mINCHIOLINI, ALTRE FIGURE DI MERDA, SECONDO LE LEGGI “AD MINCHIAM” DEL MAFIOSO DI HARDCORE.

Minzolini,  dovrebbe essere trasferito, secondo la legge, a un incarico equivalente, con ogni probabilità una corrispondenza negli Stati Uniti o a Parigi.

°°° MA EQUIVALENTE A CHE?! SE DEV’ESSERE EQUIVALENTE A QUELLO CHE CI HA FATTO VEDERE SIN’ORA, DEVE PULIRE I CESSI DELLA STAZIONE TERMINI CON LA LINGUA!

Il ridicolo padroncino del leccaculo in questione.

berlusconi_ferito

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Il regime mafioso attacca i magistrati eroici. Questi non può corromperli.

Il procuratore Lepore al governo
“Contro di noi accuse infondate”

Duro sfogo del capo dei pm di Napoli che coordina inchieste come quella sulla P4, Tarantini e Lavitola, Milanese e altre di primo livello: “E la guerra ai clan la fanno solo a parole”

di DARIO DEL PORTO

Il procuratore Lepore al governo "Contro di noi accuse infondate"

«A parole il governo dice di combattere la criminalità organizzata, nei fatti ci tagliano le risorse e ci lanciano contro accuse infondate».

E’ lo sfogo del procuratore Giandomenico Lepore a margine della conferenza stampa sugli arresti eseguiti dai carabinieri di Torre Annunziata per infiltrazioni della camorra nelle pompe funebri.

Attacca Lepore: «Negli ultimi tempi la Procura e’ stata oggetto di accuse del tutto infondate. Hanno detto che non avremmo perseguito altri reati per indagare su Tarantini», l’imprenditore accusato di estorsione ai danni del premier Berlusconi poi scarcerato dal Riesame che ha trasmesso gli atti a Bari escludendo l’estorsione e ipotizzando il reato di induzione dell’imputato a mentire a carico del faccendiere latitante Valter Lavitola.

Aggiunge il procuratore: «Chiedo solo che venga ristabilita la verità e che non venga screditata la Procura di Napoli. E come se non bastasse, ci tagliano i fondi per gli straordinari, e sarò costretto a firmare un provvedimento per far concludere ogni attività in orario di ufficio per mancanza di risorse».

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Il mafioso travestito da ministro, Romano, in sei mesi ha piazzato tutti i suoi picciotti. E IO PAGO!

Il ministro Romano
«sistema» amici e colleghi

di Maria Zegarelli

saverio romano al cellulare

No, certo che non lo sfiducia il ministro Saverio Romano, leader di Responsabili, radici nell’Udc, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. La Lega ha salvato Milanese prima e ora non si tirerà indietro con il ministro alle politiche Agricole e Forestali. E pazienza se è indagato per mafia e sta «sistemando» amici e colleghi di partito in cda o presso il ministero. Perché Romano prima di tutto è quello che ha silurato Dario Fruscio che dalla sua postazione di comando in Agea faceva pagare le odiate (dai leghisti) multe sulle quote latte. «La Lega voterà contro la

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Romano è mafioso, Berlusconi pure… ma il pdl è pieno di boss e picciotti.

Quel biglietto in tasca al boss
che accusa il ministro Romano

I pm accusano: per 4 anni contiguo alle Cosche. Provenzano, capomafia di Agrigento, aveva annotato il recapito dietro al cartoncino di “Pronto pizza”. Il gip Castiglia ha trovato un’intercettazione sfuggita a tutti: fu il politico a cercare il boss Guttadauro. Il collaboratore Campanella: mi disse che aveva intenzione di candidarsi come referente di Cosa nostra

di SALVO PALAZZOLO

Quel biglietto in tasca al boss che accusa il ministro Romano Saverio Romano

PALERMO – Il boss agrigentino Alberto Provenzano aveva annotato due numeri di telefono di Saverio Romano dietro un biglietto di “Pronto pizza  –  servizio a domicilio”: il giorno che l’arrestarono, durante un summit fra i capi delle famiglie della provincia, quel biglietto gli fu trovato nel portafoglio. Era il 2 agosto 2002. L’avvocato Saverio Romano era alla

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IL TROIAIO DEL NANO MAFIOSO E DEI SUOI FACCENDIERI

Escort, indagati i Tarantini e la Began
Giampi per il premier voleva anche la Arcuri

Documentato lo scambio tra favori sessuali e partecipazione ad appalti pubblici. Proposte alla soubrette in cambio della conduzione di Sanremo. Tutte le donne indotte alla prostituzione, selezionate ‘giovani ed esili’

di CARLO BONINI e GIULIANO FOSCHINI

Escort, indagati i Tarantini e la Began Giampi per il premier voleva anche la Arcuri Sabina Began

Il procuratore di Bari, Antonio Laudati, e i pubblici ministeri Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis contestano agli indagati l’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Ma nelle dieci pagine dell’avviso di conclusione delle indagini, condotte dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza guidato dal colonnello Antonio Quintavalle e notificato questa mattina agli otto indagati (i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, le starlette Sabina Began, Francesca Lana e Letizia Filippi, l’avvocato Salvatore Castellaneta, “il referente delle feste private di Berlusconi a Milano, Pierluigi Faraone, Massimiliano Verodscia) viene documentato lo scambio tra favori sessuali e partecipazione ad appalti pubblici, di cui il presidente del consiglio Silvio Berlusconi diventa lo snodo. L’avviso di conclusioni delle indagini porta il timbro e la data del 5 agosto scorso, quando è stato depositato presso la cancelleria della procura della Repubblica, ed è stato notificato oggi, primo giorno utile dopo la sospensione feriale dei termini processuali. Sono oltre 100 mila le conversazioni telefoniche e ambientali effettuate fino all’estate del 2009 nell’ambito dell’inchiesta, mille quelle trascritte.

FOTO TUTTE LE RAGAZZE PER IL PREMIER SABINA BEGAN

Scrivono i pm: «Il Tarantini promotore e organizzatore dell’associazione, al fine di consolidare il rapporto con Silvio Berlusconi (avviato nell’estate del 2008), ottenere per il suo tramite, incarichi istituzionali e allacciare avvalendosi della sua intermediazione rapporti di tipo affartistico con i vertici della Protezione civile, di Finmeccanica spa, di società a quest’utlima collegate (Sel Proc sc., Selex sistemi integrati spa e Seicos spa), di Infratelitalia spa e altre società, provvedeva a:
1) Ricercare le donne, personalmente o per il tramite di altri partecipi, persuadendole a prostituirsi o rafforzando il loro iniziale proposito di prostituirsi, in occasione degli incontri che egli stesso organizzava presso le residenze di Silvio Berlusconi;
2) Selezionare le donne, personalmente o per il tramite degli altri partecipi, secondo specifiche caratteristiche fisiche (giovane età, corporatura esile)
3) Impartire, in occasione di tali incontri, disposizioni sull’abbigliamento da indossare e sul comportamento da assumere;
4) Sostenere le spese di viaggio e soggiorno delle donne proveniente da varie parti d’Italia, mettere loro a disposizione il mezzo per raggiungere il luogo dell’incontro».

IL LUNGO ELENCO DI DONNE PER BERLUSCONI
Nell’atto notificato agli indagati i pubblici ministeri indicano i nomi delle donne «indotte all’attività di prostituzione esercitata in favore di Silvio Berlusconi». Ci sono grandi nomi del mondo dello spettacolo, compresa Manuela Arcuri, che tuttavia rifiutò. Scrivono infatti i pm: «Gianpaolo Tarantini la indusse a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi con la promessa che lo stesso l’avrebbe favorita per la conduzione del festival di Sanremo, non riuscendo a portare a termine il suo proposito a causa del rifiuto opposto della stessa».

VIDEO E la Began disse: “Silvio ci sfama tutte”

Altre donne, al contrario, accettarono lo scambio e parteciparono alle “serate galanti” organizzate nelle residenze del Presidente del Consiglio: Maria Teresa De Nicolò, detta Terry (palazzo Grazioli), Carolina Marconi, Daniela Lungoci (villa San Martino), Francesca Lana, Hawa Kardiatau, Karen Buchanan (palazzo Grazioli), Camille Charao Cordeiro (Palazzo Grazioli), Barbara Montereale (villa Certosa), Sara Tommasi, Sebbar Fadoua (Palazzo Grazioli), Chiara Guicciardi (palazzo Grazioli), Vanessa di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro (palazzo Grazioli), Maria Josefa De Brito Ramos (palazzo Grazioli), Grazia Capone (Arcore e villa San Martino), Luciana de Freitas Francioli (Arcore), Michaela Pribisova, Maria Ester Garcia Polanco (centro Messeguè di Melezzole), Mariasole Caci (Arcore), Ioana Visan, Barbara Guerra, Patrizia D’Addario (palazzo Grazioli), Sara Tommasi, Lucia Rossini (palazzo Grazioli).

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