Parole, parole, parole

Poverta’: Caritas accusa Italia, ‘Ridotti di oltre 50% aiuti a Terzo Mondo’

25 Giugno 2009 13:22 POLITICA

CITTA’ DEL VATICANO
– L’Italia avrebbe tagliato di oltre il 50% il suo impegno in favore dei paesi piu’ poveri. L’accusa proviene dal presidente della Caritas Internazionale e arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras. Secondo le stime fornite dal cardinal Oscar Rodriguez Maradiaga, i sostegni offerti dal nostro paese nel 2009 ammonterebbero allo 0.09% del Pil, la cifra piu’ bassa mai registrata, da 20 anni a questa parte. (Agr)

°°° Berlusconi si allena per il G8 all’Aquila:

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Rialzati, Italia!

1) Si fermano trasporti e scuola
Giornata di disagi nelle città
Sciopero dei mezzi per 24 ore
, orari diversi a seconda delle zone. Torna la protesta contro la Gelmini. In piazza Cobas, impiegati pubblici e studenti dell’Onda

2) Stop delle Regioni, slitta il dl sul Piano casa

3) Pil in caduta libera a -5,9%
primi tre mesi peggiori dal 1980

L’Istat certifica il peggioramento della crisi. Nel primo trimestre il Prodotto interno lordo fa segnare un -2,4%: il dato peggiore da 29 anni. Nel 2009 già acquisito un -4,6%

4) Sicurezza sul lavoro, fischi a Sacconi

“Risparmiate ossigeno per il cervello”
Il ministro perde le staffe per la contestazione agli Stati generali dell’Ance: stava criticando il testo unico scritto dal governo Prodi

5) Cori razzisti, ricorso Juve respinto dal Coni
La società si era rivolta all’Alta Corte di giustizia sportiva contro la sanzione di una partita a porte chiusa dopo gli insulti a Balotelli. Ha perso. Senza pubblico con Atalanta o Lazio

6) “Repubblica ha fatto un titolo in cui si sottintendeva una mia frequentazione con una ragazza che compiva quel giorno 18 anni e quindi, fino a quel momento, era minorenne. E’ tutta una menzogna” (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, a Rai1, Porta a Porta, 6 maggio 2009).

“Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo. Resto ad ascoltarlo. Ed è questo che lui desidera da me. Poi, cantiamo assieme” (Noemi Letizia, 18 anni appena compiuti, intervista a corrieredelmezzogiorno. corriere. it, 28 aprile 2009).

7) Silvio e Noemi finiscono sul Times
«Berlusconi attacca la stampa»

8) Carceri sovraffollate, il governo
«vara» le prigioni galleggianti

Non saranno le navi-prigione di vittoriana memoria ma le carceri galleggianti stanno per spuntare nelle acque antistanti le città italiane. È l’idea del capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, per superare l’affollamento delle celle del nostro Paese.

9) Napolitano: «Retorica xenofoba»
Bossi: «Io ascolto la gente»

10) Falsi braccianti agricoli
Truffa all’Inps per 20 milioni

Sequestrati dalla guardia di finanza di Enna e Catania beni e conti correnti per 20 milioni di euro. Sono 51 le persone indagate per aver creato una rete di 33 aziende agricole fittizie necessarie per ingaggiare, sulla carta, oltre 4.000 falsi braccianti agricoli e incassare l’indennità di disoccupazione dell’Inps.

°°° Ecco, amici miei, in questi dieci punti c’è la devastazione dell’Italia messa in pratica dal bandito silvio berlusconi e dalla sua cosca di malavitosi incapaci.
1) Il mafionano millanta il favore e “l’amore” che gli italiani dimostrerebbero per la sua personcina oltre il 75%… un’ovvia cazzata: tutti scioperano contro le sue stronzate governative e, quando si presenta senza claque in pubblico, viene sommerso da insulti, fischi, e sputazzi.
2) Nonostante una maggioranza bulgara (ottenuta con compravendita di voti e di parlamentari disonesti e con sporchi brogli) mette la fiducia-ricatto su qualunque minchiata che… poi rimane lì. Dato che non ci sono soldi in cassa. Si sono mangiati tutto il tesoretto lasciato da Prodi e la gente non paga più le tasse.
3) Ed ecco il debito pubblico ai massimi storici e la crisi che ci colpisce dieci volte più di ogni altra democrazia mondiale. E meno male che Prodi, Padoa Schioppa, e Bersani avevano messo in sicurezza le banche… altrimenti oggi saremmo noi al posto dei migranti: sui barconi e sui gommoni per scappare in Albania! E NON E? VERO, come ripetono i pappagallini del regime in tutte le tv, che “noi stiamo meglio di Francia e Germania”: in tutta Europa gli stipendi e le pensioni sono circa il triplo dei nostri e si trova facilmente lavoro, senza raccomandazioni vergognose.

4) Questi hanno preso voti di scimuniti ignoranti dopo una massiccia campagna propagandistica volta a seminare paura e terrore: il “problema sicurezza” PRIMA NON ESISTEVA! L’Italia e le sue città erano una specie di oasi felice, dove la microcriminalità era di molto al di sotto del livello fisiologico di una grande nazione. ORA invece tutta la piccola delinquenza e tutta la feccia razzista si sono scatenate e i reati in un solo anno sono triplicati!
5) Infatti: ecco esploso un razzismo e una xenofobia che in Italia non si vedevano da almeno 62 anni.
6/7) Ma silvio berlusconi se ne fotte e continua a vivere nella sua folle fiction, e continua combinare disastri e a sparare cazzate. E diventiamo ogni giorno di più LA BARZELLETTA DEL MONDO.
8) Ma non dovevano risolvere ANCHE il problema delle carceri, nei cinque anni passati? No, hanno voluto l’indulto (per salvare il culo di Previti e altri delinquenti della loro cosca). Ma ci sono almeno dieci carceri NUOVISSIME e mai aperte! E chi sono i carcerati? Il 70% sono dei poveri immigrati disperati e al 90% persone per bene, che però NON HANNO i soldi per gli avvocati. I veri delinquenti, lo sa tutto il mondo, sono a Montecitorio, Palazzo Chigi, Palazzo Madama, Palazzo Grazioli e nelle amministrazioni destronze del sud Italia. Come si può facilmente verificare al punto 10.
Siamo al disastro totale, amici miei.

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Da Andrea Camilleri e Saverio Lodato

Quella norma voluta dagli imprenditori siciliani e annullata da Alfano

Camilleri, i Maroni e i Mantovano, che vorrebbero far la voce grossa con i mafiosi pretendendo l’obbligo per l’imprenditore di denunciare le estorsioni del racket, hanno il candore dei boy scouts. Ispirano quasi tenerezza perché poi è arrivato il ministro della giustizia, Angelino Alfano, che ha detto papale papale che di un simile obbligo non se ne parla proprio. E la norma che imponeva all’imprenditore di informare la giustizia, è stata colpita e affondata. Maroni si accontenti se i medici denunciano i clandestini. Che i mafiosi, invece, votano e tornano sempre utili.

Nella cancellazione della norma che avrebbe dovuto costringere gli imprenditori di appalti pubblici a denunciare le eventuali estorsioni mafiose, c’è un retroscena. La norma venne inserita da Maroni e da Mantovano su insistente richiesta di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, e di Cristina Coppola, dell’ antiracket campano: Lo Bello era riuscito, già dall’anno scorso, a far sì che gli imprenditori siciliani che non denunciavano il pizzo venissero espulsi dalla Confindustria. Posizione inedita, coraggiosa e rischiosa, che stava cominciando a dare buoni risultati. Quindi la cancellazione voluta da Alfano, che si è consultato con chi di dovere a palazzo Chigi, in realtà serve a vanificare il coraggioso atteggiamento degli imprenditori siciliani onesti e segna un bel punto a favore della mafia. D’accordo con lei, caro Lodato, che la norma avrebbe irritato mafia e camorra che si sarebbero vendicate dirottando altrove la loro riserva di voto. Ma non si tratta solo di voto. Ci sono il ponte sullo stretto, la ricostruzione dell’ Abruzzo, la fiera di Milano… Torte grandiose e succulente che fanno gola ai mafiosi, agli amici dei mafiosi, agli amici degli amici dei mafiosi. Diamo loro un aiutino, via!

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Da Travaglio

Garantisti con le mèches

Brutto colpo, per i garantisti arcoriani, il proscioglimento di Luigi De Magistris dalle false accuse di una toga lucana. Il Giornale della ditta l’ha preso maluccio, affidando la notizia alle cure del rosicone con le mèches. Questi sostiene che De Magistris non ha mai chiuso un’inchiesta (già, gliele scippavano prima) e tenta di sminuire la sentenza spiegando che la gip che l’ha emessa è nientemeno che la moglie del fratello di Michele Santoro. Senza contare che «un cognato di De Magistris è pm a Catanzaro e una zia di sua moglie lavora al Quotidiano, schieratissimo a suo favore». Roba grossa. Il fatto che l’archiviazione l’abbiano chiesta tre pm di Salerno che non risultano parenti di De Magistris né di Santoro, è ininfluente (un deputato di An insinuò in un’interrogazione che la pm fosse l’amante di De Magistris; ma anche i due pm maschi erano pazzi di lui). Così come il fatto che nessuno conosca le idee politiche del fratello di Santoro né della di lui moglie. Dettagli: la cognata è prevenuta per definizione. Verde di rabbia, Colpodisole riesce persino a definire «smaccate» le «prove dei reati attribuiti a De Magistris». Ora, per il nostro Codice, le «prove» si formano al processo, che qui non si farà mai perché non esistono nemmeno «indizi». Concetto troppo complesso per i garantisti de noantri. Ed eccole, le «prove»: le telefonate di alcuni cronisti a De Magistris. Ma qui Colpodisole ha ragione: parlare con i cronisti è reato. Se avesse parlato coi delinquenti, come certi suoi colleghi, De Magistris sarebbe ancora a Catanzaro. O scriverebbe commenti sul Giornale.

GIORDANO COL CANE DI BURLESQUONI

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