malattia di un Paese in decadenza»
di Iolanda Bufalini

l primo censurato della storia della Rai è con un altro premio Nobel dall’odore sulfureo, Josè Saramago, a Granada per ricevere un premio. Diciamo noi a Dario Fo della sospensione comminata a Vauro per la vignetta sull’ampliamento delle cubature dei cimiteri. «Qual è – chiede – la motivazione della sospensione?».

È una vignetta lesiva del sentimento di pietà verso i defunti.
«Ma il significato di quella vignetta è chiarissimo. Se la prende con gli assassini, verso chi ha determinato con infamità, per come ha condotto i lavori, usando la sabbia al posto dei materiali giusti, quelle morti».

E quale sarebbe allora il vero motivo?
«È un sondaggio, si spara su uno, sul quale si ritiene ci sarà meno scalpore, per vedere la reazione del gruppo portante. È l’avvisata in gergo mafioso».

Dopo l’emergenza ci sarà la ricostruzione
«L’avvisata serve a minimizzare il pericolo, quando si dovrà abbattere e ricostruire non ci deve essere il tormentone sulla mafia. È il terreno di maggiore responsabilità per il governo. Come per la decisione di non accorpare il referendum, con spreco di denari mentre i poveri piangono».

Oltre all’offesa c’è l’accusa di faziosità
«Cioè l’elemento fondamentale della satira. Si deve solo gloriare, osannare. Ma anche presso i romani la satira era pericolosa. Chi faceva satira doveva portare un nome greco, un vestito greco, doveva andare in una città greca. Insomma la satira si può fare all’estero, non si può parlare di quello che avviene da noi».

Diceva, si spara ad uno per avvisare gli altri…
«È un paese in declino quello in cui si vieta la satira. La cosa peggiore è che produce autocensura, così si fa un bel brodo calmo e guai a chi mette un po’ di peperoncino».

Ha visto la trasmissione di Annozero? Anche Santoro è accusato di faziosità
«L’ho vista, non era lui, lo accusano perché ha mandato in onda un medico risentito perché era privo degli strumenti per operare e diceva “finiamola con tutti questi elogi sulla puntualità degli aiuti”».

Chiedono a Santoro una trasmissione riparatrice. È la prima volta che si chiede di riequilibrare, non trattandosi di opinioni politiche..
«Ma storicamente non è la prima volta, al tempo dell’impero ci fu un comico che fece satira sui Gracchi. Fu imprigionato e in cella dovette scrivere ben due opere in elogio dei Gracchi».

In tempi più recenti, con Franca Rame, foste i primi censurati Rai.
«Ci tagliarono le battute sui morti sul lavoro, poi quelle sulla mafia perché si minava il buon nome della Sicilia. Poi quelle sulla tendenza dei padroni al paternalismo sindacale. Ma di mestiere non facciamo i mimi. Eravamo ridotti al silenzio e ce ne siamo andati».

Un deputato Pd, Giacomelli, dice che il primato delle battute malriuscite in Tv ce l’ha Berlusconi
«Lui è l’unico che può essere triviale, irriverente, disumano con i malati, volgare con le donne e le ministre. Gli altri devono tacere.

°°° Beh, ora i destronzi controbatteranno coi loro arieti: barbareschi, panariello, pippofranco, martufello e oreste lionello. Come?… Ah, quello è morto. E perché gli altri? Da vivo era uguale…

vauro1fo1

vergogna21

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Sesso in ufficio, depressione in agguato

(La Stampa)

Più giorni di assenza dal lavoro e problemi di autostima
Mentre per qualcuno è divertente fare sesso durante il lavoro, per qualcun altro lo è anche solo parlarne. Però, a quanto pare, lo è soltanto per una minoranza: il 25%. Sia uomini che donne.
Ma non è tutto, questa sparuta rappresentanza di loquaci imbonitori sessuali è anche quella che fa più giorni di assenza al lavoro, ha problemi di autostima ed è più incline alla depressione. E questi sintomi si verificano anche in chi è più incline ad accettare scherzi ‘piccanti’.
Lo dicono i ricercatori canadesi della Rotman School of Management presso l’Università di Toronto e della Sauder School of Management presso l’Università della British Columbia. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato gli effetti di diversi comportamenti a sfondo sessuale sul posto di lavoro: scherzi, allusioni più o meno esplicite, battute, discussioni a tema, flirt e altri. L’obiettivo era accertare se questo tipo di attività portava effetti positivi, sia a livello mentale che fisico, nelle persone coinvolte – in entrambi i sessi- e se tutto ciò poteva tradursi in un consolidamento dei legami tra le persone, un maggiore affiatamento o complicità, una maggiore resa al lavoro.
I risultati mostrano invece che le cose non vanno così bene, anzi: soltanto il 25% di uomini e donne mostrano di apprezzare questi atteggiamenti o li trovano divertenti. Il resto ne rimane indifferente.
Le persone più coinvolte in questo tipo di atteggiamenti ha mostrato tutta una serie di effetti negativi ed è risultata più esposta a problemi di relazione. Si sentono, inoltre, meno considerati e sono più inclini alla depressione. Sulla base di questi dati, i ricercatori consigliano di “lasciare il sesso al di fuori del posto di lavoro”. Ma cosa ne penseranno quelli che anziché parlarne solamente…?
(Luigi Mondo e Stefania Del Principe)

°°° Ma secondo me è molto più depresso questo tipo:

segaiolo

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