Nuovo terremoto sul Pdl lombardo Retata di amministratori pubblici Dopo il vicepresidente del consiglio regionale Nicoli Cristiani, manette per l’ex assessore Ponzoni. Arrestati anche il numero due della provincia di Monza-Brianza Brambilla e altre tre persone

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/16/regione-lombardia-ordine-arresto-assessore-pdl-ponzoni/184088/

°°° Insomma, come scrivo e dico senza tema di smentite dal 1994, quello di berlusconi non è un partito, ma solo un’accozzaglia della feccia della feccia della feccia peggiore del mondo: ladri, mafiosi, camorristi, ‘ndranghetisti, guappi di quartiere, faccendieri, delinquenti comuni e in colletto bianco. E lui è il più delinquente di tutti. Provato da tonnellate di documenti, testimoni, intercettazioni e dai FATTI! La vergogna del mondo, che però sta finendo come merita: NELLA MERDA.

B.MAFIA

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LA COSCA DEI MAFIOSI AL POTERE VISTA DA TRAVAGLIO, CHE ormai SCRIVE COME ME.

Marco Travaglio

24 settembre 2011

Legalizzare la mafia sarà la regola del Duemila”, cantava De Gregori nel 1989. Finalmente ci siamo. I politici di governo parlano come i mafiosi. Altro che casta, questa è una cosca. L’altro giorno abbiamo segnalato il contributo del molto intelligente Ferrara alla mafiosizzazione del linguaggio politico, quando il tenutario di Radio Londra ha fatto un uso criminoso della tv pagata coi soldi di tutti per spiegare che B., versando centinaia di migliaia di euro a Tarantini e Lavitola, non ha pagato il pizzo al racket: si è solo garantito “la protezione”. Gli ha subito fatto eco il suo padrone con tutta la corte, fulminando il ministro Tremonti, reo di non aver votato per salvare dal carcere il fido Milanese, accusato solo di associazione a delinquere e altre robette. Ma come: la cosca si presenta compatta alla Continua a leggere
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Secondo la malavita berlusconica i magistrati onesti e capaci sono “giudici politicizzati”

Così come chi chiede giustizia viene insultato con “giustizialista”, chi esige un minimo di moralità nella vita pubblica viene tacciato da “moralista” e chi pretende democrazia e libertà viene appellato come “cattocomunista”. I mafiosi non hanno cultura né nomenclatura.

Famiglia-Berlusconi

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pULCINELLA, SECONDO I LAVACOGLIONI DEGLI ELEFANTI DEL CIRCO

De Magistris, trasferta inglese con polemica
Lega e Pdl: “Un Pulcinella di terz’ordine”

Accompagna la squadra a Manchester per la sfida di mercoledì. In agenda anche un passaggio a Plymouth, tappa della Coppa America dove si potrebbero riaprire i giochi per Napoli. Insorge l’opposizione: “Trascura la città per farsi pubblicità all’estero”

°°° In effetti, la destra, abituata a viaggiare tra le carceri per andare A TROVARE AMICI E SPONSOR, RIMANE DISARMATA DI FRONTE A UN SINDACO vero CHE FA QUELLO CHE TUTTI I SINDACHETTI MAFIOSI O INCAPACI MAGNACCIA LEGAIOLI DOVREBBERO FARE: CERCARE SBOCCHI IN TUTTO IL MONDO PER IL BENE DELLA LORO CITTA’.

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Burlesquoni & Co. mafiosi, ladri e razzisti. E l’Eu dice NO!

IMMIGRAZIONE

Strasburgo, nuove accuse all’Italia
“Politici, basta con gli slogan razzisti”

Il Consiglio d’Europa esprime “preoccupazione” per il rispetto dei diritti umani nei confronti di rom e immigrati nel nostro Paese. “Negli ultimi tre anni nessun progresso”. L’Italia dei Valori: “Sonora bocciatura per la politica xenofoba del governo Berlusconi”

Strasburgo, nuove accuse all'Italia "Politici, basta con gli slogan razzisti"

STRASBURGO – Basta con gli slogan razzisti dei politici. Il richiamo all’Italia arriva dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, ed è contenuto nell’ultimo rapporto sul nostro Paese. Nel documento si sottolinea anche che pochi passi avanti, se non addirittura nessuno, sono stati fatti negli ultimi tre anni dalle autorità italiane nel garantire il rispetto dei diritti umani di rom e immigrati.

Nel rapporto, basato sui riscontri durante la visita di Hammarberg in Italia il 26 e 27 maggio, si legge: “Per l’Italia è arrivato il momento di sviluppare con vigore le disposizioni del codice penale relative ai reati di matrice razzista per arginare il continuo uso di slogan razzisti da parte dei politici”. Il Commissario ritiene la situazione dei rom e degli immigrati una delle sfide più urgenti che l’Italia deve affrontare per il pieno rispetto dei diritti umani. “Il trattamento riservato a queste minoranze costituisce una cartina di tornasole sull’effettivo rispetto degli standard del Consiglio d’Europa da parte dei paesi membri”, sottolinea Hammarberg, secondo cui i recenti sgomberi di rom e sinti, “a volte in violazione dei diritti umani”, hanno avuto “un impatto negativo sulla fruizione non solo del diritto alla casa, ma anche di altri diritti umani, compreso il diritto dei bambini all’istruzione”. Di conseguenza le autorità italiane “devono agire in conformità alle norme internazionali e del Consiglio d’Europa sul fronte delle abitazioni

e degli sfratti e riportare la situazione in linea con la carta sociale europea”.

Infine, sui casi di violenza contro i rom, a volte perpetrati dalle forze dell’ordine, si evidenzia quanto sia “necessario migliorare la gestione dei reati di matrice razzista e combattere la cattiva condotta, a sfondo razziale, da parte della polizia”.

Per l’Italia dei Valori, i rilievi di Strasburgo non fanno che confermare “la politica xenofoba e razzista del governo Berlusconi di cui il reato di clandestinità è l’esempio più lampante”, afferma in una nota il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando. “La sonora bocciatura odierna dell’Ue dimostra ancora una volta l’incapacità di un Berlusconi a trazione leghista nel lavorare ad un processo d’integrazione e la mancanza dei requisiti minimi di umanità, accoglienza e tolleranza che da sempre hanno caratterizzato il popolo italiano”, conclude il portavoce dell’Idv.

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Corruzione, evasione e capitali mafiosi. I 330 miliardi che lo Stato non vuole

Mario Portanova

I trecento miliardi che lo Stato non vuole
Mafiosi, corrotti ed evasori ringraziano

Tanto vale l’economia nera italiana. Recuperarne una parte è possibile e alleggerirebbe i sacrifici di famiglie e pensionati. Tra le proposte non accolte dal governo Berlusconi, la ritassazione dei capitali scudati e norme più severe per rompere il sistema delle mazzette. Mentre il nuovo codice contro la criminalità organizzata ostacola la confisca dei beni

Trecentotrenta miliardi di euro ogni anno, un oceano di soldi. Dove si potrebbe andare a pescare, in un momento in cui il governo vara una manovra che promette almeno tre anni di lacrime e sangue, con più tasse e drastici tagli alla spesa pubblica. E’ l’oceano dell’economia illegale italiana. In dettaglio: 150 miliardi, il fatturato della criminalità organizzata, secondo la Commissione parlamentare antimafia (e 180 mila posti di lavoro persi al Sud, secondo il Censis); 60 miliardi il costo pubblico della corruzione secondo la Corte dei conti, cioè mille euro tondi a cittadino, neonati compresi; 120 miliardi di evasione fiscale, stima il ministero dell’Economia, con l’Italia al primo posto in Europa per la quota di reddito non dichiarato, il 51,1 per cento secondo un recente studio di Krls-Network of Business Ethic.

Totale: 330 miliardi di euro all’anno che sfuggono a ogni

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Le patetiche scuse dei delinquenti come dell’utri e il suo socio ricattato burlesquoni: mafiosi.

P3, Dell’Utri: “I bonifici di Berlusconi?
Ho ristrutturato casa, ero senza quattrini”

In un’intervista al Corriere il senatore azzurro dà la sua versione riguardo ai versamenti per 8 milioni di euro ricevuti dal presidente del Consiglio: “Ho dei problemi, vivo come un nobile decaduto”. Insomma, i soldi sono serviti per ristrutturare la villa di Torno che, a breve, sarà venduta “per problemi finanziari”

“Mi hanno ridotto a corto di quattrini. Ho dei problemi. Non riesco a mantenere più questa villa”. Così Marcello Dell’Utri, intervistato oggi da Il Corriere della Sera, spiega l’origine dei versamenti per dieci milioni di euro ricevuti da Silvio Berlusconi, e finiti agli atti dell’inchiesta P3 come rivelato ieri da Il Fatto Quotidiano (Leggi). Il riferimento è alla magnifica dimora di Torno, sul lago di Como. Che ora il senatore vorrebbe vendere, racconta, ma prima deve ristrutturarla. Da qui l’esigenza di “chiedere un prestito a un amico”. Berlusconi, appunto.

Appare molto nervoso, Marcello Dell’Utri, nello spiegare l’ennesimo caso giudiziario che lo coinvolge. Si tratta di “miei affari personali e privati”, afferma, “anche quando si parla di ristrutturare, comprare o vendere una casa, chi mesta nel torbido ci voglia sempre mettere lo zampino. Capisco certi giornali, ma che c’entra il Corriere con questa rottura di c…?”. E ancora: “Ognuno di noi in questo Paese non è più libero di fare una trattativa, di chiedere un prestito a un amico, di fare un lavoro a casa, di avere un guaio? Tutto deve diventare di dominio pubblico, senza un minimo di riserbo? E questa non è secondo lei una rottura di c…?”.

Ma poi, incalzato, il senatore azzurro cede e racconta la sua versione dei fatti: “Va bene, basta, lo dico: sto vendendo casa. Ecco la verità. Non subito. Ma ho dato voce. E’ necessario fare dei lavori importanti. Ristrutturo e poi vendo tutto. Perché io ho da pagare c… e ramurazzi (ravanelli, ndr)». E’ una parte nuova da recitare per Dell’Utri, quella del “poveraccio” a corto di quattrini: «Ho dei problemi. Non riesco a mantenere più questa villa. Troppo grande. E’ stato un sogno. Mi rendo conto che nella vita c’è chi sale e chi scende. E io vendo casa… ». Insomma, Dell’Utri come un nobile decaduto: “Appunto, nobiltà decaduta. Ero anch’io un principe. E non lo sono più”. E a cosa attribuire le responsabilità di questo stato di indigenza se non ai processi? “Colpa della persecuzione”.

Non sembra appartenere alla sua mentalità il fatto che chi ricopre cariche pubbliche sia tenuto a dare spiegazioni ai cittadini specie se in ballo, come raccontato dal Fatto, ci sono 8 milioni di euro incassati direttamente dal presidente del Consiglio. Milioni che diventano 18 se si contano anche i versamenti fatti a Denis Verdini dal senatore del Pdl nonché editore di Libero e Riformista Antonio Angelucci (Leggi). Versamenti di cui si ha notizia dalle carte appena depositate nell’indagine sull’associazione segreta (P3) che mirava a condizionare gli organi costituzionali e giudiziari e gli enti pubblici nazionali e regionali.

Ma nell’intervista al Corriere, messo di fronte a quello che il giornalista chiama “il retro pensiero dei malpensanti”, e cioè che “Berlusconi potrebbe averlo pagato per mantenere un segreto o per non dire qualcosa magari con riferimento a qualche processo”, il senatore siciliano risponde con veemenza: “Menti disturbate possono pensare queste cose, ma io non mi voglio disturbare e vorrei starmene tranquillo”.

E proprio per starsene in tranquillità, lontano dalle “rotture di c.”, Dell’Utri  corre intorno alla sua villa sul lago: “Sì, corro attorno a casa mia. O meglio cammino veloce, diciamo 5 all’ora, giusto per mantenermi in esercizio. Ma ora passa la voglia di tutto con questi sospetti sul niente“. Il senatore corre anche per “controllare la pressione del cuore”. Colpa dei processi che gli rovinano l’umore: “Debbo controllarla. Sale quando penso a queste camurrie dei processi. Appena penso ad altro scende che è una bellezza». Già, perché Dell’Utri si sente “un perseguitato” dalla giustizia: “Ho visto tanti perseguitati morire di infarto o di cancro. Meglio la mia educazione arabo-fatalista. Forse mi salvo e arrivo all’11 settembre». Il giorno del suo 70esimo compleanno.

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