Poppe… da Marco Travaglio

Le Poppe della Libertà

Poi dicono che in Italia manca un’accurata selezione della classe dirigente. Sentite qua: Marcello Vernola, ex Dc, ex Dl, ex Fi, ora Udc, viene defenestrato dai berluscones alle Europee per far posto a Barbara Matera, già letteronza. Ubi maior. Insegue Denis Verdini, lo raggiunge al “seminario delle 30 veline da candidare alle europee”, il corso intensivo serale di tre giorni tenuto da Brunetta e La Russa, e chiede spiegazioni. Risposta: “Caro, tu non c’hai le poppe”. Allora insegue Berlusconi fino all’Aquila: “Mi spiegò il suo progetto di ringiovanire le liste europee con belle fanciulle e scherzò sul fatto che non gli presentavo mai belle e giovani ragazze. Ovviamente non lo presi sul serio”. E fece molto male: Al Tappone va preso sul serio solo quando scherza. Scartato il molesto postulante che non ha le poppe e non presenta mai ragazze, entrò in lista ­ma solo alle comunali ­ la escort Patrizia, al seguito dei Matarrese. Sempre per ringiovanire. Ora, poverina, fingono tutti di non conoscerla. Tato Greco, nipote di Matarrese, spiega che lei arrivò un giorno, chiese di entrare in lista, e ci entrò subito “perché eravamo sotto con le quote rosa”. Ecco, le loro quote rosa. Come dice Mavalà Ghedini, “Berlusconi ha grande rispetto per il mondo femminile”: infatti, in veste di “utilizzatore finale” della merce, “non ha bisogno di pagare 2000 euro per una ragazza…potrebbe averne grandi quantitativi, gratis”. Notare la soavità dell’espressione “grandi quantitativi gratis”. Ponti aerei di gnocca. A’ dotto’, c’avemo ‘n grande quantitativo de poppe gratis: che famo, scaricamo?

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L’italietta di burlesquoni

MENTRE MAFIOLO E I SUOI PAPPAGALLINI ABBURATTINATI CONTINUANO A INSULTARE CHIUNQUE E A SPARARE CAZZATE DELIRANTI, ECCO COME CI VEDE ‘EUROPA…

Editoriale del quotidiano finanziario britannico: “Rifiuta ogni critica indipendente”
Stampa e siti internazionali continuano a riprendere il silenzio del premier sulle “dieci domande”
Berlusconi “un pericolo per l’Italia”
l’affondo del Financial Times
El Pais: “Esecutivo più populista che mai, minata la credibilità italiana”

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Un pericolo” per l’Italia. Due grandi giornali inglesi, il Financial Times e l’Independent, usano stamane la stessa espressione parlando di Silvio Berlusconi, alla luce delle vicende che hanno recentemente coinvolto il primo ministro e del suo rifiuto di rispondere alle domande che gli ha posto la Repubblica.

Dopo i numerosi servizi dei corrispondenti da Roma della stampa britannica, e due editoriali molto critici verso Berlusconi apparsi sul Times di Londra, quotidiano filoconservatore, e sul Guardian, quotidiano filolaburista, oggi a occuparsi del caso sono il quotidiano della City, considerato l’organo di informazione più autorevole d’Europa, e l’Independent, che dedica alla questione un ampio ritratto del premier italiano su due intere pagine.

Silvio Berlusconi “non è chiaramente un altro Mussolini” e il suo potere non comporta il rischio di un ritorno al fascismo, “ma è un pericolo per l’Italia e un maligno esempio”, afferma l’editoriale non firmato, dunque espressione dell’opinione della direzione del giornale, collocato al primo posto frai tre commenti del giorno nella pagina “Op-Ed” (opinioni ed editoriali) del Financial Times, subito al di sotto del motto del Ft, “Without fear and without favor”, ossia senza timori reverenziali e senza fare favori a nessuno. “Mentre vengono poste pesanti domande sulla sua relazione con un’adolescente che sogna di diventare una star, domande che sua moglie è stata la prima a sollevare, Berlusconi si è rivolto contro il suo più ostinato interrogante, il quotidiano di centro-sinistra la Repubblica, ha lanciato velate minacce tramite un suo associato e ha cercato di invalidare le domande sostenendo che sono viziate da un pregiudizio politico. Egli ha mostrato simile belligeranza verso i magistrati che lo hanno giudicato corruttore dell’avvocato inglese David Mills, definendoli militanti di sinistra, sebbene il parlamento lo abbia reso immune dall’essere processato. E insoddisfatto anche di un così utile parlamento, ha detto che dovrebbe essere drasticamente ridotto a 100 deputati, mentre il potere del premier dovrebbe essere accresciuto”.

Il pericolo rappresentato da Berlusconi, prosegue l’editoriale del quotidiano finanziario, è di “svuotare i media di serio contenuto politico, rimpiazzandolo con l’intrattenimento, di demonizzare i nemici e rifiutare di accettare la legittimazione di ogni critica indipendente”. Il pericolo è “mettere una fortuna al servizio della creazione di un’immagine di massa, composta da affermazioni di successi ininterrotti e sostegno di popolo”. Che Berlusconi sia così dominante è “in parte colpa di una sinistra titubante, di istituzioni deboli e talvolta politicizzate, di un giornalismo spesso subalterno. Ma più di tutto è colpa di un uomo molto ricco, molto potente e sempre più spietato. Non un fascista, ma un pericolo, in primo luogo per l’Italia, e un esempio maligno per tutti”.

Il lungo articolo dell’Independent, firmato dall’ex corrispondente da Roma, Peter Popham, ricostruisce punto per punto tutti gli sviluppi della “Berlusconi’s story”, chiedendosi se un leader coinvolto in così tanti scandali, controversie e processi, possa finire per perdere il potere a causa di una vicenda apparentemente minore, come la partecipazione al compleanno di una ragazza diciottenne, riportata inizialmente in un trafiletto di giornale da Repubblica, ma poi gonfiata dalla decisione di Veronica Lario di chiedere per questo il divorzio, sostenendo che suo marito ha incontri “con minorenni”, che “non sta bene” e che “ha bisogno di aiuto”. L’implicita allusione dell’Independent è allo scandalo Watergate, anch’esso iniziato con una piccola notizia di cronaca, un apparente tentativo di furto nel quartier generale del partito democratico americano, ma poi terminato con le dimissioni di Richard Nixon. Il quotidiano londinese conclude che oggi Berlusconi è di fronte al “rischio reale” di perdere consensi alle prossime elezioni europee, particolarmente dopo le critiche espresse da alte autorità della Chiesa cattolica per il suo comportamento. La questione dei suoi rapporti con Noemi Letizia, afferma il giornale, “non è triviale”. Vivere in Italia oggi è “come essere intrappolati in un campo di lava che sta lentamente ma inesorabilmente scivolando giù da un pendio”. Gli scandali di Mani Pulite, anziché portare alla nascita di una rivitalizzata “Seconda repubblica”, hanno condotto a una “Età di Silvio e al lento ma costante degrado delle istituzioni democratiche della nazione”. Se il primo ministro può “mentire così spudoratamente” sulla sua relazione con una teen-ager, allora l’Italia “è in pericolo”.

Dal Paìs a Abc, tam tam sui media. E’ sempre vivo l’interesse su stampa estera e siti web di informazione internazionale sul’inchiesta di Repubblica e il silenzio di Berlusconi sulle dieci domande che il giornale ha posto al presidente del Consiglio. Così come ha fatto il Financial Times, anche in Spagna il quotidiano El Paìs dedica alla vicenda il suo editoriale. Notando che “la condotta politica e personale di Berlusconi mina la credibilità italiana”, e sottolineando come l’esecutivo guidato dal Cavaliere sia “più populista che mai”. “La sua relazione con una aspirante vedette della tv – prosegue il quotidiano spagnolo – gli è costata il divorzio e rivelato un clima decadente che pure la Chiesa ha iniziato a criticare”.

Il network americano Abc News, sul suo sito web si chiede se è vero che Berlusconi abbia avuto un “affair”, una relazione , con “una modella minorenne”. Il sito della maggiore tv Usa pone l’accento sulle tante incongruenze nelle storie raccontate dal premier e dalla famiglia Letizia e nota: “Nonostante il suo fermo controllo sulla copertura giornalistica italiana, le domande poste da Repubblica lo hanno in tutta evidenza scosso”.

L’agenzia di stampa Reuters dedica al caso un articolo del corrispondente dall’Italia Philip Pullella, in cui si evidenziano le reazioni dell’opposizione e della Chiesa e come Berlusconi stia cercando di contrattaccare anche in vista delle prossime elezioni europee e del G8 in Abruzzo.

Anche in Germania il tema è oggetto di attenzione. Sul del quotidiano conservatore Die Welt di oggi il corrispondente dall’Italia Paul Badde scrive che ” tutta l’Italia segue tra sdegno e divertimento il presunto affair di Silvio Berlusconi con una diciottenne. Anche quando alla berlina, è il premier dei cuori. Berlusconi incarna l’Italia reale, la speranza che non tutto deve essere sempre corretto e pulito pur di raggiungere l’obiettivo che ci si propone. Alle Europee – prosegue Badde – il suo partito si aspetta comunque un risultato da sogno attorno al 40 per cento. Alcuni voteranno per lui anche per compassione”.

Il principale quotidiano argentino, El Clarìn, scrive: “Nonostante lo scandalo della sua presunta relazione con Noemi, Berlusconi si presenterà come candidato testimonial alle elezioni europee”. “Comunque vada – aggiunge il corrispondente dall’Italia Julio Alganaraz – sarà un plebiscito. Pro o contro di lui”.

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Alabama anni 50

1) Esteri
Ambasciata giapponese infuriata
il Giornale li chiama «musi gialli»

Il quotidiano edito da Paolo Berlusconi ironizza su un premio assegnato da Tokio a Lamberto Dini. «Lambertow fa incetta di consensi tra i musi gialli giapponesi» scrive il Giornale. E l’ambasciata giapponese protesta: «Quell’espressione ci sembra abbia una connotazione dispregiativa»

2) Il Governo Provvisorio della Padania ha deliberato la costituzione della Federazione delle Compagnie della Guardia Nazionale Padana. La Gnp riveste carattere strategico per il futuro della Padania
Roberto Maroni

3) Immigrazione, il monito di Napolitano: «Troppa retorica xenofoba»

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha attaccato questa mattina «il diffondersi di una retorica pubblica che non esita – anche in Italia – ad incorporare accenti di intolleranza o xenofobia. Prima di lui il ministro Maroni aveva detto: «Ogni mezzo contro il traffico dei clandestini. Le critiche della Cei? Solo pregiudizio». IL VIDEO: QUANDO BERLUSCONI PIANGEVA PER I MIGRANTI.

°°° Grazie a Burlesquoni e la sua cosca, sembriamo davvero in Alabama negli anni 50. Questo imbarbarimento xenofobo lui lo chiama “ammodernare il Paese”…

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Dal nostro impagabile Josto

Il Governo compie oggi un anno: 365 giorni di vergogne

E’ stato uno sporco lavoro ma qualcuno doveva farlo: condensare in un unico post il primo anno di lavoro del governo Berlusconi. Mi scuso per la lunghezza: non sono stato io prolisso, sono loro che ne hanno fatte tante. Del resto, Berlusconi si definisce uomo del fare. Ho i brividi a pensare cosa ci aspetti nei tre anni successivi.

13-14 aprile 2008 – Si svolgono le elezioni politiche.

16 aprile 2008 – Berlusconi accusa la Spagna di avere un governo troppo rosa. Incassa le proteste vibranti di Elena Valenciano, segretaria per le relazioni internazionali del Partito socialista spagnolo. Dichiara subito di essere stato frainteso.

17 aprile 2008 – Gerolamo Sirchia, ministro della Salute del precedente governo Berlusconi, è condannato a tre anni di carcere per un giro di mazzette.

18 aprile 2008 – A Villa Certosa conferenza stampa congiunta di Berlusconi e di Vladimir Putin. Una giornalista russa chiede conferma al proprio premier di un pettegolezzo e quest’ultimo si inalbera. Berlusconi mima un mitra che spara verso la giornalista, la quale scoppia in lacrime.

21 aprile 2008 – Maroni comincia a parlare di ronde, facendo scoppiare le prime polemiche.

22 aprile 2008 – Alessandra Mussolini si autocandida ministro. Non ottiene repliche.

7 maggio 2008 – Si costituisce il Governo. Sarà in carica dal giorno successivo. In nome del risparmio Berlusconi aveva promesso che ci sarebbero stati solo 12 ministri e pochissimi sottosegretari: i ministri sono 21 (12 con portafoglio, 9 senza) ed i sottosegretari 39.

11 maggio 2008 – Durante Che Tempo Che Fa Marco Travaglio rivela che Schifani aveva avuto rapporti con persone poi condannate per mafia. Segue il solito balletto di condanna e le solite minacce alla libertà di espressione.

13 maggio 2008 – Scambio di bigliettini tra Berlusconi e due deputate dagli indubbi meriti: «Se avete inviti galanti, andate pure». «Gli inviti galanti li accettiamo solo da lei». La serietà innanzitutto. / Daniele Capezzone, transfuga dei Radicali, diviene il nuovo portavoce di Forza Italia.

19 maggio 2008 – Ovvero il festival della tolleranza. Il ministro per le pari opportunità Carfagna nega il patrocinio del governo al tradizionale Gay Pride. “Per il governo gli omosessuali non sono discriminati.” Neanche per quello iraniano, se è per questo. Dure reazioni della società civile, o quello che ne resta. A sostegno delle parole del Ministro, lo stesso giorno, nel quartiere Pigneto di Roma, un gruppo di bravi cittadini aggredisce con spranghe un gruppo di transessuali. / Maroni propone di confiscare gli appartamenti locati agli immigrati clandestini. / Il Parlamento Europeo si riunisce per discutere della preoccupante politica italiana anti-rom.

21 maggio 2008 – Cominciano le “passerelle” del consiglio dei ministri: si riunisce a Napoli per discutere dell’emergenza rifiuti, conclude solo di nominare Guido Bertolaso sottosegretario all’emergenza. La lotta all’emergenza monnezza pare la priorità principale del governo, ma tuttora ci si chiede come sia stata risolta e se sia stata davvero risolta.

10 giugno 2008 – La ministra delle Pari Opportunità Carfagna si dichiara religiosa e propone l’istituzione delle cooperative del sesso per le prostitute.

16 giugno 2008 – Meritocrazia! Parte la norma salva-premier, l’incombente sentenza del processo Mills non c’entra nulla, intendiamoci. Per sostenere le sue tesi Berlusconi ricorda all’Italia che i giudici sono comunisti. / Il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini propone di abolire i concorsi pubblici per l’assunzione dei professori e di basarsi solo su assunzioni dirette.

17 giugno 2008 – Dalla parte del cittadino: il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola, ascoltando le lamentazioni del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, pone le basi per l’affossamento della legge sulla Class Action.

18 giugno 2008 – Per gli esami di maturità il Ministero dell’Istruzione diffonde una traccia per un tema su Montale sbagliata. Inoltre agli studenti degli Istituti Tecnici per il Turismo è consegnata, per la prova di Inglese, una traccia piena di errori. Anche nel testo della versione di greco consegnato ai ragazzi impegnati nella maturità al liceo classico ci sono errori. La ministra Gelmini si autoassolve e scarica ogni colpa sul team per gli Esami di Stato, silurandolo.

25 giugno 2008 – tanto per aiutare gli onesti, il governo abroga alcune norme antiriciclaggio ed anti-evasione. Allo stesso modo, parlando alla Confesercenti, Berlusconi dichiara che i giudici sono un cancro e che i magistrati ideologizzati sono metastasi della democrazia, meritandosi salve di fischi dall’uditorio.

26 giugno 2008 – scoppia lo scandalo Saccà: intercettazioni rivelano una gestione estremamente clientelare della struttura fiction della Rai. Coinvolti politici di ogni schieramento, compreso Berlusconi, che ha delle amiche da piazzare.

8 luglio 2008 – si svolge a Roma il No Cav Day, una manifestazione di protesta contro la politica berlusconiana. Dal palco, Sabina Guzzanti attacca il ministro Carfagna: “Ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio”. Alle invettive di Guzzanti, Grillo, Travaglio, Di Pietro e molti altri si oppone compatto il fronte politico, maggioranza e opposizione solidamente alleate, sostenuto dalla quasi totalità della stampa. Si consuma in questa occasione il divorzio tra PD ed IDV.

10 luglio 2008 – Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna modifica con quattro articoli la legge Merlin: multe e arresti per prostitute e clienti. Meno chiare le misure sugli sfruttatori e la criminalità organizzata che gestisce il traffico. In fin dei conti gli sfruttatori sono imprenditori…

25 luglio 2008 – Sotto il sole di luglio Berlusconi dichiara di fare una politica di sinistra.

28 luglio 2008 – Sotto il sole di luglio Umberto Bossi punta i piedi perchè la Rai produca una fiction su Federico Barbarossa. A gentile richiesta.

29 luglio 2008 – Si tenta di togliere l’assegno sociale alle casalinghe.

30 luglio 2008 – Sotto il sole di luglio Berlusconi si lamenta per il troppo lavoro, e per dimostrarlo mostra alla stampa una pagina della sua agenda: tra i suoi appuntamenti del giorno figurano l’attrice e modella Federica Manna e l’attrice Antonella Troise (due delle sue raccomandate Rai), oltre alla deputata Nunzia De Girolamo, quella dei bigliettini galanti.

2 agosto 2008 – Sotto il sole di agosto, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta fa pubblicare sul sito del Ministero delle vignette che prendono in giro i dipendenti statali.

4 agosto 2008 – Berlusconi fa coprire il seno alla figura femminile presente nel dipinto del Tiepolo (per fortuna una copia) conservato a Palazzo Chigi. Quando si dice la moralità ed il rispetto per l’arte.

5 agosto 2008 – Arrivano 170 militari a presidiare Milano. Perchè? Per presidiarla.

6 agosto 2008 – Tremonti lancia il piano case: 20.000 nuovi alloggi dal nulla. Il Sunia urla alla truffa: si tolgono 550 milioni di euro destinati nel 2007 all’emergenza abitativa, ed in particolare alle famiglie disagiate sottoposte a sfratto, per destinarli ad un fondo nazionale che dovrà finanziare un piano tutto da definire.

8 agosto 2008 – Berlusconi posa per i fotografi a Campo De Fiori con la ministo Gelmini e si lascia andare a complimenti galanti, tipici dei rapporti tra presidenti e ministri.

19 agosto 2008 – Crisi in Georgia. Berlusconi si sente telefonicamente con Putin per cercare di avere un ruolo nella diplomazia internazionale. Sui giornali circolano addirittura sue dichiarazioni in cui si vanta di essere stato cruciale per la risoluzione della crisi (“Grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato, altrimenti col cavolo che i carri armati russi si sarebbero fermati a quindici chilometri da Tbilisi. Abbiamo evitato un inutile bagno di sangue”), dichiarazioni che smentirà in seguito: “Il presidente Silvio Berlusconi non ha mai pronunciato la frase ‘grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato…‘

24 agosto 2008 – Il ministro Gelmini è costretta a smentire di aver detto che gli insegnanti del Sud abbassano la qualità della scuola, ma specifica che “In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti”. Presa di posizione degli intellettuali. Una decina di giorni dopo si scopre che il preparato ministro Gelmini ha sostenuto l’esame di abilitazione da avvocato grazie ad un mezzuccio.

5 ottobre 2008 – La Marcegaglia trova il Piano-Clima europeo troppo gravoso per le aziende e chiede che il governo italiano ponga il veto. Innanzitutto le industrie, poi il futuro del pianeta. La posizione che assume l’Italia sbalordisce i partner europei. Monito di Napolitano.

8 ottobre 2008 – il decreto Gelmini passa con la fiducia al Governo. Richiamo di Napolitano. In seguito si scoprirà che nel decreto della Gelmini c’era ben poco.

23 ottobre 2008 – Il democratico e cristiano senatore a vita Francesco Cossiga dispensa consigli su come domare la piazza, invasa dagli studenti che protestano per la riforma della scuola: “Lasciar fare gli universitari. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita’, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra’ sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pieta’ e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta’, ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si’.” Per molti è solo questione di giorni.

25 ottobre 2008 – Per dimostrare che non esiste il conflitto d’interessi, durante una cena con gli industriali invita i commensali a non fare pubblicità sulle tv di Stato e giustifica gli italiani che non pagano il canone Rai. Stranamente, il giorno dopo non smentisce.

26 ottobre 2008 – Dopo la manifestazione del PD al Circo Massimo, Berlusconi reagisce sparando a zero sull’opposizione.

28 ottobre 2008 – Al processo Mills, il legale dell’imputato chiede a Berlusconi di presentarsi in aula. Il pm per primo si spancia dalle risate.

29 ottobre 2008 – Sette disegni di legge contro i disegnini sui muri: il governo legifera contro i writers. / La lucida mente finanziaria di Berlusconi incolpa i media della crisi economica incombente. / Nonostante le enormi proteste di piazza, il DL Gelmini passa al Senato, scatenando reazioni. Gli scontri in piazza Navona a Roma, innescati dagli squadristi di destra, non passano inosservati. Ovviamente per il governo è sempre colpa della sinistra. C’è chi pensa che i consigli di Cossiga non siano andati inevasi.

30 ottobre 2008 – Sciopero nazionale a Roma (ed in altre città d’Italia) contro il decreto Gelmini.
Almeno un milione i partecipanti (un centinaio secondo la Questura), chiuse il 90% delle scuole. La Polizia carica gli studenti a Bologna. Maroni promette gli arresti per chi blocca le scuole.

31 ottobre 2008 – Il processo di normalizzazione procede spedito, come pure il piano di Rinascita Nazionale: Licio Gelli ha un programma tutto suo su Odeon Tv! Per Vattimo è un inizio di fascismo. Qualcuno immagina scenari ben orchestrati per minare la democrazia. / Il governo promette il carcere ai campani (e solo a loro) che abbandonano la spazzatura in strada: dopo le leggi ad personam quelle ad regionem!

3 novembre 2008 – La boutade della settimana è una velata minaccia: camperò 120 anni! / Il senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti scrive pagine di fuoco contro la mignottocrazia imperante nel suo schieramento politico, prendendosi una querela dalla Carfagna, da lui definita calendarista delle pari opportunità. / Il senatore Dell’Utri (altra stoffa…) critica lo stile troppo dark del Tg3, loda Mussolini e ribadisce che il mafioso Mangano era un eroe.

5 novembre 2008 – Barak Obama è il nuovo Presidente Usa. Gasparri lo festeggia, dando la stura alle gaffe nostrane, con le immortali parole: “Adesso Al Quaeda sarà più contenta.” Il giorno dopo Berlusconi, emulando il suo ministro Calderoli, lo definirà “Giovane, bello e abbronzato”, scatenando la riprovazione mondiale. Più tardi correggerà il tiro con le più equilibrate e signorili parole: “Veramente c’è qualcuno che pensa che non sia stata una carineria? Se scendono in campo gli imbecilli siamo fregati. Dio ci salvi dagli imbecilli. Come si fa a prendere un grande complimento come una cosa negativa? Ma che vadano a…” Più tardi ancora troverà una formula ancora più adatta alle platee internazionali: “Perché c’è qualcuno che ha obiettato? Uno può sempre prendere la laurea del coglione quando vuole. Se uno vuole prendere una laurea pubblica ogni occasione è buona. Io mi sono veramente rotto e dico quello che penso”. / Sempre il 5 novembre, il presidente italiano, vero controllore dell’informazione televisiva, critica la medesima, definendola troppo appecoronata sulle posizioni della sinistra, e promette democraticamente l’uso della forza contro chi si opporrà alla realizzazione della Tav. / Nello stesso giorno, nell’opulenta Italia berlusconiana che progetta ponti sullo Stretto e Tav, c’è chi deve rubare per mangiare.

6 novembre 2008 – Primo grande successo del Governo: Bondi vince la paura dell’aereo!

7 novembre 2008 – Voglia di sicurezza anche contro i senzatetto: per la serie “cornuti e mazziati” si propone il registro dei clochard! / Il premier litiga con un giornalista americano per la battuta su Obama. Negli Usa moltissimi italiani comprano pagine di quotidiani per dissociarsi dalle parole del premier. Nasce anche un sito.

8 novembre 2008 – Lo scrittore Andrea Camilleri esprime il dubbio che il ministro Gelmini non sia un essere umano e riceve gli strali della maggioranza e dell’opposizione, fraternamente uniti. / Gli studenti in piazza sfottono Berlusconi per le sue gaffe internazionali. / Cossiga torna a dare consigli alla polizia su come soffocare le proteste di piazza. Pare proprio una Scuola Pinochet, leggere per credere.

9 novembre 2008 – Dopo le uscite di Berlusconi, la first lady francese Carla Bruni esprime la sua soddisfazione di non essere più italiana. / Un giornalista del tg3 subisce intimidazioni fasciste.

10 novembre 2008 – Intimidazioni governative: Bondi attacca il programma satirico Glob di Enrico Bertolino. / Il castigamatti dei fannulloni Renato Brunetta non usa la stessa disciplina per il suo ufficio.

11 novembre 2008 – il Washington Post cita le frasi di Berlusconi su Obama come esempio dello strisciante razzismo che ancora circola in Europa.

12 novembre 2008 – Berlusconi sente ostilità attorno a sè. Ovviamente se la prende con la sinistra.

13 novembre 2008 – Arriva la sentenza per la macelleria messicana della scuola Diaz: assolti i vertici della polizia, condannati solo 13 agenti. Il fatto che gli episodi si fossero svolti sotto un precedente governo Berlusconi e che la sentenza arrivi sotto un altro governo Berlusconi è puramente casuale. / In spregio alle indicazioni dell’opposizione, la maggioranza elegge Riccardo Villari quale presidente della commissione di vigilanza Rai. Ha inizio un teatrino dai risvolti paradossali.

14 novembre 2008 – Secondo una sentenza della Cassazione si può staccare il sondino ad Eluana Englaro. Il ministro della Giustizia Alfano comincia ad intromettersi nel caso promettendo subito una legge apposita per evitarlo.

15 novembre 2008 – Veltroni reclama le dimissioni di Villari. / Carinerie da Gasparri a Veltroni: “arrogante, stupido e incapace!” / Il ministro Bossi afferma che gli immigrati sono una risorsa negativa per l’Italia.

16 novembre 2008 – Per il ministro Brunetta i fannulloni sono di sinistra. Tempestivamente, lo stesso giorno, il ministro Gelmini afferma che, per certi versi, il loro governo è di sinistra.

17 novembre 2008 – Persino un sacerdote reclama rispetto, da parte della politica, per la famiglia Englaro, richiamando l’attenzione sul fascismo strisciante. / La Corte Dei Conti avverte che il federalismo rischierà di far aumentare le tasse, invece di diminuirle.

18 novembre 2008 – La posizione di Berlusconi sullo scacchiere internazionale è sempre più pregnante: a Trieste fa cucù alla Merkel. / Maggioranza e opposizione si mettono d’accordo su Zavoli per la commissione di vigilanza Rai, ma Villari resta ancorato alla poltrona. / Berlusconi pensa a Lufthansa come partner di Alitalia ma non ci crede nessuno. Il commissario straordinario Fantozzi ammette che sarebbe stato meglio vendere ad Air France.

19 novembre 2008 – Alfano critica l’indulto mastelliano ma va addirittura oltre. / Il Pd promette che Villari si dimetterà, ma Villari non è d’accordo / Scajola da l’ok per la vendita di Alitalia alla Cai: i 300 milioni di euro del prestito Berlusconi all’azienda prendono il volo e non li rivedremo più.

20 novembre 2008 – Il pasionario antifannulloni Renato Brunetta è proprio così limpido da poter scagliare sempre la prima pietra?

28 novembre 2008 – Francesco Pionati molla l’Udc per saltare sul carro del vincitore. / La casa delle libertà: Berlusconi ordina ai suoi di non partecipare al programma tv di Maurizio Crozza.

29 novembre 2008 – Il tecnico che presiede il comitato per la verifica di fattibilità del ponte sullo stretto avverte che sarà caro e pericoloso. / Piccoli statisti crescono: lo stesso giorno il figlio di Bossi, Renzo, è bocciato per la terza voltà all’esame di maturità. / Non c’entra il conflitto d’interesse: il governo raddoppia l’iva a Sky ed aggiunge anche un’addizionale del 25% sui prodotti porno. Si giustifica l’allineamento dell’iva delle pay tv satellitari dal 10 al 20% per un senso di giustizia, dimenticando che l’iva agevolata fu introdotta per favorire proprio lui!

2 dicembre 2008 – Sempre la casa delle libertà: il premier invoca la cacciata dei direttori di giornali che non gli sono favorevoli.

3 dicembre 2008 – Ancora la casa delle libertà: Berlusconi comincia a parlare di regolamentazione di internet! / La Lega invece chiede lo stop alla costruzione di moschee in Italia.

4 dicembre 2008 – Viva la democrazia: Licio Gelli esprime il suo apprezzamento per l’opera politica di Berlusconi e dispensa consigli. / Berlusconi trova il tempo di intrattenersi con le gemelline De Vivo! / Il ministro Frattini si schiera col Vaticano per bloccare i diritti degli omosessuali.

5 dicembre 2008 – L’illustre scenziata Margherita Hack lancia l’ennesimo allarme contro il fascismo strisciante. / Se gli studenti della scuola pubblica non ottengono ascolto nonostante mesi di manifestazioni, alla scuola cattolica basta una telefonata ed una minaccia per far reintegrare i tagli previsti.

6 dicembre 2008 – la casa dei diritti: le banche sono esentate dall’obbligo di assumere disabili. / Berlusconi perde la causa contro The Economist, che lo aveva accusato di non essere adatto a guidare l’Italia.

7 dicembre 2008 – L’arcivescovo di Milano Tettamanzi auspica la realizzazione di nuove moschee. Calderoli gli dà del comunista!

8 dicembre 2008 – Dura contestazione degli studenti contro Gianni Letta.

9 dicembre 2008 – Villari esordisce in vigilanza Rai dietro pressione di Gasparri, ma non ci crede nessuno.

10 dicembre 2008 – Berlusconi annuncia di voler cambiare la Costituzione da solo e poi accusa la sinistra di non essere democratica! / Il senatore di AN Roberto Speciale, ex generale della Guardia Di Finanza, è accusato di peculato ed abuso.

11 dicembre 2008 – Qualcuno insinua che Berlusconi al governo porti sfiga. E non c’è stato ancora il terremoto in Abruzzo…

13 dicembre 2008 – Manifestazione contro il ddl della ministra Carfagna sulla prostituzione.

15 dicembre 2008 – Pronta l’alternativa, qualora non dovesse passare il Lodo Alfano, per aiutare Berlusconi nelle sue beghe personali: allungare i processi. / Brunetta, dal canto suo, vuole allungare l’età pensionabile delle donne.

16 dicembre 2008 – Sempre più casa delle libertà: Berlusconi promette il pugno di ferro in Rai per “adeguare” l’informazione e la satira!

18 dicembre 2008 – La casa delle libertà dei cittadini e dei consumatori: ancora una mazzata contro la Class Action. / Libertà di autodeterminazione: la clinica di Udine che si è resa disponibile ad accogliere Eluana Englaro denuncia intimidazioni da parte del ministro Sacconi.

19 dicembre 2008 – Ancora riforma della giustizia: Berlusconi vuole processi diversi sia in tribunale che nelle tv! / Guido Bertolaso lamenta la mancanza di fondi per la Protezione Civile e minaccia di dimettersi. / Altre primizie sul Ponte sullo Stretto: tra i progettisti ci sono coloro che dovranno valutarlo!

20 dicembre 2008 – Prima stretta sulle intercettazioni, affondo serio alla giustizia. / Berlusconi, smentendo Sacconi, afferma che il governo non deve farsi carico del caso Englaro. Subito dopo smentisce (proteste davanti al ministero del welfare) e rilancia il presidenzialismo alla Berlusconi, cioè quello che smentirà la settimana dopo.

22 dicembre 2008 – Pierferdinando Casini denuncia l’autoritarismo di Berlusconi. / Il tribunale di Strasburgo da ragione agli Englaro.

2 gennaio 2009 – Cresce il fabbisogno. E’ il dato peggiore dal 2005.

3 gennaio 2009 – I militari italiani sono messi a guardia delle discariche e si sentono umiliati nella professionalità. / Nell’opulenta Italia berlusconiana i malati di cancro indigenti chiedono l’eutanasia perchè non hanno sostentamento.

7 gennaio 2009 – Sempre con la fiducia al Governo passa il decreto Gelmini sull’Università. / Berlusconi propone Air France come partner per Alitalia!

8 gennaio 2009 – Una proposta di legge vuole assegnare lo status di combattente a chi aderì a Salò, equiparando i fascisti schierati coi nazisti hitleriani ai partigiani che hanno combattuto per la libertà e la democrazia.

9 gennaio 2009 – La Lega propone una tassa sui permessi di soggiorno.

10 gennaio 2009 – Berlusconi apre la campagna elettorale per le regionali in Sardegna insultando il PD.

11 gennaio 2009 – I sondaggisti svelano il meccanismo delle proposte populiste leghiste. / Brunetta pretende che i dipendenti pubblici tirino fuori il paese dalla crisi. Come mai non ha vinto il Nobel per l’economia?

13 gennaio 2009 – Sono in aumento sbarchi dei clandestini, stupri e rapine ai negozi. La sicurezza della destra è un bluff, l’unico cambiamento è che c’è meno cronaca nera nei media. / Berlusconi annuncia che non andrà all’insediamento di Obama perchè non si ritiene una comparsa.

14 gennaio 2009 – La stampa francese prende per il culo gli italiani per l’affaire Alitalia-Air France: “Merci, Silvio!”

15 gennaio 2009 – La tanto sbandierata social card mostra tutti i suoi limiti. Per altri è un vero imbroglio.

16 gennaio 2009 – Nuovo tentativo di bloccare l’informazione televisiva non allineata. / La clinica di Udine che voleva accogliere Eluana Englaro getta la spugna, pressata dal ministero. Sacconi è denunciato per violenza privata.

17 gennaio 2009 – Villari non vuole proprio dimettersi. / Dalla Sardegna Berlusconi attacca la tv di stato e, col consueto buon gusto, racconta barzellette sui lager nazisti, col consueto strascico di preoccupate polemiche.

20 gennaio 2009 – Berlusconi assicura che la crisi economica non è poi così male.

21 gennaio 2009 – Il Csm lamenta la continua delegittimazione della magistratura da parte di Berlusconi. / Per il caso Englaro, Sacconi comincia ad intimidire anche il Piemonte. / Fini è contestato alla Sapienza; lo stesso giorno da il benservito a Villari. / La commissione Libertà Pubblica denuncia il clima di intolleranza verso i rom. / Dopo la preghiera islamica in piazza Duomo a Milano, Maroni vieta le manifestazioni davanti ai luoghi di culto. / Il conflitto d’interessi non c’entra: Rai e Mediaset si coalizzano contro Sky.

22 gennaio 2009 – Vengono fuori i primi problemi nella scuola per le nuove direttive della Gelmini. / Riparte la campagna per il Ponte sullo Stretto: non si è visto ancora un mattone ma già si sono spesi 160 milioni di euro!

25 gennaio 2009 – Per la serie “città più sicure”, non solo gli stupri non si arrestano, ma il premier afferma che “Servono tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, non ce la faremmo mai…” Poi smentisce dicendo che era un complimento. A chi? Echi dell’ennesima gaffe anche all’estero.

26 gennaio 2009 – Nuova sentenza del Tar in favore della famiglia Englaro. / Un altro sacerdote mette in guardia contro il fascismo strisciante.

27 gennaio 2009 – Il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli dice la sua sugli stupri e rilancia la castrazione.

30 gennaio 2009 – Il digitale terrestre, fortemente voluto da Berlusconi per salvarsi le reti, è giudicato inutile, costoso ed obsoleto dagli esperti.

2 febbraio 2009 – Paolo Guzzanti lascia la CdL per passare all’opposizione, caso rarissimo nella storia parlamentare. / Maestri del Diritto: il ministro Maroni invoca cattiveria nella lotta ai clandestini. / Nella moderna scuola voluta da Gelmini non ci sono soldi per pagare i corsi di recupero.

3 febbraio 2009 – Il ministro Fitto è rinviato a giudizio per concorso in turbativa d’asta e interesse privato. Ovviamente non si dimette. / Spot del governo sulle reti televisive per la presunta ripulitura di Napoli dalla monnezza: protagonista è Elena Russo, una delle raccomandate di Berlusconi.

4 febbraio 2009 – Berlusconi definisce la sinistra immorale e nello stesso giorno la destra blocca la legge che vieta la tortura in Italia. / Eluana Englaro è arrivata nella clinica di Udine e Berlusconi pensa ad un decreto d’urgenza per bloccare il protocollo.

5 febbraio 2009 – Il senato vota la norma che impone ai medici di denunciare i clandestini e quella che istituisce le ronde padane. / Il governo annuncia che il decreto ad personam per Eluana Englaro è pronto; dure proteste del padre della donna e risalto sdegnato sulla stampa mondiale. / Durante il governo che odia le tasse la pressione fiscale arriva ai massimi storici. / Di Pietro paragona il governo Berlusconi al nazismo.

6 febbraio 2009 – Caso Englaro: con soddisfazione del Vaticano, il governo approva un decreto-legge volto ad impedire la sospensione di alimentazione ed idratazione. Napolitano non firma il decreto, incostituzionale. In serata, il Governo approva un disegno di legge che riprende totalmente il testo del decreto. L’opposizione grida al golpe. Per rafforzare le sue tesi Berlusconi arriva a dire che Eluana Englaro “è una persona viva, respira in modo autonomo e potrebbe anche avere un figlio”. Quindi minaccia di cambiare la Costituzione. Poco dopo smentisce. Moltissime persone in Italia, temendo che la politica possa mettere il naso nel proprio destino, lasciano un testamento biologico pubblico. Chi ha visto le reali condizioni di Eluana ha inorridito alle parole di Berlusconi. Berlusconi è furente con Napolitano, che pretende di esercitare le proprie funzioni.

7 febbraio 2009 – Il padre di Eluana Englaro invita Berlusconi a far visita alla donna, per rendersi conto di persona delle condizioni. Non giunge risposta. In compenso il premier sostiene che la nostra Costituzione è troppo filosovietica (o non abbastanza fascista?)!

9 febbraio 2009 – Eluana Englaro muore. La destra ulula “omicidio!” ma è smentita dalla magistratura. / Famiglia Cristiana accusa il governo di fare leggi razziali contro gli stranieri. Il governo rumeno ci accusa di xenofobia. Veltroni rincara la dose.

10 febbraio 2009 – La scuola secondo Gelmini: lettera aperta da parte dei genitori e degli studenti del liceo di Rivoli dove è morto per il crollo di un soffitto uno ragazzo di 17 anni. “Da Roma nessun aiuto. non avete neanche risposto alla nostra prima lettera di dicembre”

11 febbraio 2009 – Berlusconi afferma di essere il più moderato di tutti! / Il Csm boccia le nuove norme sulle intercettazioni

12 febbraio 2009 – Berlusconi afferma di non avere mai attaccato la Costituzione!

13 febbraio 2009 – Maurizo Gasparri attacca di nuovo la libertà di espressione, tanto per cambiare di Michele Santoro e Vauro.

14 febbraio 2009 – Berlusconi ha l’idea di spostare i Bronzi di Riace alla Maddalena per il G8: insurrezione dei tecnici che giudicano il trasferimento pericolosissimo. / Sempre in Sardegna regala lepidezze di dubbio gusto, ironizzando sugli squadroni della morte argentini: “erano belle giornate e li facevano scendere dall’aereo”. Nuova figuraccia internazionale: l’Argentina convoca l’ambasciatore italiano. / Dopo aver fatto cadere il governo Prodi, in occasione di San Valentino, Mastella annuncia che per le prossime europee torna in seno al PdL. Ma va? Eppure, secondo Dini, Clemente ha la faccia pulita; non giungono giudizi sulla coscienza. / La legge sul testamento biologico in lavorazione, che di fatto toglie ogni libertà di scelta, fa rabbrividire i medici ed i giursti, che la considerano un’aberrazione contro i diritti umani. / La Lega vuole lanciare la raccolta di firme per introdurre la castrazione chimica. Calderoli, da medico, dice che è più sicura quella chirurgica. Amenità che ci meritano un nuovo attacco sulla stampa rumena.

16 febbraio 2009 – La sicurezza pubblica secondo il PdL: tagliati i fondi per la Polizia, bloccata la manutenzione delle vetture delle forze dell’ordine: “Possiamo permetterci solo il rabbocco dell’olio e il cambio delle gomme”.

17 febbraio 2009 – L’avvocato Mills è condannato a 4 anni e 6 mesi per essere stato corrotto. Invece la posizione processuale del corruttore è stralciata in attesa del verdetto della Corte Costituzionale sulla legittimità costituzionale del Lodo Alfano. Berlusconi è tranquillo. / I sardi festeggiano la vittoria del candidato della destra alle regionali cominciando a picchiare i rumeni.

19 febbraio 2009 – Passa alla Camera il decreto-legge Milleproroghe. Scompaiono le norme che impongono innovazioni ambientali ai costruttori. / Fedele Confalonieri è rinviato a giudizio per la bancarotta di Hdc. / Polemiche per il nuovo Cda della Rai

21 febbraio 2009 – Manifestazione a Roma contro la legge sul testamento biologico.

22 febbraio 2009 – Berlusconi si paragona ad Obama.

23 febbraio 2009 – I partiti della destra monopolizzano le ronde cittadine, che nelle intenzioni dovevano essere apartitiche. / Napolitano è preoccupato per i tagli alla ricerca.

24 febbraio 2009 – Mentre in tutto il mondo si va verso le energie rinnovabili (solare ed eolico), nel paese del Sole e del Vento si va a marcia indietro: intesa tra Italia e Francia sulla costruzione di centrali nucleari sul nostro territorio, alla faccia del referendum con il quale gli italiani dichiararono di non volerle. L’Independent oltretutto ci fa sapere che le nuove centrali, oltre ad essere carissime, sono più pericolose delle vecchie. Ma noi siamo ricchi, la crisi è solo psicologica, no? Neanche i sondaggi danno ragione al premier: gli italiani il nucleare non lo vogliono.

25 febbraio 2009 – Già che siamo ricchi, Matteoli annuncia la partenza del Ponte sullo Stretto entro il 2009. / Altro colpetto ai diritti sindacali dei lavoratori: arriva lo sciopero virtuale! / Era Gelmini: la scuola italiana è considerata la più povera d’Europa. Ma non eravamo ricchi?

27 febbraio 2009 – Dopo la castrazione la gogna: la Lega chiede liste pubbliche di pedofili e stupratori. A quando lo Jus Primae Noctis?

1 marzo 2009 – Ancora problemi nella scuola, grazie alle nuove direttive: boom di brutti voti, anche in condotta.

2 marzo 2009 – Polizia e Carabinieri chiedono di bloccare le ronde e di potenziare piuttosto il loro organico, ridotto ai minimi termini.

3 marzo 2009 – Il ministro Brunetta decide di innalzare l’età pensionabile delle donne.

8 marzo 2009 – Secondo uno studio del Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva durante i due anni del governo Prodi (2006 e 2007) i tg raddoppiarono lo spazio della cronaca nera per aumentare la percezione di insicurezza della gente. E c’è voluto uno studio per capirlo?

9 marzo 2009 – Proposta di legge di Gabriella Carlucci sulla regolamentazione di Internet: nessun riferimento alla lotta contro la pedopornografia, che pure si propone di combattere. Piuttosto nuove tutele per gli interessi dell’industria dell’audiovisivo. Il conflitto d’interessi ovviamente non c’entra nulla.

10 marzo 2009 – In apparente spregio delle funzioni dei parlamentari, e per un maggiore controllo su di loro, Berlusconi propone che a votare in aula siano solo i capogruppo. / D’Alema avanza l’ipotesi che Berlusconi al governo porti male. E non c’è ancora stato il terremoto in Abruzzo…

11 marzo 2009 – La Lega vuole mettere mano alla legge sulla caccia: doppiette ai sedicenni, accesso nei parchi e uso di animali-esca. Per il momento è ancora proibito l’uso del carrarmato. / I medici protestano sull’uso strumentale che si vuole fare di loro per la denuncia dei clandestini / Berlusconi annuncia che il G8 della scienza si terrà a casa sua. Non si sa ancora in quale stanza. / Piano Edilizia a go go: le abitazioni private potranno essere ingrandite fino a un tetto massimo del 20% del volume esistente. Le Regioni si oppongono, Berlusconi insiste.

12 marzo 2009 – Il Brasile protesta formalmente per le polemiche italiane sul caso Battisti, che screditano il diritto brasiliano.

17 marzo 2009 – Alcuni ministri della repubblica sono sorpresi a braccetto con capi neonazisti. Ma va?

19 marzo 2009 – Dopo le censure mondiali subìte da Ratzinger per le sue uscite in Africa su Aids e profilattico, Berlusconi si distingue per la difesa a spada tratta del Papa. / Il democratico Brunetta afferma che gli studenti protestatari dell’Onda vanno trattati come fossero guerriglieri. Non specifica se gli si possa sparare. / Chissà perchè, un rapporto dell’Onu dimostra che in Italia si vìolino i diritti umani! Frattini s’indigna.

28 marzo 2009 – L’ex sottosegretario alla giustizia Borghezio, tiene lezioni ai fascisti francesi dell’Ump su come infiltrarsi nelle istituzioni. / Berlusconi tiene lezioni su quanto era bravo l’amico Bettino Craxi.

30 marzo 2009 – Berlusconi nega di essere un duce.

31 marzo 2009 – L’Italia è di nuovo protagonista: i parlamentari della destra (tra i quali Dell’Utri) negano l’esistenza dell’effetto serra ed attacca gli accordi di Kyoto! Quando si dice avere i coglioni!

2 aprile 2009 – Il ministro Brunetta tesse le lodi delle dipendenti statali: “Il pubblico è stato usato come un ammortizzatore sociale soprattutto da parte delle donne che uscivano a fare la spesa in orario di lavoro” / “Mister Obama! Mister Obama”, chiama Berlusconi a voce spiegata, e la regina Elisabetta… vabbè, lasciamo stare.

3 aprile 2009 – La casa della libertà di stampa: al G20 ci tiene a far sapere che ha lavorato tanto perchè i ministri stavano al cesso. Quindi ha apostrofato una giornalista Rai: “Cosa scrivi? Guarda che le riunioni per viale Mazzini le facciamo a casa mia”.

4 aprile 2009 – La signora Merkel lo aspetta alla porta ma lui è troppo impegnato al telefono. Se glielo fanno notare s’incazza pure e medita ripercussioni sui media! I giornali stranieri invece, su cui non ha nessun potere, ci sguazzano. Non sarà un caso se è l’unico che Obama snobba negli incontri bilaterali? Ma lui dice che l’ha invitato in America…

5 aprile 2009 – Il tavolo della Cgil? “Glielo diamo in testa”. / Anche al vertice di Praga è spassosissimo.

7 aprile 2009 – Tragico terremoto in Abruzzo. Il premier rimedia mandando al mare la popolazione. «Mi raccomando, mettete la crema solare». I giornali stranieri inorridiscono per la sua battuta che paragona la condizione di sfollato a quella di campeggiatore, quelli italiani glissano.

12 aprile 2009 – Puntata di Anno Zero sull’Abruzzo. A Silvio non piace. In generale non gli piace la tv che rema contro.

15 aprile 2009 – Dalle leggi ad personam si passa a quelle ad aziendam.

16 aprile 2009 – Il consiglio d’Europa è sempre più preoccupato per il razzismo circolante in Italia.

17 aprile 2009 – Nuovo richiamo di Napolitano al premier, stufo dei troppi decreti.

23 aprile 2009 – Il G8 di luglio non si terrà più a La Maddalena ma a L’Aquila. Non si sa ancora se coi Bronzi di Riace o meno.

24 aprile 2009 – Il Viminale fa sapere che la lotta ai clandestini sta dando i suoi frutti: nel 2009 gli sbarchi sono raddoppiati!

25 aprile 2009 – Per la prima volta Berlusconi celebra il 25 aprile. Ovviamente cercando di sdoganare i repubblichini. E cercando di palpare le signore.

26 aprile 2009 – Promette di ritirare il disegno di legge che equipara repubblichini a partigiani.

27 aprile 2009 – Toto candidature, praticamente un casting, per le europee nella CdL: si rincorre la più avvenente, non la più capace. La Fondazione di Fini censura la tendenza berlusconiana di candidare procaci signorine esclusivamente per l’apparenza e non per la sostanza. E se qualcuna resta fuori può esserci un papà che minaccia di darsi fuoco. Veronica Lario parla di ciarpame senza pudore. / Un abruzzese lo contesta, lui salta l’incontro con la stampa.

28 aprile 2009 – Parte l’allarme per l’Influenza Suina. Non certo perchè qualcuno sia sospettato di menare rogna… / Scoppia il caso Noemi, l’appena maggiorenne napoletana che lo chiama papi!

29 aprile 2009 – Sono rese note le candidature per le europee, dopo un rapido restyling della lista. La rosa delle veline si è ristretta e Silvio si sfoga accusando alcune donne della sinistra di puzzare! Dichiara che quelle sulle veline erano solo voci ma qualcuna protesta: “avevo già firmato!” Tra le candidate anche la sua vicina di casa, con cui è in causa.

30 aprile 2009 – I ministri erano pochi, in pole position anche la Brambilla. / Nuove norme per complicare la lotta al racket. / Secondo Freedom House l’Italia è l’unica nazione europea a fare passi indietro nella libertà di stampa: «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati» E che tra l’altro medita di mettere sotto controllo anche internet. Da avanguardista.

1 maggio 2009 – Berlusconi passa dall’Io come Obama al “Io meglio di Obama!” Sicuramente è più fischiato di Obama.

2 maggio 2009 – comincia ad essere fischiato anche a Roma. / Promette le prime case ai terremotati abruzzesi entro settembre.

3 maggio 2009 – Veronica Lario annuncia l’intenzione di divorziare da Silvio Berlusconi. Il premier insiste affinchè la vicenda resti privata. Afferma di essere addolorato ma non vuole parlare.

4 maggio 2009 – lotta senza quartiere ai bambini figli di clandestini: si valuta una norma per chiedere ai presidi scolastici di denunciarli! / Marcello Dell’Utri rilascia un’intervista in cui definisce il dittatore sanguinario Mussolini “un uomo straordinario e di grande cultura, troppo buono”.

5 maggio 2009 – Emma Bonino rimarca il disprezzo di Berlusconi per le donne. / Era tale la voglia di Berlusconi di non parlare del proprio divorzio che chiede a Vespa di darli un’intera puntata di Porta A Porta per esternare le proprie ragioni. Non l’ho vista, non so se Vespa gli abbia fatto anche qualche domanda, ma tanto… / Il quotidiano dei vescovi chiede un premier più sobrio. Non so se hanno presente il loro papa, rimando ad un paio di post fa… / Il decreto su L’Aquila è ribattezzato decreto abracadabra: i soldi per la ricostruzione appariranno per magia!

6 maggio 2009 – Berlusconi dichiara alla stampa francese di aver gestito la separazione con classe e di avere una popolarità vicino al 120% o giù di lì… / Il cinema delle libertà: Il ministro Brunetta si dice stizzito per il fiorire di una cinematografia che si occupa troppo di precariato. / Autorizzata la fiducia al ddl sulla sicurezza: qualcuno rispolvera le leggi razziali.

7 maggio 2009 – Nuova figuraccia internazionale: Berlusconi disprezza chiese finlandesi che forse non ha neanche mai visitato! / Ancora una figuraccia internazionale: Maroni rispedisce in Libia 227 persone migranti soccorse nel canale di Sicilia. L’Alto commissariato Onu si dice preoccupato per l’inasprimento delle misure contro i clandestini, Medici senza Frontiere parla di “Rimpatrio illegale. Contraria anche la Corte europea dei diritti umani”

b-polipo

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La triglia tramortita

Gentiloni: “Niente censura, la rete ha bisogno di essere lasciata in pace”

Paolo Gentiloni, uno dei primi politici “blogger” , poi ministro delle Comunicazioni nel governo Prodi 2006-2008, oggi responsabile dell’area comunicazione del Partito democratico, ha discusso con il titolare di questo blog del progetto di legge del pd per la rete, del suo modello di sviluppo, di libertà e censura, delle leggi francesi contro il P2P (e dell’emendamento D’Alia).

Una delle obiezioni è che con la proposta Vita-Vimercati avete fatto una legge-manifesto. Ma è altrettanto vero che avete portato nel dibattito politico il concetto di neutralità della rete…
Per la verità le questioni che noi poniamo sono 4 e sono tutte grosse: la prima, l’accesso per tutti e quindi il tema della banda larga; la seconda è la neutralità della rete, la terza è il sostegno al software libero e la quarta la trasparenza nei siti della pubblica amministrazione.
Noi le vogliamo imporre all’attenzione del dibattito parlamentare, altrimenti qui si finisce col parlare solo di filtri e limitazioni.

Cosa volete voi è abbastanza chiaro, l’obiezione si riferisce alle possibilità oggettive, al cammino di questa proposta
Si tratta di influire su questa ondata di iniziative, anche un po’ disordinate, di maggioranza e governo. Sono iniziative da cui temo escano proposte infelici, prenda il lavoro del comitato interministeriale appena insediato. C’è da temere una riedizione dell’inattuabile decreto Urbani. E allora noi facciamo un passo preventivo per stabilire i principi di una iniziativa corretta sulla rete…. Poi certo il rischio di “proposta manifesto” diventa vero se guardiamo a un parlamento che si occupa dei decreti del governo per il 90 per cento del suo tempo e per il restante 10% delle altre proposte del governo

Forse bisogna aiutare il profano che ci legge. Lei come sintetizzerebbe tutto il merito della questione, che poi è una discussione europea e internazionale?
Ci sono due aspetti. Uno è economico: la ricorrente tentazione di introdurre una rete a due velocità, in cui chi paga ed ha interessi e forza economica rilevanti va ad una velocità x, e tutti gli altri invece vanno ad una velocità che è metà di x. E nella proposta di legge noi ci opponiamo a questa scelta.

Poi c’è il tema del distorto uso dell’allarme sociale. Bisogna evitare che l’allarme giustificato per comportamenti criminali – che possono attuarsi verso i minori piuttosto che sul piano razziale – non diventino pretesto per ridurre il tasso di libertà della rete. Gli strumenti per combattere quei fenomeni ci sono.

Entrambe queste questioni si traducono in alcuni paesi europei in proposte inaccettabili, a partire dall’idea francese di staccare la connessione a quelle famiglie, o uffici, dove per tre volte di seguito ci sia un download illegale.

Quella è una misura che comporta un controllo ravvicinato delle scelte e degli atti delle persone
Assolutamente. Ma vorrei continuare… il governo britannico che vorrebbe schedare i 27 milioni di cittadini utenti di sociali network a fini di antiterrorismo. E poi ci siamo noi…

L’emendamento D’Alia (Udc), ormai articolo del decreto sicurezza così come passato al Senato: il ministero che sulla base di segnalazione dell’autorità giudiziaria può chiudere pagine o siti. Il governo che decide cosa va bene e cosa no, nei contenuti.
Ma io non mi riferisco solo a D’Alia, ma anche al progetto Carlucci. Dove l’errore è non capire che non si parte da zero, ci sono state esperienze pregresse che dovrebbero insegnare qualcosa. Il decreto Urbani, del 2003/04, prevedeva la repressione del peer to peer, dei download, e si è rivelato del tutto irrealizzabile, inattuabile. Una legge sbagliata. Mentre nel mondo invece ci sono esempi positivi, con offerte di contenuti a prezzi controllati…

Pensa ad iTunes, successo decennale e di massa?
C’è anche altro: i produttori cinematografici americani che intervengono sulle tariffe, sulle finestre d’uscita, oppure penso a ciò che sta facendo la Bbc che mette per una settimana i propri contenuti on line. Si può essere molto creativi.

Sembrano funzionare i modelli dove lo stato non mette il becco.
Funzionano i modelli dove l’industria culturale prende l’iniziativa e capisce che per evitare che la rete le provochi danni irreparabili bisogna inventare, capisce che non bisogna chiedere l’intervento della polizia, ma bisogna adottare una tattica zen, capire la rete e avere un’offerta coerente con i suoi meccanismi distributivi

Da noi chiamano la polizia
Ma si potrebbero fare cose anche da noi e anche con la politica. Il comitato ministeriale appena istituito potrebbe pensare a misure molto serie sulla distribuzione invece che pensare ai disegni di legge “alla francese” – sa c’è chi pensa alle white list, all’elenco dei siti buoni, stilato dal governo e che è l’unico menù possibile per l’utente di internet?

Appoggerete l’emendamento Cassinelli (Pdl) per cambiare del decreto sicurezza prodotto dall’iniziativa di D’Alia?
Con tutte le fiducie che ci faranno votare nelle prossime settimane?

Pensa che l’articolo passi nel pacco della fiducia sul decreto sicurezza?
Potrebbe succedere. A questo proposito mi faccia dire che il mio decreto, quello approvato quando ero ministro delle comunicazioni, permette alla polizia postale di intervenire rapidamente contro i responsabili dei reati. Qui nessuno vuole la libertà di delinquere, ma davvero c’è una foga repressiva…

Va contro corrente la raccomandazione del parlamento europeo presentata dal greco Lambrinidis ed approvata il 26 marzo 2009, dove la rete è un diritto e i controlli non possono essere lesivi della privacy. Altro rischio di wishful thinking, direi.
Condivido la raccomandazione del Parlamento Europeo. Sulla rete bisogna investire perché si tratta di realizzare un diritto delle persone e su questo diritto è meglio far prevalere una idea di “laissez faire”. Dove lo stato regola ma non interviene direttamente: c’è un modello possibile oltre quello repressivo. La rete ha bisogno di essere lasciata in pace.

Ci siam fatti un’intervista fra blogger. Non si è ancora stancato del suo?
Ci scrivo ancora, ma sono molto preso da un’arma di distrazione di massa altrimenti detta Facebook

Quanti amici ha?
Circa cinquemila. Ma l’aspetto interessante è che dentro Facebook si realizza una buona fetta della mia comunicazione col partito: persone che mi invitano, comunicati, notizie, iniziative. C’è un pezzo della mia attività che vive là dentro. Anche se l’ultimo restyling non mi piace, mi pare fatto apposta per incoraggiare lo spam.

°°° Meno male! Questa triglia tramortita NON ha mai rotto i coglioni a Mafilo quand’era ministro, figuriamoci se potrà rompere a noi! LIBERTA’! LIBERTA’! LIBERTAAAAAAAA!!!

lib

freedom

liberta

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