I mafiosi della camera con la faccia come il culo.

Oggi avrebbero voluto che si approvasse l’ennesima legge porcata ad personam per salvare il culo al mafionano, invece PER FORTUNA tutte le opposizioni hanno fatto ostruzionismo parlamentare. Si alzano le merde come reguzzoni (legaiolo razzista e genero) e il piduista ciquito banana che urlano ALLO SCANDALO! Perché le opposizioni hanno fatto perdere tempo-denaro e credibilità… SIC! Un altro verme coi mustacchi imponenti MAI LAVATI ha urlato VERGOGNA!

Quindi, per questi ladroni merdosi è una vergogna che l’opposizione parli di cose di interesse generalke e non è invece UNA VERGOGNA SANGUINOSA il fatto che queste merde asservite blocchino le istituzioni, e le infanghino, DA TRE ANNI solo ed esclusivamente per MISERABILI INTERESSI PROPRI: dato che berlusconi coi soldi rubati ed evasi al fisco LI PAGA MOLTO BENE PER SALVARE IL SUO CULO!

b.testa merda

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«Anche la sinistra è stata conquistata dalla mia visione della vita e oggi mi ha accolto al grido di bunga bunga… Vogliono farlo anche loro. Vogliono divertirsi e ballare». (Berlusconi)

CHE TI STIANO PIGLIANDO PER IL CULO, COME FANNO DA 20 ANNI IN TUTTO IL MONDO, NEMMENO TI SFIORA, EH? Ma continua a chiamare “sinistra” i socialdemocratici del PD, dimenticando volutamente che la sinistra non è in parlamento e che loro nessuno nel palazzo li chiama col loro nome: mafiosi fascisti.

B.pisellino

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La lega e i legaioli. nella scala sociale vengono dopo i mafiosi come berlusconi, i dentisti ladri e i vermi.

Amici, sto guardando un cocainomane, alcolizzato, ladrone della lega su La 7. Non vi descrivo lo schifo che provo ogni volta che vedo e SENTO uno di questi lavacessi miracolati e xenofobi… vi farei vomitare la cena. Ma in che paese di merda ci ha scaraventato quel mafioso di berlusconi?!

cosca

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Berlusca: come fottere miliardi alla rai e addomesticare la Corte Costituzionale con un posticino per “il figlio di”

Malcom Pagani per “Il Fatto Quotidiano”

Fatturava quasi 70 milioni di euro l’anno e promuoveva le proprietà intellettuali della Rai commercializzandone i diritti in tutta Europa. Era Rai Trade, nacque nel 1987 e a fine anno, sarà solo un ricordo. Una fusione improvvisa, senza ragioni apparenti, avvenuta nel cuore dell’estate.

Tre paginette di motivazioni laconiche datate 29 luglio in cui l’epitaffio decreta la fine dell’esperienza addebitando a Rai Trade: “La mancata realizzazione di partnership industriali, obiettivo che fu tra le ragioni all’origine della scelta di dotarsi di una entità legale autonoma, hanno indotto la Rai a sottoporre a un’attenta revisione l’utilità della scelta all’epoca compiuta”. Strano, perché negli ultimi anni, durante l’amministrazione dell’ex capo del personale Di Russo, la progressione degli utili era stata continua e costante, il nome Rai portato in giro per il mondo che tra diritti sportivi e musicali (nel solco del marchio Fonit Cetra) aveva ereditato e proseguito il lavoro della Sacis. (Una struttura editoriale di vendite estere, scomparsa dopo la fusione tra la stessa Sacis, Eri e Fonit Cetra).

Tutto finito perché la casa madre (la Rai) decide di incorporare la controllata e di annetterla alla direzione commerciale. Contestualmente, nel silenzio (proteste solo dall’Idv) prende il via il rendèz-vous delle nomine. Rai Trade viene fusa in Rai Corporate e diventa una struttura della direzione commerciale.

Sulla poltrona di direttore da luglio, siede Luigi De Siervo, 42 anni, precedente occupazione in Rai Trade, alla commercializzazione dei canali tematici. Per quella promozione, da sette anni, aspettava come Godot il vicedirettore della Direzione Sviluppo e coordinamento commerciale: Stefania Cinque, ora furibonda e in causa con la Rai. Sopra De Siervo, figlio di Ugo, giudice della Corte costituzionale dal 2002, tramava il regista dell’operazione. L’identikit è quello del vice direttore generale della Rai Gianfranco Comanducci con delega alla direzione commerciale.

Grande amico di Cesare Previti e in ottimi rapporti con il suo capo, il direttore generale Mauro Masi, Comanducci avrebbe avallato la partita senza battere ciglio. Mentre De Siervo sale, altri scendono, depauperando carriere.

Oltre a Stefania Cinque, sul carro dei perdenti stanzia incomodo un’altra antica conoscenza dell’universo Rai. L’ex amministratore delegato di Rai Trade si chiama Carlo Nardello.

I successi degli ultimi anni sono anche attribuibili alla sua gestione, ma curiosamente, Nardello, invece di opporsi alla fusione, non proferisce verbo e agevola il passaggio della sua creatura. Dietro il mistero brilla la promessa, ancora non mantenuta, di far diventare (dopo la fusione) il medesimo Nardello capo del personale al posto di Maurizio Flussi.

La permanenza a Rai Trade a Nardello sta stretta e l’obiettivo dichiarato è rientrare a Viale Mazzini dalla porta principale.

Quando non vede realizzarsi il desiderio, Nardello ha un’illuminazione. Teme di essere stato usato e si agita, ma i giochi sembrano fatti. Fonti qualificate di Rai Trade sostengono che Nardello e De Siervo in realtà si assomiglino molto. Azienda-listi, ambiziosi, accentratori, non indifferenti all’era Masi e all’influenza di Berlusconi sulle vicende Rai. Nardello infatti era stato il diretto responsabile al marketing di Deborah Bergamini, da sempre una protetta del premier.
Il clima a Rai Trade è quello che è. Incertezza, abbandono, scoramento.

Nell’incubo personale i ruoli tendono a ribaltarsi e a Nardello tocca persino accompagnare De Siervo, il suo ex dipendente trasformato in capo, con il padre giudice a Venezia, per la Mostra del cinema. La foto in pagina documenta le soste congiunte all’Hotel Quattro Fontane, il quartier generale della Rai al Lido.

Qui verità e ipotesi si confondono. Le stesse fonti ipotizzano che De Siervo padre si sarebbe speso per assicurarsi che al figlio – l’altro è alla Protezione civile – fosse garantita la massima carica alla direzione commerciale. Voci e illazioni tutte da dimostrare, messe in giro ad arte dai nemici in un momento delicato.

Una tolda importante, quella di De Siervo jr. Tutto ciò accade mentre balla alla Consulta la valutazione di costituzionalità del legittimo impedimento. Una partita vitale per il berlusconismo, in cui il singolo voto è dirimente e capace di spostare la bilancia in un senso o nell’altro. De Siervo entrò alla Corte costituzionale come giudice, in quota centrosinistra, nel 2002. Una lunga carriera che prende il via nel 1965, con una laurea con lode in diritto costituzionale.

Dal 1970 al 1974 è al Comitato regionale di controllo della Regione Toscana, dal 1986 al 1993 al Consiglio superiore della Pubblica amministrazione, dal 1997 al 2001 all’autorità garante per la protezione dei dati personali. Negli ultimi anni, cuore e ragione si sarebbero spostati a destra.

°°° Soliti metodi mafiosi di silvio berlusconi. Ma il Pd che fa?

cricca berlusconi

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Lo sdegno della vedova Vassallo: “L’unico a non dire nulla è stato Berlusconi”

Pollica, lo sdegno della vedova Vassallo
“L’unico a non dire nulla è stato Berlusconi”

Parla la moglie del sindaco assassinato il 5 settembre. “Anche Napolitano lo ha citato come esempio. Solo il presidente del Consiglio non ne ha mai parlato.

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/09/24/news/vedova_vassallo-7375631/?ref=HREC1-2

°°°Berlusconi dichiara lasua appartenenza alla mafia e alla camorra anche con questi comportamenti arroganti e fastidiosi nei confronti delle vittime della malavita organizzata. Chi ricorda una sua sola parola in ricordo di Chinnici, Falcone, Borsellino, Cassarà? Nessuno. Io ricordo perfettamente che snobbò anche il funerale del giudice Antonino Caponnetto, creatore del pool antimafia. Ma al funerale dell’eroe Caponnetto, siciliano verace, non c’era Berlusconi (né spese una sola parola di cordoglio), ma non c’erano nemmeno i due mafiosi Cammarata e Cuffaro: rispettivamente sindaco di Palermo e presidente della regione. Più chiaro di così…

falcone-borsellino

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Berlusconi: “Giustizia, non ci sarà processo breve.” °°° Noooo,ma noi ci crediamo!

Amici, siccome noi umani, a differenza delle bestie da soma e dai minus habens che votano o voterebbero berlusconi, abbiamo un cervello e i pollici opponibili, crediamo alle sue minchiate come crediamo a Babbo natale. Questa è solo una mossa puerile dettata dalla disperazione: deve prendere tempo per poi piazzare la porcata in un momento di distrazione. Sa perfettamente che alle elezioni prenderebbe meno voti dell’Udc e quindi mette lemani avanti. Prima le minaccia, poi vede i sondaggi e la devastazione che ha provocato, vede la gente incazzata dalle Alpi a Pantelleria, che sputa e insulta i suoi reggipalle che si avventurano fuori casa e… si caga addosso. Ma siccome le elezioni anticipate arriveranno  a furor di popolo e alla faccia sua, cerca di addossarne la colpa ai finiani. Gentucola che per 18 anni gli ha retto il moccolo ed è complice di TUTTE le devastazioni  tragiche di questo farabutto. Io penso già che ci faremo grasse risate quando si riaprirà il parlamento e quando mezza Italia si riverserà sulle strade e nelle piazze a gridare ilsuo disgusto e la sua indignazione contro questo branco di mafiosi, farabutti fascisti e razzisti.

STERILIZZIAMO  LE  MADRI  DI  QUESTI CIARLATANI

controllo delle nascite

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I pastori sardi bloccano il porto di Olbia °°° Con 60anni di ritardo…

Se i sardegnoli di oggi somigliassero anche solo lontanamente ai SARDI che ho conosciuto io da ragazzo, oggi qui saremmo in un paradiso. Senza speculatori, senza mafiosi, senza miliardi di tonnellate di cemento sulle coste, senza massoni ladri al potere, senza nemmeno l’ombra di berlusconi e fede in Gallura e… con la Gallura motrice dell’economia sarda, invece che feudo di tre delinquenti  servi ignoranti che si sono presi anche la provincia di Olbia e che stanno per asfaltare il porto.

Berlusconi_Sardo

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Berlusconi e la sua cosca proteggono i mafiosi e i camorristi che vengono beccati.

b.scadutoFiniani: “Valutiamo sfiducia a Cosentino”
Berlusconi: “Chi la vota è fuori dal Pdl”

Bocchino: “Si deve dimettere, pronti a votare con l’opposizione”. Pd e Udc verso la mozione. Bondi non ci sta: “Il ruolo di Bocchino è nefasto”. Granata: “Allora espelleteci per legalità e antimafia”
Italo Bocchino
ROMA – Non si placa lo scontro dentro il Pdl. Con i finiani che tornano accendere le polveri. Dopo aver chiesto le dimissioni di Denis Verdini, indagato per l’inchiesta sulla cosidetta nuova P3, Italo Bocchino rilancia: “Se il sottosegretraio Cosentino non si dimette valuteranno le mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni”. 1Parole che arrivano dopo l’iscrizione sul registro degli indagati della Procura di Roma del senatore del Pdl Marcello Dell’Utri e del sottosegretario all’economia Nicola Cosentino, nell’ambito dell’inchiesta sull’eolico. Netta la chiusura di Silvio Berlusconi: “Chi vota la sfiducia è fuori dal Pdl”.

La mozione dell’opposizione è certa. Annunciata dall’Idv, dal Pd e dall’Udc. “Se Cosentino e Caliendo non si dimettono, il Pd è pronto a presentare una mozione per chiedere la loro rimozione. Sembra di essere alla fine di un impero, tutto crolla” dice il democratico Dario Franceschini. Poi è la volta dei centristi. “Siamo garantisti, ma l’incompatibilità tra un delicato ruolo di governo e il coinvolgimento in un’inchiesta giudiziaria è evidente a tutti. Voteremo la mozione” annuncia il presidente vicario dei centristi della Camera, Michele Vietti.

Furioso con Bocchino il ministro della Cultura Sandro Bondi. “Leggendo l’ennesima esternazione mi confermo nella convinzione che il suo ruolo nel dibattito interno al nostro movimento politico sia nefasto – scrive in una nota – Bocchino, infatti, punta continuamente sulla logica della provocazione piuttosto che su quella del confronto alto e costruttivo, che invece sarebbe necessaria per affrontare i problemi e superare le incomprensioni”. Immediata la replica di Bocchino: “Le parole di Bondi mi sorprendono. Come si fa a considerare nefasto l’atteggiamento di chi chiede trasparenza e pulizia morale e difendere autori di episodi imbarazzanti per il Pdl?”.

Un altro finiano doc come Fabio Granata rincara la dose: “Per i vertici del Pdl la questione morale non esiste. Il problema è rappresentato da chi parla delle inchieste e non da chi di quelle inchieste è oggetto e protagonista. Se siamo giunti a questa assurda e paradossale situazione, la mia proposta è semplice : provate ad espellerci tutti per antimafia e legalità”.

°°° Lo richiedo: ma c’è davvero qualcuno sano di mente che ancora non sia reso conto della mafiosità e della pericolosità di silvio berlusconi?

 

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