Il compagno di Ruby: «Vidi il nome di Mubarak sul suo passaporto. C’ERANO ANCHE SNOOPY E OMINI VERDI.»

Parla Luca Risso: «Non era una prostituta, ma le sparava grosse. Berlusconi le dava soldi tramite Spinelli»

 

Luca Risso e Karima/Ruby in una foto d'archivio (Ansa)Luca Risso e Karima/Ruby in una foto d’archivio (Ansa)
MILANO – Luca Risso, compagno di Karima el Mahroug alias Ruby, nel corso del processo a carico di Fede, Mora e Minetti, ha raccontato di aver visto «la parola Mubarak» sul «passaporto» della ragazza marocchina. Al pm di Milano, Antonio Sangermano, che gli chiedeva se Ruby gli avesse mai detto di essere la «nipote di Mubarak», tra le tante «cose non vere che
°°°A CAZZAROOO!
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Lo schifo del regimetto delle banane in mano a P2 e mafie

Ruby disse: il mio avvocato è Ghedini

Il fidanzato Luca Risso. Una schiera di legali. I milioni e l’ombra del Caimano. La rete di protezione che salva B. e vuole sabotare l’inchiesta

La rete attorno a Ruby si stringe presto, quando ancora nessuno la conosce, mesi prima che scoppi lo scandalo della minorenne che rivela il bunga-bunga di Arcore. È una rete fatta di persone (l’impresario Lele Mora, l’avvocato Luca Giuliante, il “fidanzato” Luca Risso, la “consigliera ministeriale” Nicole Minetti) e di soldi, tanti soldi. E, sopra tutti, Niccolò Ghedini, che veglia silenzioso sulle sorti del presidente del Consiglio.

La rete di protezione e di contenimento scatta dopo la notte in questura, il 27 maggio 2010, quando a tirar fuori dai guai Ruby (ma soprattutto Silvio Berlusconi) viene mandata Nicole Minetti. Poi scattano Mora, Giuliante, Risso. Il culmine dell’“attività inquinatoria” è raggiunto nella notte del 6 ottobre 2010, quando Karima El Mahrough, in arte Ruby, viene “interrogata”, e non dai magistrati. Ora le carte depositate dalla procura di Milano rivelano chi l’ascolta, quella notte, e la interrompe quando arriva “alle scene hard con il Pr…”: l’avvocato Giuliante, alla presenza di Lele Mora, dell’“emissario di Lui” e di una donna che verbalizza.

Ma andiamo per ordine. L’avvocato Giuliante “protegge” Ruby già nel luglio 2010. Ecco che cosa scrivono in un loro rapporto del 31 luglio 2010 i responsabili della

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