http://www.ilficcanaso.info/

Per farci tutti un’idea di ciò che succede, facendo la tara delle minchiate pilotate e delle censure.

Ricevo da Nadine Cesari:

Lucio, ho parlato con Carolina, e spiega la situazione migliore. In realtà, vi è l’accesso a Internet in L’Aquila, ed è obbligato ad utilizzare un pc, che è sotto controllo. Lei mi ha detto che vive, e che tutti i crediti in tenda ci sono le tempeste terribili, in termini assoluti di stress. Essi saranno ospitati in capanne di legno che il governo chiederà loro di pagare l’affitto!
È per me un sito che si deve sapere per vedere le immagini reali del Aquila

www.ficcanaso.it

°°° Direi di monitorare in tanti questo sito e sputtanare tutto quello che possiamo. D’accordo? Grazie a tutti!

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terremoto-l-aquila-11-aprile-2009

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Ammanettato

Scarrellando col telecomando ho beccato un programma mio a raiuno, copiato da Forum, che è mio… e poi a “vendolina” un altro programma MIO, che proposi circa 30 anni fa, da far condurre al un mio amico e allievo: Giorgio Ferrari. Giorgio, bella voce rotonda e ottima dizione. Ora gestisce un cinema a Cagliari e noleggia film. Chi ti vedo a distruggere una bella idea? Uno dei “malati di mente” che si spaccia per “attore” e che fa parte di un’intera famiglia che si spaccia come “famiglia d’arte”, manco fossero i De Filippo o i Gassman! Questo è, amici miei. Un cretino senza talento né èersonalità, però “ammanettato molto in alto” fa e disfa in ambiti che non conosce. Benvenuti in Sardistan.

FAMIGLIE D’ARTE SARDE

deficienti

famigghia1

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Ho cancellato

Inavvertitamente (stavo ascoltando mia figlia) ho cancellato il messaggio di un certo Luigi. Dagli errori di ortografia è palesemente un signore di destra al quale è morta subito la maestra delle elementari. Sono tutti così. Qualche esempio da un quotidiano di oggi:

1) Cappellacci, ti abbiamo votato e tu in cambio non hai
dato un centesimo per i danni ai mobili degli alluvionati di
Pirri. In più non hai fatto il bando per il contributo affitti
mentre lo scorso anno è stato pubblicato a maggio. Tu sei
l’unico a sorridere.
Un elettore pentito

°°° E cosa ti aspettavi, votando il nulla assoluto?

2) Cara Vale, se ti vergogni di essere italiana perchè non vai
a vivere in Iran o giù di lì?
Un lettore

°°° E che bisogno avrebbe di andare così lontana? Da quando c’è il mafionano al potere stiamo già nel quarto mondo!

3) ■ Sono stufa di vedere ovunque africani, in tutti i parcheggi,
supermercati e nel Largo non si può passare perchè il marciapiede è occupato
delle loro bancarelle abusive.Ma polizia municipale dov’è?
Beatrice 84


°°° Cara razzistella ignorante, intanto: dovresti preoccuparti per i ragazzi che NON vedi… quelli escono di notte e NON per vendere qualche carabattola o tenere un parcheggio. E sono TUTTI BIANCHI E CAGLIARITANI! Gli africani che vedi tu sono TUTTI quelli che la cittadina di Cagliari ospita: qualche decina. La polizia municipale, dici? Indovina un po’ dov’è… a rubare lo stipendio, a chiedere mazzette nei mercati, al bar a grattarsi i coglioni. Ecco dov’è. Prenditela con questi inetti invece che rompere le palle a dei ragazzi che si fanno un mazzo così lontanissimi dalle loro case e dalle loro famiglie. Stronza!

4) ■ Per Vale che si vergogna di essere italiana per colpa di
Berlusconi. La vergogna è una cosa più seria, pensi alle mamme che non sanno cosa
far da mangiare ai figli quando hanno i mariti senza lavoro.
Quelle sì che sono cose serie e dolorose. La politica, di qualsiasi colore, lasciamola
da parte e pensiamo ad aiutare le famiglie in difficoltà.
Bruno Macis


°°° Ecco un altro genio, amici!

5) Il New York Times invece che occuparsi della giustizia
italiana farebbe bene a trattare il tema della giustizia
americana dove le persone vengono condannate a morte
senza nessuna pietà…
Un lettore

°°° Vero. Ma è anche vero che in Usa, come in tutti i paesi civili
i delinquenti come berlusconi e la sua cosca (dell’utri, previti, cuffaro, etc.) li mettono in galera per trent’anni… 30 anni per ciascun reato commesso dai suddetti: mafia, camorra, corruzione, falso in bilancio, aggiotaggio, inside trading, ecc. Pensa che pacchia per l’Italia se le leggi funzionassero così anche da noi!

6) Avrei un’idea: perchè non importiamo i politici dall’estero?
Noi qualcuno valido ce l’abbiamo, ma non li lasciano
lavorare! Io farei un Governo con Fini, Bossi, Di Pietro e Casini.
Ciascuno con la sua professionalità.
Facciamo fantapolitica?
Un lettore

°°° No, ciccio, fai solo pena. Escluso Di Pietro, persona seria e capace, gli altri sono legati a doppio filo con la mafia, la camorra, la corruzione. Che vuoi far governare a questi? Lo sai che la ex moglie di Fini e il suo segretario particolare sono indagati per un giro di DIECI MILIARDI fottuti alla sanità pubblica nella regione Lazio (quando il governatore era il fido Storace)? Bossi è al governicchio e vedi che cagate immani sta combinando… anche lui è pluricondannato per tangenti (e ancora lo devono beccare per i furti di miliardi alla Malpensa!), Casini ha inglobato nell’Udc i peggiori ladri, mafiosi e faccendieri del mondo, quelli sfuggiti a burlesquuoni… Ma di che cazzo parli?!

UN ELETTORE DI DESTRA SCRIVE AI GIORNALI

bonaiuti

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Complotto internazionale?

Oggi il vostro malato di mente che si spaccia per “primo ministro” è tornato a parlare di un delirante “complotto internazionale” ai suoi danni, orchestrato nientemeno che da Murdoch… Che dire? Leggo un po’ di giornali e mi viene la malinconia… quanto vorrei essere americano, o spagnolo, o inglese in questo periodo. Le osservazioni della stampa internazionale stanno provocando più di una preoccupazione a Palazzo Chigi. Un nervosismo celato solo nelle (falsissime) dichiarazioni pubbliche. “Io sono contento – dice -. Mi rivolgo alle persone che quando mi incontrano per strada mi salutano e mi stringono la mano. Del resto, non mi interessa” Ripete il mafionano, dando prova di grande responsabilità di statista. Il populismo televisionaro se lo magna vivo!
Eppure, negli ultimi giorni lo stesso capo del governo ne ha discusso con l’inesistente ministro degli Esteri, Franco Frattini. Nessuno a Via del Plebiscito nasconde la paura che le ultime vicende abbiano intaccato l’immagine del presidente del consiglio all’estero.

Di quale IMMAGINE parlano? Di quella delle corna o di quella del “cucù”? Di quella della telefonata con Del Noce – in pieno G20 – per non far incazzare simona ventura, mentre tutti i leader mondiali si sono incazzati con lui e la Merkel prima e la regina Elisabetta poi lo hanno mandato platealmente a cagare?
O parlano dell’unica immagine di silvio berlusconi che tutto il mondo conosce e schifa, quella di un ridicolo mafioso che si atteggia a politico e NON ha MAI prodotto una sola idea politica al mondo?

Basti pensare che ancora ieri Berlusconi ha confermato l’incontro con il presidente Usa, Barak Obama: “È tutto a posto. Andrò in America“. Eppure da Washington ancora non è arrivata nessuna conferma ufficiale. Forse arriverà alla fine di questa settimana. Ma molti temono che il ritardo con cui agisce la Casa Bianca sia un modo per prendere le distanze. Un sospetto confermato nei giorni scorsi dai rappresentanti della diplomazia italiana negli States che hanno spiegato al governo italiano di non aver riscontrato nessun entusiasmo nello staff di Obama.

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Sputtanamento galattico

Michael Binyon, vicedirettore del Times, replica a Berlusconi
“Se il nostro premier fornisse tante versioni contraddittorie dovrebbe dimettersi”
“Noi ispirati dalla sinistra? Ridicolo

Se è nei guai con le donne è una notizia”
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – “Noi influenzati dalla sinistra italiana? Un’accusa semplicemente ridicola. Quando vediamo una notizia, noi del Times la riportiamo, tutto qui. E il primo ministro di uno dei maggiori paesi d’Europa che si mette nei guai con le donne, è una notizia”. Michael Binyon è uno dei più autorevoli commentatori del Times, membro della direzione del quotidiano londinese. È lui a rispondere a Silvio Berlusconi, che nella sua prima reazione al pesante editoriale di ieri del Times, “Il clown cala la maschera”, ha detto che i giornali stranieri sono “ispirati dalla sinistra italiana”. Non è la prima volta che il premier italiano accusa una testata inglese di essere “di sinistra”: aveva dato del comunista perfino all’Economist, settimanale liberal-capitalista, quando lo ritrasse in copertina come “indegno di governare” a causa del conflitto d’interessi e dei suoi processi.

Sostenere che è di sinistra il Times suscita analoga ilarità, a Londra: fondato nel 1875, a lungo il miglior quotidiano del mondo, è sempre stato un bastione del conservatorismo, e lo è rimasto – nonostante la simpatia per Tony Blair – anche dopo essere stato acquistato nel 1981 da Rupert Murdoch, il magnate dei media, proprietario di televisioni e giornali quasi tutti di centrodestra, come la rete tv Fox e il Wall Street Journal negli Usa, il Sun e appunto il Times in Gran Bretagna.

Michael Bynyon, che pensa degli ultimi sviluppi della Berlusconi-story?
“Penso che Repubblica stia facendo un lavoro magnifico. Ed è piuttosto sorprendente, per un osservatore straniero, che vi siano così scarse critiche di Berlusconi, sugli altri media italiani. Naturalmente la ragione è nota: Berlusconi controlla o almeno influenza, direttamente o indirettamente, gran parte dei media italiani, a cominciare dalle tv. Ma è un triste spettacolo, per un giornalista libero, assistere a un tale servilismo verso il potere da parte di altri giornalisti”.

Che cosa sarebbe accaduto, secondo lei, se uno scandalo simile fosse scoppiato qui, nel Regno Unito?
“Se si sospettasse che il primo ministro ha una relazione con una 18enne a cui promette dei favori, e sua moglie affermasse che va con minorenni, e il premier in questione fornisse di continuo versioni contraddittorie sull’accaduto, tutti i media nazionali gli starebbero addosso 24 ore su 24. Dovrebbe dimettersi nel giro di settimane”.

Berlusconi dice che i vostri editoriali, critici nei suoi confronti, sono ispirati dalla sinistra italiana.
“Un’accusa insensata, ridicola. Sostenere che c’è una cospirazione, dietro i nostri articoli, è infantile. Una cospirazione della sinistra italiana, poi: e come farebbe, la sinistra italiana, a far scrivere quel che vuole al Times di Londra? Noi non scriviamo per fare piaceri a questo o a quello. Scriviamo quando vediamo una notizia. E il premier dei uno dei maggiori paesi d’Europa, membro della Nato, presidente di turno del G8, che si mette nei guai con le donne e poi dice cose chiaramente non vere su com’è andata, è una notizia, la che vedrebbe anche un cieco”.

E la sua iniziativa per bloccare la pubblicazione delle 700 fote scattate alla festa nella sua villa in Sardegna?
“Difendere la privacy, in assoluto, è giusto. Ma in questo caso, se Berlusconi volesse mettere a tacere ogni sospetto, direbbe: pubblicatele. Non facendolo, contribuisce a lasciar credere che in quelle foto ci sia qualcosa da nascondere”.

Magari gli italiani pensano che mentire su relazioni extraconiugali è lecito.
“Può darsi, ma la menzogna non può cambiare di continuo, dev’essere credibile. E le cose che dice Berlusconi non lo sono. Senza contare che la menzogna di un leader politico, per qualunque ragione, è imperdonabile. Ovunque. Anche in Italia”.

(2 giugno 2009)

°°° Questo imbecille malavitoso non ha la più pallida idea di cosa siano la libertà e l’informazione. Abituato agli zerbini italioti, non si rende conto che in tutto il mondo occidentale i giornalisti sono tutti come Santoro e Travaglio, non certo come vespa e belpietro…

times

APTOPIX ITALY BERLUSCONI

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Il disincanto di Severgnini

Noemi, quattro cose ovvie

Beppe Severgnini,

Un pesce rosso convinto d’essere un cardinale, gli economisti che ammettono di non averci capito niente, la politica fuori dalla nomine Rai, José Mourinho che lavora gratis. Sono molte le notizie surreali che avrebbero potuto colorare questa torrida primavera, ma è toccato a una ragazzina e ai suoi bizzarri rapporti col presidente del Consiglio.

Bizzari: ecco la parola. Potete essere di destra o di sinistra, atei e cattolici, giovani o meno giovani, ma sarete d’accordo: se uno sceneggiatore avesse scritto un film con quella trama, gli avrebbero detto “Ragazzo, hai bevuto?”. Invece è accaduto. Noemi, le feste, il papi, i genitori, le smentite, i fidanzati che compaiono e scompaiono. I marziani guardano giù dicendo: “E quelli strani saremmo noi?”.

Quattro punti ovvii, per ridurre i litigi e provare a ragionare. Il primo: la frequentazione tra un settantenne e una diciassettenne – al di là del ruolo di lui – è insolita. La famiglia Letizia non sembra stupita, decine di milioni d’italiani sì. Una spiegazione plausibile ancora non l’hanno avuta. Se tanti lavorano di fantasia, a Palazzo Chigi non possono stupirsi.

Ovvietà numero due. Alcune affermazioni del protagonista sono state smentite. “L’ho sempre vista coi genitori”: poi Noemi – ma cosa s’è fatta? era così carina! – salta fuori alla festa del Milan, sbuca al galà della moda, compare in Sardegna. Per cose del genere, nelle altre democrazie, i potenti saltano come tappi di spumante. Noi siamo più elastici – succubi, rassegnati, distratti, disinformati: scegliete voi l’aggettivo – ma un leader politico, perfino qui, dev’essere credibile.

Ovvietà numero tre. Le abitudini e le frequentazioni di Silvio B. riguardano solo Veronica L. (che peraltro s’è già espressa con vigore sul tema)? Be’, fino a un certo punto. Il Presidente del Consiglio guida una coalizione di governo che organizza il Family Day, mica il Toga Party o il concorso Miss Maglietta Bagnata. Michele Brambilla – vicedirettore del “Giornale”, bravo collega e uomo perbene – spiega che, per il mondo cattolico, contano le azioni politiche, non i comportamenti coerenti. Io dico: mah!

Ovvietà numero quattro. L’opposizione, in tutte le democrazie, cerca i punti deboli dell’avversario, soprattutto alla vigilia delle elezioni. Dov’è lo scandalo, qual è la novità? Se Piersilvio s’indigna, non ha idea di cosa avrebbe passato suo padre in America, in Germania o in Gran Bretagna (dov’è inconcepibile che i capi di governo possiedano televisioni). Non solo in questi giorni: negli ultimi quindici anni.
Bene: quattro cose ovvie, in attesa di sviluppi. Intanto s’è insediato quietamente il governo Letta. Qualcuno che coordini ci vuole. C’è da lavorare, e il Capo è altrove.

Dal Corriere della Sera del 28 maggio 2009

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Non ci credo!

Già burlesquoni mi ha fottuto 300 milioni di euro di diritti d’autore (a parte altrettanti di cachet e contratti), ma SI RIVENDE pure i MIEI FORMAT alla Rai e all’estero!!! Ho visto “Forum”, che è un’idea mia (portata alla Rai nel 1978/’79’/80 a diversi dirigenti, alcuni poi passati a Fininvest, tipo Fuscagni)… alla tv russa e ora l’ho appena visto a Raiuno!!! Presentato da una dalle vacche di giro della bassa macelleria di questa destra puttana e intitolato “Verdetto finale“. MA E’ ROBA MIA, CAZZO!!!
Io l’ho copiata a mia volta da La SETTIMANA ENIGMISTICA (Se voi foste il giudice), credo nel 1974. La volevo fare alla radio, ma mi resi subito conto che non avrebbe funzionato come in televisione. In quel periodo studiavo legge, da autodidatta, e passavo tre mattine su sette in tribunale ad assistere ai processi. Detto questo, IO ho pensato di farne un format!!! Non esisteva prima! L’avrò riscritto duecento volte. Ne ho portato almeno dieci versioni solo alla Rai-Radiotelevisione Italiana. L’ho dato a Voglino, Fuscagni, Salvi… ho portato progetti di due cartelle e altri di 25 cartelle, con vere e proprie sceneggiature come esempio. Conservo ancora le fotocopie fatte alla Rai di viale Mazzini con RAI stampigliato sopra ogni foglio! Ma mi possono girare i coglioni, quando io e la mia famiglia siamo qui a morire di fame, e queste merde si fottono il mio presente e il futuro dei miei figli?!
E non parlo di Striscia la notizia, di Alle falde del Kilimangiaro, di almeno tre programmi di Gerry Scotti, ecc. TUTTA ROBA MIA! Scusate lo sfogo, amici. Ma voglio gridare ancora una volta SILVIO BERLUSCONI SEI UN LADROOOOOOOOOOOOOO!!!

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Lo squallore del mafionano

Bugie e domande senza risposta
di GIUSEPPE D’AVANZO

C’È IN giro una semplificata idea di democrazia. “Le regole del gioco in una democrazia decente sono chiare: ciascuno dice la sua”. Memorabile e coerente perché è appunto questo che abbiamo nelle orecchie, a proposito di Silvio, Veronica e le altre.

Slogan demagogici (tra moglie e marito…); frasi fatte (i panni sporchi si lavano in famiglia); chiacchiericcio (la vicenda è privata). Dire democrazia, questo frastuono, pare un azzardo. E’ rumore che ogni cosa confonde. E’ un dispositivo che distrugge la realtà nell’immagine riflessa del contenitore vuoto dei media. L’operazione non è senza conseguenze perché “il falso indiscutibile” prima cancella l’opinione pubblica che diventa incapace di farsi sentire; poi anche solo di formarsi. C’è chi in questo andazzo ci sta come il topo nel formaggio o perché ha già conquistato il suo posticino a corte o perché spera di conquistarlo al prossimo turno o perché, più umanamente, non ha voglia di darsi il coraggio necessario per chiedere di non essere preso per il naso, almeno. Sarà anche legittimo non farselo piacere l’andazzo, no? Sarà ancora legittimo credere ancora che la realtà esista o che la rimozione non aiuta a guarire le nevrosi – siano esse di un individuo o di una società. E’ ancora legittima, per questa destra nichilista, l’esistenza di chi crede che negare la verità significa sempre negare dei fatti e quindi concedergli di conoscerli? Si potrà forse acconsentire che un principio della cultura dominante (Lietkultur) dell’Occidente europeo e liberale è l'”uso pubblico della ragione”. Allora, diciamo che è in nome della ragione o, senza esagerare, di una mediocre ragionevolezza che si può chiedere a Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, di inventare meglio la frottola perché così come ce la offre è troppo taroccata per crederla vera. Dovunque la sfiori, suona falsa.

E’ in cerca di risposta qualche domanda: Berlusconi “frequenta minorenni”, come sostiene Veronica Lario quando si convince a divorziare? Che rapporto, negli anni, Berlusconi ha intrattenuto con Noemi Letizia, 18 anni il 26 di aprile? In quale clima psichico vive il premier? “Ha bisogno di aiuto perché non sta bene”, come sostiene preoccupata sua moglie? La febbre o l’inclinazione psicopatologica che lo accalda può definirsi, come hanno scritto il Riformista e l’Unità senza ricevere smentite, un’impotente satiriasi o sexual addiction sfogata in “spettacolini” affollati di escort e “farfalline” tra materassi extralarge in quel palazzo Grazioli, impernacchiato di tricolore, dove si decidono le politiche del Paese? E, per ultimo ma non ultimo – perché questione politica per eccellenza – può essere, per dirla con le parole di Veronica Lario, “il divertimento dell’imperatore”, questo “ciarpame senza pudore in nome del potere”, a selezionare le classe dirigenti, a decidere della rappresentanza politica? Non emerge oggi “attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile (ancora la Lario) la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte le donne soprattutto di quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono, a tutela dei loro diritti”?

Abituato a scriversi in solitudine l’agenda dell’attenzione pubblica, assuefatto a dettare il menabò dell’informazione scritta e televisiva, Berlusconi barcolla quando lo assale l’imprevisto e non ha il copione scritto. Bersaglio delle critiche al “velinismo in politica” di Sofia Ventura, politologa di Fare Futuro, sorpreso a festeggiare a Casoria, Napoli, una diciottenne, Berlusconi da Varsavia improvvisa e sbaglia le sue mosse. Dice che non ha mai pensato a sistemare “veline” (escluse a sorpresa e in gran fretta, una miss Veneto, una “meteorina” di Retequattro lo smentiscono mentre tacciono deluse una “rossa” del Grande Fratello, una valletta Mediaset, un star di “Incantesimo”, un'”Elisa di Rivombrosa”). Dice che Noemi è soltanto “la figlia di un vecchio amico, ex autista di Craxi” (lo smentiscono Bobo Craxi e Giulio Di Donato, vicesegretario del Psi e per di più un napoletano che dovrebbe conoscere l’autista napoletano del segretario). Dice che si tratta di un “tranello mediatico” in cui è caduta anche “la signora”, cioè sua moglie. Trappola di chi? Di Fare Futuro, think tank di Gianfranco Fini? La teoria del complotto non fa molta strada, è buona soltanto per babbei e turiferari. Muore lì.

Tornato in Italia da Varsavia, Berlusconi guadagna qualche ora per rimettere insieme e meglio i cocci della sua storia. Che, sulla scena gregaria di Porta a Porta, diventa questa. “E’ una menzogna che frequento minorenni. Il padre della ragazza mi ha chiamato perché voleva un appuntamento con me per parlarmi delle candidature nel sud di Franco Malvano e Flavio Martusciello. E’ stata soltanto Repubblica a sottendere la frequentazione della ragazza”. La favola è scritta male, può contare – per essere accettata – soltanto su una pulsione servile. E’ stata Noemi, che lo chiama “papi”, a raccontare come sono andate le cose in questi anni. “Papi mi ha allevata. Non mi ha fatto mai mancare le sue attenzioni. Un anno, ricordo, mi ha regalato un diamantino; un’altra volta, una collanina. Domenica, una collana d’oro con un ciondolo. Lo adoro. Gli faccio compagnia. Lui mi chiama, mi dice che ha qualche momento libero e io lo raggiungo a Milano, a Roma. Resto ad ascoltarlo. E’ questo che lui desidera da me. Poi cantiamo assieme. No, non mi candiderò alle prossime regionali. Preferisco candidarmi alla Camera. Ci penserà papi Silvio”. Di questi incontri e promesse, Berlusconi non parla. Lascia pubblicare a un periodico della Casa le foto della festa di Casoria. E che c’entrano? Mica Veronica Lario lo ha accusato di atti osceni in luogo pubblico? La strategia di Berlusconi è nota, e le foto la confermano. Non confuta, ma distrae. Non offre alcun certo punto di riferimento per orientarsi nella polemica, ma disintegra nel rumore quel che poco che si sa nella convinzione che, presto, affiorerà la consueta “indifferenza per come stanno davvero le cose”.

La fanfaluca (“non frequento minorenni”) non regge nemmeno se la si verifica, diciamo così, dal lato del padre di Noemi, Benedetto Letizia. E’ lui, Benedetto, il “contatto” tutto politico di Berlusconi? L’uomo, commesso in municipio, dovrebbe essere un influente esponente del Popolo della Libertà meridionale se il presidente del Consiglio discute con lui, proprio con lui e solo con lui senza intermediari, le candidature europee. Purtroppo nel Popolo della Libertà nessuno conosce Benedetto Letizia. Ignorano chi sia Benedetto anche Franco Malvano e Flavio Martusciello. Il primo è stato questore di Napoli e, investito da Berlusconi, candidato sindaco di Napoli. Il secondo è il fratello di Antonio Martusciello, dirigente di Publitalia prima di entrare nella task force di Marcello Dell’Utri che creò Forza Italia, diventato parlamentare e anche viceministro dei Beni culturali. Un buon veicolo, il fratello, per raggiungere il Capo. E’ ragionevole credere che se i due avessero voluto discutere delle loro candidature si sarebbero rivolti direttamente a Berlusconi e non ai buoni uffici di un commesso del Comune che nel PdL non si è mai visto. Berlusconi ammette di aver incontrato la ragazza in qualche occasione, ma sempre alla presenza dei genitori. Né la madre né il padre di Noemi hanno mai parlato di incontri a Milano o a Roma con Berlusconi. Si può scommettere qualche euro che lo faranno nei prossimi giorni. Se si sbriciolano tutti gli argomenti preparati per smentire gli incontri con una minorenne (tre regali, tre compleanni vuol dire che Noemi incontra Berlusconi da quando aveva sedici anni e lo ha conosciuto quindicenne), è più assennato credere alle parole inquiete di Veronica Lario: è vero, il presidente del Consiglio frequenta minorenni che “magari” fossero sue figlie segrete. Trascuriamo le ricostruzioni degli “spettacolini” e gli “accappatoi di un bianco che quasi abbaglia” e il vigore ritrovato con un misterioso “farmaco che si inietta”, assunto ormai “fuori da ogni controllo medico”. Abbandoniamo queste scene tra le cose dette e mai contraddette perché è ben più critico (o molto coerente) che la questione politica, sollevata all’inizio di questa storia da due donne, Sofia Ventura e Veronica Lario, sia stata affrontata soltanto da altre donne (Aspesi, Bindi, Bonino, Spinelli, Dominijanni) nel raggelante silenzio dell’élite nazionale come se questa “valorizzazione” delle donne non riducesse “la loro libertà a libertà di mostrarsi in tv e offrirsi come gadget al circuito del potere” o a un dominio proprietario e “spettacolare”. Sembra che soltanto le donne abbiano capito che quest’ambigua, violenta atmosfera che consente di ridicolizzare le loro storie e il loro destino, tra sghignazzi, ironie e magari qualche “palpatina di classe”, educa “la gente per bene ad abituarsi ad ascoltare cose che, nel passato, sarebbe stata orripilata di pensare e alle quali non sarebbe stata concessa pubblica espressione”. O alcun “uso pubblico della ragione”.


°°° Aggiungo soltanto una cosa… ma può un povero “messo comunale” abbandonare il lavoro quando e come gli pare, ogni volta che sua figlia minorenne viene pervasa dalla fregola di andare a Roma o a Milano o in Sardegna a solleticare un vecchio viscido e impotente? Insomma: se Noemi era accompagnata dal padre nelle sue scorribande pedofile, costui è uno che RUBA LO STIPENDIO, altrimenti IL PADRE NON C’ERA. Perché?

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L’INGENUA SEDICENNE NOEMI

noemi

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