Dell’Utri: “Pronto a creare un’altra Forza Italia. Con Berlusconi”°°°Ma che si fuma questo?

Per il senatore il nuovo partito sarà basato sui ‘Circoli del buon governo’. Ma il Cavaliere aspetta i risultati siciliani per decidere se scendere di nuovo in campo. “Santo Domingo? Bellissima, ma dopo 10 giorni mi rompo. Temo dovrò ricandidarmi”.

°°°Circoli del BUON GOVERNOOO?! Ma brutto mafioso di merda, guarda dove ci avete portato col vostro “buon governo” del cazzo! Ladri e mafiosi, in galera dovete stare!!!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/11/dellutri-pronto-a-creare-nuova-forza-italia-con-berlusconi/379129/

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Minchiolini e tg1 senza vergogna: la crisi spiegata da un peracottaro di serie C

Gianni Lepre, lo strano economista
che si affaccia sul Tg di Minzolini

Mentre altrove parlano i Nobel, l’ammiraglia dell’informazione Rai concede una rubrica al professore della Libera Università del Mediterraneo di Bari. Ultimo in Italia nella classifica del Sole-24 Ore, l’ateneo è stato fondato da un politico di Forza Italia. Ora lo guida il figlio, coinvolto in un’inchiesta per riciclaggio

Gianni Lepre, professore della Libera Università del Mediterraneo di Bari

L’Italia affonda nella crisi e occorre dar voce ai massimi esperti per capire che cosa sta succedendo e, soprattutto, come se ne esce. Così ieri sera il Tg2 ha intervistato Michael Spence, premio Nobel per l’economia nel 2001 e professore all’università di Stanford.

E il Tg1, testata ammiraglia dell’informazione Rai? Il Tg1 Economia, quotidiana appendice dell’edizione delle 13,30, da tempo si affida al professor Gianni Lepre, della Libera università Mediterranea (Lum) di Casamassima, in provincia di Bari. Che la classifica di Il Sole-24 Ore colloca all’ultimo posto nella classifica degli atenei non statali italiani – con 237 punti su un massimo di 900 – in base ai dati forniti dal Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario. Nella testata diretta da Augusto Minzolini, Lepre è titolare di una rubrica fissa, “Il punto”.

Dal curriculum si apprende che il titolare dell’autorevole ribalta mediatica è un commercialista, autore del volume “L’Industria orafa italiana e internazionale” nonché fondatore del Lepre Group, con “oltre 500 clienti presso le sedi di Napoli e Marcianise”. Ha anche fondato la newsletter “Lepre Giornale”, notiziario on line sul mondo dell’oreficeria-gioielleria e del fashion.La Libera Università del Mediterraneo, o Lum, è stata fondata nel 1995 da Giuseppe Degennaro, politico di Bitonto (Bari), parlamentare dal 1979 al 2004 – anno in cui è deceduto – prima per la Democrazia cristiana e poi per Forza Italia. La carica di rettore è quindi passata al figlio Emanuele detto Lello, anche lui impegnato in politica con il centrodestra. Nel 2005 si candidò alle elezioni suppletive indette per coprire il seggio lasciato dal padre, ma fu sconfitto da Nicola Latorre, dalemiano del Pd.

Recentemente, riporta l’edizione barese di Repubblica, gli uffici di Emanuele Degennaro sono stati perquisiti dal Gico della Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine per riciclaggio contro il clan mafioso Parisi-Stramaglia.

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Salute e grano. 1992, Berlus in bancarotta, stragi, Berlusconi più ricco d’Europa… come?!

Dunque, amici, nel 1992  silvio berlusconi, dopo oltre 20 anni di miracolosi “regali” di centinaia di migliaia di miliardi da parte dello Spirito Santo e della fatina turchina, delle banche della P2 e di quelle coi vertici craxiani, nonostante la corruzione a manetta e il furto di mezza città di Arcore – reggia compresa –  ai danni dell’orfanella Casati-Stampa… si trova con i finanzieri che vogliono portare i libri delle sue società in tribunale per BANCAROTTA (debiti inesigibili per circa SEIMILA MILIARDI!) e un bel paio di manette per i polsi  del  gigante brianzolo. Poi… improvvisamente, partono le stragi “di mafia”, Dell’Utri e Berlusconi regolarizzano il matrimonio con  Sicilia Libera: il movimento di Leoluca Bagarella, killer e cognato di Totò Riina, col quale flirtavano da due anni e lo fondono con Forza Italia e vincono le elezioni. Berlusconi Silvio si trova a presiedere un indimenticabile consiglio dei ministri, con le pezze al culo, ma  in sette mesi riduce tutti gli italiani con le pezze al culo, mentre lui… prima di essere cacciato, è già possessore di centinaia di migliaia di miliardi. UN MIRACOLO! Dove li ha presi? A  CHI LI HA PRESI? Chi lo sa?

TORNATE A SORRIDERE

sardegna,sorride

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Mafia, Dell’Utri e Forza Italia

Mafia: da pentito Giuffre’ accuse a Dell’Utri e Forza Italia

ROMA – Durante l’odierna udienza del processo contro il Prefetto Mario Mori e il colonnello dei Carabinieri Mario Obinu, accusati di favoreggiamento per il mancato arresto di Bernando Provenzano nel 1995, il pentito Nino Giuffre’ ha mosso pesanti accuse nei confronti di Marcello Dell’Utri e del movimento politico Forza Italia. Secondo il collaboratore di giustizia, dopo l’arresto di Vito Ciancimino “Democrazia Cristiana e Partito socialista si avviarono al tramonto e in Cosa nostra nacque un nuovo discorso politico. Un nuovo soggetto politico andava appoggiato: era Forza Italia” ha detto Giuffre’. Sempre secondo il pentito, inoltre, tra i punti di riferimento politici di Cosa nostra, dopo il naufragio dei partiti storici, c’era Marcello Dell’Utri.

ORA  PESCHERANNO  ANCHE IL  PESCE GROSSO DI PALAZZO CHIGI?

velina

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Il malato di mente con la fissa

L’intervista.

Il racconto di Vernola, escluso dalle europee:

tra le candidate-sexy c’era anche Patrizia D’Addario

“La Brambilla chiedeva per le liste
nomi di belle ragazze con il book”

Le foto dovevano valorizzare il lato estetico delle aspiranti europarlamentari
di ANTONELLO CAPORALE

Brambilla

“La Brambilla chiedeva per le liste nomi di belle ragazze con il book”

Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo

festa-papi

E’ il suo ultimo giorno da eurodeputato. Raccoglie le sue cose, prima dell’addio a Strasburgo. Marcello Vernola, pugliese e figlio di papà (dc, ministro dei Beni culturali) si è reso protagonista di una plateale contestazione a Berlusconi dopo non essere stato ricandidato. Superlativo il ricordo che ha affidato ai giornali delle ragioni che – a suo avviso – hanno interrotto la brillante carriera politica. Secondo Vernola, Denis Verdini, coordinatore del partito, alle sue rimostranze per l’ingiustizia che stava per subire, gli domandò: “Tu mica c’hai le poppe?”.

Verdini ha smentito.
“Ho buona memoria e ricordo anche che

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Dal nostro impagabile Josto

Il Governo compie oggi un anno: 365 giorni di vergogne

E’ stato uno sporco lavoro ma qualcuno doveva farlo: condensare in un unico post il primo anno di lavoro del governo Berlusconi. Mi scuso per la lunghezza: non sono stato io prolisso, sono loro che ne hanno fatte tante. Del resto, Berlusconi si definisce uomo del fare. Ho i brividi a pensare cosa ci aspetti nei tre anni successivi.

13-14 aprile 2008 – Si svolgono le elezioni politiche.

16 aprile 2008 – Berlusconi accusa la Spagna di avere un governo troppo rosa. Incassa le proteste vibranti di Elena Valenciano, segretaria per le relazioni internazionali del Partito socialista spagnolo. Dichiara subito di essere stato frainteso.

17 aprile 2008 – Gerolamo Sirchia, ministro della Salute del precedente governo Berlusconi, è condannato a tre anni di carcere per un giro di mazzette.

18 aprile 2008 – A Villa Certosa conferenza stampa congiunta di Berlusconi e di Vladimir Putin. Una giornalista russa chiede conferma al proprio premier di un pettegolezzo e quest’ultimo si inalbera. Berlusconi mima un mitra che spara verso la giornalista, la quale scoppia in lacrime.

21 aprile 2008 – Maroni comincia a parlare di ronde, facendo scoppiare le prime polemiche.

22 aprile 2008 – Alessandra Mussolini si autocandida ministro. Non ottiene repliche.

7 maggio 2008 – Si costituisce il Governo. Sarà in carica dal giorno successivo. In nome del risparmio Berlusconi aveva promesso che ci sarebbero stati solo 12 ministri e pochissimi sottosegretari: i ministri sono 21 (12 con portafoglio, 9 senza) ed i sottosegretari 39.

11 maggio 2008 – Durante Che Tempo Che Fa Marco Travaglio rivela che Schifani aveva avuto rapporti con persone poi condannate per mafia. Segue il solito balletto di condanna e le solite minacce alla libertà di espressione.

13 maggio 2008 – Scambio di bigliettini tra Berlusconi e due deputate dagli indubbi meriti: «Se avete inviti galanti, andate pure». «Gli inviti galanti li accettiamo solo da lei». La serietà innanzitutto. / Daniele Capezzone, transfuga dei Radicali, diviene il nuovo portavoce di Forza Italia.

19 maggio 2008 – Ovvero il festival della tolleranza. Il ministro per le pari opportunità Carfagna nega il patrocinio del governo al tradizionale Gay Pride. “Per il governo gli omosessuali non sono discriminati.” Neanche per quello iraniano, se è per questo. Dure reazioni della società civile, o quello che ne resta. A sostegno delle parole del Ministro, lo stesso giorno, nel quartiere Pigneto di Roma, un gruppo di bravi cittadini aggredisce con spranghe un gruppo di transessuali. / Maroni propone di confiscare gli appartamenti locati agli immigrati clandestini. / Il Parlamento Europeo si riunisce per discutere della preoccupante politica italiana anti-rom.

21 maggio 2008 – Cominciano le “passerelle” del consiglio dei ministri: si riunisce a Napoli per discutere dell’emergenza rifiuti, conclude solo di nominare Guido Bertolaso sottosegretario all’emergenza. La lotta all’emergenza monnezza pare la priorità principale del governo, ma tuttora ci si chiede come sia stata risolta e se sia stata davvero risolta.

10 giugno 2008 – La ministra delle Pari Opportunità Carfagna si dichiara religiosa e propone l’istituzione delle cooperative del sesso per le prostitute.

16 giugno 2008 – Meritocrazia! Parte la norma salva-premier, l’incombente sentenza del processo Mills non c’entra nulla, intendiamoci. Per sostenere le sue tesi Berlusconi ricorda all’Italia che i giudici sono comunisti. / Il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini propone di abolire i concorsi pubblici per l’assunzione dei professori e di basarsi solo su assunzioni dirette.

17 giugno 2008 – Dalla parte del cittadino: il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola, ascoltando le lamentazioni del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, pone le basi per l’affossamento della legge sulla Class Action.

18 giugno 2008 – Per gli esami di maturità il Ministero dell’Istruzione diffonde una traccia per un tema su Montale sbagliata. Inoltre agli studenti degli Istituti Tecnici per il Turismo è consegnata, per la prova di Inglese, una traccia piena di errori. Anche nel testo della versione di greco consegnato ai ragazzi impegnati nella maturità al liceo classico ci sono errori. La ministra Gelmini si autoassolve e scarica ogni colpa sul team per gli Esami di Stato, silurandolo.

25 giugno 2008 – tanto per aiutare gli onesti, il governo abroga alcune norme antiriciclaggio ed anti-evasione. Allo stesso modo, parlando alla Confesercenti, Berlusconi dichiara che i giudici sono un cancro e che i magistrati ideologizzati sono metastasi della democrazia, meritandosi salve di fischi dall’uditorio.

26 giugno 2008 – scoppia lo scandalo Saccà: intercettazioni rivelano una gestione estremamente clientelare della struttura fiction della Rai. Coinvolti politici di ogni schieramento, compreso Berlusconi, che ha delle amiche da piazzare.

8 luglio 2008 – si svolge a Roma il No Cav Day, una manifestazione di protesta contro la politica berlusconiana. Dal palco, Sabina Guzzanti attacca il ministro Carfagna: “Ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio”. Alle invettive di Guzzanti, Grillo, Travaglio, Di Pietro e molti altri si oppone compatto il fronte politico, maggioranza e opposizione solidamente alleate, sostenuto dalla quasi totalità della stampa. Si consuma in questa occasione il divorzio tra PD ed IDV.

10 luglio 2008 – Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna modifica con quattro articoli la legge Merlin: multe e arresti per prostitute e clienti. Meno chiare le misure sugli sfruttatori e la criminalità organizzata che gestisce il traffico. In fin dei conti gli sfruttatori sono imprenditori…

25 luglio 2008 – Sotto il sole di luglio Berlusconi dichiara di fare una politica di sinistra.

28 luglio 2008 – Sotto il sole di luglio Umberto Bossi punta i piedi perchè la Rai produca una fiction su Federico Barbarossa. A gentile richiesta.

29 luglio 2008 – Si tenta di togliere l’assegno sociale alle casalinghe.

30 luglio 2008 – Sotto il sole di luglio Berlusconi si lamenta per il troppo lavoro, e per dimostrarlo mostra alla stampa una pagina della sua agenda: tra i suoi appuntamenti del giorno figurano l’attrice e modella Federica Manna e l’attrice Antonella Troise (due delle sue raccomandate Rai), oltre alla deputata Nunzia De Girolamo, quella dei bigliettini galanti.

2 agosto 2008 – Sotto il sole di agosto, il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta fa pubblicare sul sito del Ministero delle vignette che prendono in giro i dipendenti statali.

4 agosto 2008 – Berlusconi fa coprire il seno alla figura femminile presente nel dipinto del Tiepolo (per fortuna una copia) conservato a Palazzo Chigi. Quando si dice la moralità ed il rispetto per l’arte.

5 agosto 2008 – Arrivano 170 militari a presidiare Milano. Perchè? Per presidiarla.

6 agosto 2008 – Tremonti lancia il piano case: 20.000 nuovi alloggi dal nulla. Il Sunia urla alla truffa: si tolgono 550 milioni di euro destinati nel 2007 all’emergenza abitativa, ed in particolare alle famiglie disagiate sottoposte a sfratto, per destinarli ad un fondo nazionale che dovrà finanziare un piano tutto da definire.

8 agosto 2008 – Berlusconi posa per i fotografi a Campo De Fiori con la ministo Gelmini e si lascia andare a complimenti galanti, tipici dei rapporti tra presidenti e ministri.

19 agosto 2008 – Crisi in Georgia. Berlusconi si sente telefonicamente con Putin per cercare di avere un ruolo nella diplomazia internazionale. Sui giornali circolano addirittura sue dichiarazioni in cui si vanta di essere stato cruciale per la risoluzione della crisi (“Grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato, altrimenti col cavolo che i carri armati russi si sarebbero fermati a quindici chilometri da Tbilisi. Abbiamo evitato un inutile bagno di sangue”), dichiarazioni che smentirà in seguito: “Il presidente Silvio Berlusconi non ha mai pronunciato la frase ‘grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato…‘

24 agosto 2008 – Il ministro Gelmini è costretta a smentire di aver detto che gli insegnanti del Sud abbassano la qualità della scuola, ma specifica che “In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti”. Presa di posizione degli intellettuali. Una decina di giorni dopo si scopre che il preparato ministro Gelmini ha sostenuto l’esame di abilitazione da avvocato grazie ad un mezzuccio.

5 ottobre 2008 – La Marcegaglia trova il Piano-Clima europeo troppo gravoso per le aziende e chiede che il governo italiano ponga il veto. Innanzitutto le industrie, poi il futuro del pianeta. La posizione che assume l’Italia sbalordisce i partner europei. Monito di Napolitano.

8 ottobre 2008 – il decreto Gelmini passa con la fiducia al Governo. Richiamo di Napolitano. In seguito si scoprirà che nel decreto della Gelmini c’era ben poco.

23 ottobre 2008 – Il democratico e cristiano senatore a vita Francesco Cossiga dispensa consigli su come domare la piazza, invasa dagli studenti che protestano per la riforma della scuola: “Lasciar fare gli universitari. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita’, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra’ sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pieta’ e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta’, ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si’.” Per molti è solo questione di giorni.

25 ottobre 2008 – Per dimostrare che non esiste il conflitto d’interessi, durante una cena con gli industriali invita i commensali a non fare pubblicità sulle tv di Stato e giustifica gli italiani che non pagano il canone Rai. Stranamente, il giorno dopo non smentisce.

26 ottobre 2008 – Dopo la manifestazione del PD al Circo Massimo, Berlusconi reagisce sparando a zero sull’opposizione.

28 ottobre 2008 – Al processo Mills, il legale dell’imputato chiede a Berlusconi di presentarsi in aula. Il pm per primo si spancia dalle risate.

29 ottobre 2008 – Sette disegni di legge contro i disegnini sui muri: il governo legifera contro i writers. / La lucida mente finanziaria di Berlusconi incolpa i media della crisi economica incombente. / Nonostante le enormi proteste di piazza, il DL Gelmini passa al Senato, scatenando reazioni. Gli scontri in piazza Navona a Roma, innescati dagli squadristi di destra, non passano inosservati. Ovviamente per il governo è sempre colpa della sinistra. C’è chi pensa che i consigli di Cossiga non siano andati inevasi.

30 ottobre 2008 – Sciopero nazionale a Roma (ed in altre città d’Italia) contro il decreto Gelmini.
Almeno un milione i partecipanti (un centinaio secondo la Questura), chiuse il 90% delle scuole. La Polizia carica gli studenti a Bologna. Maroni promette gli arresti per chi blocca le scuole.

31 ottobre 2008 – Il processo di normalizzazione procede spedito, come pure il piano di Rinascita Nazionale: Licio Gelli ha un programma tutto suo su Odeon Tv! Per Vattimo è un inizio di fascismo. Qualcuno immagina scenari ben orchestrati per minare la democrazia. / Il governo promette il carcere ai campani (e solo a loro) che abbandonano la spazzatura in strada: dopo le leggi ad personam quelle ad regionem!

3 novembre 2008 – La boutade della settimana è una velata minaccia: camperò 120 anni! / Il senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti scrive pagine di fuoco contro la mignottocrazia imperante nel suo schieramento politico, prendendosi una querela dalla Carfagna, da lui definita calendarista delle pari opportunità. / Il senatore Dell’Utri (altra stoffa…) critica lo stile troppo dark del Tg3, loda Mussolini e ribadisce che il mafioso Mangano era un eroe.

5 novembre 2008 – Barak Obama è il nuovo Presidente Usa. Gasparri lo festeggia, dando la stura alle gaffe nostrane, con le immortali parole: “Adesso Al Quaeda sarà più contenta.” Il giorno dopo Berlusconi, emulando il suo ministro Calderoli, lo definirà “Giovane, bello e abbronzato”, scatenando la riprovazione mondiale. Più tardi correggerà il tiro con le più equilibrate e signorili parole: “Veramente c’è qualcuno che pensa che non sia stata una carineria? Se scendono in campo gli imbecilli siamo fregati. Dio ci salvi dagli imbecilli. Come si fa a prendere un grande complimento come una cosa negativa? Ma che vadano a…” Più tardi ancora troverà una formula ancora più adatta alle platee internazionali: “Perché c’è qualcuno che ha obiettato? Uno può sempre prendere la laurea del coglione quando vuole. Se uno vuole prendere una laurea pubblica ogni occasione è buona. Io mi sono veramente rotto e dico quello che penso”. / Sempre il 5 novembre, il presidente italiano, vero controllore dell’informazione televisiva, critica la medesima, definendola troppo appecoronata sulle posizioni della sinistra, e promette democraticamente l’uso della forza contro chi si opporrà alla realizzazione della Tav. / Nello stesso giorno, nell’opulenta Italia berlusconiana che progetta ponti sullo Stretto e Tav, c’è chi deve rubare per mangiare.

6 novembre 2008 – Primo grande successo del Governo: Bondi vince la paura dell’aereo!

7 novembre 2008 – Voglia di sicurezza anche contro i senzatetto: per la serie “cornuti e mazziati” si propone il registro dei clochard! / Il premier litiga con un giornalista americano per la battuta su Obama. Negli Usa moltissimi italiani comprano pagine di quotidiani per dissociarsi dalle parole del premier. Nasce anche un sito.

8 novembre 2008 – Lo scrittore Andrea Camilleri esprime il dubbio che il ministro Gelmini non sia un essere umano e riceve gli strali della maggioranza e dell’opposizione, fraternamente uniti. / Gli studenti in piazza sfottono Berlusconi per le sue gaffe internazionali. / Cossiga torna a dare consigli alla polizia su come soffocare le proteste di piazza. Pare proprio una Scuola Pinochet, leggere per credere.

9 novembre 2008 – Dopo le uscite di Berlusconi, la first lady francese Carla Bruni esprime la sua soddisfazione di non essere più italiana. / Un giornalista del tg3 subisce intimidazioni fasciste.

10 novembre 2008 – Intimidazioni governative: Bondi attacca il programma satirico Glob di Enrico Bertolino. / Il castigamatti dei fannulloni Renato Brunetta non usa la stessa disciplina per il suo ufficio.

11 novembre 2008 – il Washington Post cita le frasi di Berlusconi su Obama come esempio dello strisciante razzismo che ancora circola in Europa.

12 novembre 2008 – Berlusconi sente ostilità attorno a sè. Ovviamente se la prende con la sinistra.

13 novembre 2008 – Arriva la sentenza per la macelleria messicana della scuola Diaz: assolti i vertici della polizia, condannati solo 13 agenti. Il fatto che gli episodi si fossero svolti sotto un precedente governo Berlusconi e che la sentenza arrivi sotto un altro governo Berlusconi è puramente casuale. / In spregio alle indicazioni dell’opposizione, la maggioranza elegge Riccardo Villari quale presidente della commissione di vigilanza Rai. Ha inizio un teatrino dai risvolti paradossali.

14 novembre 2008 – Secondo una sentenza della Cassazione si può staccare il sondino ad Eluana Englaro. Il ministro della Giustizia Alfano comincia ad intromettersi nel caso promettendo subito una legge apposita per evitarlo.

15 novembre 2008 – Veltroni reclama le dimissioni di Villari. / Carinerie da Gasparri a Veltroni: “arrogante, stupido e incapace!” / Il ministro Bossi afferma che gli immigrati sono una risorsa negativa per l’Italia.

16 novembre 2008 – Per il ministro Brunetta i fannulloni sono di sinistra. Tempestivamente, lo stesso giorno, il ministro Gelmini afferma che, per certi versi, il loro governo è di sinistra.

17 novembre 2008 – Persino un sacerdote reclama rispetto, da parte della politica, per la famiglia Englaro, richiamando l’attenzione sul fascismo strisciante. / La Corte Dei Conti avverte che il federalismo rischierà di far aumentare le tasse, invece di diminuirle.

18 novembre 2008 – La posizione di Berlusconi sullo scacchiere internazionale è sempre più pregnante: a Trieste fa cucù alla Merkel. / Maggioranza e opposizione si mettono d’accordo su Zavoli per la commissione di vigilanza Rai, ma Villari resta ancorato alla poltrona. / Berlusconi pensa a Lufthansa come partner di Alitalia ma non ci crede nessuno. Il commissario straordinario Fantozzi ammette che sarebbe stato meglio vendere ad Air France.

19 novembre 2008 – Alfano critica l’indulto mastelliano ma va addirittura oltre. / Il Pd promette che Villari si dimetterà, ma Villari non è d’accordo / Scajola da l’ok per la vendita di Alitalia alla Cai: i 300 milioni di euro del prestito Berlusconi all’azienda prendono il volo e non li rivedremo più.

20 novembre 2008 – Il pasionario antifannulloni Renato Brunetta è proprio così limpido da poter scagliare sempre la prima pietra?

28 novembre 2008 – Francesco Pionati molla l’Udc per saltare sul carro del vincitore. / La casa delle libertà: Berlusconi ordina ai suoi di non partecipare al programma tv di Maurizio Crozza.

29 novembre 2008 – Il tecnico che presiede il comitato per la verifica di fattibilità del ponte sullo stretto avverte che sarà caro e pericoloso. / Piccoli statisti crescono: lo stesso giorno il figlio di Bossi, Renzo, è bocciato per la terza voltà all’esame di maturità. / Non c’entra il conflitto d’interesse: il governo raddoppia l’iva a Sky ed aggiunge anche un’addizionale del 25% sui prodotti porno. Si giustifica l’allineamento dell’iva delle pay tv satellitari dal 10 al 20% per un senso di giustizia, dimenticando che l’iva agevolata fu introdotta per favorire proprio lui!

2 dicembre 2008 – Sempre la casa delle libertà: il premier invoca la cacciata dei direttori di giornali che non gli sono favorevoli.

3 dicembre 2008 – Ancora la casa delle libertà: Berlusconi comincia a parlare di regolamentazione di internet! / La Lega invece chiede lo stop alla costruzione di moschee in Italia.

4 dicembre 2008 – Viva la democrazia: Licio Gelli esprime il suo apprezzamento per l’opera politica di Berlusconi e dispensa consigli. / Berlusconi trova il tempo di intrattenersi con le gemelline De Vivo! / Il ministro Frattini si schiera col Vaticano per bloccare i diritti degli omosessuali.

5 dicembre 2008 – L’illustre scenziata Margherita Hack lancia l’ennesimo allarme contro il fascismo strisciante. / Se gli studenti della scuola pubblica non ottengono ascolto nonostante mesi di manifestazioni, alla scuola cattolica basta una telefonata ed una minaccia per far reintegrare i tagli previsti.

6 dicembre 2008 – la casa dei diritti: le banche sono esentate dall’obbligo di assumere disabili. / Berlusconi perde la causa contro The Economist, che lo aveva accusato di non essere adatto a guidare l’Italia.

7 dicembre 2008 – L’arcivescovo di Milano Tettamanzi auspica la realizzazione di nuove moschee. Calderoli gli dà del comunista!

8 dicembre 2008 – Dura contestazione degli studenti contro Gianni Letta.

9 dicembre 2008 – Villari esordisce in vigilanza Rai dietro pressione di Gasparri, ma non ci crede nessuno.

10 dicembre 2008 – Berlusconi annuncia di voler cambiare la Costituzione da solo e poi accusa la sinistra di non essere democratica! / Il senatore di AN Roberto Speciale, ex generale della Guardia Di Finanza, è accusato di peculato ed abuso.

11 dicembre 2008 – Qualcuno insinua che Berlusconi al governo porti sfiga. E non c’è stato ancora il terremoto in Abruzzo…

13 dicembre 2008 – Manifestazione contro il ddl della ministra Carfagna sulla prostituzione.

15 dicembre 2008 – Pronta l’alternativa, qualora non dovesse passare il Lodo Alfano, per aiutare Berlusconi nelle sue beghe personali: allungare i processi. / Brunetta, dal canto suo, vuole allungare l’età pensionabile delle donne.

16 dicembre 2008 – Sempre più casa delle libertà: Berlusconi promette il pugno di ferro in Rai per “adeguare” l’informazione e la satira!

18 dicembre 2008 – La casa delle libertà dei cittadini e dei consumatori: ancora una mazzata contro la Class Action. / Libertà di autodeterminazione: la clinica di Udine che si è resa disponibile ad accogliere Eluana Englaro denuncia intimidazioni da parte del ministro Sacconi.

19 dicembre 2008 – Ancora riforma della giustizia: Berlusconi vuole processi diversi sia in tribunale che nelle tv! / Guido Bertolaso lamenta la mancanza di fondi per la Protezione Civile e minaccia di dimettersi. / Altre primizie sul Ponte sullo Stretto: tra i progettisti ci sono coloro che dovranno valutarlo!

20 dicembre 2008 – Prima stretta sulle intercettazioni, affondo serio alla giustizia. / Berlusconi, smentendo Sacconi, afferma che il governo non deve farsi carico del caso Englaro. Subito dopo smentisce (proteste davanti al ministero del welfare) e rilancia il presidenzialismo alla Berlusconi, cioè quello che smentirà la settimana dopo.

22 dicembre 2008 – Pierferdinando Casini denuncia l’autoritarismo di Berlusconi. / Il tribunale di Strasburgo da ragione agli Englaro.

2 gennaio 2009 – Cresce il fabbisogno. E’ il dato peggiore dal 2005.

3 gennaio 2009 – I militari italiani sono messi a guardia delle discariche e si sentono umiliati nella professionalità. / Nell’opulenta Italia berlusconiana i malati di cancro indigenti chiedono l’eutanasia perchè non hanno sostentamento.

7 gennaio 2009 – Sempre con la fiducia al Governo passa il decreto Gelmini sull’Università. / Berlusconi propone Air France come partner per Alitalia!

8 gennaio 2009 – Una proposta di legge vuole assegnare lo status di combattente a chi aderì a Salò, equiparando i fascisti schierati coi nazisti hitleriani ai partigiani che hanno combattuto per la libertà e la democrazia.

9 gennaio 2009 – La Lega propone una tassa sui permessi di soggiorno.

10 gennaio 2009 – Berlusconi apre la campagna elettorale per le regionali in Sardegna insultando il PD.

11 gennaio 2009 – I sondaggisti svelano il meccanismo delle proposte populiste leghiste. / Brunetta pretende che i dipendenti pubblici tirino fuori il paese dalla crisi. Come mai non ha vinto il Nobel per l’economia?

13 gennaio 2009 – Sono in aumento sbarchi dei clandestini, stupri e rapine ai negozi. La sicurezza della destra è un bluff, l’unico cambiamento è che c’è meno cronaca nera nei media. / Berlusconi annuncia che non andrà all’insediamento di Obama perchè non si ritiene una comparsa.

14 gennaio 2009 – La stampa francese prende per il culo gli italiani per l’affaire Alitalia-Air France: “Merci, Silvio!”

15 gennaio 2009 – La tanto sbandierata social card mostra tutti i suoi limiti. Per altri è un vero imbroglio.

16 gennaio 2009 – Nuovo tentativo di bloccare l’informazione televisiva non allineata. / La clinica di Udine che voleva accogliere Eluana Englaro getta la spugna, pressata dal ministero. Sacconi è denunciato per violenza privata.

17 gennaio 2009 – Villari non vuole proprio dimettersi. / Dalla Sardegna Berlusconi attacca la tv di stato e, col consueto buon gusto, racconta barzellette sui lager nazisti, col consueto strascico di preoccupate polemiche.

20 gennaio 2009 – Berlusconi assicura che la crisi economica non è poi così male.

21 gennaio 2009 – Il Csm lamenta la continua delegittimazione della magistratura da parte di Berlusconi. / Per il caso Englaro, Sacconi comincia ad intimidire anche il Piemonte. / Fini è contestato alla Sapienza; lo stesso giorno da il benservito a Villari. / La commissione Libertà Pubblica denuncia il clima di intolleranza verso i rom. / Dopo la preghiera islamica in piazza Duomo a Milano, Maroni vieta le manifestazioni davanti ai luoghi di culto. / Il conflitto d’interessi non c’entra: Rai e Mediaset si coalizzano contro Sky.

22 gennaio 2009 – Vengono fuori i primi problemi nella scuola per le nuove direttive della Gelmini. / Riparte la campagna per il Ponte sullo Stretto: non si è visto ancora un mattone ma già si sono spesi 160 milioni di euro!

25 gennaio 2009 – Per la serie “città più sicure”, non solo gli stupri non si arrestano, ma il premier afferma che “Servono tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, non ce la faremmo mai…” Poi smentisce dicendo che era un complimento. A chi? Echi dell’ennesima gaffe anche all’estero.

26 gennaio 2009 – Nuova sentenza del Tar in favore della famiglia Englaro. / Un altro sacerdote mette in guardia contro il fascismo strisciante.

27 gennaio 2009 – Il ministro per la semplificazione Roberto Calderoli dice la sua sugli stupri e rilancia la castrazione.

30 gennaio 2009 – Il digitale terrestre, fortemente voluto da Berlusconi per salvarsi le reti, è giudicato inutile, costoso ed obsoleto dagli esperti.

2 febbraio 2009 – Paolo Guzzanti lascia la CdL per passare all’opposizione, caso rarissimo nella storia parlamentare. / Maestri del Diritto: il ministro Maroni invoca cattiveria nella lotta ai clandestini. / Nella moderna scuola voluta da Gelmini non ci sono soldi per pagare i corsi di recupero.

3 febbraio 2009 – Il ministro Fitto è rinviato a giudizio per concorso in turbativa d’asta e interesse privato. Ovviamente non si dimette. / Spot del governo sulle reti televisive per la presunta ripulitura di Napoli dalla monnezza: protagonista è Elena Russo, una delle raccomandate di Berlusconi.

4 febbraio 2009 – Berlusconi definisce la sinistra immorale e nello stesso giorno la destra blocca la legge che vieta la tortura in Italia. / Eluana Englaro è arrivata nella clinica di Udine e Berlusconi pensa ad un decreto d’urgenza per bloccare il protocollo.

5 febbraio 2009 – Il senato vota la norma che impone ai medici di denunciare i clandestini e quella che istituisce le ronde padane. / Il governo annuncia che il decreto ad personam per Eluana Englaro è pronto; dure proteste del padre della donna e risalto sdegnato sulla stampa mondiale. / Durante il governo che odia le tasse la pressione fiscale arriva ai massimi storici. / Di Pietro paragona il governo Berlusconi al nazismo.

6 febbraio 2009 – Caso Englaro: con soddisfazione del Vaticano, il governo approva un decreto-legge volto ad impedire la sospensione di alimentazione ed idratazione. Napolitano non firma il decreto, incostituzionale. In serata, il Governo approva un disegno di legge che riprende totalmente il testo del decreto. L’opposizione grida al golpe. Per rafforzare le sue tesi Berlusconi arriva a dire che Eluana Englaro “è una persona viva, respira in modo autonomo e potrebbe anche avere un figlio”. Quindi minaccia di cambiare la Costituzione. Poco dopo smentisce. Moltissime persone in Italia, temendo che la politica possa mettere il naso nel proprio destino, lasciano un testamento biologico pubblico. Chi ha visto le reali condizioni di Eluana ha inorridito alle parole di Berlusconi. Berlusconi è furente con Napolitano, che pretende di esercitare le proprie funzioni.

7 febbraio 2009 – Il padre di Eluana Englaro invita Berlusconi a far visita alla donna, per rendersi conto di persona delle condizioni. Non giunge risposta. In compenso il premier sostiene che la nostra Costituzione è troppo filosovietica (o non abbastanza fascista?)!

9 febbraio 2009 – Eluana Englaro muore. La destra ulula “omicidio!” ma è smentita dalla magistratura. / Famiglia Cristiana accusa il governo di fare leggi razziali contro gli stranieri. Il governo rumeno ci accusa di xenofobia. Veltroni rincara la dose.

10 febbraio 2009 – La scuola secondo Gelmini: lettera aperta da parte dei genitori e degli studenti del liceo di Rivoli dove è morto per il crollo di un soffitto uno ragazzo di 17 anni. “Da Roma nessun aiuto. non avete neanche risposto alla nostra prima lettera di dicembre”

11 febbraio 2009 – Berlusconi afferma di essere il più moderato di tutti! / Il Csm boccia le nuove norme sulle intercettazioni

12 febbraio 2009 – Berlusconi afferma di non avere mai attaccato la Costituzione!

13 febbraio 2009 – Maurizo Gasparri attacca di nuovo la libertà di espressione, tanto per cambiare di Michele Santoro e Vauro.

14 febbraio 2009 – Berlusconi ha l’idea di spostare i Bronzi di Riace alla Maddalena per il G8: insurrezione dei tecnici che giudicano il trasferimento pericolosissimo. / Sempre in Sardegna regala lepidezze di dubbio gusto, ironizzando sugli squadroni della morte argentini: “erano belle giornate e li facevano scendere dall’aereo”. Nuova figuraccia internazionale: l’Argentina convoca l’ambasciatore italiano. / Dopo aver fatto cadere il governo Prodi, in occasione di San Valentino, Mastella annuncia che per le prossime europee torna in seno al PdL. Ma va? Eppure, secondo Dini, Clemente ha la faccia pulita; non giungono giudizi sulla coscienza. / La legge sul testamento biologico in lavorazione, che di fatto toglie ogni libertà di scelta, fa rabbrividire i medici ed i giursti, che la considerano un’aberrazione contro i diritti umani. / La Lega vuole lanciare la raccolta di firme per introdurre la castrazione chimica. Calderoli, da medico, dice che è più sicura quella chirurgica. Amenità che ci meritano un nuovo attacco sulla stampa rumena.

16 febbraio 2009 – La sicurezza pubblica secondo il PdL: tagliati i fondi per la Polizia, bloccata la manutenzione delle vetture delle forze dell’ordine: “Possiamo permetterci solo il rabbocco dell’olio e il cambio delle gomme”.

17 febbraio 2009 – L’avvocato Mills è condannato a 4 anni e 6 mesi per essere stato corrotto. Invece la posizione processuale del corruttore è stralciata in attesa del verdetto della Corte Costituzionale sulla legittimità costituzionale del Lodo Alfano. Berlusconi è tranquillo. / I sardi festeggiano la vittoria del candidato della destra alle regionali cominciando a picchiare i rumeni.

19 febbraio 2009 – Passa alla Camera il decreto-legge Milleproroghe. Scompaiono le norme che impongono innovazioni ambientali ai costruttori. / Fedele Confalonieri è rinviato a giudizio per la bancarotta di Hdc. / Polemiche per il nuovo Cda della Rai

21 febbraio 2009 – Manifestazione a Roma contro la legge sul testamento biologico.

22 febbraio 2009 – Berlusconi si paragona ad Obama.

23 febbraio 2009 – I partiti della destra monopolizzano le ronde cittadine, che nelle intenzioni dovevano essere apartitiche. / Napolitano è preoccupato per i tagli alla ricerca.

24 febbraio 2009 – Mentre in tutto il mondo si va verso le energie rinnovabili (solare ed eolico), nel paese del Sole e del Vento si va a marcia indietro: intesa tra Italia e Francia sulla costruzione di centrali nucleari sul nostro territorio, alla faccia del referendum con il quale gli italiani dichiararono di non volerle. L’Independent oltretutto ci fa sapere che le nuove centrali, oltre ad essere carissime, sono più pericolose delle vecchie. Ma noi siamo ricchi, la crisi è solo psicologica, no? Neanche i sondaggi danno ragione al premier: gli italiani il nucleare non lo vogliono.

25 febbraio 2009 – Già che siamo ricchi, Matteoli annuncia la partenza del Ponte sullo Stretto entro il 2009. / Altro colpetto ai diritti sindacali dei lavoratori: arriva lo sciopero virtuale! / Era Gelmini: la scuola italiana è considerata la più povera d’Europa. Ma non eravamo ricchi?

27 febbraio 2009 – Dopo la castrazione la gogna: la Lega chiede liste pubbliche di pedofili e stupratori. A quando lo Jus Primae Noctis?

1 marzo 2009 – Ancora problemi nella scuola, grazie alle nuove direttive: boom di brutti voti, anche in condotta.

2 marzo 2009 – Polizia e Carabinieri chiedono di bloccare le ronde e di potenziare piuttosto il loro organico, ridotto ai minimi termini.

3 marzo 2009 – Il ministro Brunetta decide di innalzare l’età pensionabile delle donne.

8 marzo 2009 – Secondo uno studio del Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva durante i due anni del governo Prodi (2006 e 2007) i tg raddoppiarono lo spazio della cronaca nera per aumentare la percezione di insicurezza della gente. E c’è voluto uno studio per capirlo?

9 marzo 2009 – Proposta di legge di Gabriella Carlucci sulla regolamentazione di Internet: nessun riferimento alla lotta contro la pedopornografia, che pure si propone di combattere. Piuttosto nuove tutele per gli interessi dell’industria dell’audiovisivo. Il conflitto d’interessi ovviamente non c’entra nulla.

10 marzo 2009 – In apparente spregio delle funzioni dei parlamentari, e per un maggiore controllo su di loro, Berlusconi propone che a votare in aula siano solo i capogruppo. / D’Alema avanza l’ipotesi che Berlusconi al governo porti male. E non c’è ancora stato il terremoto in Abruzzo…

11 marzo 2009 – La Lega vuole mettere mano alla legge sulla caccia: doppiette ai sedicenni, accesso nei parchi e uso di animali-esca. Per il momento è ancora proibito l’uso del carrarmato. / I medici protestano sull’uso strumentale che si vuole fare di loro per la denuncia dei clandestini / Berlusconi annuncia che il G8 della scienza si terrà a casa sua. Non si sa ancora in quale stanza. / Piano Edilizia a go go: le abitazioni private potranno essere ingrandite fino a un tetto massimo del 20% del volume esistente. Le Regioni si oppongono, Berlusconi insiste.

12 marzo 2009 – Il Brasile protesta formalmente per le polemiche italiane sul caso Battisti, che screditano il diritto brasiliano.

17 marzo 2009 – Alcuni ministri della repubblica sono sorpresi a braccetto con capi neonazisti. Ma va?

19 marzo 2009 – Dopo le censure mondiali subìte da Ratzinger per le sue uscite in Africa su Aids e profilattico, Berlusconi si distingue per la difesa a spada tratta del Papa. / Il democratico Brunetta afferma che gli studenti protestatari dell’Onda vanno trattati come fossero guerriglieri. Non specifica se gli si possa sparare. / Chissà perchè, un rapporto dell’Onu dimostra che in Italia si vìolino i diritti umani! Frattini s’indigna.

28 marzo 2009 – L’ex sottosegretario alla giustizia Borghezio, tiene lezioni ai fascisti francesi dell’Ump su come infiltrarsi nelle istituzioni. / Berlusconi tiene lezioni su quanto era bravo l’amico Bettino Craxi.

30 marzo 2009 – Berlusconi nega di essere un duce.

31 marzo 2009 – L’Italia è di nuovo protagonista: i parlamentari della destra (tra i quali Dell’Utri) negano l’esistenza dell’effetto serra ed attacca gli accordi di Kyoto! Quando si dice avere i coglioni!

2 aprile 2009 – Il ministro Brunetta tesse le lodi delle dipendenti statali: “Il pubblico è stato usato come un ammortizzatore sociale soprattutto da parte delle donne che uscivano a fare la spesa in orario di lavoro” / “Mister Obama! Mister Obama”, chiama Berlusconi a voce spiegata, e la regina Elisabetta… vabbè, lasciamo stare.

3 aprile 2009 – La casa della libertà di stampa: al G20 ci tiene a far sapere che ha lavorato tanto perchè i ministri stavano al cesso. Quindi ha apostrofato una giornalista Rai: “Cosa scrivi? Guarda che le riunioni per viale Mazzini le facciamo a casa mia”.

4 aprile 2009 – La signora Merkel lo aspetta alla porta ma lui è troppo impegnato al telefono. Se glielo fanno notare s’incazza pure e medita ripercussioni sui media! I giornali stranieri invece, su cui non ha nessun potere, ci sguazzano. Non sarà un caso se è l’unico che Obama snobba negli incontri bilaterali? Ma lui dice che l’ha invitato in America…

5 aprile 2009 – Il tavolo della Cgil? “Glielo diamo in testa”. / Anche al vertice di Praga è spassosissimo.

7 aprile 2009 – Tragico terremoto in Abruzzo. Il premier rimedia mandando al mare la popolazione. «Mi raccomando, mettete la crema solare». I giornali stranieri inorridiscono per la sua battuta che paragona la condizione di sfollato a quella di campeggiatore, quelli italiani glissano.

12 aprile 2009 – Puntata di Anno Zero sull’Abruzzo. A Silvio non piace. In generale non gli piace la tv che rema contro.

15 aprile 2009 – Dalle leggi ad personam si passa a quelle ad aziendam.

16 aprile 2009 – Il consiglio d’Europa è sempre più preoccupato per il razzismo circolante in Italia.

17 aprile 2009 – Nuovo richiamo di Napolitano al premier, stufo dei troppi decreti.

23 aprile 2009 – Il G8 di luglio non si terrà più a La Maddalena ma a L’Aquila. Non si sa ancora se coi Bronzi di Riace o meno.

24 aprile 2009 – Il Viminale fa sapere che la lotta ai clandestini sta dando i suoi frutti: nel 2009 gli sbarchi sono raddoppiati!

25 aprile 2009 – Per la prima volta Berlusconi celebra il 25 aprile. Ovviamente cercando di sdoganare i repubblichini. E cercando di palpare le signore.

26 aprile 2009 – Promette di ritirare il disegno di legge che equipara repubblichini a partigiani.

27 aprile 2009 – Toto candidature, praticamente un casting, per le europee nella CdL: si rincorre la più avvenente, non la più capace. La Fondazione di Fini censura la tendenza berlusconiana di candidare procaci signorine esclusivamente per l’apparenza e non per la sostanza. E se qualcuna resta fuori può esserci un papà che minaccia di darsi fuoco. Veronica Lario parla di ciarpame senza pudore. / Un abruzzese lo contesta, lui salta l’incontro con la stampa.

28 aprile 2009 – Parte l’allarme per l’Influenza Suina. Non certo perchè qualcuno sia sospettato di menare rogna… / Scoppia il caso Noemi, l’appena maggiorenne napoletana che lo chiama papi!

29 aprile 2009 – Sono rese note le candidature per le europee, dopo un rapido restyling della lista. La rosa delle veline si è ristretta e Silvio si sfoga accusando alcune donne della sinistra di puzzare! Dichiara che quelle sulle veline erano solo voci ma qualcuna protesta: “avevo già firmato!” Tra le candidate anche la sua vicina di casa, con cui è in causa.

30 aprile 2009 – I ministri erano pochi, in pole position anche la Brambilla. / Nuove norme per complicare la lotta al racket. / Secondo Freedom House l’Italia è l’unica nazione europea a fare passi indietro nella libertà di stampa: «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati» E che tra l’altro medita di mettere sotto controllo anche internet. Da avanguardista.

1 maggio 2009 – Berlusconi passa dall’Io come Obama al “Io meglio di Obama!” Sicuramente è più fischiato di Obama.

2 maggio 2009 – comincia ad essere fischiato anche a Roma. / Promette le prime case ai terremotati abruzzesi entro settembre.

3 maggio 2009 – Veronica Lario annuncia l’intenzione di divorziare da Silvio Berlusconi. Il premier insiste affinchè la vicenda resti privata. Afferma di essere addolorato ma non vuole parlare.

4 maggio 2009 – lotta senza quartiere ai bambini figli di clandestini: si valuta una norma per chiedere ai presidi scolastici di denunciarli! / Marcello Dell’Utri rilascia un’intervista in cui definisce il dittatore sanguinario Mussolini “un uomo straordinario e di grande cultura, troppo buono”.

5 maggio 2009 – Emma Bonino rimarca il disprezzo di Berlusconi per le donne. / Era tale la voglia di Berlusconi di non parlare del proprio divorzio che chiede a Vespa di darli un’intera puntata di Porta A Porta per esternare le proprie ragioni. Non l’ho vista, non so se Vespa gli abbia fatto anche qualche domanda, ma tanto… / Il quotidiano dei vescovi chiede un premier più sobrio. Non so se hanno presente il loro papa, rimando ad un paio di post fa… / Il decreto su L’Aquila è ribattezzato decreto abracadabra: i soldi per la ricostruzione appariranno per magia!

6 maggio 2009 – Berlusconi dichiara alla stampa francese di aver gestito la separazione con classe e di avere una popolarità vicino al 120% o giù di lì… / Il cinema delle libertà: Il ministro Brunetta si dice stizzito per il fiorire di una cinematografia che si occupa troppo di precariato. / Autorizzata la fiducia al ddl sulla sicurezza: qualcuno rispolvera le leggi razziali.

7 maggio 2009 – Nuova figuraccia internazionale: Berlusconi disprezza chiese finlandesi che forse non ha neanche mai visitato! / Ancora una figuraccia internazionale: Maroni rispedisce in Libia 227 persone migranti soccorse nel canale di Sicilia. L’Alto commissariato Onu si dice preoccupato per l’inasprimento delle misure contro i clandestini, Medici senza Frontiere parla di “Rimpatrio illegale. Contraria anche la Corte europea dei diritti umani”

b-polipo

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dalla Francia

Berlusconi sogna le soubrettes in Parlamento
Articolo di , pubblicato giovedì 30 aprile 2009 in Francia.

[Libération]

Elezioni europee. Il capo della destra italiana ha tentato di infarcire le sue liste di starlettes della televisione ed altre miss.

Nel 1994, al tempo della sua entrata in politica, Silvio Berlusconi aveva presentato come candidati al Parlamento diversi quadri del suo impero di telecomunicazione. Poi, sulla scia dei problemi giudiziari, era venuto il tempo dei suoi avvocati. Alla vigilia delle prossime elezioni europee, il leader della destra italiana sembra abbia tentato di giocare la carta delle veline, attrici e comparse televisive, palesemente fotogeniche, carine e giovani. Ma, nel suo schieramento, l’iniziativa ha fatto digrignare dei denti. Corrucciata, sua moglie, Veronica Lario, ha pubblicamente denunciato ‘l’impudenza del potere che attenta alla credibilità di tutte le donne”.

Al recente congresso istitutivo del Partito delle Libertà (PDL), aveva domandato ai vecchi baroni di Forza Italia di andare indietro nei ranghi per fare spazio alle giovani generazioni ed alle donne. Un cambiamento ed una novità che Silvio Berlusconi, 72 anni, vuole applicare a partire dalla campagna per le europee di giugno. Secondo il quotidiano di destra Libero, delle giovani militanti, anche quelle che sono state comunemente designate in Italia come ‘Veline’, o ancora soubrette della televisione, avrebbero dovuto rimpiazzare numerosi eurodeputati uscenti.

“Loft”. Tra i canditati, una concorrente del Grande Fratello, la versione italiana di Loft, una giovane attrice di una fiction televisiva e ancora un’aspirante Miss Italia. Per prepararle, un corso di formazione sulla politica europea è stato organizzato in tutta fretta con, tra gli altri, il ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, come relatore. “Voglio delle nuove teste per dare un’immagine rinnovata del PDL in Europa”, ha spiegato la settimana scorsa Berlusconi, che sarà candidato come capolista.

Il Capo del Governo non potrà sedere a Strasburgo, ma conta sulla sua forte popolarità – più di due italiani su tre approvano il suo operato- per trasformare lo scrutinio in plebiscito e mandare al Parlamento rappresentanti che gli siano completamente fedeli.

La sinistra s’è indignata: “ci si era abituati alla politica spettacolo ma orma è l’avanspettacolo che diventa politica”. All’interno della destra, la propulsione delle veline non ha avuto l’unanimità. La fondazione Farefuturo ha denunciato in una nota “la cooptazione di giovani, spesso molto giovani, ragazze indiscutibilmente avvenenti, ma con una formazione che difficilmente può giustificare la loro presenza in un Parlamento”.

Ripescata

La moglie del presidente del Consiglio, Veronica Lario, ha battuto sullo stesso chiodo, prendendosela col ”divertimento supplementare dell’Imperatore” Silvio e scatenando uno scandalo mediatico. Attaccato, Berlusconi ha assicurato ieri mattina che “è tutto falso”. Aggiungendo: “Mia moglie è vittima di una manovra dei giornali di sinistra”.

In serata, (Berlusconi) ha deciso. Solo una graziosa annunciatrice è stata ripescata: “il corso di formazione era per preparare delle assistenti al Parlamento europeo”, s’è difeso dopo aver prima precisato: “ Noi, non vogliamo dei politici malvestiti e maleodoranti”.

[Articolo originale ” Berlusconi rêve de «soubrettes» au Parlement ” di Eric Jozsef]

LA REALE POPOLARITà DI MAFIOLO

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Il solito figurone mondiale

Berlusconi prepara attrici per il Parlamento Europeo
Articolo di , pubblicato mercoledì 29 aprile 2009 in Olanda.

[Algemeen Dagblad]

Roma – Il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini e Mario Mauro, candidato alla presidenza del Parlamento Europeo, hanno interpretato il ruolo di insegnante di una classe speciale negli ultimi giorni. Nel quartier generale del partito di Berlusconi Forza Italia, in tre giorni devono preparare trenta donne al ruolo di aspirante europarlamentare. Cinque di loro sono giá membri del Parlamento.

Le rimanenti 25 sono conosciute soprattutto come candidate al titolo di Miss Italia, attrici alle prime armi, soubrette e letterine [in italiano nel testo, ndt], le scarsamente vestite, comparse seminude che decorano i quiz ed i programmi di sport in tv. Tutte e trenta hanno in comune l’essere giovani, belle e disinvolte. Il premier gli ha promesso loro che almeno alcune saranno messe in lista per le Elezioni Europee.

Le giovani signore non sanno molto dell’Europa, ma ció non conta granché. Grazie alle sue reti televisive, Berlusconi sa che le forme sono piú importanti del contenuto, e che l’elettore italiano pertanto preferisce un musetto carino ad un discorso complicato sulla Costituzione Europea. Inoltre Berlusconi e i suoi hanno degli obblighi verso le future candidate.

La modella dei calendari Camilla Ferrante é stata in passato raccomandata da lui per un ruolo nell’emittente pubblica RAI, che alla fine non ottenne. E Angela Sozio, stella dai capelli rossi del Big Brother italiano, é stata fotografata un anno fa mano nella mano con Berlusconi nella sua villa in Sardegna. Questa prassi del resto non é nuova. Giá l’anno scorso, le elezioni parlamentari portarono alla camera e nel consiglio dei ministri un drappello di piacenti giovani donne.

Il fatto che l’Italia forse non manderá a Strasburgo i rappresentanti piú adatti, non ha molta importanza. In Italia il Parlamento Europeo é visto come un ampio parcheggio per politici e personalitá televisive disoccupate. Per sindaci e ministri é una buona seconda fonte di reddito. Qualche politico accusato di associazione mafiosa, come Francesco Musotto, membro dal 1999 al 2004, fece gradito uso dell’immunitá europarlamentare. Inoltre é una pacchia: gli europarlamentari italiani guadagnano piú di tutti gli altri (circa 20.000 euro al mese) e sono quelli che fanno di meno, cosí appare dagli accertamenti.

[Articolo originale “Berlusconi stoomt actrices klaar voor Europarlement ” di Aart Heering]

Berlusconi ai senza-tetto de L’Aquila: “Andate all’Ikea”
Articolo di Economia salute e ambiente, pubblicato domenica 26 aprile 2009 in Francia.

[Le Nouvel Observateur]

Il capo del governo italiano propone alle vittime del sisma di ammobiliare gli appartamenti vuoti, messi a loro disposizione dopo la catastrofe, a spese dello Stato.

Silvio Berlusconi, capo del governo italiano ha consigliato sabato 25 aprile ai senza-tetto del sisma de L’Aquila di sistemarsi negli appartamenti messi a loro disposizione e di comprare dei mobili Ikea a spese dello Stato.
“Ci sono ancora dei posti negli hotel e nei 1300 appartamenti rimasti vuoti. È sufficiente andare all’Ikea e con pochi soldi si arreda una casa”, ha detto durante una visita al villaggio distrutto di Onna.
Situato a una decina di km da L’Aquila, è stato l’epicentro del sisma e quaranta dei suoi abitanti sono rimasti uccisi. “Ci penso in questo momento. Adotteremo una disposizione per rimborsarvi questa piccola somma di denaro”, ha aggiunto il capo del governo che si è totalmente impegnato nella ricostruzione de L’Aquila e dintorni.

35.630 senza-tetto

Curando la sua immagine di eleggibile alla presidenza della Repubblica, Silvio Berlusconi si è recato nella regione in occasione della festa nazionale del 25 aprile che commemora la liberazione nel 1945 da parte dei partigiani, aiutati dagli Alleati, del nord dell’Italia. Giovedì, il capo del governo aveva già annunciato che il summit del G8 di luglio previsto inizialmente in Sardegna, dovrebbe tenersi a L’Aquila. Un’idea che permetterebbe di risparmiare dei soldi che potrebbero servire alla ricostruzione.
Il sisma ha causato quasi 300 morti e 65.000 senza-tetto, di cui circa 35.630 vivono nelle tendopoli.

[Articolo originale “Berlusconi aux sans-abri de L’Aquila : “Allez chez Ikea”” di Le Nouvel Observateur]


«Pierino» a palazzo Chigi

Articolo di Personaggi d’Italia, pubblicato sabato 25 aprile 2009 in Spagna.

[ABC]

Silvio Berlusconi non passerà alla storia per le sue doti politiche… ma senza dubbio si è guadagnato di diritto l’entrata nel «guinness» come il primo ministro italiano più «spiritoso», nel bene e nel male

Raccomandare ai terremotati dell’Abruzzo di prendersi la loro sistemazione nelle tende come «un fine-settimana di in campeggio», o selezionare «showgirls» e belle ragazze da inserire nelle liste per le elezioni europee sono le ultime trovate del peculiare Silvio Berlusconi. Da quando «il Cavaliere» entrò in politica, nel 1994, la sua carriera è stata segnata da una sfilza di «boutades».

Cosa dire delle sue allusioni all’«abbronzatura di Obama» o a quei «giorni raggianti» in cui le Forze Aeree argentine lanciavano i desaparecidos della dittatura in mare, o quando annunciò il dogma che «chi non la pensa come me e non mi vota è un coglione», o il dettame che «i giornalisti di sinistra non capiscono il mio humor»…

Fa le corna nelle fotografie

Dalle sue prime apparizioni pubbliche, che fosse all’entrata di palazzo Chigi, sede del consiglio dei ministri, o in qualsiasi posto del mondo, si poteva già intuire chi era quel personaggio piccoletto e divertente. Non passava inosservato. Il suo scherzo preferito è fare le corna al capo di Stato o del Governo che gli si piazzi davanti nella foto di famiglia di un evento politico. Lo diverte fare il gesto della mitraglietta al giornalista che gli fa una domanda scomoda.

E la sua logorrea da don Giovanni. A 73 anni ha più capelli, meno rughe e un aspetto migliore di quando ne aveva 40. «Sono più alto di Napoleone», disse di sé stesso. Non è affatto strano, per uno che lancia raccomandazioni come questa: «Un motivo importante per investire in Italia è che abbiamo bellissime segretarie». Si vanta di circondarsi di ministre e collaboratrici graziose, ma compatì Zapatero quando annunciò il suo governo paritario: «Nove donne! Se l’è cercata! Ora dovrà tenerle a bada!».

La sua smania di notorietà gli ha causato qualche preoccupazione. Curiosamente, Veronica Lario, la sua «invisibile» sposa, non si fa vedere in televisione, né commenta le sparate di suo marito nei confronti del sesso opposto. Ma c’è stata una goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il 31 gennaio 2007, Veronica pubblicò una lettera sulla stampa in cui esigeva le scuse del capo del Governo – suo marito – per aver detto a una signora, durante una premiazione, che «se non fossi già sposato mi sposerei con te».

[Articolo originale “«Jaimito» en el palazzo Chigi” di VERÓNICA BECERRIL]

Berlusconi tenta la scalata al potere politico assoluto
Articolo di , pubblicato martedì 28 aprile 2009 in Olanda.

[NRC Handelsblad ]

Roma, 28 Marzo. Al tono dell’inno Meno male che Silvio c’è, Silvio Berlusconi é entrato ieri nell’immensa sala dove questo fine settimana spera di combinare un’ apoteosi partito-politica.

Esattamente quindici anni dopo la sua prima vittoria elettorale, il premier italiano sarà acclamato leader del ‘Popolo della Libertà’, frutto della fusione di Forza Italia e del neofascista Alleanza Nazionale. Secondo i sondaggi, il nuovo mega-partito è sostenuto dal 43 percento degli elettori. Berlusconi promette di arrivare rapidamente al 51 per cento. “Ci riusciremo”, ha detto il più potente politico italiano nel corso del suo discorso inaugurale della durata di un’ora e mezza.

Super-presidente Berlusconi

Forza Italia era già stato creato a sua immagine e somiglianza. Ma il potere che Berlusconi (72) raggiunge nel nuovo partito è ineguagliato. É lui che decide chi sono i coordinatori del partito, che ha l’ultima parola sulle liste dei candidati e che non ha bisogno di temere alcuna mozione durante i congressi, visto che ciò non è previsto nello statuto.

Insieme al suo architetto personale, Berlusconi si è occupato personalmente persino dei dettagli della scenografia del congresso costitutivo. In prima fila sono seduti selezionati ragazzi e ragazze di sedici anni, poi due file di ospiti di enti statali, quindi tre file di donne. Sul gigantesco podio nessun lungo tavolo con leaders politici attorno, ma solo lui davanti ai novemila membri del partito e ospiti nel salone.

Il colore dominante è il bianco. “Bianco, il colore che racchiude in sè ogni colore” così ha scritto Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi. Bianco, il colore del nuovo “partito post-ideologico”. Il partito abbraccia “tutti gli italiani che amano la libertá”. dice Berlusconi, “cattolici e non-cattolici”. “Noi siamo l’unico partito che realizza le aspettative della gente”.

Reazioni a sinistra

Un anno e quattro mesi fa annunciò la fondazione di un nuovo movimento politico, come reazione alla fusione a sinistra tra La Margherita e i Democratici di Sinistra nel Partito Democratico. Forza Italia e Alleanza Nazionale già parteciparono alle elezioni dello scorso aprile con un’unica lista, raggiungendo la vittoria e ottenendo il diritto a scegliere il premier.

Alleanza Nazionale (AN) venne ampiamente ricompensata da Berlusconi. Quasi tutti i baroni del partito ottennero un posto da ministro, segretario di stato o sindaco. Al leader di AN, Gianfranco Fini (57), fu concessa la presidenza della Camera. Berlusconi in questo modo dimostrò che chi accetta la sua leadership e il suo partito ha solo da guadagnare.

Il vertice di Alleanza Nazionale, in cambio della generosità di Berlusconi, mise la sua base parzialmente nostalgico-fascista base di fronte ad un fatto compiuto: la fusione con il ‘Popolo della Libertá’. Mercoledì scorso il già neofascista Fini ha definitivamente rinnegato Mussolini. Non considera più il Duce [in italiano nel testo, ndt] ”il più grande statista del ventesimo secolo”, come egli stesso lo definì nel 1994. Fini ha così concluso il suo lungo percorso verso lo status di politico di destra da salotto. Ora sembra del tutto pronto a diventare prima o poi leader del nuovo partito.

Postdemocrazia

Secondo lo storico di sinistra Angelo D’Orsi, con il duo Berlusconi-Fini la strada verso la postdemocrazia è aperta. “La postdemocrazia è il nuovo volto del fascismo”. Anche l’analista Sergio Romano, considerato neutrale, chiama Berlusconi “in un certo senso postdemocratico, ma di sicuro non fascista”. Berlusconi prende le distanze dalle correnti ideologiche e dai partiti. Chiude con le vecchie ideologie.”

I critici temono che con il “Popolo della Libertà” l’Italia vada nella direzione di un regime autoritario. Berlusconi lo nega: “Sono tutto fuorchè un Napoleone o un Cesare”. Nonostante il culto della personalità che egli crea, neanche l’analista Sergio Romano vede alcun pericolo. “Lo stile di Berlusconi può piacere o no, ma lui è e rimane un populista democratico. Berlusconi non è un leader autoritario, cerca il compromesso. È il rappresentante di un nuovo tipo di leadership democratica.”

Esattamente come il presidente francese Nicolas Sarkozy, Berlusconi non accetta più la divisione tra pubblico e privato. Invita i capi di stato nelle sue residenze private, fa in continuazione battute politicamente scorrette (l’ultima sul colore della pelle di Obama) e permette che la sua vita privata venga attentamente scrutinata dai rotocalchi scandalistici del suo gruppo di media.

La mancanza di indipendenza nel giornalismo ha come conseguenza che Berlusconi può fare qualunque asserzione alla televisione senza che qualcuno la verifichi nei fatti. Così ha recentemente minacciato di fare intervenire la polizia contro gli studenti universitari in sciopero, per poi il giorno successivo negare di averlo detto. A nessun giornalista televisivo è saltato in testa di trasmettere le due asserzioni una dopo l’altra.

Conflitto di interessi

Il punto debole di Berlusconi nel suo potere illimitato continua ad essere l’enorme conflitto di interessi che personifica come premier e magnate dei media. Ma anche in questo caso Berlusconi rappresenta un fenomeno diffusissimo nella politica, nelle aziende e persino nel servizio sanitario italiani. “Il conflitto di interessi non interessa agli elettori”, ha detto una volta Berlusconi. Il popolo lo dichiara innocente dandogli il voto. É il popolo il potere sovrano, non il giudice di un tribunale, secondo Berlusconi.

‘L’analista Romano non è sorpreso che gli italiani permettano a Berlusconi di farla franca con le sue canagliate. “Esiste una specie di immoralità italiana, in base alla quale valori come la famiglia e la simpatia per un capo vengono considerati più proficui di rigorosi parametri morali.” Il successo è più importante del tener fede ai princìpi.

Berlusconi rappresenta il successo, il denaro, il potere. In un paese in cui l’opposizione di sinistra è implosa, gli elettori continuano a ripetere che non hanno altra scelta che votare per Berlusconi, la cui frustrazione è data dal fatto che non tutti gli italiani sono caduti vittima del suo fascino. Secondo Romano, “ha la grande pulsione di essere amato”.

[Articolo originale “Berlusconi doet een gooi naar politieke almacht” di Bas Mesters]

Berlusconi dà lezione ad attrici e modelle in vista delle elezioni europee
Articolo di Politica interna, pubblicato mercoledì 22 aprile 2009 in Brasile.

[O Estado de Sao Paulo]

Il premier vuole facce nuove al governo: le prescelte hanno ricevuto depliant esplicativi sul FMI e sulla Nato

ROMA – Secondo quanto riportato mercoledì 22 dalla stampa locale, il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi potrebbe presentare, come candidate alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo del 7 giugno, modelle, attrici e protagoniste di programmi televisivi.

Alcune di queste “celebrità” italiane hanno frequentato un corso nella sede del Popolo della Libertà (PDL) il partito di Berlusconi, durante il quale hanno ricevuto informazioni sulle attività del governo italiano. Inoltre sono stati distribuiti depliant sulle organizzazioni internazionali, come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Nato.

Il quotidiano economico Il Sole 24 ORE indica come possibili candidate Barbara Mattera, ballerina nei programmi delle reti televisive di proprietà di Mediaset, controllata da Berlusconi; Angela Sozio, ex partecipante dell’edizione italiana del Grande Fratello e l’attrice Eleonora Gaggioli.

“Voglio facce nuove per rinnovare l’immagine del PDL in Italia e in Europa” ha detto Berlusconi durante il suo discorso al seminario, diretto dal ministro degli Affari Esteri Franco Frattini. In tutto hanno partecipato al corso più di 30 ragazze, tra cui anche alcune deputate del PDL.

Secondo il quotidiano «Il Messaggero», Berlusconi compilerà le liste per le prossime elezioni europee basandosi sugli ultimi sondaggi, che gli attribuiscono tra 35 e 36 seggi al Parlamento Europeo.

[Articolo originale “Berlusconi dá aula a atrizes e modelos para eleições europeias” di EFE]

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Silvio Berlusconi, la storia vera

SILVIO BERLUSCONI

Secondo il Collodi, che ha raccontato le sue avventure, Silvio Berlusconi nasce in Brianza circondato da mobilieri. Nasce già calvo, con la testa a forma di supposta, ed un culo così (e ancora non aveva avuto rapporti col pool di Borrelli!). Suo padre Geppetto, umile ma onesto falegname, lo inquadra subito e decide di disfarsene, scaraventandolo nottetempo nel ventre di una balena bianca (madre di certi Arnaldo e Giulio) che stanziava nell’idroscalo di Milano. La balena, che non era scema, lo risputò subito. Così il povero falegname fu costretto a riportarsi indietro quel fagottino pieno di alghe, fondotinta, e gamberetti asfittici. Sulla strada del ritorno, lo mollò davanti al portone di un un convento di suore.
Da qui tutte quelle “zie pie”. Le suore lo inquadrarono subito e lo mollarono ad una agiata famiglia di stronzi, che lo inquadrarono subito e proprio per questo decisero di tenerlo.
Lo viziarono in maniera schifosa: 15 megaculle, di cui sei in Sardegna. Pannolini tagliati da Caraceni. Un’orchestra da camera che veniva tutte le sere da Lucerna, per la ninna nanna… A un anno, aveva orchestra da camera, camera, e telecamera personale. Il piccolo Silvio cresceva, solo di età, ed era molto vispo. Imparò subito a smentirsi e poi piano piano imparò anche a parlare. La sua prima parolina fu MIO, la seconda TUTTO, la terza COMPLOTTO, poi RIBALTONE , SONO INNOCENTE, GIUDICI COMUNISTI, LO GIURO SULLA TESTA DEI FIGLI (tanto non sono miei), e così via.
Intorno ai sei anni cominciò ad andare a scuola. Contrariamente agli altri bambini, lui si presentava davanti ai portoni delle elementari alle cinque del mattino: dormiva pochissimo (già sniffava coccoina) ed era fissato con le lezioni anticipate.
Studiava con buona lena, ma soprattutto coi suoi maestri preferiti, “il Piccolo e il Grande Maestro” li chiamavano. Il piccolo sembrava tale perché era gobbo. Soffriva di amnesie, questo glielo rendeva più simpatico ed era sempre pronto a difenderlo dalle malignità dei suoi compagni, i quali dicevano che quella del maestro, più che una gobba era una cupola. Silvio amava il Piccolo Maestro anche perché parlava poco, era sempre intento a scrivere: articoli, libri, memorie difensive… Eppoi, sembrava nato in un’aula, da un’aula, per l’aula. Se volevi pesci dovevi cercare nell’acqua, così come il luogo naturale per il Piccolo Maestro era l’aula. La cosa curiosa era che, anche se conosciuto come “Piccolo Maestro”, egli per età e spessore veniva reputato un “Grande Vecchio”. Soprattutto in un certo tipo di Aule.
Ma Silvio amava ancor di più il Grande Maestro, un simpatico toscanaccio che aveva la mania degli scherzi. Nascondeva l’oro nelle fioriere e, a volte, si presentava travestito da tipico muratore: cappuccio, grembiule, compasso, dossier per i ricatti e tutto il resto. Più che amarlo, lo venerava proprio. Il Grande Maestro aveva anche il vezzo di donare delle speciali tessere di merito ai discepoli più diligenti. Silvio ne fece incetta, per sé e per i suoi amichetti. Ma chi erano i suoi amichetti? Uno era uno spilungone particolarmente fedele, tant’è che si chiamava Giovanni, ma lui lo chiamava proprio Fedele. Come il suo cane. E come un vecchio cameriere che raccoglierà, molti anni dopo, e lo accudirà amorevolmente. Questo cameriere, uno spilungone siciliano, era stato già al servizio di numerosi altri potenti. Patologicamente, come vedeva un potente si scaraventava ai suoi piedi. Lingua a smeriglio, fiera espressione ebete, con Silvio si superò: agli altri padroni portava semplicemente cappuccino e giornale, a Silvio portava addirittura cappuccio, grembiulino, e telegiornale.
E lui, per ripagarlo, anziché Fedele lo chiamava col diminutivo affettuoso di Fede (era l’unica cosa che poteva diminuirgli in un contesto da subumano già ridotto ai minimi termini). Inoltre, divideva con lui il fard, la tintura per capelli, e le pernacchie che si levavano alte dal Paese e dal mondo intero.
Ma torniamo all’infanzia e agli amici di allora.
Silvio, fin da piccolo e forse proprio per gli oscuri natali, ha sempre amato molto la famiglia. In tutti i sensi. I suoi amici facevano parte della famiglia.
Dieci amici formavano una decina. Se gli serviva una commissione, mandava i suoi amici e gli amici degli amici: il mandamento, appunto.
Fedele gli portava i libri. Sempre. Anche più tardi. Anche se qualcun altro, non proprio amico, si faceva avanti per portare lui i libri, magari in tribunale, Fedele si impuntava e teneva i libri ben stretti o li nascondeva. Magari all’estero. Un altro amichetto stretto era uno spilungone di emigrato romano, si chiamava Cesarone. Con lui organizzarono un esilarante scherzo ai danni di una piccola orfanella: uno la faceva piangere e, mentre lei era distratta, l’altro le portava via tutto, le casette di Barbie e di Arcore, terreni, pinacoteche, tutto! Poi dividevano in due parti uguali. Che si prendeva Silvio.
Ma Cesarone riusciva a fare la cresta e rubacchiava qualcosa anche per sé.
L’amico più importante era però Bettino, loro lo chiamavano Bottino (perché era cicciottello).
Il suo vero nome era Benedetto, ma nessuno lo trovava attinente.
Tranne, forse, le piccole ballerine Anja, Sandrina, Ilaria, i nani, e gli yuppies degli anni ‘80. Lo spilungone Bettino era un vero mago e trasformava la merda in oro, aree agricole o demaniali in aree fabbricabili e giù lavoro per muratori e muratorini!
Trasformava le banche in istituti di beneficenza per gli amici e l’etere in migliaia e migliaia di miliardi; gli sciocchi in miliardari e i deficienti in direttori generali; i madonnari in architetti e le mignotte e i ritardati mentali in star della TV. Tutto quello che toccava diventava oro, in lingotti e no, e divideva tutto in tante parti uguali. Che si prendeva lui.
Ma Silvio era astuto e riuscì a raschiare non poco.
Anche se i suoi poteri erano a tempo, e si è visto, Bettino come Aladino aveva una lampada, e sfregava e fregava e sfregava… FLOP! Ad Aladino compariva un Genio, a lui uno scemo: LO SCEMO DELLA LAMPADA.
Ma lui lo chiamava Ugointini. E Ugo portava il Suo Verbo e le sue zoccole in giro per le televisioni e la stampa, mentre il suo padrone portava il Paese alla rovina, i miliardi all’estero, e le chiappe ad Hammamet.
Il tempo scorreva spensierato. Anche se a Silvio vennero delle impressionanti emorroidi, incurabili e dolorosissime, che gli facevano fare continuamente delle orribili smorfie a mo’ di satanici sorrisi. Diventò da allora un caso umano. Un medico, fratello del Signor No, che non essendo amico di Mike Bongiorno veniva chiamato semplicemente Signore, gli spalmava giornalmente un costosissimo unguento oleoso sul malloppo sanguinolento.
Di questo ebbe a vantarsi, molti anni dopo, dicendo di essere stato “unto dal Signore”. Vero!
A scuola prese tanti bei voti, sebbene molto più bassi rispetto ai suoi sondaggi, che però non bastarono per la promozione ed il padre adottivo fu costretto a comprargli la Licenza Elementare.
Al ginnasio, sempre con gli stessi amici, si candidò come capoclasse e dopo aver comprato i voti vinse l’elezione.
Subito cercò di annettersi altre classi e persino altri Istituti.
A comandare sul serio era però un lugubre spilungone che sedeva nell’ultimo banco a destra. Ma Silvio, abile già da allora nel lanciare il sasso e nascondere la mano, fece di tutto per far litigare lo spilungone Gianfranco col Preside. Prima lo mise contro un suo vicino di banco e alleato di Gemonio, un altro spilungone brufoloso e raffinato, proveniente (si vanta lui, ma non è vero) dalla scuola Radio Elettra, di nome Umberto: Silvio faceva i casini e dava le colpe agli altri. Classico. Intanto, le emorroidi continuavano a martoriarlo. E lui “sorrideva”. Che ci avrà da ridere?! Pensava la gente.
Come capoclasse durò molto poco, ma abbastanza per mettere l’intera scolaresca in una difficilissima situazione: quasi allo sfascio, poco amata e derisa dalle classi vicine e dagli altri Istituti. Lui però evitò le punizioni e si pagò i debiti coi soldi della scuola.
Al suo posto venne nominato uno spilungone, serio e taciturno, che girava sempre con una calcolatrice. Un certo Lamberto. Silvio non demordeva.
La colpa dei suoi disastri, comunque la dava agli altri. Se la prendeva con tutti: professori comunisti, Preside comunista, Consiglio Scolastico comunista, Gesucristo comunista, Provveditore comunista…
Invocava a gran voce nuove consultazioni e l’elezione diretta, a turno unico, del Preside. Minacciò di portare la sua gente in piazza, ma l’unica piazza che aveva era sulla sua testa. Alopecia.
E la sua gente stava all’Ucciardone, a S. Vittore, e all’Asinara.
E tutti gli dicevano, sì, sì, e lo lasciavano cantare.
Nel contempo, aveva iniziato a ripulire figurine sporche provenienti da loschi traffici… E a scrivere libri. Anzi, libretti. Al portatore. Cose di “famiglia”.
Il tempo passava e tutti crescevano. Tranne lui.
Suo padre dovette comprargli anche la maturità. Come premio, gli regalò anche una squadra di calcio (torneo dei bar). In effetti, Silvio, più che per lo studio, si sentiva portato per lo stadio. Provò a giocare anche lui. Amava scendere in campo. Amava il profumo dell’erba. Anche se, pur essendo vagamente razzista, preferiva il marocchino o il libanese in panetti.
Fece solo una partita e ne prese tante, ma tante, che dovette abbandonare al secondo minuto. Lo picchiò persino l’arbitro: uno spilungone canuto e col mento aguzzo di Novara, che aveva la erre moscia, ma le mani durissime.
Silvio non era molto amato, nonostante i sondaggi. E, per coprire i lividi, cominciò a truccarsi come Colombina. Così, vagava con la faccia color cacca e le manine bianche di chi non ha mai lavorato. Qualcuno cominciò a chiamarlo Ciprietta.
Si iscrisse all’università e i docenti ancora ne ridono. Comprò qualche esame in proprio, visto che suo padre era venuto a mancare, e visse felice da fuori corso. Si fidanzò con una spilungona alta 1.55 e, scoperto che il padre di lei era pieno di terreni agricoli nei dintorni di Milano, telefonò a Bettino per la solita magia (agricolo=edificabile) e sposò la latifondista. Intanto, alla compagnia si erano aggiunti due spilungoni siciliani, Marcello e suo fratello Alberto, che avevano portato con loro un sacco di amici e amici degli amici. In mezzo a tanta gente che levava gli occhi al cielo e non parlava neanche sotto tortura, Silvio si decise a cantare almeno lui.
Formò un’orchestrina dove Fedele suonava il pianoforte lui e cantava. A volte, si sedeva personalmente al pianoforte (lui pestava sui tasti bianchi, Gianfranco e “Er Pecora” pestavano i neri). I locali dove si esibiva, si riconoscevano dai tavoli vuoti e dal famoso cartello:
“NON SPERATE SUL PIANISTA”. Ma lui sorrideva…
Questa dei cartelli era una sua ossessione. Già da ragazzo, mentre studiava piano a scuola e pianoforte a casa, costretta dalle lamentele dei vicini, sua madre aveva esposto un cartello alla finestra: “VENDESI PIANOFORTE”.
Cinque minuti dopo, tutte le finestre del vicinato erano tappezzate da cartelli:
“ERA ORA!”, “MENO MALE!”, “L’HAI CAPITA!”. Comunisti di merda, fu il suo commento.
Tra una cantatina e l’altra, tra una magia di Bottino e l’altra, Silvio, sempre sorridente, si era fatto fare una procura in bianco da suo suocero per tutti quei terreni agricoli. Appena costruita Milano Due, intestò tutto a proprio nome, uscì un attimo per comprare del fondotinta e non tornò mai più.
Così, il giovane figlio del vecchio Geppetto, si trovò giovanissimo ad essere benestante. E sorridente. Il suo padre spirituale Don “budget” Bozzo (un prete povero… di umanità ma ricco di conti in banca) lo perdonò. Fu l’unica assoluzione della sua vita. Con l’amico Cesarone, visto che c’era, ripeté lo scherzo dell’orfanella e si cuccò la reggia di Arcore e tutto il resto. Come si dice?
AR CORE NON SI COMANDA… Ad Arcore sì.
A fine anni settanta, Bottino e Silvio, con l’aiuto del vecchio ma arzillo Grande Maestro e di alcuni amici siciliani, fanno la magia più grande di tutte e si ritrovano, ohplà! ricchissimi da un giorno all’altro.
Oltre alle emorroidi, Silvio, sempre sorridente, viene colpito da un’altra gravissima malattia: oniomania, dice il medico.
Comincia a comprare tutto, ma proprio tutto! Soprattutto televisioni.
E intanto, sorride e canta: ”Mammì, Mammì, Mammì / quaranta dì quaranta not “. E Borrelli in controcanto: “a San Vittur a ciapà i bott”…
Al contrario di quello spilungone di Bettino prima maniera, però, Silvio ottiene l’effetto contrario: tocca l’oro e questo diventa merda.
Nonostante le migliaia di miliardi che i suoi amici e gli amici degli amici gli hanno fatto trovare sotto gli alberi di Natale in Belgio e in Svizzera, là si usa, e nonostante i Presidenti delle banche italiane (messi lì da Bettino ) gli continuino a “prestare” altre migliaia di miliardi senza garanzie: mica sono usurai… Beh, gli affari non è che vadano proprio bene bene. Anzi!
Debiti con le banche, debiti coi fornitori, debiti coi collaboratori e dipendenti…
E tutto senza la minima concorrenza! Cioè: il padrone di un monopolio assoluto, protetto dal governo, che riesce a fallire! (Perché se soltanto le banche gli avessero chiesto di rientrare, eheheh: fallimento e manette sicuri!)
Insomma, se questo è un grande imprenditore, allora Liguori è un giornalista e Sgarbi è un uomo!
“Si è fatto da sé, perché Dio si è vergognato di fare uno così.” “Si è fatto sa sé?! Ma perché non si è fatto aiutare?”
Dicono i maligni.

Ma veniamo ai giorni nostri. Sì, per carità, abita in ville enormi, viaggia con l’aereo personale (anche dentro casa), dice di scoparsi le meglio fighe…
Ma dice anche un sacco di altre cazzate.
La verità è che continua a sorridere e noi sappiamo perché (anche la jena, poveraccia, ride); però, se venisse sottoposto alla MACCHINA DELLA VERITA’, questa riderebbe più di lui!
Con l’allontanarsi di Bottino e l’avvicinarsi di Di Pietro, bisognava muovere il culo. Altro che cazzi! Quindi, un anno prima di “scendere in campo”, comincia a costruire Forza Italia. E comincia a rubare già dal nome: FORZA ITALIA era il nome di una corrente della DC!
Ovviamente, giura e spergiura che lui non scenderà mai in politica. Gli basta conoscere gente ammanigliata (ammanettata?) molto in alto.
Ma perché aspettare? I soldi ci sono, gli uomini pure, tutti provenienti dallo stesso serbatoio CAF, PSI, PSDI, Onorata Società. “Abbiamo uomini e mezzi!” strilla, trionfante. Poi si scoprirà subito che erano solo “mezzi uomini”. Battezza le sue centurie “AZZURRI”, anche se, conoscendoli meglio, “MARRONI” sarebbe stato più azzeccato. Senza offesa per la cacca. E finalmente, confortato dai sondaggi di un giovane “fratello”, muratorino di Macomer e già domestico dell’on. Nonne, PSI, uno spilungone di un metro e sessanta, che fa miracoli col computer: i famosi MIRACOLI DI PADRE PILO, si parte!!! E senza parlare mai di politica, vendendo spot e sogni, vince le elezioni.
Adora “Uniplus” Pilo e gli invidia la maestria al computer. Lui è negato.
Silvio è l’unica persona al mondo capace di schiantare il proprio personal computer, con la semplice pressione di un tasto. Come? Data la delirante megalomania, titola qualunque documento col proprio nome e cognome.
Il PC vede sul suo schermo SILVIO BERLUSCONI e, appena il padrone gli impartisce l’ordine
“SALVA”, quello piuttosto esplode.
Ha una sua dignità il computer, mica è Giuliano Ferrara!
Eppure, lui sorride e dice “Mi conscienta”. Ancora?! ‘azz! Dopo che gli è stato consentito tutto e più di tutto?!
Dicono che è un venditore di fumo… Per me, lo compra il fumo, se non trova di meglio! Comunque, sparando un mare di coglionate da ciarlatano, vince le elezioni (con sei milioni di voti in meno dei “comunisti”).
“Un milione di posti di lavoro!” promette… e si perde subito persino il suo da Presidente del Consiglio, mentre i disoccupati aumentano di mezzo milione.
“Niente tasse.” E giù la lira a picco come il pisello di Formigoni e la Borsa
( -34%) tocca il fondo come il giornalismo di Fede e Liguori.
E lui sorride, manda in giro cassette precotte, ruba il fard alla moglie, e minaccia: ”Vi abbraccio tutti”. Arrivano i G7 a Napoli e lui parla, per due giorni, col pacco di quello spilungone di Clinton (più su non arriva nemmeno sulle punte), e dice le solite cazzate. Per fortuna, oltre a maltrattare l’italiano (Ah! I titoli di studio comprati…), non mastica una parola d’inglese, quindi Clinton al suo:
“Aiem veri content, bebi ailoviù, plisdongò, obladì obladà…” capisce che è un povero scemo e lo lascia perdere. Meglio continuare a flirtare con Veronica.
Certo, ha avuto delle giornate stressanti, Silvio. E nottate ancora peggiori.
Provate voi a dormire due ore e mezzo – tre per notte, con tutte quelle belle gnocche che bisogna scopare. Sono tutte giovani promesse dello spettacolo. E le promesse… almeno “quelle” promesse, bisogna mantenerle.
Ma mica solo mantenerle! Bisogna approfittarne! Una bottarella…
Quindi, solito copione: sorriso perenne, stop accesi (nel retro delle mutande) ma lei non lo sa, occhio languido sotto il rimmel, buon cibo, champagne ancora migliore:
“Ti ho vista in bassa frequenza. Lo sciai che hai della stoffa, bebi? Troppa. Perché non te la levi? Dài, sbarbina, mi conscienta, vieni qui sul sofà. Mettiti a mio agio.”
Poi finisce come sempre:
“Ma… Non capisco cosa mi sia successo… Forse è colpa dello stress… Ti giuro sulla testa dei miei figli (e quelli, giù a toccarsi le palle, fissi), è la prima volta che…che… Di solito sono un toro. Ohè, mi raccomando, che non lo sappia Fini! O peggio ancora BOSSI!!! Guai! Se mantieni il segreto, ti faccio fare uno show in TV e del cinema… Ti faccio fare una serie di film.”
Sempre così.
E paga pegno davvero. E il cinema italiano muore, la TV manda in onda spazzatura, e noi ci chiediamo perché. E la mattina, come se niente fosse, giù riunioni col polo. Anzi: Polo delle libertà (vigilate), delle solidarietà, del liberalismo, del garantismo, del buongoverno (degli altri), del sapone Asborno, bombole e lana d’acciaio…
Bisogna attaccare Scalfaro e, per non sbagliare, anche Scalfari; e bisogna assolutamente impedire che i giudici scoprano i nostri giochetti, passati e presenti, e i giochetti dei comparuzzi del nostro zoccolo duro CAF-P2-etc.
E quindi, delegittimare! Giudici assassini! Toghe rosse! Arrestano mio fratello Paolo- Abele? A morte Di Pietro! Borrelli comunista! Golpe!
Poi bisogna bonificare la RAI, le banche, gli Enti, i giornali… “Abbiamo tutta la stampa vera…ehm, comunista, contro!”
Praticamente DUE giornali: L’Unità e Repubblica.
Non dice che lui ha tremila giornali di merda che non compra nessuno! Invece di far rinchiudere i suoi scribacchini incapaci, chiude i giornali. E sorride. E si riempie di cerone color cacca. E le mani biancheee, da salma. Come Fede. Due maiali sfuggiti al barbecue.
All’estero si chiedono: che garanzie politiche può dare uno che passa due ore a truccarsi, due ore con Previti-Ferrara-Gasparri-Bondi a preparare un discorso sottovuoto in cassetta, un’ora per registrare, un’ora a spedire cassette alle tivvu e le successive QUINDICI ore a smentire quello che ha appena detto nelle cassette suddette? Ma all’estero, si sa, sono tutti comunisti. Lancia l’ennesimo slogan:
“Per contare di più in Europa!” Non se lo fila nessuno!!! Anzi!
In Europa e nel mondo LO SCHIFANO PROPRIO!!!
E intanto, padre Pilo continua a fare i suoi sondaggi:
“Lei preferisce votare Berlusconi o schiantarsi con la macchina contro il Pendolino lanciato?”
E Silvio vince nei sondaggi e sorride. E va in TV a tutte le ore a dire che lui vuole solo il bene del suo paese. E non dice che il suo paese è Arcore.
E dice sempre “La gente è con me” e si convince di avere 57 milioni di dipendenti. Ma ha solo 13 milioni scarsi di voti… Gli altri 42 milioni di italiani cosa fa, li licenzia?
E quello spilungone di Sgarbi, da Canale 5, continua con le sue dotte citazioni:
“Borrelli assassino, ti faccio un culo così! Pivetti lurida troia, schifosa komeinista del cazzo! – e, per la par condicio:- Bossi se l’è presa nel culo!”
E Silvio si gratta il culo e ride. E si trucca e quando ha finito di truccarsi l’immensa casa sembra molto, ma mooolto, più piccola.
E i primi tempi di Montecitorio? Ogni volta che lo incontrava, con chili di fondotinta abbronzante in faccia, “Er pecora” lo scambiava per un extracomunitario infiltrato e giù cazzotti!
E meno male che è caduto! Forse era troppo unto ed è scivolato.
Sennò, con questa mania dell’elezione diretta, del plebiscito, avendo ancora in mano tutti i media televisivi, sai che pacchia!
Silvio-ridens, non ha fatto in tempo a battere la dentiera giù dallo scranno presidenziale, che ha cominciato subito a strillare come un’aquila:
“Elezioni! Elezioni!!! Voglio la data! La data”!
Appena gli hanno confermato la data, ha cominciato a strillare:
“A che ora?! A che ora?!”
Era convinto di vincere ancora le elezioni, almeno quanto è convinto di essere un imprenditore! Ha raccolto i vecchi craxiani che sono sfuggiti a Di Pietro: Boniver, Manca, De Michelis, La Ganga. Quelli che si chiamavano “NON MOLLARE… il malloppo”. Adesso si chiamano “SINISTRA DELLA LIBERTA’… condizionale o su cauzione”. Si è comprato i fuoriusciti dalla Lega. A dicembre ‘95, Bossi era giustamente preoccupato e disse a Maroni:
“Bobo, ocio che il Berluskaiser sta comprando i nostri. Se continua così, alla Lega restiamo solo io e te.”
E Maroni, perfido:
“Tu e… chi?” Poi il cavaliere ha fatto il tirchio e Bobo è tornato tra i verdi; che sanno di dollari.
Il guaio è che, senza una legge antitrust ed una legge elettorale seria, con pesi e contrappesi, il sodale di Bottino: grazie ai voti dei malavitosi, di quelli che non vogliono pagare le tasse, di quelli che non hanno mai letto un giornale e se regali loro un libro si scocciano:
“Un altro libro?! Ma ce l’ho già uno!”, grazie a quelle milionate di spettatori ebeti di Castagna-Funari-Dallas, etc. magari torna a fare il Presidente del Consiglio!
E siccome questa volta sarebbe più forte di prima, molto più forte, non si accontenterà e vorrà essere Imperatore. E vorrà la sua faccia sui francobolli.
E l’otterrà. E chi cazzo glielo spiegherà alla gente che bisognerà sputare dietro, sennò… quando s’attaccano i francobolli?! Voleva fare un contratto con gli italiani, chi glielo scrive? Lucignolo? Il gatto e la volpe? Dice che venderà le sue tre televisioni… E chi gliela compra la RAI?! Giura di non dire mai più bugie, (ma lui le chiama: sonostatofrainteso) com’è vero che si chiama Sergio Cuccureddu… E’ entrato nella Bicamerale per azzerare sì i magistrati, ma soprattutto per entrare in Europa: non vede l’ora che arrivi la moneta unica, perché è convinto che se la prenderà lui…
Povero Geppetto. Poveri noi. Povera Italia.

N.B. Questo rcconto è tutto falso, l’ha scritto qualche fottuto comunista.
Avrei dovuto scriverlo io, ma sono arrivata tardi perché stavo finendo di lavare gli elicotteri di mio nipote. Comunque è tutto falso e se Silvio avesse degli amici, ve lo potrebbero dire anche loro.
Bastardi!
E comunque siamo nel 2008 e mio nipote, è riuscito per altre due volte a salvarsi dalla galera e a distruggere quasi tutto quello che avevano fatto i comunisti. Sì, è vero, ha rovinato anche l’Italia e gli italiani. Ma, siccome voi – lasciatevelo dire – siete dei fessi, dei coglioncioni, ve lo meritate!
Silvietto, dopo aver portato l’80% dei cittadini alla fame e dopo essersi fatto trapiantare dei topi morti sulla zucca, ha comprato milioni di voti, ha fatto qualche broglietto, ed è tornato a pararsi il culo a palazzo Chigi, alla faccia vostra!

Firmato
Una delle settantasette zie di Silvio.

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