Berlusconi bugiardo e pericoloso

Escort, festini, minorenni

le dieci menzogne del Cavaliere

di GIUSEPPE D’AVANZO

berlusconi-cazzaro

DICE l’Egoarca che è stufo e replicherà “colpo su colpo”. Dice, e sembra una sfida: “Venitemi a dire che non rispondo alle domande, siano quelle di Repubblica o di El Paìs”. Più che rispondere, Silvio Berlusconi sfoggia – non è una novità, è la magia che gli riesce meglio – una sapienza stupefacente nell’uso della menzogna che manovra in ogni direzione. Ora nasconde la verità, ora la inventa di sana pianta, ora la nega contro ogni evidenza, ora la deforma secondo convenienza. Se si analizzano i nove minuti della perfomance autistica e autocelebrativa della Maddalena, dinanzi uno Zapatero sgomento, salta fuori un catalogo di dieci menzogne (e una sorprendente verità che gli sfugge inconsapevolmente).

1. La prima menzogna. L’Egoarca non risponde alle domande di Repubblica. Ne dimentica alcune. Due soprattutto suggerite dall’allarme della donna che lo conosce meglio, la moglie. Veronica Lario dice che Berlusconi “frequenta minorenni” e “non sta bene”. Il capo del governo si tiene lontano da terreni che devono apparirgli minati. È stato documentato che ha frequentato due minorenni (Noemi e Roberta), invitate a Villa Certosa, senza i genitori nei giorni di Capodanno 2009. Noemi Letizia, minorenne, lo ha accompagnato a una cena del governo. C’è altro? Silenzio. Berlusconi non osa affrontare la questione della sempre più evidente sexual addiction che lo costringe a una vita sconveniente e pericolosa.

2. Berlusconi nega che nelle sue residenze ci siano “feste e festini”. Dice che, come leader del suo partito, “fa una serie di incontri con i rappresentanti e le rappresentanti di organizzazioni politiche, come i circoli “Meno male che Silvio c’è””. È una bugia. Da quel che è stato documentato dall’indagine di Bari, dalle testimonianze di Tarantini e di alcune “ospiti” retribuite, gli appuntamenti notturni del premier non prevedono né discussione politiche (si parla soltanto dei successi dell’Egoarca, se ne ammirano gli interventi in giro per il mondo, si ride della sue barzellette) né la partecipazione di comitati di fans. Un cerchio stretto di ruffiani e ruffiane invita a Palazzo o in Villa ragazze ambiziose o professioniste del sesso che accettano di passare la notte con il presidente.

3. Dice l’Egoarca: “Non è vero che ho candidato “veline”. Abbiamo fatto un corso per giovani laureate che volevano diventare assistenti di eurodeputati e ne abbiamo individuate tre con grandi capacità”. È una menzogna. Il “corso” è stato organizzato per preparare candidati e candidate al Parlamento di Strasburgo, come hanno confermato nel tempo i ministri che vi hanno preso parte come docenti. È stato un corso di formazione dove la presenza di “veline” era così appariscente da essere raccontata con molti particolari dai giornali (ohibò!) della destra. Il primo quotidiano che dà conto della candidatura di una “velina” alle elezioni europee è il Giornale della famiglia Berlusconi. Il 31 marzo, a pagina 12 si legge che “Barbara Matera punta a un seggio europeo”. “Soubrette, già “Letterata” del Chiambretti c’è, poi “Letteronza” della Gialappa’s, quindi annunciatrice Rai e attrice della fiction Carabinieri, la Matera, scrive il Giornale, “ha voluto smentire i luoghi comuni sui giovani che non si applicano e non si impegnano. “Dicono che i ragazzi perdino tempo. Non è vero: io per esempio studio molto””. “E si vede”, commenta il giornale di casa Berlusconi. Il secondo giornale che svela “la carta segreta che il Cavaliere è pronto a giocare” è Libero, il 22 aprile. A pagina 12, le rivelazioni: “Gesto da Cavaliere. Le veline azzurre candidate in pectore” è il titolo. “Silvio porta a Strasburgo una truppa di showgirl” è il sommario. I nomi della candidate che si leggono nella cronaca di Libero sono: Angela Sozio, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Rachele Restivo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti, Barbara Matera, Ginevra Crescenzi, Antonia Ruggiero, Lara Comi, Adriana Verdirosi, Cristina Ravot, Giovanna Del Giudice, Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petron, Letizia Cioffi, Albertina Carraro. Eleonora e Imma De Vivo e “una misteriosa signorina” lituana, Giada Martirosianaite. Sono questi nomi, questi metodi a sollevare le critiche della fondazione farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini. La politologa Silvia Ventura avverte che “il “velinismo” non serve: assistiamo a una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto da fare. Le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole”. “Ciarpame senza pudore”, aggiunge Veronica Lario.

4. Dice l’Egoarca: “[Con Patrizia D’Addario] mi sono comportato come si deve comportare secondo me ogni padrone di casa”. Quel che si sa del primo incontro di Berlusconi smentisce la correttezza di un padrone di casa consapevole di avere accanto una prostituta. “Che Patrizia fosse una escort, quella sera, lo sapevano tutti”, dice Barbara Montereale, anche lei ingaggiata dal ruffiano del presidente, Gianpaolo Tarantini. C’è una traccia della consapevolezza del presidente. L’Egoarca “stropiccia” subito Patrizia D’Addario seduta accanto a lui sul divano, dinanzi agli uomini della sua scorta. Nel primo incontro, le propone di visitare la camera da letto in compagnia di altre due ragazze. La sollecita a entrare nel “lettone di Putin”. La D’Addario rifiuta.

5. Dice l’Egoarca: “Nella patria di Casanova e dei playboy, la gioia più bella è la conquista. Se tu paghi che gioia ci potrebbe essere?”. È una menzogna. Come Barbara Montereale, la D’Addario è stata ricompensata con una candidatura politica (doveva entrare nelle liste Europee, ottenne poi uno spazio per le elezioni comunali di Bari). Alla D’Addario Berlusconi promise anche un intervento politico per sistemare un affare edilizio. Corrispettivi dello scambio sesso-potere. Quando si alleggeriranno le pressioni corruttive e le intimidazioni sulle ragazze, anche straniere, ospiti di Villa Certosa (e immortalate dalle immagini di Salvatore Zappadu) si potrà forse riferire quello che alcune testimoni hanno raccontato: e cioè come Berlusconi distribuisse egli stesso alle falene le buste con il denaro. Si potrà dire della regola imposta come assoluta di non parlare “mai, mai” con le altre ragazze del denaro ricevuto perché in quelle buste il numero delle banconote non era sempre uguale, duemila, cinquemila, diecimila euro. Il “sultano” premiava la performance, a quanto pare.

6. Dice Berlusconi: “Un imprenditore di Bari, Tarantino o Tarantini, era venuto ad alcune cene facendosi accompagnare da belle donne. Erano ragazze che questo signore portava come amiche sue, come sue conoscenti”. È stupefacente che il capo del governo finga di non ricordare il nome del suo ruffiano e banalizzi ora un’intensa amicizia. Le intercettazioni delle loro conversazioni – e soprattutto la loro frequenza – contraddicono le sue parole. Tarantini e Berlusconi si sentivano anche dieci volte al giorno e nei brogliacci della procura della Repubblica ci sono decine e decine di telefonate. Nessun reato, dice ora il procuratore di Bari. In ogni caso, lo scambio tra il presidente del consiglio e il suo ruffiano è chiaro: l’Egoarca chiede “belle donne”, Tarantini (pagandole) gliele procura. In cambio, il ruffiano conta sull’influenza del premier per concludere affari. Forse non c’è reato, ma il baratto può dirsi limpido per la rispettabilità delle istituzioni e neutro per la gestione della cosa pubblica?

7. La settima menzogna custodisce una singolare verità. Dice Berlusconi: “Io sono stato vittima di un attacco di una persona [la D’Addario] che ha voluto creare artatamente uno scandalo”. L’Egoarca non si rende conto di confermare una delle questioni più rilevanti di questo caso: la sua vulnerabilità. Una vita disordinata e sconveniente per il decoro e l’onore della responsabilità pubblica che ricopre lo ha reso fragile, ricattabile. È falso che la D’Addario lo abbia ricattato (ha solo risposto a un pubblico ministero che la interrogava offrendo documenti sonori che da sempre maniacalmente raccoglie in ogni occasione). È vero che Berlusconi sia ricattabile. Quante sono le ragazze che possono minacciarlo? Il via vai di prostitute a Palazzo Grazioli, le cene, le feste, il sesso, le orge, le sue abitudini di vita e il veleno della satiriasi espongono con tutta evidenza Silvio Berlusconi a pressioni e tensioni che nessuno è in grado oggi di immaginare.

8. Dice l’Egoarca: “L’informazione buona è la tv”. L’informazione televisiva, controllata direttamente o indirettamente dal capo del governo, è stata pessima. Si è trasformata in una “macchina del silenzio” che ha negato a sette italiani su dieci le notizie più elementari e comprensibili di un “caso” che ha screditato e scredita in tutto il mondo il presidente del consiglio e, con lui, il nostro Paese. E tuttavia è stata proprio la televisione a fargli lo scherzo più maligno. A maggio l’Egoarca va a Porta a porta per spiegare “veline” e Noemi. Infila un rosario di bugie e contraddizioni che, dopo mesi, ancora lo soffocano. Quando si accorge dell’errore, ritorna davanti alla telecamere per dire un’altra bubbola strabiliante: “Non ho detto niente”.

9. Berlusconi dice: “Non c’è alcuno scontro con la Chiesa”. La menzogna è contraddetta dall’impossibilità oggi per Berlusconi di incontrare il Papa, il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, il presidente dei vescovi italiani Angelo Bagnasco. Una difficoltà acutizzata dal character assassination del direttore dell’Avvenire, Dino Boffo (accusato dal giornale del premier di omosessualità con un falso documento giudiziario). Le parole più severe contro Berlusconi sono state pronunciate dal segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata: “Assistiamo a un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria. Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati. Soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio”. Buoni rapporti?

10. Dice Berlusconi: “Credo di essere di gran lunga il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni”. Bè, questa è davvero la menzogna più grossa.

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Lo statista e il magnaccia

Obama ai giovani afroamericani

“Studiate per diventare giudici”

Il capo della Casa Bianca alla Naacp, la più antica associazione per i diritti dei neri. “Non voglio che i nostri figli aspirino solo a diventare rapper”

°°° Mentre quello che si prefigura come il miglior presidente americano di sempre incita i giovani a studiare seriamente, qui, il pagliaccio malavitoso che governa coi voti della malavita, spinge coi suoi comportamenti volgari e con tutti i suoi media i giovani a restare ignorantissimi, drogati e alcolizzati, a diventare tronisti-veline-zoccole d’allevamento.

obama-berlusconi-process1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Il ducetto si ribella ai FATTI!

La tregua, i fatti
di MASSIMO GIANNINI

È PERFETTAMENTE comprensibile la preoccupazione che traspare dalle parole di Giorgio Napolitano. Alla vigilia del G8 a L’Aquila, l’Italia si presenta nelle condizioni peggiori. Gravemente vulnerata dalle vicende pubbliche che riguardano Berlusconi, e che non a caso da due mesi riempiono i giornali di tutto il mondo. È naturale che l’istituzione più autorevole e rappresentativa, la Presidenza della Repubblica, esprima la sua inquietudine. La stessa degli italiani che hanno a cuore l’immagine e l’interesse della nazione. Ma il monito del Quirinale non può e non deve essere trasformato in ciò che non è e non voleva essere: cioè un invito ai mass media a non occuparsi più di ciò che disturba il governo.

In questi due mesi non sono mancate le “polemiche”, alimentate dal Cavaliere che ha straparlato di “piano eversivo” contro di lui, e che ancora ieri si è permesso di dire che “”Repubblica” e i giornali si inventano le cose”. Ma in questi due mesi sono emersi soprattutto i “fatti”. Ciò che avviene di notte a Villa Certosa o a Palazzo Grazioli, dove transitano veline, escort e “ospiti sbagliati”. Ciò che accade di giorno alla procura di Bari, dove si indaga su tangenti, droga, prostituzione. Continua a leggere

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Legittimamente un par de palle!

Sapete che c’è? Da quando mi hanno svegliato i sedicenti muratori a mazzuolate: ormai si sono presi il vizio di rompere le scatole alle sette del mattino, mi frulla per la testa questa minchiata galattica… “è stato eletto legittimamente”. Non c’è esponente del centrosinistra che non si abbeveri a questa fonte di sciocchezze. Ma legittimamente un cazzo!
In maniera legittima sono stati eletti, da sempre, gli esponenti della sinistra… giacché la dc ha sempre fatto ricorso ai voti della mafia e al clero. Io mi ricordo di quando le suorine, invisibili per tutto l’anno, sotto elezioni andavano a prelevare moribondi-ciechi-paralitici e affini e li portavano ai seggi. E magari facevano esse stesse la croce. Vorrei chiedere ai d’alema, ai veltroni, ai Franceschini cosa ci sia di legittimo nell’elezione di una masnada di pregiudicati, inquisiti, zoccole e veline imposti al parlamento. Vorrei sapere da quando e in quale paese occidentale un farabutto , che si è appropriato ILLEGITTIMAMENTE di tutto ciò che possiede, può comprarsi un partito, fare società col cognato di Totò Riina e con Riina stesso, amalgamare “Sicilia libera” (creatura di Leoluca Bagarella) con gli avanzi malavitosi di Dc-Psi-Psdi-Monarchici-Liberali- ecc. e fondare Forza Italia.
Infine, vorrei sapere da lorsignori cosa c’è di legittimo nel possedere e/o controllare il 90% dei media nazionali e, dopo aver condizionato malamente le menti più deboli e indifese, passare a riscuotere i voti. E quando non bastano, fare incetta di voti comprati a livelli capillari e… praticare sistematicamente BROGLI! Mi spiegate almeno voi, amici del blog, COSA CAZZO C’E’ DI LEGITTIMO IN TUTTO QUESTO?

LA SUORINA DELL’URNA ELETTORALE

suorina

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Guasti su guasti

Effetto Gelmini, l’arte sacra sparisce
dalla scuola della periferia romana

di Paola Zanca

Tiburtino III, storica periferia di Roma. Qui sorge l’unico istituto statale specializzato in arte sacra della capitale. Che a settembre 2010 sparirà. L’aveva fondato nel 1969, Enzo Rossi, architetto, cattolico e padre di Paolo, ucciso dai fascisti negli scontri di Valle Giulia.

°°° Certo che a noi cittadini cadono le braccia. Abbiamo un regimetto –come viene riconosciuto da tutti i preoccupatissimi osservatori stranieri – di pregiudicati, ignoranti, malavitosi, maniaci sessuali, cocainomani, veline e però sono tutti allo stesso modo INCAPACI e IN MALAFEDE. Ci stanno devastando in ogni campo e stanno cancellando 60 anni di faticosissimo progresso…

beata-ignoranza3

babbuino1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Zimbello del mondo

I giornali stranieri seguono con crescente interesse
Stampa estera scatenata
“Berlusconi può cadere”

di FRANCESCO BEI

Un articolo su Berlusconi
su El Pais online

este_22083303_33260

ROMA – Se i telegiornali italiani – con l’eccezione di Skytg24 e Tg3 – continuano a ignorare lo scandalo di Bari, altrettanto non si può dire per la stampa estera, che segue la vicenda con interesse crescente. “È giunta l’ora per Silvio Berlusconi?”, s’interrogava ieri El Mundo, principale giornale spagnolo di area centrodestra. “Molti considerano – aggiungeva – che lo scandalo erotico-festivo delle ultime settimane, in continua crescita, potrebbe causare la caduta finale di colui che finora sembrava politicamente immortale”. E ancora: “Ormai non passa giorno in cui il rosario di rivelazioni non si incrementa con nuove e truculente scoperte, che ogni volta minano vieppiù la reputazione e il potere del Cavaliere”.

Sempre in Spagna, anche El Paìs torna a parlare del caso Berlusconi con quella che definisce “la rivolta delle veline”. Il quotidiano spagnolo afferma che “le denunce delle modelle pongono fine al feeling con la Chiesa cattolica ed all’ammirazione di molti italiani”. “Secondo fonti diplomatiche”, aggiunge il quotidiano, “Berlusconi ha chiesto la solidarietà di varie cancellerie straniere” nelle quali però “lo sconcerto supera la comprensione”.

Non ci vanno leggeri nemmeno i media britannici, anche in questo caso senza distinzioni di destra o di sinistra. Il conservatore Times, sotto al titolo “Una notte nell’harem di Berlusconi”, riporta le dichiarazioni di Patrizia D’Addario. Ma è soprattutto il Daily Telegraph, altra testata conservatrice a larga diffusione, a soffermarsi sul caso: “Il vizio minaccia di far cadere Berlusconi.

Il Telegraph sostiene che c’è paura per “nuove rivelazioni in vista del summit del G8 del mese prossimo”, e intervista James Walston, un professore di scienze politiche all’American University of Rome, che predice uno “stillicidio di rivelazioni” e afferma che “questo non darà a Berlusconi un’aria molto da statista quando tratterà con Obama e Merkel”.

Spostandosi a sinistra si trovano Guardian e Observer, entrambi attenti alla vicenda del presidente del Consiglio. “Possono le rivelazioni di Barbara Montereale far cadere Berlusconi?”, si chiede The Observer. Per il Guardian il racconto della Montereale potrebbe “convincere molti italiani che si è passato il segno”.

°°° Insomma, tutti i media del globo lo prendono a colpi di… testate.

b-utilizzatore-finale1

b-pagliaccio-mondiale1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Poppe… da Marco Travaglio

Le Poppe della Libertà

Poi dicono che in Italia manca un’accurata selezione della classe dirigente. Sentite qua: Marcello Vernola, ex Dc, ex Dl, ex Fi, ora Udc, viene defenestrato dai berluscones alle Europee per far posto a Barbara Matera, già letteronza. Ubi maior. Insegue Denis Verdini, lo raggiunge al “seminario delle 30 veline da candidare alle europee”, il corso intensivo serale di tre giorni tenuto da Brunetta e La Russa, e chiede spiegazioni. Risposta: “Caro, tu non c’hai le poppe”. Allora insegue Berlusconi fino all’Aquila: “Mi spiegò il suo progetto di ringiovanire le liste europee con belle fanciulle e scherzò sul fatto che non gli presentavo mai belle e giovani ragazze. Ovviamente non lo presi sul serio”. E fece molto male: Al Tappone va preso sul serio solo quando scherza. Scartato il molesto postulante che non ha le poppe e non presenta mai ragazze, entrò in lista ­ma solo alle comunali ­ la escort Patrizia, al seguito dei Matarrese. Sempre per ringiovanire. Ora, poverina, fingono tutti di non conoscerla. Tato Greco, nipote di Matarrese, spiega che lei arrivò un giorno, chiese di entrare in lista, e ci entrò subito “perché eravamo sotto con le quote rosa”. Ecco, le loro quote rosa. Come dice Mavalà Ghedini, “Berlusconi ha grande rispetto per il mondo femminile”: infatti, in veste di “utilizzatore finale” della merce, “non ha bisogno di pagare 2000 euro per una ragazza…potrebbe averne grandi quantitativi, gratis”. Notare la soavità dell’espressione “grandi quantitativi gratis”. Ponti aerei di gnocca. A’ dotto’, c’avemo ‘n grande quantitativo de poppe gratis: che famo, scaricamo?

berlusconi_sedere_blick_exc2

ghedini-ko1

davanzale1

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

Travaglio (da L’Unità)

Al Tapponejad

Ieri il Tg1 delle 13.30, per dare (anzi per non dare) la notizia dell’indagine di Bari su presunti casi di prostituzione di fanciulle aviotrasportate a Palazzo Grazioli per la modica cifra di 1000-2000 euro, si è espresso come segue: «“Ancora spazzatura sui giornali, ma non mi farò condizionare”. Così il premier Berlusconi sulle indiscrezioni del Corriere sull’inchiesta aperta a Bari a proposito di appalti. L’articolo parla di feste con alcune ragazze». Nemmeno il più abile degli enigmisti sarebbe riuscito a capire di che diavolo stesse parlando. Feste dove? Come? Con chi? Perché? Martedì i terremotati hanno invaso Roma per contestare la truffa berlusconian-bertolasiana della Nuova L’Aquila. Il Tg1 ha preferito raccontare la fantomatica ricostruzione della Casa dello studente. Nell’anticamera di Scodinzolini dev’esserci un ufficio apposito, con linguisti esperti in sciarade e codici criptati, per nascondere le notizie. Possibile che, fra i mezzibusti del Tg1, non se ne trovi uno che rifiuti di leggere certe veline? La stessa domanda andrebbe posta alla Procura di Roma. Da mesi i capi aprono e chiudono inchieste «à la carte»: incriminazione e perquisizione di Genchi, indagine sul fotografo Zappadu con sequestro degli scatti di Villa Certosa, archiviazione del caso Berlusconi-Saccà e ora dello scandalo voli di Stato (in due settimane, con spiattellamento della richiesta alla stampa, in barba al segreto investigativo). Possibile che, fra i tanti pm bravi e onesti della Capitale, non se ne trovi uno che si ribelli ai superiori, al grido di «not in my name»? Forza Iran.

b-bloccaprocessi3


MA DOVE HAI NASCOSTO LE PROVE CONTRO BURLESQUONI?

elef

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter

LE MINCHIATE DEL CAZZARO

L’ANALISI
Le menzogne del Cavaliere
da Noemi al caso Mills

di GIUSEPPE D’AVANZO

b-pappone1

b-gnomo3

Dice Berlusconi a Santa Margherita Ligure: “Su quattro calunnie messe in fila – veline, minorenni, Mills e voli di Stato – è stata fatta una campagna che è stata molto negativa per l’immagine all’estero dell’Italia”. Il significato di calunnia è “diceria o imputazione, coscientemente falsa e diretta ad offendere l’integrità o la reputazione altrui” (Devoto e Oli). Per comprendere meglio quali siano, per il premier, le “dicerie o imputazioni coscientemente false” raccolte contro la sua reputazione bisogna leggere il Corriere della sera di ieri.

Nel colloquio il Cavaliere spiega quali sono le quattro menzogne, strumenti del fantasioso “progetto eversivo”. Qui si vuole verificare, con qualche fatto utile e ostinato, se la lamentazione del Cavaliere ha fondamento e chi alla fine mente, se Berlusconi o chi oppone dei rilievi alla “verità” del capo del governo.

1 “Hanno iniziato scrivendo che c’erano “veline” nelle liste del Pdl alle Europee. Non erano “veline” e sono state tutte elette”. (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9)

I ricordi del Cavaliere truccano quel che è accaduto e banalizzano una questione che, fin dall’inizio, è stata esclusivamente politica, per di più sollevata nel suo campo. Sono i quotidiani della destra, e quindi da lui controllati direttamente o indirettamente influenzati, a dar conto dell’affollamento delle “veline” nelle liste europee del Popolo della Libertà. Comincia il Giornale della famiglia Berlusconi, il 31 marzo. Ma è il 22 aprile, con il titolo “Gesto da Cavaliere. Le veline azzurre candidate in pectore” – sommario, “Silvio porta a Strasburgo una truppa di showgirl” – che Libero rivela i nomi del cast in partenza per Strasburgo: Angela Sozio, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Rachele Restivo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti, Barbara Matera, Ginevra Crescenzi, Antonia Ruggiero, Lara Comi, Adriana Verdirosi, Cristina Ravot, Giovanna Del Giudice, Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petron, Letizia Cioffi, Albertina Carraro. Eleonora e Imma De Vivo e “una misteriosa signorina” lituana, Giada Martirosianaite.

Contro queste candidature muove la fondazione Farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini. Il pensatoio, diretto dal professor Alessandro Campi, denuncia l'”impoverimento della qualità democratica del paese” e, con un’analisi della politologa Silvia Ventura, avverte che “l’uso strumentale del corpo femminile (…) denota uno scarso rispetto (…) per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima” (www.ffwebmagazine. it).

Queste scelte sono censurate, infine, anche da Veronica Lario che le definisce “ciarpame senza pudore del potere” (Ansa, 29 aprile). Il “fuoco amico” consiglierà Berlusconi a gettare la spugna, nella notte del 29 aprile. In una telefonata da Varsavia alle 22,30 in viva voce con i tre coordinatori del Pdl, La Russa, Bondi e Verdini, il premier dice: “E va bene, bloccate tutto. Togliete quei nomi. Sostituitele”. Molte “veline”, in interviste pubbliche, diranno della loro amarezza per l’esclusione.

2 “Poi hanno tirato in ballo Noemi Letizia, come se fossi una persona che va con le minorenni. In realtà sono solo andato a una festa di compleanno, e per me – che vivo tra la gente – è una cosa normale”. (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9).

Non c’è un grano di “normalità” nei rapporti tra il Cavaliere e i Letizia. Dopo 31 giorni, è ancora oscuro (e senza risposta) come sia nato il legame tra Berlusconi e la famiglia di Noemi. L’ultima versione ascoltata è contraddittoria come le precedenti. Elio Letizia sostiene di aver presentato la figlia al capo del governo in un luogo privato, nel suo studio a Palazzo Grazioli, alla vigilia del Natale del 2001. Berlusconi, nello stesso giorno, ha ricordato di averla conosciuta in un luogo pubblico, “a una sfilata”. Ma la “diceria” che il capo del governo denuncia è di “andare con minorenni”. E’ stata Veronica Lario per prima a svelare che il marito “frequenta minorenni” (Repubblica, 3 maggio). La circostanza è stata confermata dall’ex-fidanzato di Noemi (Gino Flaminio) che colloca il primo contatto telefonico tra il capo del governo e la ragazza nell’autunno del 2008. Le parole di Gino costringono Berlusconi – contrariamente a quanto fino a quel momento aveva detto (“Ho visto sempre Noemi alla presenza dei genitori”) – ad ammettere di aver avuto Noemi ospite a Villa Certosa per dieci giorni a cavallo del Capodanno 2009, accompagnata da un’amica (Roberta O.) e senza i genitori. Nel gennaio del 2009, Noemi come Roberta, era minorenne. Dunque, è corretto sostenere che Berlusconi frequenti minorenni.

3 “Nel frattempo si sono scatenati sul “caso Mills”, un avvocato che non conosco di persona” (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9)

Negli atti del processo contro David Mills (teste corrotto, condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere) e Silvio Berlusconi (corruttore, ma immune per legge ad personam), sono dimostrati con documenti autografi, per ammissione dell’imputato, con le parole di testimoni indipendenti, gli incontri del Cavaliere con l’avvocato inglese che gli ha progettato e amministrato l’arcipelago delle società off-shore All Iberian, il “gruppo B di Fininvest very secret”. Un documento scovato a Londra dà conto di un incontro al Garrick Club di Garrick Street (discutono delle società estere e Berlusconi autorizza Mills a trattenere 2 milioni e mezzo di sterline parcheggiati sul conto dell’Horizon Limited). Un altro documento sequestrato a Mills fa riferimento a una “telefonata dell’altra notte con Berlusconi”. Mills, interrogato, ammette di aver parlato con il Cavaliere la notte del 23 novembre 1995. Ancora Mills, il 13 aprile 2007, conferma di aver incontrato Berlusconi ad Arcore. L’avvocato “descrive anche la villa” (dalla sentenza del tribunale di Milano).

Due soci di Mills nello studio Withers, ascoltati da una corte inglese, così rispondono alla domanda: “C’è stata mai una riunione tra Mills e Berlusconi?”. Jeremy LeM. Scott dice: “So che c’è stato un incontro per mettersi d’accordo sul dividendo”. A Virginia Rylatt “torna in mente che lui [Mills] era ritornato dal signor Berlusconi”. E’ una menzogna, forse la più spudorata, che il capo del governo non abbia mai conosciuto David Mills.

4 “Infine hanno montato un caso sui voli di Stato che uso solo per esigenze di servizio” (Berlusconi al Corriere, 13 giugno, pagina 9).

In una fotografia scattata dal fotografo Antonello Zappadu si vede lo stornellatore del Cavaliere, Mariano Apicella, scendere da un aereo di Stato. Dietro di lui, una ballerina di flamenco. Il fotoreporter sostiene che l’immagine è stata scattata il 24 maggio 2008. In quel giorno era ancora in vigore un decreto del governo Prodi che limitava l’uso degli aerei di Stato “esclusivamente alle personalità e ai componenti della delegazione della missione istituzionale”. Si può sostenere che Apicella e la ballerina facevano parte di una “missione istituzionale”? E’ quanto dovrà accertare il Tribunale dei ministri sollecitato dalla Procura di Roma a verificare, per il capo del governo, l’ipotesi di abuso d’ufficio. Infatti soltanto due mesi dopo, il 25 luglio 2008, il presidente del consiglio ha cambiato le regole per i “voli di Stato” prevedendo “l’imbarco di personale estraneo alla delegazione”, ma “accreditato su indicazione dell’Autorità in relazione alla natura del viaggio, al rango rivestito dalle personalità trasportate, alle esigenze protocollari e alla consuetudini anche di carattere internazionale”. Il caso sui “voli di Stato”, che è poi un’inchiesta giudiziaria dovrà accertare se musici, ballerine, giovani ospiti del presidente viaggiano in sua compagnia (con quale rango?) o addirittura in autonomia, nel qual caso l’abuso d’ufficio può essere evidente.

Quindi, quattro “calunnie” o quattro menzogne presidenziali? Si può concludere che Berlusconi, a Santa Margherita Ligure, ancora una volta ha precipitato coscientemente la vita pubblica nella menzogna nella presunzione di abolire l’idea stessa di verità.

berlusconi-ladro3

b-uffone2

Condividi
  • Facebook
  • Digg
  • Google Bookmarks
  • Live
  • YahooMyWeb
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Twitter